Benvenuti alla seconda puntata della rubrica di calciomercato de l’Ultimo Uomo! Abbiamo pensato di chiedere ai nostri collaboratori di discutere di sogni e incubi estivi, quando nulla è ancora scritto e si può ancora vivere di speranza. Dopo aver parlato della Juventus nella prima puntata, oggi abbiamo chiuso in una piccola stanza senza finestre due tifosi della Fiorentina come Giovanni Fontana e Davide Profumo. Buona lettura!
PARTE I: I SOGNI
Giovanni Fontana (@Distantisaluti)
Quindi: un nuovo allenatore, Paulo Sousa. Dato il contesto, è probabilmente la cosa migliore che poteva succedere: sia Donadoni che Ventura sono allenatori sottovalutati, ma nella situazione attuale preferisco una nuova scommessa, come era stata al tempo quella di Montella, con il potenziale di farci riappassionare a qualcosa di nuovo. Lo scorso anno al Basilea Sousa ha alternato il 4-2-3-1 e il 3-5-2, scelte simili a quelle di Montella. Però il modo di giocare è diverso, specie negli interpreti: il mediano d’interdizione e la punta di peso, due ruoli “classici” ai quali il gioco di Montella ha spesso, ma non sempre, rinunciato. Per avere anche quell’opzione, abbiamo avuto Migliaccio, poi Ambrosini, poi nessuno. Come centravanti non c’era nessuno, poi c’è stato Toni, poi tutto quello che è successo a Gómez, c’è Babacar, e potrebbe esserci Gilardino. Sarà negli acquisti (e nelle) cessioni in questi due ruoli che la società determinerà se vuole fare il nostro mercato dei sogni.
L’ATTACCO
Davide Profumo (@LoScorfano)
Ecco, appunto: partiamo dall’attacco. Il mio mercato dei sogni, te lo confesso subito, ha un solo e facilissimo nome: Pepito. Come se fosse la negazione del mercato stesso: che l’estate ci regali il Giuseppe Rossi che già abbiamo, come lo avevamo 18 mesi fa. Per alcuni mesi, durante la stagione 2013-14, la Fiorentina ha giocato un calcio molto scontato, a cui davano la scintilla dell’imprevedibilità soltanto la follia quasi infantile di Cuadrado e la velocità di Rossi. Partito il primo, ci è rimasto lui: che sarà, se tornerà a giocare come prima, la vera forza della nostra squadra.
Prendetevi l’ennesimo momento per rimpiangere Giuseppe Rossi, il più grande "what if" degli ultimi anni.
Giovanni
Io sono più esigente. Rossi è già un nostro giocatore, stiamo parlando o no di mercato dei sogni? In una frase, mi piacerebbe che la società facesse pochi grandi acquisti anziché tanti piccoli acquisti. Insomma, meglio un paio di giocatori di livello europeo, piuttosto che una decina di comprimarî. Il nostro mercato sarà inevitabilmente pieno di cessioni, che porteranno anche un notevole risparmio in termini di ingaggi: a queste vorrei si sopperisse in maniera decisa. E parliamo di una società che a gennaio ha incassato i 33 milioni di Cuadrado, la cessione più remunerativa dell’era Della Valle. Il primo passo in questo senso, non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, è che la dirigenza dia a Salah garanzie economiche e tecniche sufficienti a guadagnare la sua conferma. Al di là degli aspetti legali, clausole o meno, sarebbe sciocco schermirsi del fatto che manca-la-volontà-del-giocatore, o che è-lui-a-volersene-andare: se vuole andare da un’altra parte non è perché gli piace Milano più di Firenze, è perché vuole più soldi o una squadra con più ambizioni (e quindi più soldi investiti nella squadra). In questo senso, ciò che rassicurerebbe Salah sulle ambizioni della società e ciò che rassicurerebbe noi tifosi coincide.
Davide
Non c’è dubbio. Le ambizioni di una società si vedono da questo tipo di scelte: riscattare subito il giovane egiziano, convincerlo a restare adeguandogli l’ingaggio e magari venderlo tra due anni a una grande squadra europea, per molti milioni di euro, se la scommessa sarà stata vinta. Trattenere Salah, investendo denaro e fiducia su di lui, rappresenta per me non semplicemente un sogno ma la possibilità di coltivare molti altri sogni, in futuro. Come dire che non siamo semplice terra di conquista per le milanesi o per chiunque altro: i giocatori buoni siamo capaci di tenerli con noi, di valorizzarli e poi anche di venderli, ma soltanto quando vogliamo noi. Questo sarebbe un mutamento rispetto a qualche stagione fa.
