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4 cose sull'arresto di Conor McGregor
06 apr 2018
Conor McGregor ha tirato un carrello addosso ad un pullman dell'UFC e poi si è consegnato alla polizia.
(articolo)
10 min
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Cosa significa lo sbrocco di McGregor per le MMA

Il mondo delle MMA in Italia vive in una sorta di schizofrenia mediatica, per cui da una parte si parla troppo poco delle questioni veramente rilevanti per gli appassionati, dall’altra si parla troppo di quelle cose che fanno storcere la bocca a chi ha a cuore questo sport ancora giovane. Quelle cose, anzi, che gli appassionati proprio non vorrebbero facessero parte dello sport. Quindi, non si è parlato nei quotidiani nazionali dell’infortunio di Tony Ferguson a pochi giorni dal attesissimo incontro con Khabib Nurmagomedov, rimandato a questo punto per la quarta volta; o della scelta del campione Featherweight, Max Holloway, di subentrare al suo posto, combattendo con 6 giorni di preavviso, in una categoria superiore, contro un fighter imbattuto in 25 incontri. Si parla invece della “folle notte” di Conor McGregor.

Il rischio di scadere nella farsa è parte della natura stessa delle MMA moderne. Fin dai primi eventi UFC si è puntato sugli aspetti più spettacolari dello sport: sulla brutalità e sulla violenza da una parte, che riflettevano un regolamento “ai limiti” e le distinguevano da sport maggiormente codificati ("esteticamente" più accettabili) come la boxe; e sull’autenticità della rivalità tra “personaggi” che, a differenza del wrestling, non agivano all’interno di un copione o di una coreografia comune. Con la popolarità acquisita nel corso degli ultimi anni, però, gli estremi si sono ridotti: il regolamento è stato perfezionato (le MMA sono meno dannose della boxe nel lungo periodo) e i codici comportamentali sono rientrati maggiormente all’interno dell’etica del rispetto delle arti marziali che convergono nelle MMA e - è bene ricordarlo - ne sono il vero cuore pulsante.

A nessun praticante, né semplice appassionato che sia attratto da cosa avviene all’interno della gabbia, fa piacere vedere McGregor dare di matto in questo modo.

Non solo non serve a creare nessun hype su un suo eventuale incontro futuro, ma danneggia la possibilità dello stesso sport di continuare ad evolversi affrancandosi dagli stereotipi che ancora lo accompagnano. Tipo quello che per entrare in gabbia e combattere bisogna essere pazzi. Cose del genere, però, non sono del tutto estranee al mondo delle MMA. Basta ricordare la rissa di Jon Jones e Daniel Cormier durante un comune staredown. Il confine tra violenza “simbolica” e violenza reale, tra lo spettacolo e l’esagerazione di alcuni elementi anche solo a scopi promozionali, è labile.

Va detto, inoltre, che se il presidente dell’UFC Dana White oggi dice di essere “disgustato” da quanto successo, McGregor resta il fighter più importante dal punto di vista economico per l’organizzazione ed è stata la stessa UFC ad aver tollerato i suoi eccessi passati, ad aver contribuito alla costruzione di un personaggio “più grande” dello sport stesso (ad esempio, partecipando all’organizzazione dell’incontro di boxe con Mayweather). In un certo senso è il sistema stesso dell’UFC, con la grande disparità economica tra i vari fighter sotto contratto (che non hanno un sindacato, a differenza degli altri sport americani), a contribuire al fatto che alcuni atleti siano più importanti di altri e vengano, a tutti gli effetti, trattati (cioè promossi e retribuiti) in maniera diversa.

Dana White dice anche che in questo momento non ha molta voglia di fare affare con McGregor. Bisogna credergli?

Fino a pochi giorni fa l’UFC era stata criticata per non aver ufficialmente tolto a Conor McGregor la cintura Lightweight: nonostante non l’abbia difesa in un anno e mezzo, nonostante l’UFC stessa l’avesse messa in palio nell’incontro tra Nurmagomedov e Ferguson/Holloway (poi, proprio per evitare che ufficialmente ci fossero due campioni contemporanei per la stessa categoria, Dana White ha confermato al Los angeles Times che McGregor non è più il campione dei pesi leggeri).

