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6 giocatori da salvare dalla retrocessione
29 mag 2019
Ovvero 6 idee low cost in vista del calciomercato.
(articolo)
10 min
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Quando lo scorso anno parlavamo dei giocatori che avremmo voluto salvare dalla retrocessione, Marco D’Ottavi scriveva di un giocatore del Southampton chiedendo se fosse «accettabile un mondo in cui Dušan Tadić finisce a prendere calci nei campi della Championship». Nonostante i Saints siano riusciti a salvarsi, il serbo la scorsa estate si è trasferito all’Ajax e ha contribuito a scrivere pagine memorabili della storia recente della Champions League con la squadra di Ten Hag. Anche quest’anno abbiamo provato a individuare un gruppo di giocatori che per motivi diversi – talento, esperienza, imprevedibilità o prospettiva – si sono messi in evidenza in squadre che affronteranno l’atroce destino di retrocedere nelle serie minori.

Ryan Sessegnon, Fulham

Nel 2018 il Fulham è riuscito a tornare in Premier League al termine di una solida stagione in cui ha iniziato a brillare Ryan Sessegnon, un diciassettenne capace di chiudere con 8 gol e 16 assist giocando buona parte delle partite da terzino sinistro. A fine stagione è riuscito a vincere i premi stagionali della Championship di Player of the Season, Young Player of the Season, Apprentice of the Year ed è stato incluso nel miglior XI della stagione e nel miglior XI dei giocatori cresciuti nei vivai inglesi.

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Con l’avvicinarsi della prima esperienza in un campionato maggiore si è creato un enorme hype intorno a Sessegnon, alimentato anche dall’ambiziosa campagna acquisti del Fulham; lo storico club londinese ha portato in Inghilterra un interessante mix di giocatori alla prima esperienza in Premier come Seri del Nizza e Zambo Anguissa del Marsiglia, affiancandoli a giocatori più navigati ed esperti come Schürrle e Babel. Il risultato è stato decisamente fallimentare: i Cottagers hanno faticato da subito, anche a causa dell’inesperienza di Slaviša Jokanović, rimpiazzato da Claudio Ranieri; nemmeno l’ex allenatore del Leicester è riuscito a raddrizzare la stagione del Fulham e i dirigenti – probabilmente iniziando a pensare alla prossima stagione – hanno deciso di chiudere l’annata con Scott Parker in panchina.

In Inghilterra si è parlato in termini non positivi anche della prima stagione in Premier League di Sessegnon; nonostante non sia riuscito a mantenere il livello di prestazioni dello scorso anno in Championship, stiamo comunque parlando di un ragazzo nato nel 2000 che ha realizzato 2 gol e 6 assist giocando in tutti i ruoli della fascia sinistra in una squadra capace di raccogliere solamente 26 punti.

Il suo contratto scadrà tra un anno e – anche a causa della retrocessione – difficilmente il Fulham potrà permettersi di perdere l’occasione di monetizzare l’interesse per il suo giovane prodotto (tutte le big inglesi sono state accostante al suo nome in momenti differenti). Sarà interessante vedere che direzione potrà prendere un talento tanto duttile in un contesto più adeguato, soprattutto se gli verrà consentito di crescere senza troppa pressione.




Francesco Caputo, Empoli

Caputo aveva messo in mostra le sue grandissime doti in fase realizzativa nelle ultime stagioni di Serie B, in cui ha realizzato 101 gol dal 2012 al 2018 (con un picco di 27 in quella della promozione con l’Empoli). Non tutti gli attaccanti prolifici in seconda categoria sono riusciti a sopportare la transizione verso la Serie A, come Daniele Cacia, autore di 145 reti in B e solamente 2 in 38 partite nel massimo campionato. Al contrario la seconda esperienza in Serie A di Francesco “Ciccio” Caputo – dopo quella della stagione 2010-11 con la maglia del Bari in cui giocò 13 partite – è stata decisamente positiva: 16 gol in 38 presenze giocate tutte da titolare e per intero, unico giocatore di movimento a non aver saltato un solo minuto.

Nemmeno il fastidioso problema al piede che lo ha tormentato nelle ultime giornate lo ha fermarlo, e Ciccio è anche riuscito a segnare un gol nella vittoria per 4-1 contro il Torino della penultima giornata, che aveva momentaneamente portato i toscani fuori dalla zona retrocessione. Nell’ultima beffarda partita della beffarda stagione dell’Empoli Caputo ha provato in tutti i modi a segnare il gol che avrebbe salvato la sua squadra, ma si è dovuto arrendere di fronte a un Handanovic particolarmente ispirato e alla totale passività di Fiorentina e Genoa, salve grazie a un pareggio senza reti.

