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Cosa non ha funzionato nel Napoli di ieri
20 ott 2016
Oltre alla sfortuna.
(articolo)
3 min
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Iniziamo col dire che nella sconfitta di ieri il Napoli non è stato inferiore all’avversario. Il Besiktas ha tirato per tre volte in porta e per tre volte ha segnato, e uno degli assist per i gol dei turchi l’ha realizzato Jorginho. Se a questo aggiungiamo il rigore sbagliato da Insigne e l’occasione clamorosa sciupata da Mertens nei primi minuti di partita, possiamo capire come partite come quelle di ieri sfuggano al controllo di allenatori e giocatori per motivi che vanno oltre la tattica e che toccano la psicologia e anche la casualità.

Detto questo, dalla partita si possono comunque trarre delle indicazioni su cui lavorare in futuro. Nello specifico sulla mancanza di controllo dello spazio che il Napoli ha una volta perso il pallone, che contrasta in maniera quasi inquietante con la sua gestione maniacale del possesso. I problemi della squadra di Sarri nascono soprattutto quando la squadra avversaria, tramite il possesso o il dribbling, riesce a superare la prima linea di pressing, di solito portata diagonalmente dal Napoli per stringere lo spazio agli avversari verso una delle due linee del fallo laterale.

Stringere il campo da un lato porta inevitabilmente a scoprire l’altro, che in gergo viene per l’appunto definito “lato debole”. Nell’azione che porta al primo gol del Besiktas, ad esempio, Erkin dopo aver superato in maniera abbastanza semplice la pressione di Callejon, e sfruttando il ritardo di Zielinski a chiudere ulteriormente su di lui, ha tutto il tempo di alzare la testa e colpire il lato debole del Napoli, occupato per l’occasione da Beck e Quaresma.

La situazione si ripropone quasi identica pochi minuti dopo, sempre con la complicità di Zielinski. In questo caso il fraseggio corto tra Erkin e Adriano permette al terzino turco di alzare la testa e di trovare Arslan tra le linee, su cui né Maggio né Chiriches hanno accorciato. In questo caso, quindi, c’è il problema di coprire sia il campo in verticale che in orizzontale, perché il lato debole è ancora scoperto e occupato dalla catena di destra del Besiktas.

La copertura del campo in ampiezza è un problema che Sarri si porta dietro da Empoli e che periodicamente riemerge anche a Napoli. Ieri, quando il Besiktas faceva densità a sinistra, con Aboubakar che con i suoi tagli trascinava verso l’interno sia Koulibaly che Ghoulam, trovava molto spesso Quaresma libero a destra, su cui Insigne ha fatto molta fatica a tornare.

La situazione è diventata sportivamente drammatica nel secondo tempo, quando il Napoli, spinto dalla disperazione di recuperare il risultato, ha cercato di recuperare il pallone alto tagliando il campo in diagonale anche in situazioni di “palla scoperta”, esponendosi a grossi rischi. In questo caso, ad esempio, Mertens, invece di ripiegare sull’esterno, cerca di schermare in ritardo la linea di passaggio tra centrale e terzino, esponendo di nuovo il lato destro.

Il cinismo del caso ha voluto che da nessuna delle azioni causate da questi problemi strutturali derivassero reali pericoli per il Napoli, che invece ha subito gol da un retropassaggio sbagliato e una palla da fermo. Nonostante ciò, se il Napoli vuole continuare il suo cammino in Champions League, dovrà concedersi meno momenti di assenza mentale, e risolvere i suoi problemi di copertura del campo.

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