Vittoria 3-1 contro il Real Madrid (vantaggio loro su rigore, pareggio a fine primo tempo, 3-1 nel recupero).
Mercoledì ore 21, allerta meteo arancione, pioggia. Tor di Quinto.
Daniele
Le giornate dovrebbero essere flessibili. La relatività che in Interstellar fa invecchiare tutti tranne McConaughey è la stessa che non mi fa dormire dopo una partita come questa? Dopo il calciotto ci dovrebbe essere ancora una serata intera per smaltire l'adrenalina. Il titolare della pizzeria in cui ormai andiamo sempre ci ha praticamente cacciati, eravamo gli ultimi insieme a un tavolo con quattro hipster infastiditi dal volume delle nostre discussioni sulla partita. La mia fidanzata dorme, mi fa male la schiena, mi fanno male gli occhi per le lenti, tra poco cominceranno a farmi male piedi e gambe, ma non posso andare a dormire. Francesco non ha giocato, era a Bologna, sceso dal treno è venuto in pizzeria anche se aveva già cenato. VC neanche ha giocato, era a lavoro, quando ha finito ci ha raggiunto. Abbiamo vinto 3-1 una partita che potevamo perdere 1-7 e non sono il primo a dire che la vittoria nel calcio è un accidente; la cena in pizzeria e le discussioni, però, non sono un accidente. Il fatto che non posso dormire neanche. In qualche modo tutto questo deve essere collegato al fatto che abbiamo vinto 3-1 una partita che potevamo perdere 7-1.
Francesco
Dopo la pizza post-partita ho guardato Episodes fino alle due e mezza poi sono andato a dormire: la mattina dopo, oggi, avevo un appuntamento in cui avrei dovuto rinunciare a dei soldi per un lavoro che non mi sentivo più di fare. Ora ho dei soldi in meno e quest’autunno è difficile. Per questo sono andato alla cena sceso dal treno. Venivo da Bologna dove ho presentato il mio romanzo davanti a degli anziani a cui ho voluto leggere una scena di sesso orale. Quando ho capito che l’Aik mangiava a San Lorenzo ci sono andato a piedi, sotto la pioggerella, appena sceso dal treno. Perdere la partita per spingere il mio libro a un pubblico distratto è demoralizzante, perciò ieri sono andato alla stazione a piedi, così almeno bruciavo calorie e arrivavo pronto alla seconda giornata di campionato. Anche oggi sono andato a piedi: fino in centro, a rinunciare a dei soldi per un lavoro che da oggi non faccio più. La vita è dura, perciò serve il calcio, e perciò è bello avere una squadra.
Daniele
Il numero 7 del Real Madrid (la maglia nuova, anche se forse finta, con il font nuovo) era un mini-Cristiano con le sopracciglia ad ali di gabbiano da Roma Sud, uscito dagli spogliatoi con i capelli bagnati e le righe del pettine appena passato con lo stesso angolo all'indietro di CR7. E guardando il mini-Cristiano ho capito che non riesco a provare antipatia per il vero Cristiano perché il suo modo di tirarsela è vicino a quello dei suoi imitatori. Credo che se il vero Cristiano non fosse CR7 sarebbe un mini-Cristiano qualsiasi; se si potesse togliere la personalità del vero Cristiano e versarla in un ragazzo di Roma Sud sarebbe esattamente come questo contro cui abbiamo giocato. È inautentico, ma è fragile.
