L’unica direttiva sensata che possiamo darvi anche noi, in questi giorni di emergenza coronavirus, è “restate a casa”. Ce lo stanno dicendo i medici, le organizzazioni sanitarie, ce l’ha detto perfino "Ciccio" Caputo. Il tempo speso a casa può essere considerato noioso o, al contrario, può essere visto come un’opportunità. Quella di espandere i vostri orizzonti, anche mettendovi in orizzontale sul divano a guardare dei video, nel senso più ampio del termine.
Grazie a internet è possibile accedere a tantissimi video che vi intratterranno, vi sorprenderanno, vi faranno conoscere cose nuove. Attraverso i principali servizi di streaming a pagamento (come Netflix o Amazon Prime) o che paghiamo con il canone (RaiPlay), ma anche semplicemente su YouTube. Noi parlando e lavorando con lo sport ogni giorno, vogliamo consigliarvi video a tema sportivo. Questi sono i primi 10, altri arriveranno nelle prossime settimane. Nel nostro piccolo vorremmo esservi in qualche modo di conforto.
Tre Documentari sportivi
The Carter Effect di Sean Menard
Oggi i Toronto Raptors sono una delle franchigie più interessanti della NBA, non solo per la vittoria dell’ultimo titolo. Sia a livello di gestione sportiva - con una delle migliori accoppiate a livello di General Manager e allenatore di tutta la lega - sia a livello di comunicazione sono considerati una squadra all’avanguardia. Un restyling completo che passa per Drake e l’iconico slogan We the north ha infatti reso i Raptors più che mai appetibili e il basket popolarissimo in Canada (tanto che da qualche anno alcuni dei migliori talenti arrivano di qui).
Prima di tutto questo però, c’era il nulla, almeno fino a quando non è arrivato Vince Carter (e il cugino Tracy McGrady). The Carter Effect racconta proprio l’impatto sulla città di Toronto e sul basket canadese di Vinsanity, soprattutto dopo l’All Star Game del 2000, con la famosa gara delle schiacciate dominata. Il documentario è molto ben costruito e non parla solo di come Carter ha aiutato i Raptors in campo, ma spazia su vari argomenti raccontando con precisione come la sua figura abbia rivoluzionato il modo in cui viene vissuto il basket in Canada, dal mercato delle scarpe, alla costruzione di nuovi playground, alla vita notturna della città. Lo trovate su Netflix.
The Very Best: Ryan & George
The Very Best: Ryan & George è un incredibile documentario prodotto nel 1993 dal Manchester United, che trovate su YouTube diviso in sei parti (qui sopra trovate la prima). L’idea degli autori, semplice ma geniale, era quella di far incontrare Ryan Giggs, che allora era definito “il nuovo George Best” con il George Best originale, e farli parlare delle proprie carriere, del proprio gioco, delle proprie prospettive. Ci sono tanti momenti involontariamente assurdi, come quello in cui portano Giggs nel pub preferito di Best e quest’ultimo si prende una birra, ma la cosa più bella di guardarlo oggi è sapere cosa è successo dopo quel documentario, a partire dal fatto che Giggs è diventato tutto tranne il nuovo George Best.
Il 1993 è infatti un anno chiave il Manchester United, in cui ha definitivamente chiuso un ciclo (quello di George Best e dei cosiddetti Busby Babes, cioè Matt Busby e i suoi giocatori, come Denis Law e Bobbie Charlton, tra gli altri) e iniziato ad aprirne un altro, quello di Alex Ferguson e la classe del 1992 (non solo lo stesso Giggs, ma anche Beckham, Scholes e i fratelli Neville). Nel 1993 lo United è tornato a vincere il campionato a 26 anni dall’ultima volta, quando in squadra c’era proprio George Best, ed è stato l’anno precedente alla morte di Matt Busby. Insomma: se nel 1993 poteva sembrare un’operazione sempliciotta, oggi è un documentario di inestimabile valore, e non solo per la storia del Manchester United.
La grande estasi dell’intagliatore Steiner
Uno dei documentari più belli e meno conosciuti di Werner Herzog racconta un famoso saltatore con gli sci svizzero, Walter Steiner. Su Youtube si trova con i sottotitoli in inglese, ma vale lo sforzo. Un’opera breve, 45 minuti, ma memorabile: immagini, musiche, suoni e parole tutto è perfetto. Steiner che intaglia il legno per realizzare i propri sci, che cade rovinosamente mentre prova un salto, che passeggia nei boschi. Herzog compare nei panni di giornalista sportivo, mentre la sua voce è sempre presente nel commentare le bellissime immagini a rallentatore, raccolte grazie all’uso di rivoluzionarie cineprese super high speed. La grande estasi dell’intagliatore Steiner tocca molti dei temi cari ad uno dei registi più incredibili della storia - il rapporto tra l’uomo e la natura, la sfida dei limiti umani, l’uomo - ed è quindi anche un ottimo esercizio per avvicinarsi al suo lavoro, se non avete mai visto nulla.
