1. Rispetto agli altri campionati europei, che posizione occupa la Serie A?
Dario Saltari (@DSaltari)
Considerando solo i cinque campionati principali, sotto a Bundesliga e Liga ma sopra a Premier League e Ligue1. La Bundes compensa la maniacale attenzione ai conti con l’alta concentrazione di allenatori tatticamente preparati. La Liga vive una situazione per certi versi opposta: tantissimi giocatori interessanti acquistati in maniera finanziariamente fantasiosa. La Premier League è di un’arretratezza tattica spaventosa, relativamente agli investimenti compiuti. La Ligue1 sta migliorando ma è ancora molto indietro soprattutto nella parte medio-bassa della classifica (e sta diventando PSG-centrica).
Marco d’Ottavi (@mardottavi)
Dando oramai per scontato che Liga e anche Bundesliga sono sopra la serie A, per me anche la Premier League è superiore. Se non da un punto di vista tattico, sicuramente da un punto di vista estetico. Il calcio noi lo guardiamo, e anche l’occhio vuole la sua parte. Quando arriveranno anche qui quegli stadi, quei campi e anche un certo senso per la programmazione televisiva, ne riparleremo
Emiliano Battazzi (@e_batta)
Da un punto di vista estetico, siamo davanti solo alla Ligue 1. Da un punto di vista tattico, siamo davanti anche alla Premier League. Per quanto riguarda la competitività complessiva, siamo ancora molto indietro, ma abbiamo iniziato la risalita. Non parliamo della progettualità tecnica, che in Italia è completamente assente, ogni anno sembra tutto un lancio di dadi, mentre all’estero ci sono progetti che durano da anni con ottimi risultati
Daniele Manusia (@DManusia)
Fatti tutti i calcoli (tattica, tecnica) io dico: Liga>Premier>SerieA>Bundes>PrimeiraLiga>Ligue1
Fabrizio Gabrielli (@conversedijulio)
Forse la domanda può diventare più interessante se aggiungiamo un ulteriore termine di raffronto: com’è messa la Serie A, quest’anno piuttosto che quello passato, rispetto agli altri campionati top europei? Mi pare che il livello medio sia in crescita.
2. LA Serie A 15/16 sarà di nuovo una corsa a due o ci sono altre candidate reali allo Scudo?
Dario
L’unica outsider possibile mi sembra l’Inter: ha fatto un ottimo mercato e, dalla metà dell’anno scorso, Mancini ha fatto un buon lavoro. Certo, dovrebbero concatenarsi una serie di fortunatissimi eventi: la Juve e la Roma dovrebbero vivere una stagione al di sotto delle loro possibilità e l’esperimento Sarri a Napoli dovrebbe fallire totalmente.
Oscar Svensson (@blogistuta)
Anche io dico occhio all'Inter, può fare un vero e proprio salto di qualità. Non mi convince l’idea di Mancini di costruire un centrocampo così muscoloso, ma con i rinforzi offensivi potrebbe bastare per essere competitivo in una stagione senza coppe europee. La Juve e la Roma restano le favorite, però.
Emanuele Atturo (@Perelaa)
Ma l’Inter vi sembra davvero una squadra di vertice? Non ci staremo lasciando trascinare da due vittorie in campionato, peraltro abbastanza fortunate?
Daniele
Pensa che io tenevo conto dell’Inter ma proprio dopo aver visto le prime partite ho l’impressione che manca tanto dal punto di vista del gioco e non c’è nessuna individualità capace di colmare eventuali buchi in periodi no (né Jovetic, né tanto meno Perisic o Ljajic). Al contrario credo che il Napoli, se verrà dato tempo a Sarri, acquisterà sicurezza e verranno fuori le qualità. Sono opionioni che lasciano il tempo che trovano, ma Roma, Juve e Napoli per me partono davanti. E Fiorentina e Lazio per me sono alla pari dell’Inter.
Emiliano
Nelle prime due giornate l’Inter in effetti ha fatto pochissimo e raccolto 6 punti. È una squadra che deve trovare ancora gli equilibri, persino il modulo di base, ma ha una rosa da primi tre posti. Tocca a Mancini trasformare una squadra ancora disorganizzata in una credibile candidata per lo Scudetto.
Alfredo Giacobbe (@la_maledetta)
Solo io penso che Roma e Juventus, già a Natale, saranno di nuovo davanti a tutte?
Fabrizio
Il fatto non è tanto se Roma e Juventus saranno in testa encore, ma a quanta distanza di sicurezza, in area Panettone-e-torrone, si saranno sapute tenere le concorrenti, e viene abbastanza naturale individuare nell’Inter la capo-volata delle inseguitrici. Anche se io penso che è proprio sul punto che evidenzia Emiliano, cioè la capacità di trasformazione di un caos in una macchina funzionante, che Mancini dovrà mettere la faccia: ne sarà in grado? Mi sembra che l’innesto di Perisic, per esempio, sia più un fattore confusionario che dirimente, in ottica progettuale.
Francesco Lisanti (@effelisanti)
Dell’Inter ha senso parlare solamente in virtù della rivoluzione di mercato e dei sei punti (contro Atalanta e Carpi). Per il resto parliamo di una squadra che ha difficoltà a creare le condizioni per un tiro in porta in novanta minuti, che ha vinto le prime due partite grazie a Hernanes e l’ha poi ceduto alla Juventus. La terza forza è il Napoli, sia per il potenziale offensivo, sia per avere anche solo un’idea sul cosa fare con il pallone.
3. Quale è la qualità principale della Serie A, perché vale la pena seguirla (a parte il tifo)?
Oscar
Direi la tattica. Anche se molti dei tecnici italiani più famosi non sono in Serie A, resta un campionato con una grandissima competenza tattica. Ad esempio: un tecnico come Ventura, quasi completamente sconosciuto nell'estero, sarebbe tra i 5 tecnici più bravi (tatticamente parlando) in tanti altri campionati. Anche tecnici che stanno sempre nella colonna destra della classifica sanno tantissimo di calcio, è qualcosa quasi artigianale.
E però: in un contesto internazionale, quella competenza non viene sempre sfruttata. Squadre che giocano a ritmi alti possono sembrare tatticamente più avanzate; il Leverkusen contro la Lazio (e, temo, succederà anche contro la Roma) è un buon esempio: sarebbe bello se i tecnici osassero sperimentare di più per trovare non solo contromosse, ma anche idee per sviluppare e accelerare il loro proprio gioco. Perché la competenza e l’intelligenza per farlo ci sono eccome.
