
La Juventus stasera sarà priva di un titolare per reparto: Chiellini in difesa, Marchisio a centrocampo e Dybala in attacco, tutti per infortunio. Se l’assenza di Chiellini non è nuova ed era in qualche modo preventivata da tempo, quella di Marchisio e Dybala è maturata a 48 ore dal ritorno dell'ottavo di Champions League e pone ulteriori interrogativi sullo schieramento che Massimiliano Allegri adotterà a Monaco contro il Bayern di Guardiola.
La centralità dei tre giocatori è evidente e fuori discussione. Chiellini (specie in assenza di Martin Caceres) consente ad Allegri di schierare senza preoccupazioni di sorta la difesa a 3 insieme a Barzagli e Bonucci, formando con loro uno dei reparti più efficaci del panorama internazionale. Il contributo di Marchisio alle fortune della Juventus 2015/16 è ampiamente noto e fotografato dall’impietoso confronto tra le statistiche della squadra in sua presenza e quelle in sua assenza. Dybala, infine, è il giocatore della Juve che segna di più, fa più assist e key pass.
Oltretutto, i tre sono difficilmente sostituibili. Chiellini per l’inesperienza ad alti livelli mostrata da Rugani, Marchisio per l’assenza in rosa di un giocatore capace di giocare efficacemente davanti alla difesa e Dybala per l'abilità, assente in giocatori come Morata e Zaza, molto diversi dall’argentino, di giocare come raccordo tra centrocampo e attacco.
In conferenza stampa Massimiliano Allegri ha mostrato grande fiducia nella qualità complessiva della propria rosa, sostenendo anche che la Juventus potrebbe essere costretta, proprio dalle assenze, a giocare con calciatori le cui caratteristiche potrebbero portare altri vantaggi .
Lesson learned
Le assenze, unite alla disponibilità mostrata dall’allenatore juventino a cambiare modulo di gioco, rendono difficile prevedere quale sarà lo schieramento che la Juventus adotterà all’Allianza Arena. Nella gara di andata, molto probabilmente anche a causa dell’assenza di Chiellini, Allegri ha optato per il 4-4-2 con Cuadrado e Pogba a destra e sinistra nel reparto di centrocampo, una soluzione che potrebbe replicare nella partita di questa sera. E in questo senso è curioso notare come nell’ultimo quarto d’ora della partita di Torino, oltre a Chiellini, non erano in campo né Marchisio, sostituito nell’intervallo da Hernanes, né Dybala, sostituito da Morata.
I bianconeri, quindi, potrebbero scendere in campo a Monaco proprio con la formazione con cui la Juventus ha concluso la gara di Torino (con l’eccezione di Khedira al posto di Sturaro). La partita di andata, ma anche il match di campionato contro il Napoli, hanno dimostrato che il 4-4-2 regala solidità alla Juventus, riducendo lo spazio tra le linee e consentendo costanti raddoppi sugli esterni, ma mette in difficoltà i bianconeri nella costruzione del gioco e nell’elusione della pressione alta degli avversari ad inizio azione.
La squadra, nonostante i movimenti di raccordo di Dybala e i tagli interni di Pogba, rimane troppo piatta e conseguentemente con poche linee di passaggio utili in fase di possesso palla e tende ad abbassare troppo la propria posizione in fase di non possesso, con troppo campo da risalire, specie contro il pressing furioso e organizzato della squadra di Guardiola.
La probabile presenza di Morata al posto di Dybala, in un’eventuale 4-4-2, fornirebbe alla Juventus capacità in spazi aperti e la possibilità di eludere con più efficacia la pressione del Bayern lanciando lungo e cercando velocemente la profondità alle spalle della linea difensiva bavarese. Una cosa, potenzialmente, di notevole importanza, perché nonostante la buona prova di Hernanes nel secondo tempo della gara di andata l’assenza di Marchisio toglie al centrocampo della Juventus buona parte della capacità di ricevere il pallone dalla linea difensiva e di giocarlo ordinatamente per fare avanzare il gioco.
Stessi uomini in ruoli diversi?
Ipotizzando come molto probabile la schieramento di una difesa a 4, il modulo più probabile sarebbe il 4-3-3, visto in stagione nella vittoriosa trasferta di Manchester contro il City, nel girone. Lo schieramento prevederebbe, con l’impiego degli stessi uomini del 4-4-2, Alvaro Morata sulla fascia sinistra in un ruolo che, per generosità e capacità atletiche, può anche occupare, ma che è poco adatto tatticamente alle caratteristiche di un calciatore poco associativo.
Con questo sistema di gioco la Juve potrebbe essere ben coperta sugli esterni, con il costante ripiegamento degli esterni offensivi, e non soffrire situazioni di inferiorità numerica in mezzo al campo vista la costante presenza di tre giocatori. Rispetto al 4-4-2, il sistema regalerebbe maggiore centralità a Paul Pogba e la possibilità per il francese di incidere maggiormente sia nella costruzione del gioco che negli inserimenti in zona più avanzata. Inoltre, se gli esterni offensivi riuscissero con continuità ad accompagnare l’azione, in azioni di ripartenza manovrata potrebbero colpire la difesa del Bayern sul lato debole, una delle vulnerabilità della difesa dei baveresi.
Il grosso rischio è però quello di schierare una squadra ancora più piatta e bassa in fase di non possesso, incapace di insidiare la costruzione dalla difesa del Bayern, con la linea difensiva a 4, e quella di centrocampo a 5, schiacciate nei pressi dell’area di rigore, con conseguenti ed enormi difficoltà a risalire il campo e raggiungere l’unica punta che fornisce una soluzione facile in profondità. Sarebbe anche ridotta la possibilità di sfruttare al meglio le caratteristiche negli spazi larghi di Alvaro Morata, relegato a una posizione di partenza troppo distante dalla porta di Neuer.