Ovviamente il casino di ieri non è dovuto solo allo status di superstar, alla spropositata quantità di soldi accumulati da McGregor negli ultimi anni (ci sono validi esempi, sempre all’interno del mondo violento delle MMA, di modelli esemplari di fama e successo, come George Saint-Pierre) ma nonostante quanto accaduto sembra difficile immaginare che l’UFC non tornerà a coprirlo di soldi in un futuro non troppo lontano. In gioco c'è l’idea che, tutto sommato, McGregor si sia comportato così perché potesse permetterselo.

Cosa è successo esattamente

In estrema sintesi: Conor McGregor con alcuni amici, pare una ventina di persone, è entrato nel Barclays Center di Brooklyn e vandalizzato il pullman in cui alcuni fighter, tra cui Khabib Nurmagomedov, stavano aspettando di essere riportati in albergo.

In particolare: ha tirato un carrello per il bagagli contro un finestrino che è andato in mille pezzi, ferendo alcune persone all’interno del bus. Tra queste persone non c’era Nurmagomedov. In compenso, McGregor ha mandato all’ospedale Michael Chiesa e Ray Borg: il primo con dei tagli in faccia, il secondo, sembra, con problemi a un occhio, e nessuno dei due potrà combattere domani notte (Chiesa contro Antony Pettis, uno degli incontri più attesi, Borg contro Brandon Moreno).

Per cui, anche se dal video può sembrare solo una buffonata, non troppo diversa in fondo da quella volta che McGregor ha tirato bottigliette d’acqua contro Nate Diaz, in questo caso le conseguenze delle sue azioni hanno portato alla cancellazione di due incontri. Tre, contando anche l’incontro del compagno di palestra Artem Lobov, che doveva combattere sabato ma l’UFC ha estromesso dalla card per la partecipazione al casino di McGregor.

Rose Namajunas, che sabato notte difenderà la cintura Strawweight contro l’ex campionessa Joanna Jedrzejczyk, era nel pullman ed era talmente scossa che inizialmente sembrava potesse venire cancellato anche il suo incontro (non ci sono notizie ufficiali al riguardo).

I fighter in questione avevano appena finito di rilasciare intervista per il tradizionale media day e domani dovranno affrontare il momento delicato del peso, che stanno ancora tagliando. Quello del "taglio del peso" è un altro aspetto delicato e criticato da molti nelle MMA, in questo caso basterà dire che alcuni atleti scendono di più di parecchi chili per rientrare nella categoria, soprattutto disidratandosi, e che nelle ore/giorni precedenti possono essere particolarmente deboli (l'ultima volta, l'incontro tra Nurmagomedov e Ferguson è stato cancellato perché il daghestano è finito in ospedale poche ore prima di salire sulla bilancia).

Conor, quindi, ha scelto un momento particolarmente indelicato, che mostra poco rispetto per i suoi "colleghi" anche solo dal punto di vista professionale.

Ok, ma perché McGregor ha sbroccato?

Sembra di raccontare la storia di due ragazzini delle medie, non di due fighter che rischiano le ossa ogni volta che si allenano e che possono incontrarsi all’interno dell’ottagono e risolvere lì dentro ogni conflitto.

Ma raccontiamola.

Pochi giorni fa Artem Lobov era stato messo spalle al muro da Nurmagomedov (perché in un'intervista in russo, Lobov, aveva detto che Nurmagomedov "bagna il letto", alludendo forse al fatto che vive ancora con i genitori in Daghestan - ma al tempo stesso è sposato e ha un figlio) che già dopo l’incidente occorso a Tony Ferguson aveva chiamato McGregor a combattere con lui chiedendo, sempre via Twitter:

Quindi McGregor ha preso il suo aereo privato da Dublino, con 20 amici, appunto, cercando un qualche tipo di confronto immediato. La rivalità tra i due ha origini più lontane nel tempo.

Nurmagomedov è imbattuto da 25 incontri combattuti in 10 anni, è stato spesso infortunato ma in passato sentiva comunque di essere trattato in modo svantaggioso dall’UFC, che non gli ha mai dato una chance titolata prima di questa di sabato. Un anno e mezzo fa Nurmagomedov aveva chiesto di combattere con McGregor, ha gridato al pubblico del Madison Square Garden, venuto anche per vedere McGregor conquistare la sua seconda cintura in contemporanea quella stessa notte, “I want fight with your chicken”.

Conor McGregor ha colto le provocazioni di Nurmagomedov sempre da una certa distanza, chiedendogli di “pregarlo in ginocchio” di combattere con lui, diventando anche molto offensivo ma senza mai lasciar intendere che volesse davvero entrare in gabbia con lui.

Cosa è cambiato da quando McGregor chiedeva a Nurmagomedov di mettersi in ginocchio, a quando ha preso il suo aereo privato, si è introdotto a un evento a cui non era invitato (tramite lo staff di McLife, suo marchio, che invece era accreditato) e ha iniziato a tirare cose contro un pullman chiedendogli di scendere pur di farci a botte? Con venti amici? C’entra qualcosa il fatto che, oggi, McGregor non ha più neanche una cintura?

Nurmagomedov ha colto il cambio di paradigma nello scontro e non si è tirato indietro.

Cosa significa quello che è successo per Conor McGregor

Adesso. Conor McGregor ha molti fan proprio perché è un personaggio fuori dalle righe. Ed è ragionevole immaginare che almeno parte dei seguaci di McGregor siano diventati fan delle MMA e seguano magari anche altri atleti. Conor McGregor ha fatto bene allo sport: ha contribuito alla crescita del pubblico che compra i biglietti per gli eventi e le pay per view. Negli ultimi tempi “il personaggio” ha preso il sopravvento sul fighter, fino a confondere i due i piani.

Per questo, anche di fronte a una scena ridicola come quella di ieri notte, c’è chi lo difende dicendo che si è comportato da vero amico nei confronti di Lobov. Ma chi vuole un amico che ti fa perdere il lavoro?

McGregor si è costituito e la polizia di Brooklyn sta indagando per capire di cosa accusarlo. Mentre scrivo non si sa ancora cosa rischia davvero (ci saranno degli update in corsivo, quando ci saranno notizie ufficiali): si parla della possibilità di revocargli il visto e della possibilità che non combatta mai più negli Stati Uniti, così come di una semplice multa. L’UFC si è limitata a dire che non sarà il benvenuto alla cerimonia del peso e a bordo gabbia sabato sera.

Daniel Cormier, campione dei Light-heavyweight ha pensato forse la punizione migliore: farlo entrare in gabbia con Nurmagomedov senza essere pagato e senza allenamento.

Infine: Conor McGregor è anche un fighter fenomenale. Qualsiasi stronzata faccia fuori dall’ottagono, resta uno dei migliori atleti in attività e qualsiasi appassionato vorrebbe vederlo semplicemente combattere (lo stesso vale per Jon Jones, oggi squalificato per doping e che in passato è stato arrestato per omissione di soccorso). Molti fighter stanno chiedendo che venga squalificato e considerato il danno economico e d’immagine è probabile che venga dato un messaggio più duro del solito a McGregor, anche se, come detto, difficilmente l’UFC prenderà provvedimenti che potrebbe poi rimpiangere.

A novembre, saranno due anni dall’ultimo incontro di MMA di Conor McGregor e, dato che negli ultimi giorni aveva parlato di un imminente ritorno, sembrava scontato che sarebbe tornato a combattere contro il vincitore dell’incontro tra Nurmagomedov e Holloway.

(Update: per problemi nel tagliare il peso, Max Holloway non potrà combattere nell'evento di sabato e verrà sostituito da Al Iaquinta).

Adesso i più maligni dicono che McGregor ha tirato un carrello contro il pullman di Nurmagomedov proprio per non combattere contro Nurmagomedov, ma si potrebbe anche pensare che McGregor non sia semplicemente accorto di aver passato il limite. Che magari non pensasse di mandare all’ospedale due persone, che volesse fare solo un po’ di “show”, come si dice.

I confini sono labili nelle MMA, ma l’ottagono dà quasi sempre risposte certe e chiare. È difficile immaginare come finirebbe un incontro tra McGregor e Nurmagomedov, entrambi sono avvolti da un’aura di invincibilità, un fenomeno dello lotta in piedi contro un fenomeno della lotta a terra. Forse proprio i loro stili all’opposto non darebbero vita a un incontro memorabile (come il rematch tra Diaz e McGregor, che pochi giorni fa è stato votato dai fan il miglior incontro della storia dell’UFC), ma in un certo senso un duello codificato ha comunque più senso che tirare sedie contro un pullman con i vetri oscurati.

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