Daniele V Morrone (@DanVMor)
Condivido con Oscar che la preparazione tattica sia il punto forte della Serie A. Ogni squadra viene dissezionata e analizzata fino a trovarne le contromisure adeguate, portando le squadre tatticamente meno preparate a patire un gap che può bloccare anche le squadre più grandi. Un allenatore poco attento agli aggiustamenti tattici finisce per vedere la propria squadra inerme e difficilmente riesce ad invertire la tendenza nel breve periodo se negativa, dato che ogni avversario seguirà l’esempio di chi è riuscito a scovare il punto debole nel sistema...
Emiliano
A me, però, sembra che la Serie A stia perdendo per strada anche quest’unica storica peculiarità che tutti ci riconoscevano. È vero che ci sono ancora tanti allenatori in grado di rovinare la partita ad una grande con un paio di soluzioni ad hoc, ma ci fermiamo a questo. Mentre nel resto d’Europa si discute di stili, filosofie, strumenti tattici; in Serie A regna il pragmatismo. Arriva Sarri e sembra un alieno. La Serie A è l’unico grande campionato europeo in cui non esiste il gegenpressing, basta vedere le statistiche di recupero del pallone dopo averlo perso.
Fabrizio
Non vorrei fare il disfattista, ma questa prevedibilità di mosse e contromosse non finisce per rendere anche il pragmatismo sterile (oltre che massivamente noioso)? Voglio dire: Sampaoli, il CT del Cile, ha detto che il calcio italiano non lo segue perchè si rompe le palle.
Fabio Barcellona (@FabioBarcellona)
La prudenza e l’attenzione tattica che mediamente si osserva e che può rendere lo sviluppo delle partite viscoso e labirintico è una delle caratteristiche peculiari della serie A. La varietà tattica in Italia è molto elevata e rappresenta una ricchezza. Concordo con Emiliano che l’Italia sembri lontana dai movimenti tattici del resto d’Europa, ma per un gegenpressing giocato magistralmente dal Bayer Leverkusen ci sono tante imitazioni senz’anima e vulnerabilissime; per un inizio azione perfetto di Pep Guardiola ci sono moltissime salide lavolpiane senza senso. Con questo intendo dire che la bellezza del calcio sta anche nel fatto che l’efficacia può essere raggiunta in tanti modi e che la scuola italiana ha delle peculiarità storiche e delle qualità che non possono essere trascurate. Il meglio in Italia arriva quando si riesce a fondere l’attenzione tipicamente nazionale al dettaglio e agli avversari con un progetto di più ampio respiro fondato su una filosofia di gioco e un progetto tattico ben definiti. In questo la Juventus di Conte, specie nelle sue prime versioni, era un esempio formidabile. Pioli ha impostato un progetto di calcio molto europeo alla Lazio, Gasperini è un allenatore che da altre parti definirebbero Bielsista, il piacere di Ventura per il gioco mi ricorda la scuola olandese. Detto questo, auspicherei una maggiore audacia tattica complessiva e che ci fosse la possibilità di sviluppare con continuità e coerenza dei progetti tecnico-tattici a lunga scadenza. Per fare questo, a fare un passo in avanti devono essere le dirigenze delle squadre, che devono convincersi dei benefici di una programmazione, anche pluriennale, del lavoro sportivo.
Oscar
Vorrei tentare un’analogia. In Italia c'è un alto livello di qualità per tante cose, e un esempio banale potrebbe essere il cibo: non c'è nessun altro posto nel mondo dove si mangia meglio, anche in trattorie modeste. Anzi, forse soprattutto in trattorie. La qualità quotidiana è altissima. Ma i passi avanti si fanno altrove: ad esempio, Ferran Adrià ed il ristorante Noma a Copenaghen sono avanguardisti di cibo. Ma, d’altra parte, non andrei in un qualsiasi ristorante di Copenaghen aspettandomi di mangiare bene quanto in una trattoria italiana, e magari capiterò in un ristorante di Copenaghen che fa persino schifo, perché la qualità media non c'entra niente con posti come Noma. Forse questo vale anche per il calcio: quasi tutti i tecnici in serie A sanno schierare squadre ben costruite, ma sono in pochi a sviluppare (anche Spalletti, all’epoca, era un’eccezione).
Fabrizio
Io a Copenaghen in un posto mezzo-sconosciuto ho mangiato lo sperma di baccalà, che è una roba che se non l’avete mai provata dovreste, anche se non è proprio il tipo di alimento che vi aspettereste di trovare in un piatto. Volevo dirlo solo per stuzzicarvi le sinapsi con la metafora Sarri-Sperma di baccalà.
Francesco
Non era Schmidt lo sperma di baccalà? Mi sto perdendo nella metafora, e preferirei perdermi a Copenhagen.
Daniele
Allo sperma di baccalà mi fermo. Avrei voluto aggiungere che abbiamo una grande capacità scoutistica, che il campionato italiano produce giocatori di una qualità media molto alta (anche se i campioni sono rari). Basta pensare a campionati come quello francese, in cui in certe si vedono errori tecnici davvero imbarazzanti. A mio avviso il rapporto tra atletismo e tecnica e tattica è dei più equilibrati.
4. Quale sarà il modulo più efficace quest'anno?
Daniele
Le scorse stagioni si sono scontrati spesso 433 e 532, ma secondo me stiamo andando verso un campionato meno chiuso, a cui si adatta meglio il 442 o il 523, che Gasperini sta già usando con grande profitto. Spero che anche le piccole proveranno ad alzare il baricentro del proprio gioco.
Fabio
Molte squadre stanno utilizzando il 4-3-1-2, sistema di gioco poco usato nel resto d’Europa. Nelle prime due giornate Bologna, Milan, Sampdoria, Napoli, Empoli, Inter, Chievo hanno giocato col rombo a centrocampo, e sicuramente anche la Juventus lo utilizzerà nel corso del campionato. E tante squadre giocano con 3 difensori: la Juventus, il Torino, il Palermo, il Genoa, l’Udinese. Sono due sistemi di gioco che rendono abbastanza singolare la serie A rispetto ai principali campionati europei, dominati dal 4-2-3-1 e dal 4-3-3, dove la difesa a 3 è piuttosto rara e il 4-3-1-2 praticamente non esiste. Più che l’innalzamento del baricentro, auspicato da Daniele, io mi auguro un calcio maggiormente veloce, questo sì in linea con gli altri campionati europei.
Daniele V
L’utilizzo che si fa in Italia delle due punte, come dice bene Fabio, è un caso quasi unico in Europa, sicuramente tra i campionati più importanti. Per semplice disposizione in campo le squadre schierate con il 3-4-3 (o 5-2-3 come segnala giustamente Daniele) sono avvantaggiate perché si garantiscono la superiorità numerica in difesa, sulle punte avversarie, e ampiezza. Per questo credo sia questo il modulo più in grado di dare soddisfazioni a chi saprà interpretarlo bene (come ad esempio Gasperini).
