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I movimenti di mercato più assurdi della settimana
30 giu 2023
Questa settimana con un ospite speciale: German Denis.
(articolo)
5 min
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IMAGO / NurPhoto
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Da domani si apre ufficialmente il calciomercato, i movimenti potranno essere registrati, gli svincolati rivincolati. Intanto, qui e lì, abbiamo capito l’andazzo: è sempre l’Arabia Saudita a sconvolgere la nostra estate. Solo nelle ultime 48 ore: Ziyech non ha superato le visite mediche, Brozovic sembrava fatta ma invece non è fatta, per Lukaku continuano le offerte, Pogba è diventato un obiettivo (ma per ora dice no). Il prossimo a cedere, sembra, sarà Seko Fofana e, se non ne scriviamo questa settimana, è per scaramanzia, perché il suo addio al Lens ci farà male. Qui e lì, comunque, come vedrete, anche gli altri campionato del Golfo si stanno muovendo. Per il resto, non c’è poi molto: bisognerà aspettare luglio, quando le trattative diventano bollenti come il sole.

German Denis a La Fiorita

Ve lo ricordate German Denis? Un uomo soprannominato il carro armato (El Tanque), 73 gol in Serie A, pochi meno nel campionato argentino. Uno che ha giocato nella Nazionale argentina, che è stato il miglior marcatore straniero nella storia dell’Atalanta fino a poco fa (Zapata). Nel 2016, a 35 anni, l’ultima stagione in A, quello che credevamo un addio. Invece, magari nell’ombra, ma la carriera di Denis è continuata: Independiente, Lanus, Universitario in Perù. Poi, il colpo di scena: Denis è tornato in Italia, alla Reggina in C. Un anno da 12 gol con promozione, poi due anni in B fino ai 40. Finita? No, perché l’anno scorso Denis ha giocato in Serie D, al Real Calepina, provincia di Bergamo. I capelli e la barba sale e pepe, il carisma ancora perfettamente al suo posto. Dopo aver centrato la salvezza, Denis ha chiuso col calcio.

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Certe volte, però, il calcio è più di una passione: è una malattia. Non è passato neanche un mese e mezzo e Denis è tornato. C’è la Conference League da inseguire con La Fiorita, terza classificata del campionato di San Marino. Non è la prima volta che il club aggancia qualche vecchio campione per queste prime partite estive che puzzano di Europa. A convincere Denis ci ha pensato Thomas Manfredini, allenatore de La Fiorita e compagno di squadra dell’argentino ai tempi dell’Atalanta. Il 13 e il 20 luglio, il La Fiorita affronterà i moldavi dello Zimbru Chisinau. Dovessero passare il turno, gli toccherebbe il Fenerbahce di Dzeko e Arda Guler. Le ultime notizie dicono che il La Fiorita sta puntando anche Radja Nainggolan.

Kevin Agudelo all'Al Nasr

"Spezia Calcio rende noto di aver ceduto a titolo definitivo all'Al Nasr SC, le prestazioni sportive del calciatore Kevin Agudelo. Al calciatore, i migliori auguri per un futuro ricco di soddisfazioni, sportive e non". Così si legge sul sito del club ligure, poche righe che nascondono un trucco: mentre tutti vanno in Arabia Saudita, Agudelo si trasferisce negli Emirati Arabi per 2,5 milioni di euro, in un club con un nome solo molto simile a quello in cui si è trasferito Cristiano Ronaldo (che invece è l’Al Nassr, con due s).

Eppure chi ha fatto l’affare migliore? CR7 è storia, certo, uno dei migliori di sempre, ma oggi il suo calcio fatto per strizzare ogni gol possibile dalla realtà non sembra molto appetibile. Il calcio di Agudelo, al contrario, non promette molti gol, ma è in cima all’idea di divertimento che abbiamo in molti. C’è un motivo, credo, se in questi anni non ha fatto poi molto se non qualche lampo di pura genialità. A 24 anni, in ogni caso, è forse un po’ presto per mollare o, forse, per Agudelo è come un andare indietro per prendere la rincorsa. Uno o due anni e poi torna e chissà che non ci stupisca tutti.

Declan Rice all’Arsenal

Cosa sono i soldi se non l’apostrofo rosa tra le parole Premier e League? Lo sapevamo e questo trasferimento ce lo conferma: se per le squadre inglesi è un salasso comprare all’estero, comprare tra di loro è un massacro. Nessuno vuole sottostimare il valore di Declan Rice, centrocampista titolare della Nazionale inglese e tra i migliori della Premier League da anni, ma è difficile abituarsi all’idea che si possa spendere 100 milioni di sterline per qualcuno che non è Messi al prime (più 5 di bonus, che sono forse la vera assurdità di questa storia: che bonus sono? se Declan Rice vince il Pallone d’oro? Se sbarca sulla luna? Se scopre come produrre energia pulita?).

Rice arriva per sostituire Granit Xhaka e, possibilmente, migliorare le prestazioni dell’Arsenal, che l’anno scorso è andata vicina a battere il City, mostrando però più di qualche limite. L’Arsenal, comunque, ne ha spesi anche una settantina per Kai Havertz, sempre per lo stesso motivo, e sta per spenderne più di 30 per Timber. Oltre 200 milioni di sterline per tornare a vincere la Premier dopo vent’anni sembrano un prezzo equo, in un campionato in cui - bravi loro - il valore del denaro è molto diverso dal nostro. Certo, essendo l’Arsenal non sappiamo cosa può andare storto e, forse, è per questo che abbiamo messo questo acquisto qui. Se fosse andato al City, come si diceva, non ci sarebbe apparso molto assurdo. L'Arsenal che vince un braccio di ferro di mercato, che torna a spendere così tanto dopo e in maniera così "normale" dopo essere stata la squadra per hipster per eccellenza. Rice, in ogni caso, è molto forte e sembra anche simpatico. Proprio come l’Arsenal.

Giovani all'Al-Sadd

Lo so, avevamo detto che non avremmo trattato troppo la diaspora dei calciatori verso il deserto, ma dai! Giovani Henrique Amorim da Silva, 19 anni, talento del Palmeiras sulle cui tracce c’erano Newcastle, Ajax e Bayer Leverkusen, che è stato definito “il nuovo Antony”, che magari non sarà il nuovo Neymar o il prossimo Vinicius Junior, ma insomma, è appena passato al Al-Sadd in Qatar per 10 milioni di euro. Giocherà nella stessa squadra di Santi Cazorla e Guilherme, in un campionato meno competitivo di quello che lascia.

Forse arrabbiarsi per una cosa così è segno del nostro europeismo colonialista. In Qatar magari stanno lavorando per diventare il nuovo Shakhtar Donetsk, cioè una squadra con una grande capacità di scouting in Brasile, che prende giovani più o meno di grido per formarli e rivenderli a un prezzo maggiore. C’è da dire però che lo Shakhtar, pur non avendo un campionato molto competitivo, aveva la vetrina della Champions League e un livello medio molto più alto. Chi starà dietro a Giovani ora? Se fosse davvero forte, come faremmo ad accorgersene o anche solo a capirlo?

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