Innovare (quasi) completamente
Per questo, considerando anche le non perfette condizioni fisiche di Mario Mandzukic, e cercando di leggere tra le parole di Allegri in conferenza stampa (che ha accennato anche alla possibilità di giocare con una sola punta di ruolo) un’ulteriore ipotesi potrebbe essere quelle che la Juve giochi il 4-3-3 (o 4-5-1) con Alex Sandro in posizione di esterno alto a sinistra e un unico vero attaccante, magari proprio Morata. La scelta di questi uomini renderebbe più facile risalire il campo, anche grazie alla forza abbinata alla tecnica del brasiliano, specie dallo stesso lato di Paul Pogba, e darebbe soluzioni dirette alle spalle dei difensori bavaresi verso l’attaccante spagnolo.
L’ipotesi 4-3-1-2, invece, sembra abbastanza remota. La passata stagione il 4-3-1-2 è stato, assieme al 3-5-2, il modulo di gioco maggiormente utilizzato, alternando Arturo Vidal e Roberto Pereyra in posizione di trequartista. Quest’anno, però, il fallimento nel ruolo di Hernanes e il lungo infortunio muscolare di Pereyra hanno tolto per molto tempo ad Allegri la possibilità di adottare il proprio modulo di gioco preferito. L’argentino ha recuperato, ma è stato poco utilizzato e per questo il centrocampo a rombo sembra poco probabile.
Nel 4-3-1-2 la flessibilità della posizione dei tre giocatori offensivi in fase di non possesso palla potrebbe portare vantaggi alla Juventus in pressione contro la costruzione bassa del Bayern, con il trequartista e le punte in grado di adattare le proprie zone di competenza in funzione nel multiforme schieramento del Bayern. Di contro, sarebbe richiesto un enorme lavoro alle mezzali, Khedira e Pogba, che avrebbero il duplice compito di fornire densità centrale e supportare i terzini contro le continue sollecitazioni degli esterni bavaresi. Il rischio sarebbe quello di lasciare troppo spesso da soli i terzini contro Robben e Douglas Costa (o Ribery o Coman) oppure, al contrario, di schiacciarsi in un 4-4-2 sacrificando le mezzali sull’esterno del campo.
In fase di possesso palla, la presenza di tre giocatori in posizione più avanzata renderebbe più semplice accompagnare efficacemente le ripartenze, ma più complesso trovare l’ampiezza con cui attaccare il lato debole della difesa della squadra di Guardiola. E poi nel 4-3-1-2 non troverebbe spazio Juan Cuadrado, che sembra importante per Allegri per scardinare la difesa del Bayern.
When in trouble: vai sul sicuro
L’assenza di Chiellini, unita a quella di Martin Caceres, rende l’utilizzo del 3-5-2 un’ipotesi molto complessa perché prevederebbe l’impiego tra i centrali di Daniele Rugani, che ha mostrato parecchie difficoltà nell’interpretazione della difesa a 3. Anche Lichtsteiner e Evra, mai provati nel ruolo, almeno in questa stagione, non sembrano la soluzione ideale. Ma il modulo di gioco è quello che la Juventus conosce e interpreta meglio e la sua adozione potrebbe portare alcuni vantaggi tattici nella specifica sfida con il Bayern.
In fase difensiva la Juventus avrebbe maggiore protezione dell’area di rigore, zona da cui il Bayern produce la maggior parte delle proprie conclusioni a rete e, grazie un uomo più disponibile alle coperture, potrebbe interpretare una difesa sull’uomo più aggressiva, sia sull’esterno che in posizione centrale. Il Mainz che ha battuto il Bayern all’Allianz Arena il 2 marzo ha giocato con una difesa a 5 e Tuchel ha cambiato il proprio Borussia disegnando una difesa con tre centrali e due esterni nel big match pareggiato 0-0 due settimane fa.
In fase di possesso palla ormai da anni la Juventus trova maggiore agio ad eludere la pressione avversaria utilizzando il rombo arretrato, che aiuta a creare superiorità numerica e a moltiplicare le linee di passaggio. Certo, il pressing del Bayern è di altissima qualità e le capacità di Hernanes di far circolare il pallone inferiori a quelle di Marchisio, ma il 3-5-2 potrebbe aiutare la Juventus a superare il pressing che a Torino l'ha soffocata per almeno 60 minuti.
Al di là del modulo che Allegri deciderà di adottare all’inizio della partita, la rosa della Juventus, di certo indebolita dalle assenze di tre giocatori cardine, consente all’allenatore varie soluzioni e, soprattutto, di cambiare con le sostituzioni sistema e interpretazione all’interno del match. La scorsa stagione nessuno, alla vigilia della semifinale di andata, avrebbe pensato che per sostituire Pogba, assente, il tecnico livornese avrebbe scelto Sturaro e non il 12° uomo della squadra, Pereyra. La scelta fu tanto inaspettata quanto vincente.
Il Bayern di certo farà la partita, si riverserà nella metà campo della Juventus e monopolizzerà il possesso palla. Indipendentemente dallo schieramento la Juve dovrà essere solida difensivamente e, rispetto alla partita di andata, capace di ripartire con maggiore continuità.
Servono giocatori di personalità, tecnica e di grande atletismo. In quest’ottica, chissà che Allegri non alludesse proprio ad Alvaro Morata quando parlava, in riferimento alle assenze e magari proprio a quella di Dybala, della possibilità di schierare giocatori con caratteristiche migliori per affrontare il Bayern, e che non trovi un posto in campo ad Alex Sandro, destinato, secondo la maggior parte delle previsioni, alla panchina. Lo scopriremo tra poche ore, quando di tutti i “se” ne resterà uno solo o al massimo un paio.