Emiliano
Al di là dei numeri, l’importante è che in campo si cominci a vedere qualcosa di diverso, e che l’unica preoccupazione non sia quella di non concedere profondità all’avversario ma anche come migliorare l’inizio azione, come recuperare il pallone in modo veloce e in zone pericolose per l’avversario, insomma come aumentare i ritmi.
Marco
Credo che il 4-3-3 sarà il modulo più efficace quest'anno, se non altro perché sarà usato da alcune delle squadre di vertice della serie A: la Roma se ne discosterà solo quando vorrà far giocare Totti e Dzeko insieme; anche la Lazio di Pioli, che proprio passando a questo modulo ha ottenuto i migliori risultati lo scorso anno, lo userà con continuità (per non dire sempre). Mancini, a mio avviso, potrebbe iniziare ad usarlo con regolarità visto l'organico. Il Sassuolo di Di Francesco dopo un paio d'anni di rodaggio ci spiegherà bene come dovrebbe essere interpretato il 4-3-3. Non mi stupirei neanche se Allegri decidesse di usarlo, qualora Hernanes non desse garanzie da trequartista, e anche per sfruttare le caratteristiche di Cuadrado al meglio. La difesa a 3 e moduli più “flessibili” sono per allenatori che lavorano con le squadre da un po' e hanno un bagaglio tattico importante. Addirittura Reja pare essersi convertito al 4-3-3, quindi è uno schema valido anche per tenere 10 giocatori dietro la linea della palla.
Daniele
Scusate, avete ragione, ma si può giocare a calcio anche a ritmi più bassi e senza recuperare il pallone come se il vaccino contro l’apocalisse zombie. Invece Marco mi ha fatto venire in mente una cosa interessante: fuori dall’Italia gli schemi vengono numerati usando la fase difensiva come riferimento (non era una cosa che sapevo io, me l’ha detta qualcuno anche se non ricordo chi) ad esempio nel caso di Reja invece di 4-3-3 si parlerebbe di 4-5-1.
5. Quale squadra/allenatore esprimerà il gioco migliore?
Emiliano
Spero che Paulo Sousa riesca a trasformare la Fiorentina in una squadra veloce, aggressiva, verticale ma con pausa; e che Sarri convinca tutti i suoi giocatori della bontà delle sue idee: con la qualità della rosa del Napoli, ci sarebbe di che divertirsi. Altrimenti con Gasperini e il Genoa andiamo sul sicuro.
Emanuele
Il Napoli veniva da due anni di semi-ortodossia tattica e ora è passato nelle mani di un allenatore che sta provando a imprimergli un’identità di gioco diversa. Le difficoltà delle prime partite mi sembrano più che naturali, e rimane comunque una delle squadre su cui ripongo le maggiori aspettative di gioco. Così come la Fiorentina di Paulo Sousa, che con il Milan ha interpretato un calcio davvero entusiasmante, soprattutto per ritmi e atteggiamento, molto distanti dall’ideologia calcistica italiana. Mi aspetto molto anche dal Sassuolo di Di Francesco, che mi sembra un allenatore in costante evoluzione, capace di lavorare molto su sé stesso e sui propri errori. La squadra è sempre di buon livello, e i movimenti offensivi mostrati in queste prime giornate dal suo tridente rappresentano, in un certo senso, un unicum in Italia.
Daniele
Il Genoa di Gasperini lo scorso anno era già una delle due o tre squadre tatticamente interessanti e in grado di far esprimere al meglio il proprio potenziale offensivo, mi aspetto un ulteriore miglioramento in questo senso. Ma anche il gioco verticale del Palermo resta strainteressante.
Alfredo
Tutto quello che DM pensa e scrive su Giampiero Gasperini, io lo sottoscrivo e lo ricopio in manoscritti miniati finemente.
Francesco
Mi verrebbe da chiedere “definisci gioco migliore” come il comandante ciccione al computer di bordo dell’astronave di Wall-E. Mi piacerebbe molto si confermasse su alti livelli la Lazio, che al di là dei motivi tattici e della stima che nutro per Pioli, ha nei suoi due giocatori-chiave una narrativa che contiene il senso ultimo dello sport. Biglia nel suo primo anno è stato un Ledesma meno bravo, Felipe Anderson un panchinaro brasiliano con problemi fisici e di ambientamento. Adesso sono i miei due giocatori preferiti della lega, altrove non sarebbe successo. La mia definizione di “bel gioco” si incontra a metà strada con quella di “pazienza”.
Fabrizio
Se per migliore intendiamo il risultato dell’equazione esteticamente pregevole + efficace, forse Ventura potrebbe trovarsi già a metà dell’opera: perché se riuscisse a imprimere un’impronta più glam ai suoi rodatissimi meccanismi, quest’anno che il livello tecnico della rosa granata si è innalzato potrebbe essere quello dello sdoganamento definitivo di Mister Libidine.
Marco
Io dico la Roma. Non voglio dare meriti eccessivi a Garcia, che è molte cose ma non un allenatore spettacolare, però per me vale la legge per cui in campo ci vanno i giocatori. Presi uno per uno, al netto di infortuni e cali di rendimento che a Roma tendono a capitare, i giocatori della Roma sono quelli in grado di esprimere il miglior calcio anche, e soprattutto, fuori da logiche di schemi e tattiche. Salah, Dzeko, Pjanic, Naingollan e Totti mi sembrano la miglior offerta potenziale di spettacolo in Serie A.
6. La possibile sorpresa/delusione dell'anno?
Fabio
Io tifo Sarri per un’infinità di motivi, ma a mio parere, se non si muove dal 4-3-1-2 avrà qualche problema ad imporsi. Non ha un trequartista adatto al sistema... anzi sì, ma è Hamsik, che potrebbe anche rendere bene nel sistema di Sarri in cui al ruolo è richiesta molta mobilità e inserimenti, le qualità migliori dello slovacco. Sembra un paradosso, perché Hamsik giocava trequartista nel sistema Benitez, ma non aveva le caratteristiche necessarie, e adesso che si trova in un sistema a lui più congeniale è stato spostato più indietro: il problema è che la coperta di Sarri è corta e Hamsik serve anche come mezzala. Allan è forte, ma non è la mezzala del 4-3-1-2, per questo il Napoli ha cercato fino all’ultimo Vecino e Soriano. Con gli esterni che ha in rosa e le caratteristiche dei propri centrocampisti probabilmente sarebbe più adatto un 4-3-3. Poi: quest’anno secondo me il Sassuolo potrebbe fare meglio di altri anni. Di Francesco è arrivato in serie A molto acerbo, ma è cresciuto molto e la rosa ha talento e Berardi, potrebbe essere la migliore alle spalle delle big.
