L’unica direttiva sensata che possiamo darvi anche noi, in questi giorni, è “restate a casa”. Ce lo stanno dicendo i medici, i governanti, ce l’ha detto perfino “Ciccio” Caputo. Il tempo speso a casa può essere considerato noioso o, al contrario, può essere visto come un’opportunità. Quella di espandere i vostri orizzonti, anche mettendovi in orizzontale sul divano a guardare dei video, nel senso più ampio del termine.
Grazie a internet è possibile accedere a tantissimi video che vi intratterranno, vi sorprenderanno, vi faranno conoscere cose nuove. Attraverso i principali servizi di streaming a pagamento (come Netflix o Amazon Prime) o che paghiamo con il canone (RaiPlay), ma anche semplicemente su YouTube. Noi parlando e lavorando con lo sport ogni giorno, vogliamo consigliarvi video a tema sportivo. Nelle settimane scorse abbiamo pubblicato altri cinque volumi, che trovate qui.
Tre documentari sportivi
Messi - storia di un campione | Amazon Prime Video
Il titolo basic vi può suggerire già tutto. Come gli è venuto in mente di usare la dicitura più banale possibile, “storia di un campione”, per l’unico calciatore per cui si potrebbe usare qualsiasi tipo di iperbole senza suonare iperbolici?
Questo su Messi non è un gran documentario, nel senso di un prodotto audiovisivo di qualità secondo i parametri di gusto a cui siamo abituati noi in questa rubrica. Le immagini di Messi bambino che salta tutti, con gli occhi piccoli e sognanti, sono di un cringe, ma di un cringe...
Ma ci sono documentari bruttini che vale la pena di guardare per il materiale che mettono a disposizione del vostro palato. Qui, per esempio, il documentario compie l’impresa di mettere Cruyff, Valdano e Menotti allo stesso tavolo per parlare di Messi. Che volete di più non lo so.
Un documentario breve sugli ultras dell’Atalanta
Prendetelo come un antidoto a Ultras, il film di Netflix. In questo documentario lungo mezz’ora del 2001 i tifosi della curva dell’Atalanta raccontano il movimento per quello che era, senza peli sulla lingua. È il loro punto di vista, voi ovviamente potete pensare che nessuno ha il diritto di andare allo stadio per scontrarsi con tifosi di un’altra squadra, ma quello era parte del loro mondo. È dato che è un mondo quasi del tutto sparito può essere interessante osservarlo come un racconto storico. Le trasferte con mille motorini, i fumogeni che non fanno vedere niente, i racconti di chi viveva tutta la settimana in fabbrica aspettando il momento per tifare la propria squadra.
AS Roma Story: Edin Dzeko | Sky
Edin Dzeko è uno dei giocatori più rappresentativi della Serie A e uno dei più grandi marcatori della storia della Roma. Su Sky - sulla piattaforma Sky Go o su Sky on Demand - oppure sul sito della Roma, se siete iscritti, trovate un lungo documentario che racconta la sua storia, che parte dall’infanzia a Sarajevo fino ad arrivare ai successi con Wolfsburg e Manchester City, e al presente con la squadra giallorossa. Fa un po’ effetto vederlo adesso, con il calcio fermo da settimane e il campionato ancora tecnicamente in corso, anche se non siete tifosi della Roma. Alla fine vi mancherà molto non poter vedere una partita vera, in diretta.
Un video per ricordarci chi era Gheorghe Hagi
Dire che Hagi era forte è riduttivo. Era un’esperienza unica da guardare: l’aria francamente rozza - la testa incassata nelle spalle, il fisico corto, il viso truce di uno che faceva un lavoro di fatica - era in totale, sorprendente conflitto con il suo genio. Perché di Genio bisogna parlare. Il suo talento non aveva a che fare con la velocità e la sensibilità con cui portava palla, con la fermezza del suo primo controllo - tutto comunque di grande livello - ma con le intuizioni che aveva in campo, da vero artista dell’improvvisazione.
E niente ho scelto un video del suo periodo al Galatasaray, dove i suoi gol e le sue intuizioni hanno avuto il contesto scenico che meritavano. Stadi che crollavano, bandiere grandi come facciate dei palazzi, telecronisti che salivano col ritmo fino ad andare in apnea. Poi c’è Fatih Terim.
La finale di Wimbledon con le sorelle Williams
Sulla storia del tennis Serena Williams ha lasciato un segno più significativo e profondo della sorella Venus. Eppure il loro confronto diretto è stato più equilibrato di quando non si pensi.