Francesco
La settimana scorsa abbiamo litigato sulla pagina facebook dell’aik perché due di noi hanno fatto saltare l’amichevole contro gli amici del Sassuolo. Era la sera dell’alluvione, del giorno in cui il sindaco ha chiuso le scuole. Tutti tranne due volevamo giocare anche sotto il diluvio, ma AL (da oggi ALZ, perché dice di avere il doppio cognome) e FC hanno detto un’ora prima che non venivano. Abbiamo tentato di punirli facendogli saltare la partita di campionato, poi ci siamo tirati indietro. Sono giorni che ci chiediamo se sia pazzia o attaccamento disperato a una cosa che ci tiene in vita. È difficile essere adulti oggi, nel ceto medio-alto. Ci era stato promesso di tutto, ma pagano davvero poco. Alla fine, per la prima volta in squadra una litigata si è svolta senza urla ma solo esponendo le proprie posizioni. Poi FC non è venuto alla partita e ALZ sì. La verità è che la partita annullata ci ha fatto sentire quanto bisogno abbiamo di giocare. Vari di noi non stanno benissimo ultimamente.
Daniele
Siamo andati sotto 0-1 su rigore, a metà del primo tempo. Il mini-Cristiano era tutto doppi passi, partiva da destra ma era mancino e prima di iniziare a raddoppiarlo (grazie al secondo difensore e il secondo centrocampista centrale del nostro 4-2-1) si è infilato due volte al centro facendo ammonire prima me e poi AL (vecchia conoscenza ma nuovo acquisto dell'AIK, da non confondersi con l'AL dello scorso anno che adesso ci tiene alla terza lettera del secondo cognome: ALZ) in occasione del rigore.
Francesco
Sono tornato a casa dopo aver perso quei soldi di quel lavoro e dopo aver camminato in tutto tre ore fra andata e ritorno e giri interlocutori e mi sono messo a letto a scrivere la rubrica. La stanchezza nelle gambe mi mette una malinconia buona e una certa voglia di permettere a me stesso di essere triste.
Daniele
È incredibile come alcuni aspetti della modernità del calcio di alto livello si siano infilati nel cervello dei ventenni sfigati che giocano a tornei tipo il nostro e altri no. Il Madrid ha giocato tutta la partita affidandosi al principio base dell'essere individualmente migliori di noi. Il loro numero 4 era alto, grosso e tecnico. Portava palla con la suola, proteggendola al tempo stesso con la spalla contro uno o due dei nostri. Quando avevo vent'anni io non esistevano centrocampisti così evoluti. Però ad esempio, non hanno fatto nulla per pressarci come una squadra. Non riuscivamo comunque a costruire un'azione pericolosa perché individualmente loro correvano troppo e la palla era bagnata, ma riuscivamo a non perderla mai nella nostra metà campo e sempre sulla fascia su cui avevamo portato più uomini, una situazione in cui per noi era semplice pressare. Alla fine della partita quelli esausti erano loro.
Francesco
Continuo a scrivere e a cancellare una riflessione sulla differenza tra presentare un libro e giocare con la squadra, ma viene solo roba retorica.
Ieri a cena è venuto AI, un amico fotografo che vuole illustrare la seconda stagione dello Spogliatoio. A cena era seduto vicino a GG, che a sua volta aveva accanto Daniele. AI li sentiva litigare per il gol più bello: hanno segnato entrambi gol insolitamente spettacolari (i miei, per dire, non lo sono mai). Mi è piaciuto vedere come per AI fosse naturale ascoltare per un’ora due che fanno a chi ce l’ha calcisticamente più lungo.
Daniele
Il lavoro di squadra dell'AIK è un presupposto per poi provare anche a dimostrare singolarmente che non è vero che gli avversari sono migliori di noi. Abbiamo pareggiato e siamo andati in vantaggio con due prodezze personali. Un minuto prima che finisse il primo tempo ho anticipato l'attaccante a metà campo e fatto un triangolo con GG che è riuscito a chiuderlo alle spalle di un difensore. La palla stava ancora rimbalzando e dal vertice destro dell'area di rigore, senza veramente vedere la porta, ho incrociato sul secondo palo. La palla ha scavalcato il portiere, ha toccato il palo ed è entrata. Nell'esaltazione ho detto due cose: “Ma che gol ho fatto?” e “Ce li abbiamo questi colpi”.