Daniele
Come detto, credo che sul lungo periodo verrà fuori il Napoli di Sarri. Ha cominciato malissimo ma è uno dei pochi che con il lavoro quotidiano è sicuro di migliorare le cose. Certo, il trequartista resta un problema serio (il problema di Hamsik è anche il gioco spalle alla porta), diciamo che potrebbe essere la sorpresa (almeno per la lotta allo Scudetto) ma potrebbe essere anche la mia più grande delusione… altrimenti dico sorpresa Genoa (per i primi 4 posti) e delusione Juve (basterebbe arrivasse terza per deludere… e contro la Roma ha mostrato un atteggiamento che potrebbe pagare caro anche con squadre tipo Napoli, Inter, Fiorentina… ).
Emiliano
La delusione più grossa potrebbe essere il Milan, che ha investito tanto su un progetto tecnico che sembra privo di un’identità ragionata e che dovrà necessariamente basarsi sulla forza delle individualità. Tra le sorprese, oltre a quelle già nominate, potrebbe esserci il Chievo: al di là dell’inizio trionfale di stagione, mi è sembrata una squadra molto aggressiva, che non vuole tenere la palla neanche per sbaglio ma fa benissimo tutto il resto (transizioni positive veloci, ottima organizzazione sui calci piazzati e pressione organizzata sul portatore avversario). Speriamo continui così.
Emanuele
Ora lo dico: non vedo benissimo la Lazio. Per voi la rosa è abbastanza profonda da coprire due competizioni? La squadra riuscirà a ritrovare un equilibrio emotivo dopo l’eliminazione ai preliminari? Nonostante la stima infinita per Pioli, sono scettico.
Daniele
Invece io non lo sono. Anche la scorsa stagione cominciò male e la squadra è migliorata, per me anzi non dovrebbe essere una sorpresa se tornasse vicina al vertice anche quest’anno. Non credo che psicologicamente possano essere davvero così fragili, ma è comunque troppo presto per capire se qualcosa di importante è cambiato.
Marco
Vedo tanta speranza in Sarri, ci credevo anche io, però dopo aver visto Albiol e Koulibaly col culo a terra dopo una finta, mi sento di mettere il Napoli tra le delusioni (sempre rispetto al fatto che potenzialmente è da primi 3 posti). Continuo a ritenere una coppia di centrali affidabili la condicio sine qua non per puntare alle prime posizioni. Come sorpresa dico anche io il Sassuolo: Di Francesco è un allenatore che sta crescendo e ha creato un gruppo unito ed un gioco efficace. E poi ha Berardi.
Alfredo
In Italia si sottovalutano le abilità di Giampiero Ventura, almeno quanto quelle di Gasperini. Cairo ha affidato al proprio allenatore una batteria di “Young Guns” che, nelle mani sapienti del ligure, potrebbero offrire ad un certo punto della stagione sprazzi di gioco abbagliante. Un po’ come ha fatto l’Italbasket nel secondo tempo contro la Spagna: così, con uno schiocco di dita, all’improvviso. La destrutturazione dell’Empoli di Sarri ad opera di Giampaolo sarà per me sorgente di spleen tattico.
Fabrizio
D’accordissimo con Alfredo: Ventura finirà per convincere tutti voi miscredenti che è uno dei cinque migliori tecnici d’Italia, e chissà che anche la sua squadra non finisca per piazzarsi lassù nel Gotha, o nelle immediate propaggini. Sul versante delusioni sono il solo a temere la zemanificazione di Sarri?
Daniele
Mi sento in colpa a non aver pensato a Ventura.
Dario
Sono d’accordo con Emanuele riguardo alla Lazio. L’anno scorso la squadra di Pioli ha creato meno occasioni di Torino e Roma (si, avete capito bene) eppure ha finito con il secondo attacco del campionato. Ha influito l’unico impegno e i tanti uomini in rosa capace di segnare anche in situazioni complesse (Klose, Candreva, Felipe Anderson, Mauri, Parolo). Quest’anno la Lazio dovrà affrontare una competizione lunga e snervante come l’Europa League e molti degli uomini prima citati sono diventati delle incognite: Klose riuscirà anche quest’anno a reggere l’urto del tempo? Felipe Anderson supererà l’inizio anemico? Come sarà il ritorno di Mauri? E quello di Djordjevic dopo il lungo infortunio? Vedo male anche Sampdoria e Empoli, anche solo per il campionato incredibilmente sopra le aspettative della scorsa stagione.
7. Il vostro candidato per il premio MVP?
Alfredo
Questa stagione avrà la coda dell’Europeo francese e in stagioni così, di solito, vengono fuori quei calciatori italiani che vogliono guadagnarsi un posto al sole in Nazionale. Escludendo quelli che un posto ce lo hanno già (come Candreva), l’MVP potrebbe essere Franco Vazquez, che dimostra di essere lui la vera forza del Palermo, più di quanto lo fosse Dybala. Domenico Berardi è partito con l’handicap di un infortunio, ma potrebbe imporre il proprio talento sul campionato in via definitiva. Oppure potrebbe essere l’anno della riscossa di un vecchio leone, uno tra Quagliarella, Toni o Gilardino, che finendo in doppia cifra potrebbe risolvere il problema principale del CT, quello del bomber.
Daniele
Vorrei dire Ravel Morrison, come nuovo Felipe Anderson, ma no. Credo che Dybala, nel contesto giusto, salirà ulteriormente di livello. Ma anche Salah ha una bella occasione per concretizzare tutto il talento già mostrato in qualcosa di più determinante.
Fabrizio
Più che una reale convinzione, la mia, è un auspicio: Daniele De Rossi. Nell’inedito ruolo di Capitano-Tutto-Sulle-Sue-Spalle.
Daniele V
Se si salva l’Empoli lo vince Saponara. Non voglio storie.
Emiliano
E allora se si salva il Frosinone deve essere Daniel Ciofani, “Dzeko di Avezzano”.
Marco: Pjanic o Marchisio, dipende da chi vince lo scudo.
Dario
Nel rapporto di peso tra squadra e giocatore dico uno tra Vazquez e Dzeko.
Fabio
Non scherziamo. Pogba, che ha lo spazio emotivo e tecnico per prendersi la Juve. Basta solo che non si pensi che ogni partita debba fare 2 gol, 3 assist e magari pure qualche parata. E che non lo pensi lui.
