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Gli alberi di natale più brutti dei calciatori
30 dic 2024
Cosa avranno voluto comunicarci, con scelte tanto drastiche?
(articolo)
7 min
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L’albero di Natale è il simbolo delle feste di Natale e uno status symbol potentissimo che ti posiziona nella stratificata piramide umana che compone il mondo. Le dinamiche che riguardano questo oggetto però sono molto complesse, rendendo l’addobbo una vera e propria arte. Di solito le persone più assennate e affidabili usano lo stesso albero finto da quando sono nate, lo adornano in modo uniforme e multicolore nel lato esposto al pubblico, lasciandolo più verde e selvaggio in quello rivolto alla parete. Le luci sono intermittenti ma piccole e discrete, il puntale può essere dorato e nessuno dice niente, alla base alcuni regali nascondono il trespolo di metallo (regali veri, non scatole fasulle per fare scenografia).

Insomma, l’albero dovrebbe essere una questione di equilibrio tra tradizione, compromesso ecologico, leggerezza delle feste e coziness. Un albero troppo grande è subito registrato come conseguenza di megalomania e un albero troppo piccolo come indice di weirdness. L’albero di Natale deve essere medio. Palline e decorazioni ironiche, tipo di Star Wars o simili? Red flag. Musica che esce dall’albero? Proprietari eversivi. Ma non è tutto. L’unica certezza è che molti calciatori non ne sanno nulla di queste sottigliezze e si buttano su costruzioni fuori dalla grazia di Dio, si fanno abbindolare dal design, dal concetto assurdo di “eleganza” e chissà quale altra diavoleria. Ne ho scelto alcuni per fare un’analisi più profonda. Andiamo a vedere.

MANUEL NEUER

L’albero di Natale nasce in Germania nel comune di Fritzlar per mano di un missionario anglosassone che tentò di convertire le popolazioni della zona al cristianesimo, provando a convincerle che sacrificare esseri umani era un’idea così così. Quindi abbatté la sacra quercia dedicata al dio Thor e al suo posto fece crescere un abete. Era il 724. Oggi il portiere del Bayern Monaco ci riporta indietro al paganesimo con un inquietante manufatto, una di quelle cose che se le vedi in un bosco cominci a scappare.

MARCO ASENSIO

Marco Asensio si mette in casa un albero enorme e davvero troppo blu. Il blu non va bene per il Natale, è un colore alieno e freddo, adatto a contesti marinari o alle feste della Polizia. Ma la cosa più importante è: perché ci sono due pavoni? Sono veri o finti? Sono decorativi o sono i suoi animali da compagnia per tutto l’anno capitati nella foto per sbaglio? Il pavone è originario della foreste dell’India e non matcha molto con le atmosfere nevose e artiche di questa festa (neanche il deserto e i cammello del presepe però, quindi forse ha ragione lui).

FERNANDINHO

Il Natale Thailandese è una bella idea, ma bisogna stare attenti. Le renne fatte di luce, insieme alle palme e alle foglie rosse, creano subito un’atmosfera surreale e straniante da tropical Eye Wide Shut. Sono subito andato ad informarmi sul sito dell’Anantara Layan Phuket Resort e infatti ecco cosa c’è scritto. Traduco e incollo: “Fuggi nella bellissima Bophut per delle festività natalizie da ricordare. Natale e Capodanno non sono mai stati così eleganti. Ispirata al magico mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, la celebrazione di quest’anno promette un vortice di fantasia. Dagli incontri curiosi alle performance accattivanti fornite da personaggi presi direttamente dal Paese delle Meraviglie, questa stagione ti stupirà con illusioni e danze maestose.”

GIGI BUFFON

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Natale aziendalista dal sottotesto preoccupante. Ovviamente le palline di natale disegnate dai bambini o qualsiasi lavoretto scolastico va appesa all’albero senza remore di alcun tipo. Questa è la loro festa e noi dobbiamo stare solo muti al cospetto di questa creatività primitiva e traballante. Va bene così. Sospetto però che Buffon abbia detto a uno dei suoi figli: “Adesso coloriamo lo stemma della FIGC con i pennarelli! Mi raccomando il tricolore e le 4 stelle dei mondiali vinti”.

MARTINA ROSUCCI

La centrocampista della Juventus qui commette il classico errore dei freschi trentenni: confondere minimalismo ed eleganza. Questo albero non va bene, è troppo essenziale e scheletrico, non ha colori al di là dell’oro e persino i regali sono strutture trasparenti con nulla dentro. La presa d’aria dietro al tronco tradisce un ulteriore vuoto dietro al muro. Mettiamo un puntale a questo arbusto e riempiamo questo Natale con un po’ di sano caos.

