Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Sampaoli si è ambientato
25 ott 2016
E il suo Siviglia ha battuto l'Atletico di Simeone sul piano dell'intensità.
(articolo)
5 min
Dark mode
(ON)

L’Atlético Madrid, imbattuto, ha fatto visita al Siviglia nel fortino del Rámón Sanchez-Pizjuán, stadio dove la squadra di Sampaoli non aveva ancora perso: aspettando la partita del Real Madrid (uscito poi vittorioso dalla gara contro il Bilbao), la sfida tra andalusi e “Colchoneros” valeva la vetta provvisoria della Liga.

Sampaoli ha scelto gli stessi undici di Zagabria e la difesa a tre, schierando i suoi in un 3-4-2-1 con Sergio Rico in porta, Rami, Pareja e Mercado da centrali, N’Zonzi e Nasri in mezzo al campo con Mariano largo a destra ed Escudero sul lato opposto, in avanti Vázquez e Vitolo hanno supportato l’unica punta, Vietto.

Nessuna sorpresa per Simeone che ha proposto l’ormai tipico 4-4-2. Come a Rostov, con Giménez out, sono stati Juanfran, Godín, Savic e Filipe Luís a difendere la porta di Oblak, a centrocampo il duo formato da Koke e Gabi, con Correa a destra e Carrasco a sinistra, in avanti Griezmann ha fatto coppia con il grande ex della gara, Kévin Gameiro.

Salir jugando

Proprio la difesa a tre del Siviglia si è rivelata una delle chiavi della partita. Come al solito, l’Atlético Madrid ha alternato fasi di difesa in un blocco medio a fasi in cui pressava alto la fase di uscita dei padroni di casa. Durante il pressing, i giocatori di Simeone sono soliti orientarsi sui singoli, per cui, di volta in volta, Griezmann e Gameiro marcavano due dei centrali di Sampaoli. L’altro centrale, di solito quello sul lato debole, era marcato o da Carrasco o da Correa, mentre toccava a Koke occuparsi di N’Zonzi, che della coppia di centrocampisti del Siviglia era quello che doveva costituire un punto di riferimento e di appoggio per i difensori.

Nonostante le marcature predisposte da Simeone, il Siviglia non è praticamente mai venuto meno ad uno dei cardini di Sampaoli, quello del “salir jugando”. Muovendo la palla tra i difensori centrali e con Sergio Rico che si rendeva disponibile come ulteriore opzione di passaggio, gli andalusi hanno pazientemente cercato di disorganizzare il pressing dell’Atléti.

Erano molto frequenti i cambi di lato, perché se è vero che Carrasco e Correa facevano il possibile per non lasciare libero il centrale sul lato opposto a quello di sviluppo del gioco, dovevano anche cercare di non farsi scappare Escudero e Mariano alle spalle. Inoltre, spesso Escudero si abbassava per dare ulteriori opzioni e stabilità alla manovra.

Due centrali su tre, Pareja e Rami, sono marcati e anche le opzioni di passaggio corto non sono percorribili per il francese. L’ex Milan riparte da Sergio Rico, che muove il pallone rapidamente sul lato opposto, pescando Mercado lasciato libero da Carrasco, fuori inquadratura.

Le buone connessioni e i miglioramenti nella gestione della palla rispetto all’inizio della stagione, hanno permesso al Siviglia di sviluppare un’ottima resistenza al pressing avversario, consolidata poi dal ritrovato Samir Nasri: rispetto a N’Zonzi, più bloccato, l’ex giocatore di Arsenal e Manchester City si muoveva praticamente a tutto campo, assumendo a tratti anche posizioni poco consone per un centrocampista, sempre con l’obiettivo di mettere la sua tecnica e la sua lucidità a disposizione della squadra. La sua influenza sul gioco è stata così importante che il fatto che giocasse sul centro-sinistra ha fatto sì che l’intera manovra del Siviglia si sviluppasse principalmente da quella parte, tanto che Escudero (con 90 tocchi di palla, alla pari con N’Zonzi) è stato il secondo giocatore più coinvolto dopo Nasri.

All’altezza della metà-campo, il Siviglia cercava di aggirare inizialmente il blocco dell’Altético, per evitare di vedere le proprie azioni soffocate dalla densità centrale della squadra di Simeone. Era necessario passare dalle fasce e poi tornare verso il centro, cosa non facile, vista la restrizione spaziale della linea laterale e la pressione portata dai “Colchoneros” in quelle zone. Per stabilizzare il possesso anche lungo le corsie, i giocatori del Siviglia si posizionavano andando a costituire triangoli fluidi, con il chiaro scopo di fornire più opzioni di passaggio ravvicinate al portatore di palla. Una strategia già proposta in passato dagli avversari dell’Atlético, non ultimo dal Bayern di Guardiola nella semifinale di Champions dello scorso anno.

[gallery size="full" ids="17682,17681"]

Quando il pallone andava in fascia, il ricevitore giocava a sua volta un passaggio diagonale verso gli “spazi di mezzo”, zona dal valore strategico decisamente maggiore e da cui molto spesso si innescavano combinazioni offensive pericolose e spettacolari, come ad esempio quella che ha portato Nasri a colpire il palo.

La battaglia dell’intensità

L’Atlético, cosa più unica che rara, è stato messo in difficoltà anche sul piano dell’intensità e il pressing (che come predica Sampaoli è sempre uomo a uomo) e il gegenpressing del Siviglia hanno fatto sfigurare anche una squadra aggressiva come quella di Simeone.

Le grande pressione portata dai padroni di casa li ha resi a volte vulnerabili, ma sono state molte di più le occasioni in cui ha messo in grandissima difficoltà i “Colchoneros”, costretti a lanciare lungo o a perdere palla, impedendogli di costruire azioni particolarmente elaborate (74% di passaggi riusciti e solo 6 occasioni create).

Il livello di intensità che il Siviglia è riuscito a mettere in campo (nell’esempio anche a 20 minuti dalla fine) ha fatto impallidire anche l’Atlético.

È pur vero che il gol di N’Zonzi è stato piuttosto estemporaneo (una percussione nata da una rimessa laterale che ha colto impreparata la difesa ospite), ma “ai punti”, per usare il gergo pugilistico, il Siviglia ha meritato la vittoria, la quinta consecutiva per gli uomini di Sampaoli.

Gli andalusi sono stati anche primi in classifica per qualche ora, in un campionato che rimane apertissimo, con le prime cinque raccolte in appena 3 punti. Se aspettavate di vedere come se la sarebbe cavata Sampaoli in Europa, siete stati accontentati.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura