Dite la verità, non ci credevate davvero, eh? Neanche noi, eppure l’incontro di cui si parla da mesi tra la leggenda della boxe, Floyd Mayweather Jr., e la leggenda delle MMA Conor McGregor, si farà sul serio il prossimo 26 agosto a Las Vegas. Si combatterà con le regole della boxe, su 12 riprese.
L’incontro da una parte conferma l’ascesa delle Mixed Martial Arts nel mondo, dall’altra certifica il senso del marketing di entrambi gli atleti e fa storcere il naso a chi ci vede solo una speculazione. Mayweather interrompe un ritiro che dura da 2 anni e torna sul ring da imbattuto, con un record di 49-0. McGregor combatterà per la borsa più ricca della sua carriera: si parla di 100 milioni, una cifra ancora inarrivabile nelle MMA.
Non è in ballo la superiorità di uno sport sull’altro, ma solo il talento di un fighter di MMA senza alcuna esperienza che decide di combattere con il miglior boxer degli ultimi decenni. Ma sarà senza dubbio uno degli incontri più seguiti della storia: e chi siamo noi per snobbare la storia senza almeno farci un paio di domande?
Abbiamo chiesto a due scrittori di MMA (Gianluca Faelutti e Giovanni Bongiorno) e uno di boxe (Matteo Trevisani) cosa ne pensano.
Quali sono secondo voi le caratteristiche principali e i punti di forza di Mayweather e di Mc Gregor (considerato come pugile, appunto)?
Gianluca Faelutti: Non credo che McGregor abbia molti vantaggi, parliamo pur sempre di un incontro fra un atleta che debutta nel pugilato professionistico opposto a uno dei più grandi pugili della Storia. Però è mancino, è più grosso e più giovane di dodici anni; non sarà sicuramente il miglior pugile affrontato da Floyd, ma sarà sicuramente un pugile anomalo, che colpirà e schiverà in modo diverso rispetto ai pugili incontrati nella sua lunga carriera e con quel missile al posto del sinistro potrebbe anche ribaltare clamorosamente i pronostici, ma è un piccolo spiraglio chiaramente, Floyd avrà una miriade di vantaggi tecnici e l’esperienza di vent’anni di pugilato professionistico, ma anche tutto da perdere.
Giovanni Bongiorno: Credo che Conor non abbia possibilità concrete di vittoria. Anche se ci ha insegnato a non darlo mai per spacciato: è un atleta pieno di sorprese, dotato di un mancino micidiale, un fisico importante per le 154 libbre e una precisione nei colpi chirurgica e invidiabile. Da parte sua, Mayweather jr. ha già affrontato power puncher e pugili di livello élitario (rispettivamente Saul “Canelo” Alvarez e Manny Pacquiao, entrambi dominati). Floyd è con tutta probabilità il pugile migliore della nostra generazione e credo non avrà troppi problemi a fare il torero con l’irlandese. Dotato di un movimento di busto e testa eccezionali, è il vero Maestro della difesa nel pugilato, con un gioco di gambe perfetto. È capace di portare a spasso l’avversario per il ring e rientrare in maniera fulminea e precisa quando lo ritiene opportuno. Nonostante ciò, mai dire mai nella vita e nello sport, e una sorpresa sarebbe certamente gradita.
Matteo Trevisani: Vedremo come la Shoulder Roll di Floyd riuscirà a essere incisiva nella difesa anche contro McGregor. La difesa è l’arma migliore di Mayweather, insieme a un gioco di gambe e una mobilità che non hanno avuto, per ora, rivali. Onestamente neanche io credo che Conor possa vantare un qualche tipo di vantaggio tecnico sul pugile: va bene la giovane età, va bene il fisico, ma Mayweather conosce i limiti e i punti di forza di questo sport da più di trent’anni, non rischierebbe la prima sconfitta se non fosse sicuro di vincere.
Pensate che sarà un incontro interessante dal punto di vista sportivo o solo un’esibizione circense, una farsa (come sostiene ad esempio il Guardian)?
Gianluca: Potrebbe diventare uno degli incontri più seguiti di sempre e i motivi non sono certamente di natura tecnica: è chiaro che sono i personaggi, il trash talking e il puerile desiderio di vedere opposti un fighter di MMA e un grande pugile a far salire l’hype alle stelle, però non mi spingerei fino a dire che sarà una farsa. È una cosa molto americana, certamente una trovata furba e ruffiana, però scommetto che anche i più accaniti detrattori di questo match alla fine non si perderanno l’incontro e McGregor comunque farà di tutto per compiere il miracolo.
Matteo: Io voto farsa. Credo che abbia un senso quello che ha detto sul Telegraph il general manager del canale Showtime, Stephen Espinoza, sul fatto che potrebbe essere una specie di “incontro scientifico”, in un senso voyeuristico, che rimanda a quella maniera tutta statunitense di mettere a confronto mondi che non si parlano e che non comunicano fra loro. Al cinema sarebbe un film del tipo Alligatori contro Squali, con Floyd che fa la parte di quello che deve vincere per forza e Conor che può dimostrare come una preparazione fisica a tutto campo possa competere anche con uno dei migliori pugili della storia. Ma davvero non credo che sia un incontro vero e proprio. Una cosa simile a quella volta che Mayweather ruppe il naso a Big Show in un incontro di Wrestlemania.
Giovanni: Un altro precedente, datato 26 giugno 1976, vedeva affrontarsi due mondi molto diversi: la boxe contro il pro-wrestling, Muhammad Alì contro Antonio Inoki. Anche allora si parlava di farsa ma lo fu probabilmente solo per il cartellino dei giudici: Inoki - menomato da un regolamento ad hoc per favorire Alì - martellò la tibia del Più Grandi Di Tutti i Tempi causando un infortunio molto grave (a un certo punto si era parlato anche di amputazione della gamba…). Il match di cui parliamo è diverso perché un atleta di uno sport si limita ad entrare nel mondo dell’altro. Cosa sarebbe successo se Inoki avesse combattuto solo coi pugni? Probabilmente sarebbe stato un massacro, Alì lo avrebbe messo al tappeto alla prima. In questo caso la distanza è più sottile, ma cosa possiamo aspettarci dal match fra McGregor e Mayweather, realisticamente, se non una vittoria schiacciante per Floyd?
Gianluca: Su questo punto credo sia difficile non essere d’accordo, seppur con alcune assonanze sono due sport diversi e chi va a giocare nel campo opposto non può che trovarsi in netto svantaggio, però credo sia più facile per un fighter di MMA adattarsi a combattere in un ring che non il contrario. Perché un fighter sa comunque boxare, mentre un pugile sarebbe davvero alle prime armi in fatti di grappling e con ogni probabilità finirebbe sottomesso in pochi istanti.
Giovanni: Ma come dicevi sopra, la boxe applicata alle MMA è parecchio diversa da quella pura nel quadrato. Mi trovi comunque d’accordo sulla questione del grappling.
Matteo: è una questione di campo: nell’oceano vince lo squalo, nella palude l’alligatore.
Alì contro Inoki: 15 riprese finite in pareggio. Se McGregor colpirà con i calci Mayweather è prevista una multa.
Perché dovremmo vederlo allora?
Matteo: Utilizzando un sofisma post hoc, potremmo dire che sarà valsa la pena vederlo solo nel caso in cui a vincere fosse Conor. Quello sì che sarebbe spiazzante, aprirebbe anche un mondo agli atleti MMA. Floyd che vince è rassicurante, incarna l’idea del campione che svetta sul ragazzino che vuole insediare il trono, mortificandone le debolezze; mentre Conor ha la possibilità di dimostrare che non solo lui, ma tutta una preparazione e una filosofia sportiva può competere a certi livelli. La boxe (ma a pensarci bene non solo la boxe, ma ogni sport in cui l’età che avanza è un malus) è piena di storie di questo tipo, la sua filosofia e la sua bellezza si regge su di esse e su questi archetipi, ma Conor è un outsider vero e proprio qui, e quelle dell’eroe venuto dall’altro mondo per regnare su questo sono storie che finiscono sempre male.
