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5 esultanze che avrebbe potuto fare Higuain
31 ott 2016
O che ha fatto in 5 universi paralleli.
(articolo)
7 min
(copertina)
Foto di Valerio Pennicino/Getty Images
(copertina) Foto di Valerio Pennicino/Getty Images
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Alla fine, Gonazalo Higuain non ha esultato. Lo ha non fatto con una tale naturalezza che per un attimo mi sono illuso di trovarmi in un universo in cui le esultanze non esistono, un universo che potremmo chiamare Universo Quagliarella.

Gli abbracci festosi dei compagni, ovviamente stracontenti vista l'importanza di quel gol, mi hanno subito riportato alla realtà: nell'universo in cui ci troviamo quella di Higuain è stata una volontà precisa, sottolineata dalle braccia aperte e i palmi delle mani alzati come a voler chiedere scusa.

Con il suo non gesto Higuain ha provato in qualche modo a riparare il rapporto con i suoi ex tifosi, senza però riuscirci, a quanto pare.

Ma cosa è accaduto negli universi paralleli nei quali Higuain invece ha deciso di esultare?

Primo multiverso: Higuain Out

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Higuain cercò prima un immaginifico assist per Khedira e poi, sulla palla vagante, fece quello che sapeva fare meglio: fece gol. Subito dopo, tra lo stupore generale, estrasse dai pantaloncini un microfono, dando risposta a parecchie delle domande che erano volate nei settanta minuti precedenti e disse: «Dopo questo ho solo due parole da dire: Higuain Out». Si avvicinò l'indice e il medio della mano destra alla bocca e le baciò mentre con il braccio sinistro alzò il microfono che teneva saldo nel pugno ruotato, lo lasciò cadere a terra e si avviò verso gli spogliatoi.

Da quel giorno quell'esultanza/uscita di scena divenne un modo di fare comune. Divenne molto popolare in NFL, e usato anche in trasmissioni e serie TV. Il web si riempì di meme e gif che esaltavano lo SWAG del centravanti. Diane Keaton lo usò addirittura durante la cerimonia degli Oscar. Dal canto suo, Higuain poco dopo uscì veramente e definitivamente di scena: abbandonò il calcio e passò il resto della sua vita ad usare la sua fama, che oramai aveva trasceso le sue abilità di marcatore, per aiutare il mondo a superare il periodo difficile che stava vivendo. La Juventus lo sostituì con un’elezione aperta a tutti i tifosi in cui potevano scegliere tra Manolo Gabbiadini e Melania Gabbiadini.

Secondo multiverso:Il bacio di Giuda

Higuain si avventò sulla ribattuta di Ghoulam come un falco e il suo sinistro sembrò un tuono. Invece che gioia, una strana angoscia calò sullo Juventus Stadium, rimasto in religioso silenzio. Nell'inquietudine generale Higuain si incamminò verso la panchina del Napoli stranamente tranquilla. Bonucci lo guardò passare e distolse lo sguardo, Insigne cominciò a pregare come un peccatore in punto di morte. Higuain raggiunse Sarri e avvicinatosi ad un palmo gli disse «Salve, Rabbì!» e lo baciò. Sarri con un gesto che sembrò durare in eterno si tolse il filtro della sigaretta dalla bocca e disse soltanto «Amico, per questo sei qui!» andando poi a risedersi con un’espressione amara sul volto. La partita finì con la vittoria della Juventus, ma nulla fu più lo stesso. Sarri fu esonerato da De Laurentiis a furor di popolo, che gli preferì Mancini. Higuain decise di lasciare il calcio e restituì personalmente i 90 milioni del suo cartellino a Marotta, nessuno lo vide mai più.

Terzo multiverso: L’urlo

Nel momento in cui vide che la respinta di Ghoulam sarebbe finita precisamente sui suoi piedi, il cuore di Higuain esplose. Allan, che si trovava alle sue spalle mentre colpiva il pallone, in futuro giurò più volte di aver sentito un grido sordo e spezzato, come di un animale ferito che grida “Nooo!”. Higuain colpì quel pallone con la pulizia che hanno solo quelli come lui, quelli per cui il gol è davvero una seconda natura e ovviamente fece gol.

Subito dopo esultò normalmente, non si scalmanò come dopo il trentaseiesimo gol della scorsa stagione, ma non fece neanche finta di nulla. Si trattava dopotutto del gol che uccideva il Napoli, uno degli avversari più pericolosi della Serie A. Indicò tutti i compagni come voler dare a loro i meriti del gol, che invece sapeva benissimo erano tutti suoi; si schernì con Lichtsteiner che gli chiedeva esterrefatto come si potesse calciare così bene addirittura con tutti e due i piedi. Ai microfoni delle televisioni continuò ad additare tutti i meriti ai compagni, addirittura in un momento di sconforto verso la fine delle interviste se la prese con Ghoulam per il pressapochismo e con Allan per la distrazione. Quella notte a casa pianse disperato.