Giovanni
Visto che parliamo di esterni d’attacco: vorrei tenere Ilicic, e non sarei così contrario alla conferma di Diamanti, a meno che non compriamo un vero esterno sinistro d’attacco. Ma qui andiamo ai sogni meno realizzabili. Si è letto più volte di un nostro interesse per Insigne, data una sua insoddisfazione del suo ruolo nel Napoli: è un mio pupillo dai tempi del Foggia di Zeman, questo sì che sarebbe un sogno.
Uno degli 8 gol di Ilicic realizzati lo scorso anno, quasi tutti nelle ultime giornate.
Davide
Io, tanto per essere sognatori ingordi, non rinuncerei in nessun caso, ancora per l’anno prossimo, all’estro andaluso di Joaquín: è una mia passione quasi irrazionale, lo so, ma l’irrazionalità è il sale del tifo e ogni volta che ho visto Joaquín saltare l’uomo sulla fascia ho provato una gioia calcistica purissima, capace di riconciliarmi con le mie domeniche di tifoso condannato alla lontananza da Firenze.
Giovanni
Io sono disposto a privarmi di Joaquín perché vorrei che, in quel ruolo, la Fiorentina investisse su un giovane o un giovanissimo. Si era parlato di prendere Ocampos dal Monaco in cambio di Mario Gómez, ma è già sfumato. Il sogno sarebbe, sempre a Monaco, Ferreira Carrasco, ma c’è troppa concorrenza. Il paradosso è che un giovane molto forte ce l’abbiamo e rischiamo di perderlo: Federico Bernardeschi. Si tratterebbe di convincerlo a rinnovare, come per fortuna è stato fatto con Babacar per il centrale d’attacco.
Davide
Babacar a me pare un talento eccezionale. E sono contento che nel suo caso la Fiorentina abbia saputo guardare in avanti con lungimiranza. Io credo a lui come al centravanti del futuro. Ma visto che stiamo parlando del presente e dei sogni che ora facciamo, ecco, ti dico il mio. È Mattia Destro. Mi manca da troppi anni il centravanti vero, quello che in area di rigore è sempre pronto a trovare la palla con i tempi e la forza decisivi: ho sempre pensato che Destro potesse essere l’attaccante di cui avevamo bisogno, lo penso ancora. Sarebbe la mia prima scelta. Preso lui, trattenuti gli altri di cui sopra, io sarei già entusiasta.
Giovanni
Io, sul centravanti, mi accontento anche del solo Babacar, “solo” perché la prima priorità sarà dare via Mario Gómez. Come ho detto, mi piacerebbe giocare con gli esterni d’attacco più che con la difesa a tre, quindi anche Rossi finirebbe spesso a fare il centrale. Già che ci siamo, tenere Gilardino come panchinaro di Babacar, ed eventualmente Rossi, non è una cattiva idea. Se dobbiamo investire diversi milioni su un giocatore, non lo farei sul centravanti: quindi niente Immobile, che pure mi piace molto, ma neppure investimenti più piccoli come Paloschi o Borini, tanto meno Osvaldo.
Davide
Ho sentito parlare anch’io di Ciro Immobile, in questi giorni. E ti confesso che non mi ha per niente entusiasmato l'idea. Però, se dovessimo davvero andare a Dortmund per trattare qualcuno, tu pensi che Aubameyang sarebbe un sogno assurdo e impossibile? A me piace molto e ricordo che la Fiorentina lo trattò (o comunque se ne interessò) un paio di stagioni fa, quando giocava e segnava nel Saint-Étienne. Ecco, magari siamo nell'ambito della più totale irrealizzabilità, ma anche lui sarebbe un giocatore dei miei sogni calcistici.
Giovanni
Purtroppo direi di sì, che non sia alla nostra portata. Per quanto avrei detto la stessa cosa di Mario Gómez due anni fa. Però se dobbiamo fare un investimento da sogno vero, io vorrei che la dirigenza spendesse almeno una parte dei 33 milioni della cessione di Cuadrado per un mediano di livello europeo.
L’incoraggiante stagione di Babacar.