Giovanni: A malincuore, devo essere d’accordo con Matteo. Le favole esistono nei film e nei libri. Ma le sorprese no. Non sarebbe il primo miracolo sportivo a cui assistiamo, forse sarebbe però quello con più risonanza. Neanche Buster Douglas su Mike Tyson risulterebbe essere un upset così enorme. Però secondo me lo guarderemo anche solo perché sarà uno degli eventi mediaticamente più importanti di sempre. Se poi ci sarà quell’upset che stiamo dicendo improbabile, allora avremo assistito a uno spettacolo di quelli che si vedono una volta sola nella vita.
Gianluca Se questo fosse un film Hollywodiano, McGregor avrebbe già vinto, magari dopo un match di assoluta sofferenza, costretto a rialzarsi più volte alla fine l’irlandese troverebbe il colpo risolutore contro tutte le logiche e i pronostici. La vita però raramente è così retorica. Eppure voglio credere che uno spiraglio per McGregor esista anche nella vita reale, perchè se c’è al mondo una persona predisposta ai miracoli sportivi, quella è senz’altro McGregor. L’elemento essenziale per compiere un miracolo è credere cecamente a quel miracolo. Come scriveva Erasmo da Rotterdam: “chi merita di essere chiamato saggio? Il sapiente, che non osa intraprendere alcunché da tanto che è timido e pauroso, oppure il folle, che non sa cosa sia la vergogna e non teme il pericolo, perché nemmeno li vede?”. McGregor crede sinceramente di vincere quell’incontro e questo potrebbe essere il suo segreto. In fondo parliamo di Mystic Mac, l’uomo delle profezie, uno che aveva predetto il KO su Jose Aldo al primo scambio, uno che si è presentato in UFC dicendo che si sarebbe preso tutto.
Credere che possa vincere è una follia, ma forse lo è anche darlo per spacciato...
Che tipo di incontro prepareranno secondo voi?
Giovanni: Per quanto concerne le MMA, McGregor ad altissimi livelli ha fatto solo un match sulle 155 libbre, ma lo ha ampiamente dominato portando a casa il titolo UFC. Ha un’ottima gestione della distanza e un counterstriking davvero eccelsi. Il punto è che il pugilato è un altro sport. A 170 libbre, negli incontri con Nate Diaz, l’irlandese ha mostrato tutti i suoi limiti di cardio, anche se da un incontro all’altro ha mostrato miglioramenti: non credo rischierà di scoppiare nelle prime riprese. Giocherà d’astuzia, cercherà di resistere. È fiducioso, non stupido. Sa bene che in quanto ad esperienza Floyd lo supera anni luce e che se dovesse arrivare anche solo una volta con eccesso di sicurezza, “Money” lo punirebbe immediatamente. Sarà paziente, cercherà il colpo singolo. Pugili con combinazioni fra volto e figura più letali delle sue hanno provato ad atterrare Mayweather, e il risultato è stato sempre lo stesso. Se troverà un’apertura, cercherà di sfruttarla; in caso contrario vedo un incontro molto paziente. Inutile giocare al gatto col topo contro Mayweather, ti porta sul suo terreno, ti sfianca perché ti manda continuamente a vuoto, poi ti finisce. Secondo me rischieremo di morire di noia aspettando chi dei due farà la prima mossa.