Quarto multiverso: Un giorno all'improvviso

Dopo aver scaraventato tutta la rabbia accumulata nei mesi precedenti sulla corta respinta della difesa del Napoli, Higuain corse come un pazzo sotto la curva dei suoi nuovi tifosi e si tolse la sua maglietta numero nove. Sotto indossava una t-shirt bianca con il testo completo della canzone Un giorno all'improvviso, che era stata la colonna sonora dei tifosi del Napoli nella scorsa stagione, scritto con un pennarello nero. Higuain iniziò a cantarla tenendo il ritmo con il battito delle mani. Tutta la scena sembrò uguale identica ai festeggiamenti dopo la vittoria sull'Inter quando era un giocatore del Napoli.

I tifosi lo seguirono eccitati: quel gesto segnava il definitivo abbandono di tutta la sovrastruttura azzurra del loro centravanti. I pochi napoletani residenti in Piemonte e presenti alla scena abbandonarono lo stadio in lacrime e l'arbitro non sapendo cosa fare lo ammonì per perdita di tempo, in seguito si pentì amaramente di non aver tirato fuori il cartellino rosso. Higuain, infatti, non aveva finito di schernire i suoi ex tifosi: mentre tornava a centrocampo dal nulla tirò fuori un gianduiotto che mangiò con gusto e una sfogliatella ammaccata sulla quale invece sputo con rabbia. A quel punto Insigne ed Hamisk non poterono far altro che lanciarsi verso di lui per fermarlo con la forza. Questo portò ad una gigantesca rissa che finì per coinvolgere tutti i giocatori in campo e in panchina, con Koulibaly e Mandzukic a dare spettacolo e il solo Allegri che per tutto il tempo prova a spiegare a Sturaro la posizione da tenere in campo.

Per sedare gli animi fu necessario l'intervento della polizia e l'arbitro sospese la partita. Nei giorni seguenti furono molte le critiche ai giocatori, chi accusava Higuain di un comportamento inaccettabile e difendeva la reazione di Insigne ed Hamisik, chi invece riteneva che neanche per quel gesto fosse giusto arrivare alle mani. Gramellini chiese di radiare le due squadre dal campionato e di impedire ad Higuain di continuare a giocare nel nostro Paese, Renzi si disse d'accordo ma solo se questo avesse in qualche modo aiutato la Fiorentina.

Inaspettatamente dopo qualche giorno di silenzio i tifosi del Napoli rilasciarono un comunicato in cui ringraziavano Higuain per quel gesto così forte. Dissero che ci era voluto qualche giorno per capire, ma che ora era tutto chiarissimo: l'argentino aveva esultato in quel modo per rompere definitivamente quel filo invisibile che ancora lo stringeva alla tifoseria napoletana e che in fondo tutti quegli insulti erano insulti d'amore. Dopo quella partita i rapporti tra Higuain e i tifosi tornarono normali: nella partita di ritorno al San Paolo trovò un accoglienza straordinaria e parecchi striscioni di ringraziamento.

Quinto multiverso: L’esultanza diSchrödinger

Dopo il gol, più che esultare o non esultare, Higuain sembrò cercare qualcosa. Nel giro di qualche secondo tirò fuori da dietro i cartelloni pubblicitari una grossa scatola di cartone dentro la quale scomparì. Nello stupore generale rimase all'interno della scatola finché i festeggiamenti intorno a lui non furono finiti e l’arbitro non gli intimò di tornare in campo. I compagni di squadra pensarono fosse un inside joke con gli amici o la fidanzata, i tifosi della Juventus erano più interessati al gol stesso che alla reazione di Higuain, mentre i tifosi del Napoli rimasero come sospesi: aveva o non aveva esultato Higuain?

Sui social le reazioni furono tiepide, qualcuno provò a dire che a Torino senza la pizza napoletana Higuain era impazzito e va bene fare gol, quello lo fanno pure i pazzi, ma che quel comportamento era segno di instabilità? Ma la maggior parte del pubblico non seppe cosa dire, dovevano massacrarlo per aver esultato o per non averlo fatto?

In telecronaca Bergomi citò il paradosso di Schrödinger, ma Caressa impaurito da quel nome che non aveva mai sentito gli parlò sopra e lo interruppe. Dopo la partita i giornalisti chiesero a Higuain se avesse o non avesse esultato sotto quella scatola, la risposta a quella domanda avrebbe riempito diversi articoli di giornale. Higuain li guardò con un sorriso beffardo e disse solo: «Per scoprirlo dovete aprire la scatola».

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