IL CENTROCAMPO
Giovanni
È quello il ruolo sul quale vorrei l’investimento più serio, su un giocatore che sia giovane ma già “fatto”, a spanne uno fra i 22 e i 26 anni. Insomma, non dico di sognare Wiliam Carvalho o Lars Bender, che sono fuori dalla nostra portata; né un giocatore che mi piace tantissimo, Schneiderlin, ormai già esploso, e probabilmente in procinto di passare all’Arsenal. Magari il suo compagno di reparto, Wanyama. Diciamo che in linea teorica preferirei un mediano forte fisicamente, come Carvalho o Wanyama, rispetto a uno più piccolo e dinamico. In fondo non chiedo tanto, a me basterebbe uno come Kondogbia per farmi felice. O forse chiedo troppo, e mi sto di nuovo dimenticando che tifo la Fiorentina?
Davide
Beh, allora te lo dico anche io il mio sogno realizzabile, se posso. Non è un mediano: si chiama Mesut Özil e secondo me è il trequartista che farebbe innamorare Firenze, per tante ragioni legate al suo modo di giocare, al suo genio intermittente e al nostro essere superbamente fiorentini. Leggo che ci vogliono 40 milioni di euro solo per provare a pensarci, più un ingaggio faraonico: però non sono soldi miei per cui, se fossi Della Valle, farei la follia. E prenderei Özil.
Giovanni
Va bene, torniamo un po’ realistici: un tentativo che mi piacerebbe che la dirigenza facesse sarebbe quello di proporre al Real Madrid un’operazione simile a quella di Salah per Lucas Silva. A Madrid in sei mesi ha fallito, si parla di un suo prestito al Porto, con il Real che sta già comprando il sostituto. Un prestito con diritto di riscatto, e inevitabilmente il controriscatto per loro. In fondo un’operazione simile, con Morata, ha fatto la fortuna della Juventus. Se poi fra un paio d’anni dovesse tornare al Real Madrid, con una bella plusvalenza da parte nostra, vorrà dire che è stata una scommessa vinta. Vabbè, si è capito che il ruolo del centrocampista difensivo è quello che più mi preme.
Davide
Sì, torniamo realistici. Io penso che centrocampo e difesa vadano rinnovati: ovviamente anche io spero che arrivi un mediano, indispensabile al gioco di Sousa: il mio sogno in mezzo al campo sarebbe Allan, ma immagino che arriverà uno tra Inler e Danilo dello Sporting Braga, e qualche altra piccola scommessa come fu Badelj l’anno passato: mi accontenterò e spererò in qualcosa di buono.
Giovanni
Rimane il centrocampo di costruzione, ma lì abbiamo Borja Valero e Mati Fernández, giocatori diversi e per certi versi complementari. Abbiamo Badelj, che all’occorrenza può fare il mediano. Potremmo comprare un altro giovane (l’egiziano El Neny per convincere Salah a restare?), se diamo via Vecino e vogliamo avere la possibilità di giocare il 4-3-3 con due mezzali, ma comunque è una posizione sulla quale siamo coperti.
LA DIFESA
Davide
Io comincerei dal portiere, perché da anni viviamo nell’incertezza. Vorrei togliermi quest’ansia, vorrei avere un portiere titolare e uno di riserva, che giochi in Coppa Italia e nei gironi di Europa League, vorrei la si smettesse con questa competizione interna che mi pare controproducente oltre che misera. Vorrei assomigliare a tutte le altre squadre del pianeta, insomma. E quindi: a me Tatarusanu sembra un giocatore affidabile, però non è certo nei miei sogni. Decidano l’allenatore e uno dei fin troppi dirigenti che abbiamo: se è affidabile gioca lui, altrimenti se ne compra un altro più affidabile di lui. Mi sembra limpido e facile.
Lo stranissimo tributo YouTube a Ciprian Tatarusanu.
Giovanni
Io probabilmente terrei Tatarusanu. Non è un fenomeno, ma non vedo alternative così superiori per noi abbordabili: come dici tu, teniamo Tata per un anno, e vediamo. Se non sarà all’altezza, il prossimo anno penseremo a qualcun altro. Anche sui centrali di difesa, non penso servano innesti. Gonzalo Rodríguez e Savic sono più che soddisfacenti, specie se aiutati da un centrocampo con un po’ più d’interdizione. Qui il sogno è riuscire a tenerli entrambi. Rimangono i terzini, e qui torniamo ai miraggi: io vorrei un gran terzino, mi piacerebbe tantissimo Ricardo Rodríguez del Wolfsburg, che è inarrivabile. Ma mi accontenterei, si fa per dire, di quello che a Wolfsburg gioca dall’altra parte, Vieirinha. Ha fatto una grandissima stagione in Bundesliga, non è più giovanissimo, ma sarebbe ciò che più assomiglia al miglior terzino destro al quale possiamo aspirare realisticamente. È comunque un ruolo in cui ci serve sicuramente un giocatore dal rendimento sicuro.