Matteo: Il problema è proprio questo. Nel senso: è plausibile aspettarsi almeno una condizione migliore a quelle previste da parte di Conor: e cioè che potrebbe anche non stancarsi affatto. Questo è l’unico aspetto che potrebbe cambiare il match: Mayweahter non è un pugile aggressivo, giocherà di rimessa, lo aspetterà per partire d’incontro. La boxe che esprimeva Floyd nei veri match era incredibile, un numero di colpi assurdo e di tecniche, mai su un solo ritmo, sempre per spiazzare l’avversario. Stavolta non mi aspetto un incontro stellare, dopotutto anche quello contro Pacquiao non lo fu: il primo che decide di dare spettacolo e di voler essere generoso, è il primo che l’incontro lo perde. Detto questo, è Conor che invade il campo sportivo dell’avversario e che quindi ha qualcosa da dimostrare (più al pubblico che a sé stesso, in realtà, al suo ego può bastare la montagna di soldi che guadagnerà dall’incontro). In questo secondo potrebbe essere lui quello che rischia di perdere la concentrazione per primo e di partire con due mani avanti per afferrare l’avversario.
Gianluca: Sono d’accordo con la vostra lettura. Conor non è un fighter particolarmente aggressivo come spesso viene erroneamente descritto, è sempre in controllo e attento a non esporsi eccessivamente, preferisce il colpo singolo ad una sequenza prolungata e sa sfruttare alla perfezione le offensive avversarie attraverso, come detto da Giovanni, un counterstriking stellare (almeno per quanto riguarda le MMA). Per questo non credo che sarà particolarmente sfrontato: non è nelle sue caratteristiche e rischierebbe di esaltare la fase difensiva di Floyd, finendo magari per stancarsi inutilmente ed esporsi ai suoi colpi d’incontro. Una sconfitta ai punti sarebbe per McGregor una mezza vittoria e dei due potrebbe essere lui il più paziente, anche perché Floyd - lo dico da profano o quasi di boxe - mi sembra si esalti contro fighter aggressivi.
Guardando il video di sparring (qui sotto) tra McGregor e l’ex campione IBO dei welter Van Heerden - che lo ha prontamente ricondiviso sui propri social - che ne pensate della sua tecnica di pugilato?
Gianluca: In questo video sembra davvero impacciato e troppo lento per un livello di pugilato così elitario, però in altri video l’ho visto un po’ più a suo agio. Si allena da tempo con pugili professionisti, ma in ogni caso è difficile fare questo tipo di valutazioni solo con il materiale reperibile da internet, sono spesso spezzoni decontestualizzati che magari riprendono soltanto un momento di difficoltà oppure di “gloria” e non tengono conto del livello di stanchezza di McGregor in quella circostanza. Detto questo, McGregor di quel poco che si è visto con i guantoni, non mi ha mai impressionato. Dobbiamo tenere conto che il pugilato adattato alle MMA ha delle differenze sostanziali rispetto a quello tradizionale: la gamba più avanzata va tenuta meno esposta in quanto diverrebbe facile bersaglio dei calci alle gambe e di quegli atterramenti che iniziano appunto afferrando una gamba, flettere il busto per eludere i colpi rischia di rendersi vulnerabili alle ginocchiate d’incontro, la guardia deve sempre tenere conto dei calci al corpo, delle ginocchiate, ma anche delle gomitate dallo stand up, etc…
Giovanni: Bisognerebbe sapere quale ripresa fosse quella fra i due. La prima? La decima? La mancanza di cardio e freschezza fa perdere di lucidità e quindi di efficacia, rendendo gli atleti più goffi del normale. Qui Conor sembra non avere neanche una forma concreta, per un pugile. Il suo gioco di gambe è lento, gira a volte dal lato forte di Van Heerden, in generale non un’idea molto saggia. Cerca anche lui quasi una shoulder roll, ma non riesce ad esprimere ciò che vorrebbe, né ciò che è minimamente necessario: infatti viene affossato dal jab dell’avversario anche per tre volte di fila e non riesce ad uscire dalle corde.
È limitato nei movimenti di busto, nonostante sia avanti anni luce nel pugilato a molti esponenti delle MMA. Ma questo è ovviamente uno sparring, non cercano di mettersi al tappeto, ma solo di misurarsi. Le MMA non consentono una guardia come quella di Floyd, che sposta spesso il busto all’indietro e lateralmente per schivare in maniera perfetta i colpi degli avversari. Come dice giustamente Gianluca, sarebbe un invito a colpi tipici nelle MMA, siano essi i calci laterali, i calci circolari al costato, le ginocchiate, o anche i takedown. Ma qui, ricordiamolo, si parla di boxe. Il vantaggio è tutto di “Pretty Face”. Ho sempre pensato che questo, il suo primo vero soprannome, gli si addicesse più di tutti gli altri, perché ricorda la capacità di terminare gli incontri subendo meno danni possibili, uscendo dal ring con la faccia pulita.