Emanuele
Mi aspetto che questo sia l’anno dell’esplosione ulteriore dei giocatori responsabilizzati. Per questo dico Vazquez - su cui il Palermo ha proiettato tutte le proprie speranze di salvezza -, Pjanic - tatticamente liberato dall’esclusione di Totti - e soprattutto Pogba, perché nessuno ha il suo livello in Serie A. Mi aspetto che con i riflettori puntati il livello del loro gioco possa crescere come una piantina di Marijuana sotto le lampade.
Daniele
Vero, ma secondo me non è possibile prendersi in mano la Juve, questa Juve, quest’anno, e non sentire il peso delle responsabilità ogni domenica. Hai voluto la 10? Adesso pedala (vale anche per Destro a Bologna… questa era una battuta).
8. Il vostro feticcio tra quelli meno popolari?
Daniele V
Continuo ad avere l’eterna speranza di vedere in campo Uçan con la Roma per due partite consecutive. Se vogliamo proprio parlare di feticcio, però, Lazaar del Palermo è la mia prima scelta. C’è qualcosa del mondo con cui calcia il pallone di estremamente elegante e fa pensare a ripetizioni continue da quando era piccolo per arrivare alla pulizia giusta del gesto.
Emanuele
Il mio feticcio della scorsa stagione è stato Uçan, quello della nuova sarà ancora Uçan. Non solo per una questione di coerenza, e perché sarebbe poi triste abbandonarlo ora, ma proprio perché io ci credo. In quelle due partite giocate lo scorso anno è stato il migliore in campo, tanto che è sembrata quasi perversa la continuità con cui Garcia lo ha lasciato in panchina (sono arrivato a pensare che ce l’avesse con me). Già ora, con Pjanic infortunato, potrebbe trovare un po’ di spazio.
Fabio
Da anni ho una cotta per Ilicic, tant’è che il più grosso dubbio sulle qualità di Montella per me derivavano dal fatto che non lo facesse giocare praticamente mai. Amici fiorentini, però, mi raccontano di un Ilicic troppo spesso ai limiti dell’impresentabile. Ha tutto dello stereotipo del giocatore slavo-balcanico: estro e indolenza, talento e discontinuità. Sousa l’ha fatto giocare due partite su due e nel ruolo dove secondo me può rendere meglio, in coppia con un altro trequartista alle spalle di un centravanti. Speriamo che quest’anno ricambi la mia lunga infatuazione troppo spesso non corrisposta.
Emiliano
Per coerenza dovrei dire Paredes, che spero giochi molto a Empoli per dimostrare il suo valore, ma preferisco puntare tutto su Avelar, il laterale sinistro del Torino. Dopo aver appreso da Zeman a non difendere, adesso deve imparare da Ventura i movimenti di una difesa a 5. Ma ha buona velocità e ottima tecnica: con Bruno Peres (e Zappacosta) dall’altro lato, il Torino ha i migliori terzini della Serie A.
Oscar
Stravedo per Salih Uçan, e per Leandro Paredes (ora sistemato in prestito all'Empoli). Ora che Pjanic sta fuori tre-quattro settimane, e con Strootman di nuovo operato, Garcia dovrebbe inventare soluzioni piuttosto bizzarre e inaspettate per tenere Ucan fuori dal campo. Spero e credo che farà bene. Per Paredes mi auguro un anno in cui può crescere e giocare con continuità, perché vedo in lui un gran giocatore, ma l'Empoli è passato da Sarri a Giampaolo, e temo che sarà un anno duro per la squadra. Chi sceglie Marco Giampaolo nel 2015?! Spesso i giovani talenti in prestito sono i primi a soffrire quando un club lotta per la salvezza, ma spero di sbagliarmi. Fuori dal GRA, per modo dire, sono molto curioso di vedere il centrocampo di Torino. Baselli, Benassi, Avelar, Bruno Peres...squadra interessantissima.
Marco
Avrei preferito rispondere a questa domanda prima dell'inizio del campionato perché il mio giocatore feticcio, Valter Birsa, dopo una stagione da 35 presenze, 0 gol ed 1 assist, ha già più che raddoppiato le sue statistiche con 2 gol e 2 assist. Non che abbia speranze di esplosione, penso che la dimensione Chievo rientri abbastanza nelle sue massime potenzialità, però c'è qualcosa nell'eleganza con cui si muove per il campo, nel modo in cui tocca il pallone e lo calcia, che mi affascina. Da quando sta al Chievo fa l'esterno in un 4-4-2, sta li sulla fascia a sbattersi in copertura e ripartire in progressione, anche se è troppo alto per giocare largo e finisce per essere sempre sostituito dopo 60'. Probabilmente è il mio giocatore feticcio perché la Slovenia è la mia nazione feticcio.
Daniele
A me piace molto, davvero molto, Muriel, ma non so se può essere considerato un feticcio. Oppure El Kaddouri, che potrebbe prendersi il posto a Napoli (con Hamsik a trequarti?). Forse però il mio vero feticcio da anni è Sergio Pellissier, e sono contento che non si sia rovinato la carriera andando in una grande. Aggiungo anche Gori del Frosinone, che potrebbe prendere il posto di Valdifiori nel mio cuore.
Fabrizio
Mi sembra che i tempi siano maturi per aprire una petizione su Change.org intitolata a Salih. A me, invece, per rimanere in area babilonese, piace assai Ali Adnan, l’iracheno dell’Udinese. Mi affascina come certi vini biodinamici, ai quali la massa non è adusa: è un laterale basso, quindi non ha il potenziale fascinoso del fantasista, ma è veloce, concreto, rude all’occorrenza, bravo tanto a difendere quando in proiezione offensiva. E l’Udinese è stata coraggiosa e lungimirante a puntare su di lui: proprio come certi viticoltori quando si votano alla biodinamica.
Francesco
Senza cambiare zona di campo, il mio giocatore feticcio è Ivan Strinic, che nel 2012 mi sembrò evidentemente il più forte terzino sinistro d’Europa. E da quest’anno non posso più comprare Balzaretti al fantacalcio, mi sembra il maggiore indiziato a prendere il suo posto nel mio cuore.
9. Quale dobbiamo considerare come la "squadra hipster 15/16"
Daniele V
La squadra hipster della scorsa stagione era chiaramente l’Empoli, purtroppo la nuova versione Saponaracentrica non è abbastanza per potersi ripetere (anche se Dioussé e Paredes insieme potrebbero far pensare il contrario). Il Palermo è arrivato ad un Gilardino dal prendersi il trono (avesse scelto di giocarsi l’anno con Cassini e Trajkovski non ci sarebbe stata storia) e il Sassoulo paga il fatto di essere il Sassuolo (lo sugardaddy che mette i soldi lo squalifica automaticamente dalla gara). Se si decidesse finalmente a sfruttare il vivaio per cui è tanto famosa l’Atalanta sarebbe perfetta per il ruolo, ma la politica di raccattare giocatori esperti o già formati in giro non ha l’appeal giusto. Potrebbe essere l’anno del Genoa di Perotti e Ntcham. A meno di non avere troppo successo da entrare nelle prime 6 e diventare mainstream ovviamente.
Emiliano
Chiaramente è il Frosinone, inutile nascondersi. Spero che nelle partite casalinghe decidano di mettere “Mio fratello è figlio unico” prima dell’inizio. E poi Roberto Stellone è l’allenatore più giovane della Serie A e nelle conferenze stampa parla di moduli e tattiche come fosse una cosa normale, provando a spiegare qualcosa ai presenti.
Oscar
Troppo mainstream il Torino?
Daniele V
Chiaramente troppo mainstream, soprattutto visto che è stato giustamente lodato da tutti il mercato della squadra. Molto interessante l’opzione Frosinone di EB, che in Soddimo potrebbe avere anche il paladino di molti fantallenatori.
Daniele
Ma come troppo mainstream il Torino? Ho l’impressione che in Italia il concetto di undergound e mainstream non sia chiarissimo, così come quello di hipster. Che cazzo vuol dire scusate? Ci sono squadre che giocano con i calzoncini col risvolto? Con i mustacchi? Che vanno al campo con la bici a scatto fisso? Oppure lo usiamo con il significato corrente dispregiativo di “fichetto”, la squadra che fa fico tifare? Perché in questo caso diventa impossibile, in Italia non si salva niente, non è mica il Mondiale in cui tifare Iran significa dichiararsi puri di cuore su Twitter.
Dario
In questo caso, se si utilizza hipster come un peggiorativo, perché non il Carpi? (con Zaccardo, Borriello e Wallace sugli scudi)
Emanuele
C’è sempre molta confusione quando si tira in ballo il concetto di hipster, figuriamoci quando proviamo a definire cos’è una squadra hipster. Per me però il punto non è il mainstream/alternativo (una dicotomia ampiamente superata) ma il concetto di hype. E nessuna squadra ha più hype del Torino. Ha una storia incredibilmente sfigata, una maglia molto bella, rappresenta l’alternativa nobile e perdente in una città molto europea come Torino. Quest’anno poi ha preso alcuni pupilli dei tifosi hipster italiani: Baselli (che ha un che di Blixa Bargeld) Belotti e Zappacosta. Tutti giocatori con cui potenzialmente si può ancora condividere l’esperienza di un Primavera Sound, appena prima che una grande squadra li compri. L’indie tifa le squadre più piccole e sfigate, l’hipster cerca invece la distinzione rimanendo all’interno del gusto di massa.
Marco
Emanuele Atturo è il massimo esperto italiano di squadre hipster, per cui prendo per buona la sua dissertazione.
Giovanni Fontana(@DistantiSaluti)
Io non scelgo la squadra Hipster, ma la compongo, mettendoci dentro solo gente che arriverà nella parte destra della classifica. Un 433 con una difesa di soli mancini (il mio sogno), che quindi mi impedisce di metterci un altro idolo, Diogo Figueiras: Leali; Masina, El Kaoutari, Acerbi, Souprayen; Dioussé, Fernando, Gucher; Mounier, Mbakogu, Soddimo.
Alfredo
La mia squadra hipster per antonomasia è il Chievo. Ma se posso accodarmi all’idea di GF, il mio Frankenstein hipster è un mix di inesperienza e sfrontatezza (l’impatto di Ntcham sul nostro campionato è stato straordinario, così come quello di Gakpé); di “ignoranza” alla sudamericana (in questo fondamentale mi aspetto grandi cose da Pulgar); di autarchica follia (i seguaci dell’hypsterismo impazzirebbero se Mancosu mantenesse il posto a dispetto dei compagni di reparto più famosi; lo stesso vale per Pavoletti, se dovesse affermarsi sulla concorrenza macedone e brasiliana).
Fabrizio
Comunque dove adesso cercate con lo sguardo l’anelito hipster una volta era tutto Carpi, piazze enormi, gnocco fritto, quel gusto genuino per le cosine piccole, le lucciole, il liscio, la lasagna della domenica. Avete perso di vista il ventre molle di questo Paese.
10. Vi aspettate sorprese in zona retrocessione?
Dario
Nonostante il buon inizio, continuo a vedere molto male la Sampdoria, sia per motivi tecnici che societari. Per adesso la squadra si è salvata dal saccheggio del mercato estivo tenendo Eder e Soriano in extremis, ma se a gennaio questi giocatori dovessero essere ceduti senza essere rimpiazzati adeguatamente (per adesso Ferrero si è orientato su giocatori alla Cassano, pensiamo all’idea Balotelli o a Eto’o l’anno scorso), la Sampdoria potrebbe ritrovarsi in guai seri.
Francesco
Le scommesse mi annoiano molto, e non so giustificarmi altrimenti il perché non abbia puntato al primo di luglio su Frosinone, Carpi ed Empoli in Serie B. Realtà troppo piccole per competere, anche solo per permettersi una programmazione biennale. Le prime due giornate hanno confermato questa sensazione, dato che il Bologna ha perso “meglio” e perfezionando l’inserimento di Destro e Giaccherini avrà una rosa decisamente migliore. Se la “maledizione-preliminari” non si abbatterà furiosa sulla Sampdoria, mi è difficile aspettare sorprese, e qui dovrebbe scattare automatica la polemica 18-squadre.
Emanuele
Il Verona è una squadra molto tosta, ma per me rappresenta un po’ la metafora di cosa non vada nel calcio italiano. Quindi mi auguro sinceramente una retrocessione senza appello, che certifichi come definitivamente superato il calcio di Mandorlini.
Daniele
Sono d’accordissimo con Emanuele. Due anni fa era il Chievo la squadra che rubava la salvezza giocando un calcio privo di speranza, adesso è questo Verona cinico e privo di fascino, con un Saviola in meno rispetto all’anno scorso. Ho l’impressione che anche l’Udinese post-Guidolin si stia incamminando sulla strada che lo porterà a difendere la salvezza con le unghie e con i denti, a me l’idea di Serie A come Game of Thrones non piace.
Oscar
Come Dario, la vedo dura per la Samp (non sono un fan né di Ferrero né di Zenga, e se andasse via Eder...), e sono anche d'accordo con FL che l'Empoli avrà dei problemi grossi. Improbabile che entrambi andranno in serie B, ma una di loro potrebbe trovarsi lottando per la salvezza. Il Bologna non mi pare un granché, ma se sarebbero in guai nell'inverno hanno più possibilità di fare qualcosa sul mercato.