Davide
Io sui terzini non ho grandi pretese, guarda: terrei pure Pasqual, per esperienza e affidabilità, in un ruolo di comprimario; poi, sulla destra, Zappacosta sarebbe un bell’acquisto (più di Montoya, a mio parere); e anche su Darmian (se il Torino non chiedesse le cifre che leggo...) io sarei pronto ad assentire; oppure su Xhaka del Basilea, che però mi pare più una scommessa.
Giovanni
A sinistra anch’io non disdegnerei di affidarmi al vecchio Pasqual, per quanto nel tempo abbia dimostrato di aver maturato chiari limiti difensivi quando si gioca con quattro difensori. Comunque un giocatore arriverà. Si era parlato di un prestito di Bernat, ci credo davvero poco. Visto che stiamo trattando del mercato dei sogni, contemplando quindi la cessione di Mario Gómez al Monaco: visto che non arriverà Ocampos, perché non chiedere Kurzawa in cambio, visto che l’interesse di Juve e Roma (e Arsenal) sembra essersi raffreddato?
PARTE II: GLI INCUBI
IL RIDIMENSIONAMENTO: LE CESSIONI
Giovanni
Chissà perché, pensare al mercato degli incubi mi viene ben più facile rispetto a quello dei sogni. Il mio peggiore incubo di mercato comincia proprio con l’ascoltare i varî dirigenti che si susseguono nel dire «il nostro acquisto più importante è Giuseppe Rossi». Partiranno tantissimi giocatori e se il nostro “migliore acquisto” sarà un giocatore già in rosa vorrà dire che gli obiettivi della squadra saranno enormemente ridimensionati. In questo quadro fosco, il primo tassello sarebbe non trattenere Salah, ma il secondo sarebbe trattenere Gómez, che con i suoi 4.25 milioni di ingaggio (il doppio di Rossi, e il triplo di Borja Valero, secondo e terzo) condiziona il mercato successivo.
L’incubo di non trattenere il miglior giocatore della scorsa stagione.
Davide
Con pacata soddisfazione, annoto che uno dei tuoi più spaventosi incubi per questa sessione di mercato è la permanenza di Mario Gómez: siamo d’accordo. Si tratta di uno scenario a cui cerco di non pensare nemmeno. Perché il giocatore ha dimostrato di non essere all’altezza (davvero, lo scrivo con franchezza) e perché è ovvio che il denaro risparmiato per il suo ingaggio, insieme a qualcosa che si potrà ancora ricavare dalla sua cessione, potrebbe rappresentare quel po’ di respiro economico che avremmo nel costruire la prossima stagione.
Giovanni
E le conseguenze non sarebbero soltanto economiche: a livello tattico la permanenza di Gómez (assieme a Babacar) costringerebbe Sousa al 3-5-2—perché Rossi non può fare l’esterno d’attacco, né il trequartista—che poi è molto più un 5-3-2 di quello di Montella (che a destra non aveva un terzino, ma un’ala, Cuadrado o Joaquin). La formazione base diventa qualcosa di simile:
Mirante/Vaclìk; Savic, Gonzalo Rodríguez, Basanta; Pasqual, Borja Valero, Mediano/Badelj, Badelj/M. Fernández, T. Xhaka; Rossi, Gómez.
In panchina qualche giocatore potrebbe diventare titolare: soprattutto il mediano (potrebbe essere Danilo, o uno come Yacob, e sarebbe l’acquisto più costoso della squadra) e Vecino; Roncaglia, Tomovic, un altro difensore (si parla di Pinto, sempre del Braga); un altro esterno destro (dove potrebbe essere riciclato anche Tomovic) che permetta a Xhaka di giocare anche a sinistra; Babacar, e Bernardeschi considerato più seconda punta che ala. Non è neanche una brutta formazione, può essere una buona squadra da piazzamento per l’Europa League, ma è di certo un netto riassestamento verso il basso del grande potenziale della Fiorentina di questi anni.
Davide
Aggiungo una cosa: la sbandierata “italianizzazione” mi fa non poca paura. Non perché io abbia qualcosa contro i giovani italiani. Ma perché i nomi che leggo sono davvero sconfortanti. Baselli, per esempio: siamo sicuri che un ragazzo che era riserva nell'Atalanta possa migliorare il nostro centrocampo? Ne abbiamo bisogno? E Giulio Donati è davvero il nome che aspettavamo per rafforzarci sulle fasce, dove da un paio di anni, per una ragione o per l'altra, abbiamo un po' sofferto? Non sarà che quella che viene chiamata “italianizzazione” non è altro che un ridimensionamento?