Matteo: È difficile pensare di poter incontrare un campione da 49-0 con la preparazione che si vede in questo video. Anche io credo che la forma con cui si presenterà Conor all’incontro sarà di certo di gran lunga migliore da quella che si vede qui, ma nonostante questo sembra che manchi una buona base, non tanto tecnica, ma di “presenza” sul ring. Floyd è davvero in vantaggio su ogni aspetto. Mi è venuto in mente quando hanno fatto vedere al padre di Mayweather, in tempi non sospetti, un video di McGregor, e Mayweather Senior fa un’espressione incredula, indecifrabile e alla fine dice, sibillino: un jab lo sistemerebbe per bene.
Come se la caverà McGregor con un volume di colpi molto più ampio? I guantoni da 10 once ridurranno il potere del suo sinistro?
Matteo: Diciamo la verità. A questi livelli, in un incontro del genere, non cambia molto, almeno per Mayweather. Se l’unico problema di Conor fossero i guantoni da dieci once staremmo parlando di un altro match. È vero che potrà essere forse meno preciso rispetto agli incontri di MMA, ma non credo che questo farà la differenza rispetto alla tecnica difensiva di Mayweather. Mi sto chiedendo che cosa passa per la mente di Conor in questo momento, o che cosa gli stiano dicendo i suoi allenatori, contando che non è stato trovato un modo efficace di contrastare Floyd.
Gianluca: Oltre a ridurre la potenza dei colpi i guantoni cambiano il modo di colpire, è meno importante la rotazione dei colpi perché i guantoni offrono una maggior copertura a chi si sta difendendo, inoltre nelle MMA i colpi sporchi sono più efficaci e non è sempre necessaria la precisione del pugilato. Paradossalmente però Conor ha un pugilato applicato alle MMA molto preciso e questo lo potrà aiutare sicuramente nell’adattamento.
Non credo possa però sperare di battere Floyd sulla frequenza di colpi a bersaglio, credo che se avrà una possibilità questa risieda nella potenza da KO del suo mancino.
Giovanni: Per quanto riguarda i guanti da 10 once, quello che sappiamo è che a McGregor basta un colpo coi guanti da 4 once per mettere fine a un match. Credo che se il colpo dovesse arrivare pulito sulla mandibola di Floyd, non sarebbero le 6 once di differenza a proteggerlo. Ci penserà semmai la sua shoulder roll. I vantaggi dei guantoni, in ogni caso, sono ancora una volta tutti per Floyd. L’americano conosce ogni aspetto della boxe, ogni vantaggio, ogni svantaggio, ogni circostanza. Il guantone da 10 once, oltre ad avere un peso superiore rispetto a quello utilizzato nelle MMA, occupa un volume più ampio, favorendo la già stratosferica difesa di Floyd. McGregor per sfondare la guardia del campione dovrà caricare probabilmente di più i colpi, sacrificando un minimo la velocità, ammesso che riesca a centrarlo.
Il fatto che i ritmi di MMA (massimo 5 riprese da 5 minuti) e boxe sono molto diversi secondo voi avvantaggiano Mayweather se l’incontro andrà per le lunghe? Chi pensate possa avere la meglio se si arriva al conteggio?
Gianluca: Conor McGregor ha combattuto solo una volta per 5 riprese, contro Nate Diaz, mostrando qualche problema di cardio (ma si combatteva al limite delle 170”, a un peso superiore al suo, cioè). È abituato a chiudere i match in fretta, la resistenza non è il suo forte nemmeno nelle MMA e non credo gli sarà semplice adattarsi ai ritmi del pugilato, però farà una preparazione atletica focalizzata su questo. Infine è verissimo che i tempi di combattimento sono più ridotti nelle MMA, ma richiedono anche un dispendio di energie maggiore considerando che comprendono le fasi di grappling.