BILLY GILMOUR

Ok, andiamo per gradi. Questo è il classico set di Natale che qualcuno potrebbe giudicare brutto, per poi pensarci un attimo e dire: no, in effetti è bellissimo. Un abete che sembra un cipresso, adornato in modo molto umano e tutto sommato classico, con un grosso Palantir sotto la punta, diverso da tutti gli altri addobbi. Cos’è quella sfera blu così affascinante? Scommetto che non vi sono sfuggiti i due cartonati altezza uomo di Will Ferrel vestito da Elf, effettivamente non propri della tradizione natalizia, ma allo stesso tempo innegabilmente natalizi. Quindi vanno bene. Un cane con la maglietta del Napoli: va benissimo. Sorpresa: se scorrete il carosello fino all’ultima foto scoprirete che c’è anche un terzo Will Ferrell piccolissimo nascosto da un altro scozzese ospite per le feste.

JAKUB JANKTO

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L’albero di Jankto non è un cattivo albero, ma tradisce una delle regole principali sul tema: l’osservatore non deve essere in grado di vedere la parete oltre i rami, perché in quel caso la stazza della pianta è troppo scarna. Avrei messo più palline e un paio di ghirlande rosse e gialle (se proprio si vuole rimanere in tema con le decorazioni). Il bianco in questo caso rende il tutto troppo trasparente. Attenzione questa non è armocromia e non è “scienza”, ma occhio e buon senso. Un po’ di esperienza natalizia e studio delle case altrui ti aiuta a rendere questo oggetto più pieno e caldo, pieno di energia per l’anno nuovo. La stella in alto è molto bella e schietta. Bravi.

RAZVAN MARIN

Caro Marin, ma che fai? Un albero bianco e oro, con le sciarpe bianche che scendono ai lati e con un fiocco gigante invece della stella. Come ti viene in mente? Le calze della befana bianche, le tende bianche, le candele bianche. Non ti sembra tutto molto bianco? Guarda che il bianco non è sinonimo di eleganza, anzi, ci devi stare attento, perché è un colore che ti mangia il cervello. Prudenza! Ma poi dove ti trovi? Davvero questa è casa tua? Sembra l’opposto della Loggia Nera di Twin Peaks, un limbo metafisico dove non passa il tempo. Spero di scoprirne qualcosa in più nelle prossime righe.

VLAD CHIRICHES

Caro Chiriches, ma che fai? Un albero bianco e oro, con le sciarpe bianche che scendono ai lati e con un fiocco gigante invece della stella. Come ti viene in mente? Le calze della befana bianche, le tende bianche, le candele bianche… un momento, ma è uguale identico all’albero di Marin! Che sta succedendo!? È un set fotografico, un acquisto standardizzato oppure questi due abitano nella stessa casa? Sarebbe davvero una bella storia di Natale, due famiglie che condividono amicizia e abitazione, con un salone che a turno diventa il loro tempio sacro natalizio. Edificante.

HARRY KANE

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Incredibile, forse una delle foto più strane che abbia mai visto a tema Natale, resa apparentemente innocua dalla placida bontà di Kane. Prima cosa: c’è una pallina di Natale nera. Nessuno nel mondo ne ha mai acquistata una, ma vi dirò di più: nessuno le vende. Non esistono palle di Natale nere. Perché Kane ne ha una? Gli è stata donata da uno sconosciuto e lui ingenuamente l’ha appesa all’albero… sarà essa la responsabile della nota maledizione che lo attanaglia? Seconda cosa: perché le palline sono messe così male? Sembrano quei grafici per indicare dove l’attaccante ha tirato i rigori fino a quel momento, con dei puntini piazzati in alto, a sinistra o a destra, senza un ordine armonico o simmetria. Terza cosa: che foto è? Perché non ha chiesto a qualcuno di fargliela mostrandoci l’intera composizione dell’albero? Harry Kane vive da solo? Ha degli amici? Quarta cosa: cos’è quella stecca dietro all’albero? Un sostegno per le luci? Un appendino senza nulla di appeso? Tutte queste polemiche inutili però si spengono sul volto sereno dell’attaccante, sinceramente gioioso, con gli occhi che brillano di eccitazione per le feste e per l’anno che deve venire. Il Bayern vincerà il titolo e Kane avrà finalmente ciò che merita. Una storia natalizia perfetta.

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