Il calcio propositivo dell’Empoli avrebbe meritato una sorte migliore della retrocessione per il bilancio negativo negli scontri diretti con il Genoa. Oltre al suo capocannoniere, altri giocatori sono emersi positivamente durante la stagione: Giovanni Di Lorenzo (che molto probabilmente giocherà nel Napoli), Ismaël Bennacer, Rade Krunic, Hamed Traorè e il portiere Bartlomiej Dragowski, destinato a tornare alla Fiorentina dopo sei mesi di prestito. Caputo – che è il settimo marcatore più prolifico della storia della Serie B insieme a Dario Hübner – ha dimostrato di meritare la massima categoria, e i fantallenatori più coraggiosi che hanno puntato su di lui all’inizio di questa stagione meritano la possibilità di aggiudicarselo anche alla prossima asta.




Santiago Ascacíbar, Stoccarda

Nelle due stagioni disputate in Bundesliga l’argentino ha tenuto fede alle prime parole pronunciate al suo arrivo in Germania nell’agosto del 2017: «La tenacia e il desiderio di vittoria sono l’eredità della mia cultura sudamericana». In entrambi i campionati giocati in Europa Ascacíbar è stato tra i primi cinque giocatori per contrasti vinti per partita i Bundesliga (rispettivamente 3,4 e 2,9), mostrando una grandissima capacità nel vincere i duelli individuali nella metà campo difensiva (completa il 65% dei contrasti tentati).

Ciò che rende speciale il ventiduenne cresciuto nell’Estudiantes de La Plata è il suo stile di gioco anacronistico: interpreta il ruolo del mediano in modo molto aggressivo ed energico, si concentra prevalentemente nella rottura del gioco avversario e, nonostante l’età, ha già dimostrato di possedere grande intelligenza tattica nel comandare il centrocampo nella fase di non possesso; quando deve impostare mostra ancora diversi limiti, che però nel giusto contesto potrebbero essere nascosti. Quello che impressiona maggiormente è l’energia che mette in campo, soprattutto nei contrasti, vissuti come una sfida personale con l’avversario per dimostrare che nessuno vuole il pallone conteso più di lui.

Trovatevi un amico che lotta per voi come Santiago lotta per i palloni in mezzo al campo.

Per non deludere chi lo paragona a Roy Keane, Ascacíbar ha rimediato 6 giornate di squalifica per aver sputato a Kai Havertz, in quello che sembrava un litigio tra un fenicottero elegante e un rinoceronte rude. Dopo il gesto Santiago si è scusato nel modo più da Roy Keane in cui ci si può scusare: «Anche se sono stato provocato prima, non avrei dovuto farlo». Lo Stoccarda ha dovuto giocare senza di lui nelle ultime partite della stagione e nel 2-2 in casa nell’andata dello spareggio per rimanere in Bundesliga contro l’Union Berlino (la terza classificata della seconda divisione); la sua presenza non ha aiutato la squadra nel ritorno finito 0-0 che ha sancito il ritorno in Zweite Liga.

La storica squadra tedesca dovrà affrontare la seconda retrocessione in pochi anni, questa ancora più dolorosa perché arrivata dopo il settimo posto del 2017-18; la scorsa estate la dirigenza ha percorso una strada un po’ naif, acquistando soprattutto giovani interessanti come Pablo Maffeo del Manchester City, Borna Sosa della Dinamo Zagabria, Ozan Kabak del Galatasaray e Nicólas González dell’Argentinos Juniors, tutti sotto i 20 anni. Un progetto che aveva delle basi interessanti è colato a picco ed è già tempo di rifondazione: dopo la cessione di Pavard al Bayern, lo Stoccarda potrebbe fare cassa anche con Ascacíbar, che ha diversi estimatori all’estero.




Cristhian Stuani, Girona

Nel gennaio del 2008 la Reggina – penultima in Serie A e con il peggior attacco del campionato – acquistò un giovane attaccante uruguaiano per colmare il vuoto lasciato l’estate passata da Rolando Bianchi, partito dalla Calabria con direzione Manchester City. Cristhian Stuani arrivava da un campionato di Apertura eccezionale in cui segnò 19 gol con la maglia del Danubio ma non riuscì a ripetersi in Italia: non fu capace di segnare nemmeno una rete nelle prime 12 partite con la maglia della Reggina, che comunque si salvò. L’anno successivo l’uruguaiano giocò solo 6 partite che furono le ultime della sua sfortunata avventura al Granillo, dove si guadagnò il simpatico vezzeggiativo di “Stu Cani”.