Giovanni: Nelle prime riprese probabilmente Conor non si dovrebbe stancare, visto il minutaggio inferiore per ripresa (5 minuti nelle mma, 3 nella boxe ndr), ma non è una certezza: il ring non è la gabbia e anche se Floyd con tutta probabilità non lo presserà, il ritmo da tenere è diverso. Dodici round sono davvero tanti, ma per un atleta allenato sui cinque minuti il ritmo dei primi round dovrebbe essere sostenibile ad alti livelli. In ogni caso, il cardio non è uno dei punti forti dell’irlandese. Invece Mayweather non sembra avere problemi, nonostante l’età avanzata, visto che fra il maggio 2012 e il settembre 2015 ha vinto i suoi ultimi sette match per decisione dei giudici.
Matteo: La grande incognita è appunto come si presenterà Floyd all’appuntamento. Probabilmente non si sarà riposato molto e avrà mantenuto una condizione accettabile. Può aver perso un po’ di tensione, quello sì, e questo è senza dubbio uno dei motivi per cui ha accettato un incontro del genere. Quando ti abitui a vivere di una certa sensazione è difficile abbandonarla e mettersi a fare altro. Credo sì che Floyd sia sicuro di vincere, ma è anche un pugile molto intelligente, non ha mai preso un incontro sottogamba, quindi si presenterà al confronto al massimo della condizione che può sostenere.
Pensate che l’età di Mayweather possa rivelarsi un fattore importante? Deve temere il sinistro di Conor?
Giovanni: Chiunque deve temere il sinistro di Conor. Se c’è un’arma letale che ha l’irlandese, è il suo mancino. Quarant’anni non sono trenta, Mayweather non è più all’apice della propria forma fisica e non calca il ring da due anni: di sicuro non sarà migliorato, ma è vero anche che migliorare l’eccellenza è impossibile. Però, la capacità di cambiare le circostanze con un colpo singolo di McGregor non deve essere sottovalutata: certo facciamo presto a dire che il match è una farsa, che il gameplan di Floyd sarà perfetto e che farà di Conor quello che vorrà… e però Mike Tyson, citando il grande Joe Louis diceva “Tutti hanno un piano, finché non prendono un pugno in faccia”.
Matteo: L’età sarà l’unico fattore in gioco, e l’unico su cui può contare Conor. Detto questo ti propongo un parallelo tra uno dei match migliori di Floyd, il primo in cui non era nemmeno favorito, contro Hernandez, ottobre 1998 e uno degli ultimi, contro Cotto, 2012. Non è la velocità che cambia, Mayweather continua a esprimere una boxe stratosferica, tecnica, veloce, fatta di colpi e di mosse molto diverse tra di loro. Nel secondo video è quasi essenziale, Cotto è aggressivo e non lo perde di vista un attimo, ma Floyd non porta un colpo o non fa una schivata che non sia assolutamente necessaria. Credo che anche questo sia da inserire nel computo della stanchezza finale. Non posso assolutamente parlare di MMA perché non la conosco, ma a sensazione mi pare che il match sarà: sinistro di Conor, contro spalla di Floyd.
2012, Mayweather contro Cotto.
Gianluca La capacità di gestire le energie esposta da Matteo potrebbe effettivamente essere un fattore che compensa il gap anagrafico fra i due, fare l’essenziale è importante, soprattutto se di anni ne hai quaranta. Però credo sia l’unico punto sul quale l’irlandese possa avere un indiscutibile vantaggio perché oltre ad avere appunto 12 anni in meno è straordinario dal punto di vista atletico e quel mancino, se arriva a destinazione al massimo della sua potenza, può mandare Ko chiunque a quel peso e Floyd non farebbe eccezione.