Nonostante Serena sia in testa nella conta delle vittorie - 18 a 12 - Venus è riuscita a vincere partite importanti. Questa del 2008 è una delle più inattese, perché Venus era in un momento sì dorato, ma dopo un lungo periodo di flessione e problemi fisici, e perché invece Serena era al culmine della propria forza, a 27 anni.
La vittoria di Venus ha messo in luce la sua eleganza, la sua maggiore adattabilità all’erba e un tennis sempre brillante e mai banale, verso cui è impossibile non provare nostalgia. Prima di questa partita era stato rimproverato uno scarso agonismo nelle sfide tra le due sorelle. Componente che di certo non è mancata qui.
La quarantena di Marco Negri
https://twitter.com/Negri70Marco/status/1249670214322716677
Il culto di Marco “Moody” Negri lo conosciamo, lo abbiamo intervistato qui.
Sapevamo fosse pazzo, ma non abbastanza pazzo da simulare tutti gli sport sul terrazzo di casa sua, dal canottaggio all’hockey. Di gran lunga la #lockdownchallenge più cervellotica e impegnativa.
Sai leggere il gioco come Luka Doncic?
Coach Daniel è un canale YouTube particolarmente interessante per chi vuole addentrarsi negli X&Os del basket. A video più puramente tattici, ne affianca altri più - diciamo - ludici. Questo su Luka Doncic è uno dei più coinvolgenti, e parte da un semplice assunto: sai leggere il gioco come Luka Doncic? Nel video vengono selezionate 7 giocate dal cilindro magico della stella dei Dallas Mavericks; ogni giocata viene fermata appena prima della scelta decisiva, con le varie opzioni aperte, tra cui dovrete scegliere. Dopo di che il video riparte e vediamo cosa ha scelto di fare Luka, che prima dello stop forzato della NBA ad appena 21 anni stava guidando la sua squadra a una delle stagioni offensive più incredibili di sempre, proprio grazie alla sua capacità di leggere il gioco. Giusta o sbagliata che sia la vostra deduzione, il video proverà a spiegare i perché dietro le decisioni di Doncic.
Nigeria - Argentina, Finale olimpica Atlanta 1996
Vi avevamo già parlato di Footballia? Una piattaforma video che in questo momento è come la manna dal cielo. Basta iscriversi in maniera gratuita per avere accesso a un archivio con migliaia di partite storiche più o meno recenti. Potete cercare tra quelle disponibili per squadra o giocatore e sbizzarrirvi. Noi vi consigliamo di vedere (o rivedere) la finale olimpica tra Nigeria e Argentina. Il calcio alle Olimpiadi non ha mai avuto grande successo, anche perché dedicato agli Under-23, ma raramente si è visto tanto talento tutto insieme in una finale: da una parte Crespo, Ortega, Zanetti, Diego Simeone, dall’altra Jay Jay Okocha, Babangida, Kanu e Taribo West. Intorno a loro il caldo dell’estate americana, lo stadio pieno, l’estetica pazzesca di quella Olimpiade. Non vi spoileriamo il risultato (nonostante sia una partita di 24 anni fa), ma sappiate che vi lascerà con il fiato sospeso fino all’ultimo.
Un video dal Mondiale di gente che si insegue
World Chase Tag, meglio conosciuto come WTC, è uno sport che unisce l'acchiapparella con il parkour. Messa così sembra una pessima idea: ma voi non dovete farlo, dovete guardare giovani dal look da surfisti senza surf rischiare le proprie articolazioni per inseguirsi in manche da venti secondi dove uno cerca di rispettare quello che abbiamo imparato a conoscere come “distanziamento sociale” e l’altro prova invece a toccare l’avversario. In mezzo ostacoli fatti da tubi, tavoli, scivoli. Ogni partita dura relativamente poco ed è lo sport perfetto da guardare mentre siete nel letto e dovreste addormentarvi ma invece finite a guardarvi 3 ore di video di gente che si insegue.
Tutti i record dei 100 metri dal 1968
Per un breve periodo i corridori sono stati al centro dell’agenda del paese. Non si trattava di sprinter, ma insomma, correre a tutti i livelli più che uno sport è una fede. I 100 metri piani sono la gara più conosciuta dell’atletica leggera, basati su un semplice assunto: vediamo chi arriva prima dal punto A al punto B distante 100 metri in linea retta. A noi che vediamo da fuori sembra solo un nugolo di corpi, muscoli ed esplosività da cui uno se ne stacca per tagliare prima il traguardo, ma al contrario c’è tecnica, stile, talento, grazia e forza. Assistere a una gara in cui si batte il record dei 100 metri è quasi un sogno, si assiste all’uomo che supera i suoi limiti, si può dire che davvero nessuno era mai stato veloce come quell’atleta.