Una tappa di ciclismo del passato: Pinerolo-Risoul del Giro d’Italia 2016
Per gli appassionati di ciclismo un’idea è quella di rivedersi una delle più grandi tappe del Giro d’Italia degli ultimi anni. Al Giro d’Italia 2016 tutti gli occhi sono puntati su Vincenzo Nibali, vincitore del Tour 2014 che tornava a correre la Corsa Rosa dopo il trionfo del 2013. Sulle Dolomiti però le cose si mettono male per lui che non riesce a rispondere agli attacchi di Steven Kruijswijk ed Esteban Chaves nel tappone di Corvara. Alla partenza della 19° tappa, da Pinerolo a Risoul passando per il Colle dell’Agnello, le speranze di Nibali sono ridotte al lumicino: Kruijswijk, saldamente in maglia rosa, sembra imbattibile e guida la classifica con 3 minuti di vantaggio su Chaves e circa 4 minuti su Nibali. Ma Nibali ha ancora una carta da giocare prima della fine, e cioè Michele Scarponi. “L’Aquila di Filottrano” si inserisce nella fuga del mattino e transita in solitaria in cima al Colle dell’Agnello. Nel gruppo, Nibali attacca ripetutamente mettendo alle corde i suoi due avversari. Kruijswijk cade all’inizio della discesa, Scarponi si ferma, letteralmente, ad aspettare il suo capitano in fondo alla discesa e insieme si lanciano alla conquista del Giro d’Italia. Indimenticabile.
Una partita commentata da Buffa e Tranquillo: Gara 6 delle NBA finals 1998 tra Utah Jazz e Chicago Bulls
Si parla spesso delle differenze tra il basket di oggi e quello degli anni ‘90. Meglio quello più fisico e sporco dei Jordan, Pippen, Barkley e compagni o quello veloce, efficiente e pieno di triple di oggi? Cosa c’è di meglio quindi che, in un momento di noia, di valutare da noi le differenze? Buffa e Tranquillo ci guidano in questo salto nel passato, al commento di in una delle partite più memorabili della storia della NBA. L’epica delle sfide tra i Bulls di Jordan e Pippen e i Jazz di Stockton e Malone è arrivata fino a noi. Anche se avete meno di 30 anni ne avrete sicuramente sentito parlare e - quanto meno - avrete visto i momenti salienti di una rivalità che ha segnato la fine degli anni ‘90.
Insomma, non vogliamo farvi spoiler, ma se avete tanto sentito parlare di leggenda di Michael Jordan, ma non avete bene in mente come questa si è creata, questa partita vi darà qualche idea. Se invece conoscete già tutto, beh: ancora meglio, un bel tuffo nel passato con le voci competenti e amichevoli di due dei migliori telecronisti italiani.
Una partita di tennis del passato: finale Wimbledon 2008 tra Roger Federer vs Rafael Nadal
Il canale Youtube di Wimbledon mette a disposizione i video completi di alcune delle partite più belle giocate sui suoi campi. Noi qui vi proponiamo la finale del 2008 tra Federer e Nadal, non perché sia la più bella tra quelle disputate negli ultimi anni, ma perché è entrata di diritto nell’iconografia della rivalità tra il tennista svizzero e quello spagnolo.
Una partita incredibile tra sospensioni per pioggia, scambi durissimi e incertezza. Da una parte c’è un Nadal ancora giovanissimo con la sfrontatezza delle sue maglie smanicate e i colpi pesanti come un maglio e arrotati come una trottola; dall’altra il Federer più ideale, vestito di bianco con intarsi in oro, la bandana Nike in testa e le grazia innaturale di un Nijinsky.
Un video di highlights di un giocatore del passato: gli assist più inconcepibili di Josè Maria Hernandez detto “Guti”
Sono l'Impero alla fine della decadenza,
che guarda passare i grandi Barbari bianchi
componendo acrostici indolenti dove danza
il languore del sole in uno stile d'oro.
Scrive Paul Verlaine. Noi, mentre il mondo per come lo conosciamo sembra finire, vogliamo solo stare a casa a guardare i video degli assist di Guti. Su questo video - che è uno dei miei preferiti di YouTube - scrissi anche un pezzo che ne esaltava il genio. Pochi giocatori avevano il gusto del bello di Guti, che era un giocatore così compiaciuto da aver sabotato anche la sua carriera. Ma forse è questo che ci serve in questo momento. Il pezzo del resto si chiamava "6 video di Guti per sopravvivere all'apocalisse".
Tre canali di streamer
Mixer è una piattaforma di live streaming principalmente dedicata al gaming di cui forse non avete mai sentito parlare, ma che potrebbe interessarvi per seguire Ninja, cioè Tyler Blevins - lo streamer più conosciuto al mondo quando si parla di Fortnite. Ninja ha i capelli blu, spesso si mette una fascetta in fronte, ed è talmente famoso da avere un suo brand rilegato sulla sua gigante sedia da gamer e una skin dedicata lui che potete acquistare all’interno del videogioco. Se, come noi, siete degli appassionati di Fortnite non potete non seguirlo.
Giorgio "Pow3r" Calandrelli è un ex giocatore competitivo di Call of Duty su console che è passato a PC per competere prima su Overwatch e poi su Fortnite, dove ha trovato la consacrazione anche come content creator e influencer. È attualmente giocatore per i Fnatic, una delle organizzazioni più vincenti e più blasonate al mondo.
Il canale YouTube Sabaku No Maiku
Sabaku No Maiku è un must per gli appassionati di Dark Souls e giochi similari, con uno sguardo a 360° sul mondo del gaming. Nel suo motto si legge: “Vivere, narrare, esplorare ed enciclopedizzare il videogioco.”