Il fatto che McGregor è mancino può essere considerato un punto di forza, aggiunge imprevedibilità? Come se l’è cavata Mayweather con i pugili mancini in passato?
Matteo: Floyd ha incontrato otto mancini tra i professionisti, naturalmente vincendo tutte le volte. Di sicuro gli crea qualche problema, ma non credo che sia la sua kriptonite, come qualcuno ha scritto prima del match contro Pacquiao (che ha combattuto spesso in guardia destra). I problemi più grandi glieli ha dati probabilmente Corley nel 2004, almeno nei primi round dell’incontro, ma poi lo ha mandato giù due volte. E Mayweather lo ha anche preso come sparring partner, per allenarsi appositamente contro gli atleti mancini. Credo che abbia imparato come gestirli: da maestro delle combinazioni dovrà cercare prima il corpo, e poi cercherà con qualche gancio sinistro il punto cieco di Conor, quello che non riesce a difendere.
Giovanni: I mancini in tutti gli sport da combattimento vantano imprevedibilità e una certa predisposizione che, in alcuni casi, sembra essere superiore a quella dei destrorsi. Pare infatti che negli sport da ring e da combattimento in generale, la percentuale di mancini vincenti sia molto alta, in rapporto al totale. I mancini sono un rebus da sempre, Mayweather ha leggermente sofferto i mancini durante la sua carriera ma nessuno di loro lo ha mai messo in modalità disperazione.
Gianluca: C’è poco da aggiungere, il fatto di essere mancino rende il suo stile ancora più anomalo e i mancini sono endemicamente complessi da affrontare. Le anomalie saranno probabilmente le carte migliori di McGregor.
Mayweather è un artista dell’arte difensiva e anche McGregor ha delle indiscutibili abilità elusive e un senso della distanza eccezionale. Non è un paradosso che a dare vita a uno degli incontri più importanti della storia degli sport di combattimento (per ora solo mediaticamente ed economicamente) siano due atleti all’opposto dello stereotipo del combattente di pura forza e coraggio?
Gianluca: È vero, credo faccia parte della naturale evoluzione dello sport da combattimento e sia ancora più evidente in uno sport giovane come quello delle MMA dove i cambiamenti sono palesi anche nel breve periodo. C’è stato uno stravolgimento delle priorità, se nell’archetipo del fighter erano la durezza, la forza, l’aggressività le prime qualità richieste, oggi si è atleti molto prima di essere fighter, la fase difensiva è diventata primamente importante e credo che in questo Georges St-Pierre sia stato rivoluzionario.
Matteo: Stiamo parlando di tanti soldi, e quindi di intrattenimento. Nessuno pagherebbe quelle cifre per vedere due montagne che giocano a chi si mena più forte, una volta per una. L’idea di mettere a confronto due tecnici per così dire “puri”, è affascinante e pericolosa insieme. Da una parte si vedrà fino a dove può arrivare la tecnica di un talento dell’MMA come Conor nel confrontarsi con un maestro, dall’altra c’è il rischio di un match molto intelligente ma anche molto noioso, da parte di entrambi. Per fortuna mi pare che la tattica e la tecnica stiano tornando all’interno della boxe anche nei match di pesi molto più elevati.
Giovanni: Oltre all’evoluzione dello sport, va visto anche il match-up. Uno dei pugili più elusivi di sempre è stato Prince Naseem Hamed. Hamed è considerato uno dei migliori piuma, se non il migliore di sempre, nella boxe. L’unico avversario che lo sconfisse fu Marco Antonio Barrera, notoriamente un toro, un power puncher molto aggressivo. La questione evolutiva è importante, ma credo non quanto la questione stilistica. La boxe non è solo aggressività e pugni, molte volte è il gioco degli scacchi all’interno di un quadrato.
Intanto l’allenatore di McGregor, il giorno dell’annuncio dell’incontro, dà del “ritardato” a Mayweather. Comincia lo show.
Che pensate significhi l’incontro per i due rispettivi sport? Cosa rischiano a livello di immagine?
