Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Innamorati di Federico Bernardeschi
31 mar 2015
Abbiamo aggiunto ai nostri giocatori Preferiti il giovane fantasista della Fiorentina.
(articolo)
8 min
Dark mode
(ON)

La nostra rubrica Preferiti è realizzata grazie alla collaborazione con Wyscout: il database calcistico che ci permette di visionare giocatori di tutti i livelli, di tutte le età e di tutto il mondo.

Calciatori - Giovani speranze è un reality che va in onda su MTV dal settembre 2012. La prima stagione era dedicata al girone di ritorno degli Allievi della Fiorentina: ai loro allenamenti, alle loro partite, ma soprattutto alla loro vita privata. L’obiettivo del reality è quello di mostrare i lati umanamente più difficili della vita di ragazzi a cui è stata stravolta l’adolescenza in cambio della promessa di una vita tra i professionisti.

I protagonisti del reality sono otto, tra cui Cedric Gondo, che ha come agente Mino Raiola, che pare stia provando a venderlo al PSG. Invece, Federico Bernardeschi è uno di quelli che hanno rifiutato di firmare la liberatoria, è una figura di sfondo del reality, non conosciamo i suoi lati intimi e adolescenziali. Lo vediamo durante le partite, va in gol con continuità e non si capisce se è più forte dei protagonisti; anzi, non si capisce quanto sono forti i protagonisti, è un limite del format.

«Ho deciso io di non prendere parte a questa iniziativa, che all’inizio sembrava interessante ma alla fine credo possa deviare dall’obiettivo di diventare calciatore», ha detto Bernardeschi. Forse è questa determinazione che lo ha portato, a soli 21 anni, ad avere un inizio di carriera praticamente perfetto: nella stagione 2012/13 ha segnato 21 gol in 26 presenze in Primavera; quella successiva, a Crotone; 12 gol e 7 assist in 38 presenze, con in più 6 presenze e 2 gol in Nazionale Under-21. Quest'anno ha 8 presenze con la maglia della Fiorentina, con 2 gol e un assist.

Se non ora, dopo

La grande stagione al Crotone e le caratteristiche tecniche così adatte al calcio di Montella lo avevano circondato di grandi aspettative. Nei primi 3 mesi con la Fiorentina è riuscito a ritagliarsi sempre più spazio, anche grazie agli infortuni di Gómez e Rossi che avevano spianato la strada, oltre che al suo inserimento, a quello di Babacar, un anno più grande di lui.

A novembre tutti parlano della nuova coppia d’oro della Fiorentina. Cominciano a fioccare titoli come "Bernardeschi sembravi Baggio" (che pare arrivino fino al Giappone) mentre Babacar a quel punto ha già segnato 8 gol, guadagnandosi anche lui paragoni roboanti. Poi però Bernardeschi si è rotto il malleolo ed è rimasto fuori per 6 mesi e la porzione di pubblico meno sensibile ha fatto subito ironia sulla sfortuna della squadra viola.

Una discreta intesa.

Per la prima volta la sua carriera ha subito una battuta d’arresto, mentre la Fiorentina incasinata di inizio stagione ha sistemato i propri problemi mutando forma e trovando nuove soluzioni offensive. La squadra dentro cui Bernardeschi proverà a rientrare è profondamente cambiata e la concorrenza è aumentata con l'ingresso di Alessandro Diamanti, tecnicamente molto simile a lui. Da un'intervista dello scorso anno: «Jovetic e Ljajic sono dei grandissimi giocatori, ma io impazzisco per Diamanti. Ha dei colpi da campione, da fuoriclasse vero. Lo seguo, lo studio, cerco di rubare movimenti e segreti».

Bernardeschi sembra aver fiutato le complicazioni e sta prendendo tempo per il rinnovo del contratto (su di lui paiono esserci Milan e Juventus). Lo spazio che il ragazzo riuscirà a ritagliarsi in questo finale di campionato è uno dei temi più interessanti della Serie A.

Quando Bernardeschi era a Crotone non avevo idea di chi fosse. La prima volta in cui mi sono realmente accorto di lui è stato quando l’ho visto calciare di esterno sinistro da fuori area contro il Guingamp in Europa League, e segnare. Mi sono accorto del suo talento, cioè, quando l'ho visto tirare da fuori area con la stessa disinvolta precisione con cui un giocatore normale prova a tirare da dentro l’area.

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Bernardeschi mette la palla all’angolo da 25 metri senza il minimo sforzo apparente.

Crotone spring break

In questi casi bisogna cercare di soppesare la reale consistenza del talento dietro a un tiro eccezionale. Sono tornato indietro e ho guardato le puntate precedenti, scoprendo che il Crotone di Massimo Drago (che ha cominciato ad allenare nel 2005 partendo dai Giovanissimi della società calabrese) è una delle squadre che riesce a svezzare talenti con maggiore continuità, garantendo quel passaggio tra i professionisti che è il vero anello debole della crescita dei giocatori nel nostro paese. Negli ultimi 10 anni sono passati da Crotone Antonio Nocerino, Giuseppe Sculli, Graziano Pellè, Alessandro Florenzi. La scorsa stagione Bernardeschi giocava insieme a Danilo Cataldi, ora praticamente titolare nella Lazio terza in classifica. Con 12 gol e 7 assist è stato il secondo miglior under-21 della Serie B in entrambe le classifiche, proprio dietro Babacar con la maglia del Modena.