PS. Dove firmo per la serie A con sole 18 squadre?
Emanuele
Il Bologna inizierà il proprio campionato quando esonererà Delio Rossi. La Samp io non ce la faccio a vederla male. Cioè, potrebbe fare male, ma non così male. Certo che l’acquisto di Cassano ha i contorni di quelle cose che il karma non perdona.
11. Puntate più sul riscatto di Cassano o su quello di Balotelli?
Daniele
Cassano per me dovrebbe restituire almeno il 50% dei soldi guadagnati allo Stato che poi a sua volta potrebbe risarcire tutti gli italiani che guardandosi allo specchio e pensando di essere italiani quanto Cassano affrontano male le loro giornate di lavoro e litigano nel traffico. Non punto su nessuno dei due, Cassano è finito, Balotelli più che riscattarsi dovrà ridimensionarsi.
Francesco
Io sono uno di quelli che litiga nel traffico per colpa di Cassano e, oltretutto, se riuscisse anche a dimagrire, alla frustrazione per il vederlo ancora in Serie A si sovrapporrebbe l’invidia, quindi mi auguro solo che Éder (che ha un contratto minore, just saying) regga l’attacco da solo e ci si dimentichi in fretta di questa trovata della dirigenza doriana. Invece forza Mario, se decidi il derby quasi non sarò tristissimo (da interista). Ho fiducia.
Marco
Questa domanda è un po' il paradosso del gatto di Schrödinger, per sapere la risposta toccherebbe aprire la scatola, ma chi avrà il coraggio?
Fabrizio
Che due palle questa mitografia tutta italiana del riscatto, del sapersi reinventare, del tornare alla carica, quest’epopea pure un po’ cristica della Resurrezione: Balotelli, per continuare a essere quello che è e che non tarderà nuovamente a dimostrarsi, poteva solo scegliere la MLS, ma una squadra di una grande città, tipo Los Angeles, fare l’uomo immagine, il testimonial. Di cosa, di preciso, chi lo sa. In quanto a Fantantonio, e lo scrivo non senza un pizzico di ironia, ci sono un sacco di bei posti dove continuare a fare il Campione Inespresso, tipo l’India. Ammesso che sappiano chi sia Cassano, in India.
Fabio
Mi tengo i soldi in tasca.
Emiliano
Cassano non deve riscattarsi, ma solo concludere in modo dignitoso una carriera di buon livello ma che avrebbe potuto (anzi, dovuto) essere dieci volte migliore.
Daniele
La teoria che in fondo Cassano non sia il male assoluto è conservatrice.
Emanuele
Però se non crediamo nel riscatto di Balo siamo dei duri di cuore.
12. Qual è il miglior centravanti del campionato?
Daniele V
Credo che il miglior centravanti possa essere scelto tra Higuain, Bacca e Dzeko. Loro tre rappresentano una categoria superiore rispetto agli altri. Questo ovviamente non significa che finiranno tutti e tre per segnare più gol di Icardi o Toni, ma semplicemente che come centravanti sono superiori in questo momento. Tutte e tre nel teorico momento migliore della carriera, trovo che sceglierne uno sia una scelta personale. Per me al 100% Higuain è il centravanti migliore, però la fragilità mentale che continua a dimostrare e l’approccio in campo mostrato sul finale della scorsa stagione, mi fa tendere più verso Dzeko in vista della stagione in corso.
Fabio
Higuain ha tutto quello che un centravanti moderno deve avere: tecnica, mobilità, velocità, presenza in area, capacità realizzativa. Però, messe tutte assieme queste qualità, l’insieme è inferiore alla somma. Non so perchè, probabilmente, come dice Daniele, c’è un qualche limite mentale che non permette a tutto il potenziale di esprimersi compiutamente. Dzeko è una sicurezza: gioca bene per la squadra, è grosso, e in Italia conta molto, segna ed è quello che serviva alla Roma. Se però Allegri riuscirà a farli giocare assieme, occhio alla coppia Morata-Dybala. Sono due centravanti e dal potenziale elevatissimo: lo spagnolo, a tratti, sembra essere un giocatore dominante e non scordiamoci che in Champions League ha segnato praticamente sempre; Dybala ha fatto meraviglie a Palermo. Tra questi quattro c’è il mio centravanti della prossima stagione.
Emiliano
Higuain è ancora il più forte, sia per mobilità che per qualità tecniche, ma forse ha un problema di leadership che non riesce ad esercitare; andiamo sempre per tentativi visto che parliamo di un giocatore fortissimo che troppo spesso ha reso meno delle sue potenzialità (soprattutto in momenti decisivi). Su Dzeko ha ragione Fabio, è grosso, tecnico ma cattivo; in più per me sembra avere quell’aureola dei giocatori-leader, che con un magnetismo particolare riescono a coinvolgere anche i compagni. Sulla carta preferisco Higuain, ma in campo vorrei Dzeko, anche perché si lamenta molto meno.
Marco
Se dovessimo dare dei voti alle caratteristiche di Higuain e Dzeko, tipo statistiche di Fifa16, ai numeri vincerebbe sicuramente l'argentino, però Higuain in estate non è sembrato convintissimo del progetto Napoli, e questo non è mai il presupposto per una stagione positiva; Dzeko invece è un giocatore in cerca di riscatto dopo molta panchina e sembra essere arrivato al posto giusto nel momento giusto. Quindi il miglior centravanti in Italia è Higuain se avrà voglia di essere il miglior centravanti in Italia.
Dario
Higuain, non scherziamo.
Emanuele
Ma Mauro Icardi proprio non vi piace?
Francesco
È il più equilibrato, che è un’espressione molto sobria che mi espone alle pernacchie molto meno di quanto avrebbe fatto l’espressione “il più completo”. Solo che anche quest’anno avrà alle spalle un manipolo di sconclusionati, tutto muscoli, imprecisione e anarchia balcanica. E dovrà pressare da solo, con quello stile di corsa che è l’unica cosa inelegante che riesco a trovargli.
Daniele
Nessuno ha detto Toni. Non so se è il migliore, ma è il più unico. Ed è in via d’estinzione.
13. La maglia più bella/brutta?
Dario
Se parliamo solo di prime maglie, la più bella è senza dubbio quella della Fiorentina, un vero capolavoro (il logo Le Coq Sportif poi è così vintage). La più brutta è quella della Juventus: all’inizio l’ho scambiata per la maglietta del Newcastle e scudetti e stelle sembrano messi a casaccio. Per quanto riguarda seconde e terze maglie, invece, menzioni speciali vanno alla seconda di Lazio, Torino e Chievo e alla terza della Fiorentina. Le più brutte in assoluto sono le terze di Juventus e Verona.