Gianluca: A livello mediatico credo siano le MMA a trarre i maggiori vantaggi da questa trovata, che potrebbe allargare in modo significativo il suo pubblico. E’ ancora il pugilato a farla da padrone negli sport da combattimento e lo sarà per un bel pezzo e dunque un match del genere non può che favorire mediaticamente lo sport più giovane e con maggiori margini di sviluppo.
Giovanni: Le MMA ne beneficeranno, qualunque sarà l’esito. Anzi, i fan delle MMA hanno già vinto. Un loro rappresentante sta avendo l’opportunità della vita, quella di combattere contro il più forte pugile della nostra generazione. Non è forse questa già una vittoria? Un guadagno in termini mediatici davvero emblematico, senza precedenti. In molti si lamentano, definendo il match un “freakshow”, un circo. Ma in termini d’immagine questa è un’ottima cosa per le MMA. Se magari Conor, per volere del caso, dovesse anche vincere - cosa improbabile, ma non impossibile - l’esplosione delle MMA sarebbe incontenibile. Per quanto riguarda la boxe, la soluzione è essenzialmente opposta: la boxe non ha nulla da guadagnare da questo match e tutto da perdere. Se vincerà Floyd in maniera schiacciante, sarà stato un esito telefonato, se dovesse vincere McGregor… il colpo potrebbe essere più duro del previsto.
Matteo: Il grande circo della boxe fagocita ogni altro sport da combattimento. Implicitamente si dice: se vuoi confrontarti a questo livello (di soldi, di immagine, di notorietà) allora devi farlo a queste regole. Il primato del pugilato è evidente. D’altra parte uno sport completo, divertente come l’MMA che non ha della boxe il lustro che proviene dalla storia avrà una gran vetrina in questo incontro. Se poi Conor vince immagino che assisteremo a un aumento esponenziale delle iscrizioni nelle palestre di MMA. Non sono d’accordo con Giovanni quando dice che per la boxe il colpo potrebbe essere più duro del previsto. Ho la sensazione che se Floyd dovesse perdere sarà solo l’uomo ad aver perso, mentre sarebbe una vittoria di tutta l’MMA nel caso opposto.
In caso di vittoria che farà Conor McGregor, tornerà all’MMA o continuerà con la boxe?E come dovrebbe cambiare il ricordo di Floyd Mayweather: quanto ha da perdere?
Giovanni: Credo Conor abbia intenzione di tornare a combattere nelle MMA. Si vocifera di un eventuale rientro per il 30 dicembre di quest’anno, probabilmente per chiudere la trilogia con Diaz. Si può togliere un pesce dal mare e pretendere che sopravviva? McGregor ci tiene alla sua carriera e alla sua eredità nelle MMA. Chi dice che i cento milioni di borsa lo faranno smettere, probabilmente non sa cosa giri nella testa di un vero competitor, del dominatore di uno sport. Inoltre, questo match potrà contribuire a dare un valore che le borse di MMA non hanno mai visto in precedenza. Il suo contributo al mondo delle MMA non farebbe che crescere di importanza.
Matteo: Sarà un match che nella storia personale di Mayweather farà solo colore, buono per l’aneddotica e per far discutere ancora un po’ gli appassionati. Anche se Floyd ha già dimostrato molte volte il suo valore non credo che questo incontro metterà in discussione niente, dato che fatico a considerarlo un vero incontro di boxe. In palio c’è solo quello zero nelle statistiche, che vale molto per Floyd ma poco per il suo pubblico. In molti si aspettano che mortifichi la hybris del campione di MMA, quasi per continuare a nutrire i litigi tra adolescenti su quale sia lo sport da combattimento più forte e incisivo.
Gianluca: Credo che se dovesse vincere, dunque in un’eventualità comunque remota, McGregor continuerebbe comunque a combattere nelle MMA, dove le borse godrebbero di un’ulteriore innalzamento. È presto per andare in pensione e intraprendendo una tardiva carriera pugilistica avrebbe solo da perdere. Sarebbe una scelta poco “conoriana”.