Giovanni
Già che ci siamo, ti dico come si completa questo mio quadro d’incubo del ridimensionamento: vanno via Neto, Pizarro, Aquilani, Vargas, Lazzari e El Hamdaoui svincolati. Richards, Diamanti, Gilardino, Kurtic e Rosi per termine del prestito. In questa campagna di cessioni e di contrazione degli obiettivi, Salah non viene convinto a rimanere e viene dirottato dal Chelsea in qualche altra squadra italiana di vertice. Joaquín torna in Spagna e Alonso, stimato più da Montella che altri, in Inghilterra. E non dimentichiamo che, infortunio o meno, abbiamo rinunciato a riscattare De Silvestri dalla Sampdoria. A leggere i nomi di tutte queste cessioni sembra uno scenario di completo smantellamento, un vero incubo, ma non è così lontano dal vero: molte di queste cose succederanno in ogni caso.
IL RIDIMENSIONAMENTO: GLI ACQUISTI
Davide
Ti dirò, molte di queste cessioni a me fanno anche piacere, il problema è se poi non si sopperisce a queste con acquisti all’altezza. Pensare di ritrovarmi sugli esterni Tomovic e Alonso non è un incubo ma ci assomiglia: però se diamo via Alonso, serve un terzino più forte. A centrocampo i miei piccoli incubi erano lo spento Aquilani e l’inutile Kurtic, ma la dirigenza me li ha risparmiati. Ma chi compreremo al loro posto?
Giovanni
Sono perfettamente d’accordo. Baselli, con cui secondo me sei troppo severo, è un ottimo giocatore, il problema è se diventa l’acquisto cardine del centrocampo fiorentino. Io sarei anche disposto ad accettare la cessione di uno fra Ilicic (più probabile) e Savic, i due giocatori che hanno più mercato, per avere dei liquidi da investire. Il mio timore è che con questi soldi non venga comprato un grande centrocampista, e Sousa tutto sommato si affidi a Badelj, che ha dimostrato di essere un discreto giocatore, ma da mezzala, non da incontrista.
Davide
Un altro dei miei incubi sono i cosiddetti “cavalli di ritorno”: si parla di Pazzini o Osvaldo, io spero proprio di no. Sempre in tema di ritorni più o meno eccellenti (meno), mi agita non poco la prospettiva che il centrocampo ritorni a essere occupato da Valon Behrami. Il quale, lo so anch'io, fu importante qualche anno fa e fu uno dei pochi a correre per novantacinque minuti in tante partite, ma è appunto una pagina del passato. Una squadra come la Fiorentina ha bisogno di futuro, soprattutto quest'estate, con allenatore nuovo e tante incognite.
Quando Pazzini sembrava il futuro centravanti della Nazionale Italiana.
Giovanni
Ecco, se quella decina di milioni ottenuta dalle cessioni, che diventa più di una ventina se si tiene conto degli stipendî risparmiati, investita nel puntellamento diffuso di diversi ruoli con l’acquisto (al costo di 2,3, o 4 milioni) di diversi giocatori tra la scommessa e l’usato sicuro siamo nel pieno dell’incubo ridimensionamento. Arrivano un paio di centrocampisti, un terzino destro, forse un sinistro, un portiere perché non ci si fida di Tatarusanu. Se è partito Ilicic arriva anche una seconda punta, o un esterno d’attacco; se è partito Savic anche un difensore, oltre al rientro dal prestito di Roncaglia. Poi un attaccante non da Fiorentina. Mi fa male la testa a pensarci.
Davide
Infatti. Per questo non capisco le voci su Paloschi. Non si tratta di un attaccante a titolo gratuito, ma di un giocatore che la società pagherebbe, magari non molto ma comunque qualcosa. Davvero ci serve? Non sarebbe più sensato acquistare un giocatore forte, magari caro, ma in grado di farci pensare a un possibile salto di qualità? Poi ci sono voci per me incomprensibili. Tipo Diego Farias, uno che ha già compiuto 25 anni, che gioca in Italia tra Serie B e A da molti anni e non ha mai combinato granché, se non un gran gol contro di noi, nella peggior partita della gestione Montella. Il mio incubo, però, non è Diego Farias in sé, come giocatore: non lo conosco, non lo so, vorrei proprio non saperlo. Il mio incubo è accettare che le voci di mercato della Fiorentina riguardino questo tipo di nomi. E che il nostro destino sarà sempre legato a giocatori in uscita dal Cagliari o dal Chievo.