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Cosa dobbiamo pensare della stagione di Handanovic?
08 mag 2018
Il portiere sloveno è stato un punto fermo delle ultime stagioni dell'Inter ma in molti negli ultimi tempi stanno mettendo in discussione il suo rendimento.
(articolo)
6 min
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Lo scorso 9 dicembre l’Inter ha affrontato da capolista la Juventus all’Allianz Stadium. I nerazzurri riuscirono a uscire indenni dallo scontro al vertice, mantenendo la propria rete inviolata, oltre che rinforzati nelle proprie ambizioni. Nelle prime sedici giornate, l’Inter aveva subìto solo 10 reti, tante quante Napoli e Roma in quel momento. Parte delle sue fortune sembravano da attribuire all'estremo difensore, Samir Handanovic. Nelle quattro partite ufficiali successive alla notte di Torino, l’Inter è incappata nelle prime tre sconfitte della stagione. Da quel momento, le aspirazioni dei nerazzurri sono mutate e, con loro, pian piano, è cambiata la percezione dell’impatto di Handanovic sui risultati interisti. Ci siamo serviti dei numeri per prendere distacco dalle nostre emozioni e rendere un po' più oggettive le nostre osservazioni, cercando di capire che stagione è stata per il portiere sloveno.

Handanovic nerazzurro

Handanovic compirà 34 anni il prossimo 14 luglio e sta per concludere la sua sesta stagione in nerazzurro. Le sue prestazioni sono state quasi sempre su livelli di eccellenza, come si intravede da questo grafico.

Le barre verdi rappresentano i gol incassati da Handanovic, dalla stagione 2012/13 a oggi, rigori esclusi. Le barre nere tengono conto invece del numero di parate nello stesso periodo. Le due linee tratteggiate rappresentano la prestazione media degli altri portieri della Serie A, tutti tranne quelli che non hanno disputato in stagione almeno 1000 minuti. Il numero di parate di Handanovic è stato costantemente più alto della media del campionato, spesso molto più alto. In questa stagione, però, Handanovic ha registrato il numero più basso di salvataggi della sua carriera interista (83). Allo stesso tempo, però, questa è la sua miglior annata dal punto di vista dei gol subiti: di conseguenza, la statistica associata all’efficacia dei portieri, la percentuale delle parate in relazione ai gol subiti, permette ad Handanovic di avere la miglior prestazione da quando è all’Inter. Relativamente a questo campionato, Handanovic è il terzo miglior portiere della Serie A con 80,2% di tiri bloccati, superato solo da Buffon (82,7%) e da Alisson (80,8%).

Con gli Expected Goals possiamo avere un’idea dell’efficacia dell’azione di Handanovic. In questo secondo grafico, le barre verdi rappresentano ancora i gol subiti, quelle nere rappresentano il valore in Expected Goals di tutti i tiri che hanno raggiunto lo specchio della porta del portiere nerazzurro. I due tratteggi costituiscono ancora il test fornito dagli altri portieri del campionato. Questa è stata la stagione in cui Handanovic ha dovuto affrontare meno Expected Goals tra tutte, quindi la fase difensiva interista è stata efficace come mai. Se facciamo la tara tra gli Expected Goals e i gol subiti, scopriamo che questa è stata anche una delle migliori stagioni personali di Handanovic, con una differenza tra reti incassate e reti attese di 7,9. Solo nel campionato 2015/16 Handanovic aveva fatto meglio e con un delta inferiore (7,2). La prestazione di Handanovic, stavolta in termini di differenza tra gol subiti e xG, è la quarta migliore del campionato: lo precedono il solito Buffon (1,6), la sorpresa Meret (4,3), e l’altro portiere juventino Szczesny (4,5).

La legge dello sloveno

La fama di Handanovic come portiere para-rigori è ormai consolidata. Da quando è in Serie A, il portiere sloveno ha bloccato 26 tiri dal dischetto, mentre ha concesso una rete in 43 occasioni. In pratica, un attaccante che affronta Handanovic dagli undici metri vede le sue chances di fare gol assottigliarsi dal 75% al 62%. Quest’anno Handanovic ha avuto poche occasioni per mettersi in mostra: Pazzini e De Paul hanno trasformato i due rigori che sono stati fischiati contro i nerazzurri. L’Inter, al pari di Napoli e Atalanta, è la squadra che ha commesso meno falli da rigore di tutta la Serie A.

Può essere interessante, quasi alla fine del primo anno di applicazione del VAR, fare una digressione e un breve punto sull’assegnazione e la realizzazione dei calci di rigore in Serie A. Si poteva pensare che con l’aiuto della tecnologia si sarebbero assegnati più calci di rigore. O che l’attesa delle verifiche e della successiva comunicazione tra arbitro e VAR potesse innervosire il tiratore. Invece, a due giornate dalla fine, la quota dei rigori assegnati è ben lontana dal record della stagione 2o16/17. Anche per quanto riguarda le trasformazioni, la stagione non è stata particolarmente positiva per gli attaccanti, ma non tanto da registrare un record negativo assoluto. È difficile trarre una conclusione definitiva degli effetti del VAR sui calci di rigore dopo una sola stagione, ma le prime indicazioni non ne mostrano alcuno.

La stagione scomposta

Il campionato di Handanovic è dunque da considerarsi molto positivo, probabilmente il migliore da quando è all’Inter. Da cosa nasce allora l’impressione di un finale di stagione in descrescendo?

Vale la pena osservare l’andamento delle statistiche di Handanovic giornata dopo giornata. Le linee rappresentano i tiri affrontati (in verde), le parate effettuate (in grigio), i gol subiti (in arancio) e gli Expected Goals dei tiri che hanno raggiunto lo specchio (in blu). Per evitare l’influsso delle oscillazioni di breve periodo, per tutte le statistiche ho considerato una media mobile di cinque giornate in cinque giornate. Come si osserva, Handanovic ha dovuto affrontare via via meno conclusioni da parte degli avversari. Il numero di parate è rimasto pressoché costante: quindi Handanovic, nell’ultimo periodo, ha fatto sentire la sua presenza addirittura più che all’inizio del campionato.

Il problema è che col passare delle giornate sono aumentati sia i gol incassati che gli Expected Goals dei tiri concessi che hanno raggiunto lo specchio della porta. In pratica, gli avversari dell’Inter hanno trovato meno occasioni per arrivare al tiro, ma quelle che hanno preso erano più facili da convertire. Nelle prime sedici giornate l’Inter ha concesso una media di 0,89 xG a partita, mentre nelle ultime venti questo valore è salito a 0,92, con un peggioramento del 14,3%.

Se valutiamo la prestazione del portiere attraverso il delta tra le reti attese e le reti effettivamente subite, scopriamo che effettivamente la performance di Handanovic si è deteriorata con una percentuale maggiore. Nelle prime sedici la differenza media tra gol e xG è stata di 0,131 a partita, mentre nelle ultime venti questa differenza si è alzata fino al valore di 0,193 a partita.

Quindi se da un lato è peggiorata la performance difensiva dell’Inter come squadra dall’altro Handanovic registra nei suoi numeri un peggioramento ulteriore, del 47% nell’ultima parte del campionato rispetto alla prima. Questo può aver influito nell’impressione negativa che si è formata negli ultimi tempi rispetto alla stagione di Handanovic. Una stagione che, va detto, nei valori assoluti registrati nell’arco di un campionato è stata comunque di altissimo livello.

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