Dopo una modesta carriera tra Spagna (Albacete, Levante, Racing, Espanyol) e Inghilterra (Middlesbrough) in cui è riuscito a realizzare 46 gol in 204 presenze nei campionati maggiori, all’inizio della scorsa stagione Stuani è stato acquistato dal neopromosso Girona, alla ricerca di un attaccante di esperienza per la sua prima avventura nella Liga. Già dal suo esordio al Montilivi si poteva intuire che questa volta sarebbe andata diversamente: Stuani ha realizzato una doppietta contro l’Atletico Madrid nel pareggio per 2-2 che ha fatto segnare il primo storico punto nel massimo campionato ai catalani.

Da quel momento il suo rendimento è stato impressionante: nelle ultime due stagioni ha realizzato 40 gol in 65 presenze nella Liga, solamente Messi e Suarez sono stati capaci di segnare più di lui in questo lasso temporale; nel marzo del 2018 ha realizzato una doppietta al Bernabeu, a ottobre un’altra al Camp Nou diventando il primo giocatore a segnare una doppietta contro Real Madrid e Barcellona nello stesso anno solare nel ventunesimo secolo. A 33 anni Stuani si è trasformato nell’attaccante di culto per eccellenza delle squadre minori, e noi vorremmo vederlo in Serie A per riscattare la sua prima pessima esperienza in Italia.

Stuani ci ricorda con orgoglio e dignità il suo unico gol realizzato in Serie A.




Fabio Depaoli, Chievo

In una stagione partita male con la vicenda plusvalenze, e finita peggio con la retrocessione con soli 20 punti conquistati in campionato, Fabio Depaoli è stata una delle poche note positive per il Chievo. Di Biagio lo ha convocato per gli Europei U-21, dove sarà l’alternativa a Davide Calabria sulla corsia di destra, posizione che ha iniziato a coprire con maggiore frequenza dalla scorsa stagione, mentre nella formazione primavera – di cui era capitano – giocava centrocampista centrale.

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Quest’anno D’Anna, Ventura e Di Carlo lo hanno sempre schierato sull’out destro, come terzino o come esterno a tutta fascia. Nonostante i colossali problemi del Chievo – che ha chiuso con soltanto due vittorie, il peggior attacco e la peggior difesa – Depaoli è riuscito a fornire quattro assist e a non sfigurare nella pessima organizzazione difensiva dei clivensi. Le sue statistiche stagionali sono discrete considerando il contesto in cui ha giocato: 2,2 contrasti per partita, 1,1 passaggi intercettati e 1,1 passaggi chiave per partita. Durante la finestra invernale diverse squadre avevano chiesto informazioni sulla sua disponibilità al Chievo, che difficilmente riuscirà a trattenerlo, soprattutto se riuscirà a mettersi in mostra nell’Europeo U-21.




Marcus Thuram, Guingamp

Marcus Thuram è nato in Italia nel 1997 mentre suo padre sfiorava lo scudetto con il Parma di Ancelotti, arrivato due punti sotto la Juventus. Ha chiuso questa stagione con 13 gol in 38 presenze tra tutte le competizioni, giocando prevalentemente come esterno offensivo sinistro nel Guingamp, retrocesso con diverse giornate di anticipo. Ha un carattere piuttosto forte e a volte tende a perdere la testa (in campionato ha preso due cartellini rossi in meno di due mesi), ma ha anche una spiccata personalità: «Quando i tifosi negli stadi avversari mi insultano, mi carico. È normale che io sia un bersaglio con il mio cognome, ma lo porto con orgoglio e non mi dà alcun tipo di pressione».

C’è stato un momento in particolare durante questa stagione in cui è emerso il suo temperamento: nei quarti di finale di Coupe de la Ligue il Guingamp ha fatto visita al Paris Saint Germain; al 61’, quando il punteggio era ancora sullo 0-0, Thuram si è fatto parare un calcio di rigore da Areola. Due minuti più tardi i parigini hanno trovato il vantaggio con Neymar, pareggiato dagli ospiti con il secondo rigore della partita, questa volta trasformato da N’Gbakoto. Nei minuti di recupero Thuram si è guadagnato il terzo calcio di rigore per gli ospiti; N’Gbakoto ha provato a proporsi per calciare ma il figlio di Lilian ha preso la palla nonostante l’errore di qualche minuto prima e ha portato il Guingamp – ultimo in classifica dall’inizio della stagione – in semifinale di Coupe de la Ligue, eliminando il Psg, che era imbattuto nella competizione dal 27 novembre 2012. Il contratto di Thuram è in scadenza a giugno 2020 e il Borussia Dortmund sembra vicino ad assicurarsi le sue prestazioni.




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