Mi risparmio la descrizione del gol di GG paragonandolo a quello di James Rodriguez contro il Granada: la posizione è la stessa, la parabola del pallone anche, la differenza è che GG ha calciato praticamente da fermo dopo che due avversari gli avevano contrastato un cross, e che dopo aver scavalcato il portiere il tiro di GG ha colpito prima la traversa e poi il palo lontano. GG ha esultato dicendo: “Questa non è roba mia”. Il conto delle prodezze personali sale a 3/4 se si conta la parata bassa di AD (un portiere nuovo, rimediato, perché JL da dopo la Supercoppa non viene più a giocare, e forse ha avuto il figlio forse no, è sparito anche da FB) e la scivolata/stoppata di AL sul giocatore avversario che era arrivato per primo sulla respinta laterale e avrebbe messo dentro a porta vuota. 5 con la punizione di LD del 3-1: sul palo del portiere (che temendo il tiro di sinistro di TL sul primo palo aveva spostato la porta tutta da quella parte).
Francesco
La mia prima analista, RL, è morta due estati fa. Come ho scritto già, è stata la prima a dirmi che nella mia vita la squadra era la sola esperienza in cui mi sentivo parte di un gruppo e alla pari con gli altri, né dittatore né reietto. Da lì ho cercato di imparare a far diventare il resto della vita come la squadra. Allora non ci chiamavamo ancora Aik Solna perché ALZ non era ancora finito su ebay per comprarci la divisa più elegante al prezzo più basso. Ieri ero in treno, ero triste per quanto mi fa fatica presentare il mio libro davanti a quattro gatti a trentasette anni, e poi a un certo punto GDA mi ha scritto: “3-1” e ho sentito una fitta di piacere. RL, la mia analista, che riposi in pace, mi diceva che visto che da quando ho sedici anni voglio fare lo scrittore, ho sempre rinviato il piacere, ho sempre messo da parte e mai speso, ho sempre rinviato il piacere a quando finalmente potrò riposare perché la mia opera sarà messa su una sonda interstellare in rappresentanza dell’umanità. Aspetto quello per godere: pensa che idea geniale per non godere mai. Con il calcio non si mette da parte: il piacere non viene mai rinviato. E se forzi la tua natura di represso sublimatore lavoratore, puoi riuscire a sentire un piacere quasi sessuale per due numeri e un trattino sul telefono, nella luce un po’ da albergo del Frecciargento. Perciò ho deciso di cenare con loro, di raggiungerli alla Formula 1, la pizzeria unta di San Lorenzo. Pioveva, MG era in tuta, i ragazzi urlavano. Prima di entrare ho incontrato VC che anche lui aveva saltato la partita per motivi che non ricordo, e anche lui stava raggiungendo gli altri per la cena, alle undici e mezza. Ci siamo messi a ridere forte e siamo entrati incrociando il mio ombrello nero col suo giallo, chiusi, a croce, i colori dell’Aik, una squadra di cui non sappiamo un cazzo, che non abbiamo mai visto giocare.
Daniele
Il terzo gol è arrivato nel recupero. Già dal 2-1 mini-Cristiano e il numero 11 che giocava con il cerchietto hanno iniziato a chiedere ai terzini di buttare la palla in avanti. Anche qui: il nostro 4-2-1 è fatto per far giocare gli esterni di difesa del 3-3-1 perché di solito sono i meno pericolosi tra gli avversari. Il Madrid aveva anche uno pseudo-allenatore in panchina ma non hanno provato a fare niente per togliere qualche responsabilità dai loro terzini. La punizione lenta e precisa di LD, poi, è uno schiaffo a mini-Cristiano che ne aveva tirate almeno 3 potentissime finite tutte a pochi centimetri da pali e traversa. A cena qualcuno ha detto di aver sentito mini-Cristiano uscire dal campo lamentandosi della sconfitta: “Hanno fatto solo 2 tiri!”.