Fabio
Tra le prime maglie, per contrasto con quella della passata stagione, la maglia più bella è quella dell’Inter. Cos’era quella maglia nera dell’anno scorso? Strisce e finalmente il ritorno all’azzurro (si chiamano nerazzurri no?) al posto del blu. Invece il rosso troppo scuro mi fa votare quella del Milan come maglia peggiore. La maglia del Genoa è sempre bellissima e questa versione non è da meno. Temevo per l’accoppiamento tra le strisce Adidas e la maglia della Juve e invece il problema è il troppo bianco dietro. Tra le seconde e terze maglie spendo un voto per le due del Chievo e per la splendida terza del Torino con i nomi dei calciatori storici a formare il toro. Brutte tutte le maglie nere usate come seconda o terza maglia, tutte uguali e senza alcun legame con la squadra.
Daniele V
Trovo perfette le maglie di Inter e Fiorentina (semplici, ma curate) e mi sono stupito del cambiamento di opinione nei confronti di quella della Roma, che avevo considerato inizialmente pessima, per poi ricredermi fino a farmi stregare dall’accoppiata spalle scure e riga gialla laterale. Tra le seconde ovviamente quella del Torino blu che probabilmente è tra le prime 5 in Europa. Sono intrigato da quella nera della Lazio con l’aquila, ma ancora non ho deciso quanto. Che poi proprio la prima della Lazio è tra le più brutte, risultando in campo decisamente anonima.
Oscar
D’accordo con tutti qui sopra: la più bella in assoluta è della Fiorentina (però sarebbe più bella con pantaloncini bianchi), quella migliorata di più è dell’Inter, dopo due anni brutti ma brutti. Il classico, l’eterna bellezza, è e sarà sempre la maglia del Genoa.
Giovanni
Solo per dire, da tifoso viola, che i pantaloncini bianchi sulla prima maglia sono un orrore blasfemo che non potrei accettare dopo gli anni 70.
Francesco
Primo firmatario a sostegno della maglia della Roma, before Salah made it cool, però la maglia dell’Inter è eccessivamente una meraviglia. La Kappa (Torino a parte) invece deve smetterla di riproporre idee vecchie, per di più orrende. Quindi sono indeciso tra Sassuolo e Napoli, e voto Napoli come più brutta perché all’aumentare dei tifosi dovrebbe aumentare il capo d’accusa.
Emiliano
La migliore è quella della Fiorentina, che tra Paulo Sousa e Le Coq Sportif ha deciso di diventare la squadra più cool del campionato.
Per la peggiore invece devo uscire dal campo di gioco: la maglietta (e anche la tuta) di rappresentanza della Lazio, celeste e marrone, è una cosa talmente brutta che spero Pioli, uomo di stile, si rifiuti di indossarla.
Alfredo
La seconda maglia catarinfrangente dell’Hellas è da penalizzazione in classifica.
Fabrizio
Trovo interessante la sudamericanizzazione della maglia dell’Empoli: sarà la Joma, saranno tutti quegli sponsor, ma sembra la casacca di una squadra di Quito. Le terze scelte di Atalanta e Sassuolo sono perfette per una tappa de La Vuelta, meno per un Lazio-Atalanta (il Sassuolo, invece, oggettivamente, perché dovrebbe avercela, una terza maglia?).
Le mie preferite in assoluto però sono le due del Genoa: in particolar modo trovo la seconda di un’eleganza antica, che fossi un giocatore dei grifoni sapendo di doverla indossare mi presenterei nello spogliatoio in smoking.
Marco
Ci sono diverse belle maglie in serie A (siamo sempre il paese dell'eleganza, della moda, etc,etc…), credo sia dovuto all'assenza di sponsor da alcune casacche o comunque da una presenza ridotta di essi rispetto ad altri campionati (tipo le inguardabili squadre minori francesi). Se dovessi azzardare una classifica direi: Fiorentina, le coq sportif voleva far diventare quella di Salah la più venduta nelle banlieue parigine, ma gli è andata male; Genova e Torino, le cui maglie sembrano un retaggio della nobiltà sabauda e Inter, forse la Nike sapeva dell'arrivo di Jovetic e ha deciso che a bellezza corrisponde bellezza. La più brutta è quella del Carpi. No contest proprio, sembra una di quelle maglie che ti aspetteresti di trovare in un torneo aziendale nella bassa Brianza.
Emanuele
Le Coq Sportif ha ridotto le parti elasticizzate tipiche di una maglia da calcio moderna: il risultato è una viola che sembra uscita in Fred Perry da una serata Northern Soul al Wigan Casino. Sono però d’accordo con Oscar che sarebbero stati più coerenti dei pantaloncini bianchi. Mi infastidisce il fosforescente color triangolo-auto delle bande della prima della Roma, mentre non mi capacito di come la Macron ogni anno si superi nel rendere anonima la prima della Lazio (quasi rendendo empirico il nomignolo di “sbiaditi”). La prima dell’Inter rappresenta invece l’esempio di come il ritorno ai colori della tradizione produca per forza di cose maglie belle. Se però consideriamo il rapporto tra “materiale a disposizione” e “lavoro attorno ad esso” allo stilista della Joma dovrebbero essere amputate due dita per come ha trattato la maglia blucerchiata. Apprezzo invece per paradosso l’azzardo vagamente vapor della Lotto su Mattia Perin, che ha stampato sulle maglie degli sfondi predefiniti di Windows 95.
14. Dai, fate una previsione: prime 4 e ultime 4.
Dario: Prime quattro: Juventus, Inter, Roma, Napoli. Ultime quattro (dall’ultima alla quartultima): Frosinone, Carpi, Empoli, Sampdoria.
Fabio: Juventus, Roma, Inter, Lazio - Udinese, Atalanta, Frosinone, Carpi.
Francesco: Juventus, Roma, Napoli, Inter - Frosinone, Empoli, Carpi, Sampdoria.
Giovanni: Juventus, Inter, Roma, Napoli - Frosinone, Empoli, Atalanta, Udinese.
Alfredo: Roma, Juventus, Inter, Torino - Bologna, Empoli, Frosinone, Carpi.
Fabrizio: Inter, Juventus, Roma e Torino - Atalanta, Carpi, Frosinone e Verona. Ovviamente in ordine alfabetico.
Oscar: Juve, Roma, Inter, Napoli - Samp, Empoli, Frosinone, Carpi
Marco: Roma, Juventus, Fiorentina, Inter - Carpi, Empoli, Frosinone, Atalanta.
Daniele: Juve, Napoli, Roma, Fiorentina - Carpi, Frosinone, Samp, Empoli.