Nel 4-3-3 di Drago giocava ala destra, da dove poteva accentrarsi per andare al tiro o cercare l'assist. Non è molto veloce e non va molto al cross ma in un calcio fatto di esterni a piedi invertiti Bernardeschi non ha grossi limiti tattici o movimenti particolari: è più il modo in cui esegue i movimenti di base ad elevarlo sopra la media.

La sparo grossa

Il controllo nello stretto è ottimo, anche se manca di esplosività. In spazi ampi, quando prende velocità, diventa quasi impossibile da raggiungere. È uno di quei giocatori che quando partono palla al piede danno la sensazione di poter entrare direttamente in porta con il loro passo da fenicottero, e un controllo del pallone che non si riduce mai a dei microtocchi compulsivi. In questo somiglia a Giancarlo Antognoni, c'è più bellezza nell’armonia della loro corsa che nel tocco di palla vero e proprio.

Adesso la sparo ancora più grossa

Per descrivere quanto mi sembra grande il talento di Berardeschi devo scomodore addirittura Román Riquelme, per cui il calcio è soprattutto «controllare e passare il pallone». In questa idea di gioco il talento consiste nello sviluppo di un rapporto quasi erotico con la palla: «Se tratti bene la palla, con dolcezza, questa te la restituirà». Sarà per il nome così toscano, per le leve lunghe, per la cura che mette in ogni suo tocco di palla, ma Bernardeschi sembra il giocatore italiano a cui più si addice questa idea di calcio tra quelli nati tra il '93 e il '96.

Ecco elaborata un’idea di dolcezza.

Senza palla

Bernardeschi è un trequartista di rottura, capace di spezzare le linee avversarie, piuttosto che un regista offensivo. I 7 assist con il Crotone sono il risultato delle accelerazioni con cui cambiava passo e ritmo, non dei filtranti illuminanti. Sembra giocare meglio in transizione, o comunque lontano dalla porta.

Come ricordava il maestro Cruijff: «È dimostrato statisticamente che in una partita di novanta minuti ciascun giocatore, in realtà, ha la palla tra i piedi per 3 minuti, in media. Quindi la cosa più importante è cosa fai durante gli 87 minuti in cui non hai la palla tra i piedi». In quegli 87 minuti Bernardeschi non si comporta da talento sopra la media. Si astrae dal gioco con facilità, partecipa scarsamente alla fase difensiva, spesso se ne sta relegato sulla sinistra. Non ha ancora l’intensità mentale richiesta dal calcio attuale: questo lo rende più acerbo del pari età, e pari ruolo, Domenico Berardi, ad esempio.

Alberigo Evani, che lo ha allenato nell’Under-20, dice di lui: «La capacità di essere sempre attento e collegato alla squadra, utile anche in fase difensiva, è l’aspetto su cui deve continuare a lavorare». La mancanza di predisposizione al sacrificio è l’ostacolo più duro per Bernardeschi, se vuole reinserirsi in squadra. Alino Diamanti in poche presenze viola ha già corso quanto le precedenti 3 stagioni al Bologna. Ha la media di un tackle e di un intercetto a partita mentre Bernardeschi, nello stesso numero di presenze, è su una media dello 0,2. E se Montella provasse ad utilizzarlo più vicino alla porta?

Il repertorio di tiro comprende: di punta dopo percussione in area; di esterno sul primo palo all’incrocio; punizione di interno sul palo del portiere; punizione di interno sul palo scoperto; collo interno a incrociare sul primo palo.

Mancino telecomandato

Bernardeschi pare poter pensare qualunque tipo di conclusione e poter usare ogni centimetro del proprio piede per eseguirla. La media di mezza conclusione a partita totalizzata nelle 8 presenze viola di quest’anno, quindi, è un aspetto su cui lavorare. Guardando le 8 partite si nota come da una parte sia un problema di fiducia: Bernardeschi, com’è naturale a 21 anni, ha ancora poca personalità, in alcuni casi evita volutamente l'azione individuale, giocando a volte con un altruismo forzato. La determinazione e l'umiltà di cui abbiamo parlato all'inizio lo hanno messo sulla buona strada, adesso però devo fare qualcosa di più.

Dopo 3 minuti contro il Paok la palla rimbalza verso il suo sinistro e la porta è vuota. In rosso la traiettoria che il sinistro di Bernardeschi avrebbe dovuto tracciare normalmente; in azzurro l’assurdo filtrante per Vargas in fuorigioco eseguito in realtà.

Ma c'è anche un problema di posizione, forse gioca troppo defilato e lontano dalla porta con la Fiorentina, rispetto alla stagione a Crotone. Lì Bernardeschi aveva mostrato anche interessanti movimenti senza palla, che potrebbero renderlo più adattabile per esempio di Ilicic nel ruolo di punta. Non a caso la sua miglior prestazione è arrivata nell’unica partita giocata per 90 minuti nel ruolo di punta avanzata, contro la Dinamo Minsk in Europa League: 5 tiri, 4 dribbling riusciti, 1 gol, 91% di passaggi riusciti.

Nei prossimi mesi Bernardeschi dovrà imparare il più possibile l’arte della versatilità, per trovare minuti in un attacco stracolmo di punte e mezzepunte. Però, anche la Fiorentina dovrà immaginare uno spazio per lui, per non perderlo a fine stagione e mordersi le mani tra pochi anni.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura