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L’album dell’Eurolega 2017-18
12 ott 2017
La classifica degli acquisti-copertina della nuova Eurolega.
(articolo)
12 min
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Quando Carlo Parola - fenomenale difensore della Juventus dal 1939 al 1954 - si alzò da terra nell’aria gelida dello stadio Berta di Firenze nel lontano 15 gennaio del 1950, non sapeva che il geniale gesto tecnico che stava generando lo avrebbe reso immortale. "Uno stacco imperioso, un volo in cielo, una respinta in uno stile unico!" fu il devoto commento del giornalista Corrado Banchi alla rovesciata più celebre della storia del calcio. Uno stupore comune e diffuso verso un’impresa tecnica tipica di Parola, talmente iconica ed elegante da diventare il simbolo del famigerato album “Calciatori” della Panini dal 1965 ad oggi.

A poche ore dalla prima palla a due della nuova stagione di Eurolega, abbiamo dunque scartato le bustine dei nuovi acquisti delle sedici squadre per completare l’album del “miglior torneo per club dopo l’NBA”, nell’ossessiva speranza di trovare un “trademark move” che potesse diventare tanto da collezione quanto lo è diventato quello mitico di Parola. Ne è nato un ranking, piuttosto opinabile, dell’arrivo estivo che abbiamo ritenuto essere più importante o significativo per ogni squadra (e non del valore delle compagini ai nastri di partenza della stagione europea), a prescindere dal ruolo o dal resto della rosa. Per ognuno abbiamo identificato il “marchio della casa”, cercando di immaginare i movimenti preferiti dei nuovi protagonisti di questo 2017-18, stilizzati su un album di figurine Panini. O Upper Deck, se preferite.

16) Olympiacos Pireo: Jamel McLean

Continua la scalata all’empireo europeo di uno dei giocatori più sottovalutati del Vecchio Continente. Dopo Milano, l’MVP 2015 della Bundesliga con l’Alba Berlino è pronto per diventare decisivo anche in una contender, raccogliendo il testimone di Khem Birch e ancor prima di Bryant Dunston al fianco dell’intramontabile Georgios Printezis (e Nikola Milutinov). La batteria di lunghi del confermatissimo coach Giannis Sfairopoulos in questa stagione è formidabile, e con l’aggiunta di Hollis Thompson, ala dal gran tiro e dal buon passato NBA, i gladiatori biancorossi sembrano pronti per un altro viaggio verso le Final Four.

Panini Trademark Move: i terzi tempi di potenza partendo dal post basso, usando corpo massiccio e velocità contro pari-ruolo meno rapidi.

15) Stella Rossa: Pero Antic

Le Final Four 2018 assegnate a Belgrado hanno mandato in fibrillazione i fieri cuori della Crvena Zvezda, facendo sognare l’impresa nonostante le solite risorse limitate: raggiungere lo storico obiettivo delle semifinali e giocarle nella propria terra. Per superare l’utopia, la società serba ha allestito una rosa che profuma (anche) di ricordi: il più importante per il carisma, l’immagine e l’incarnazione della cultura sportiva è il lungo macedone campione d’Europa in carica con il Fenerbahce Istanbul. L’ex Atlanta Hawks sarà decisivo sia con la sua fisicità, intelligenza e atipicità sia in spogliatoio a fianco del più giovane coach del lotto (Dusan Alimpijevic, 31 anni), in una stagione che i tifosi biancorossi fantasticano possa prolungarsi fino al prossimo maggio.

Panini Trademark Move: uomo dal 50% da 3 nell’ultimo anno, Antic è letale quando si apre sull’arco dei tre punti nei pick and pop, non avendo problemi di range e velocità d’esecuzione.

14) Zalgiris Kaunas: Vasilije Micic

Perdonateci se non scegliamo uno dei nomi più cool dell’estate dello Zalgiris, ovvero la guardia Dee Bost dal Monaco, ma poche cose ci fanno brillare gli occhi più di un leggendario playmaker europeo - coach Sarunas Jasikevicius - con la chance di modellare con le proprie mani uno dei play che più ci hanno fatto innamorare negli ultimi anni prima di un brutto infortunio. Micic, argento all’ultimo EuroBasket con la sua Serbia, in Turchia al Tofas Bursa ha avuto la sua breakout season e ora è pronto per essere protagonista al livello più alto anche grazie agli insegnamenti del divìn Saras.

Panini Trademark Move: l’assist all’ultimo attimo disponibile al termine della penetrazione, splendido sintomo della completa consapevolezza di un 23enne con la testa di un veterano.

13) Maccabi Tel Aviv: Norris Cole

Sebbene Pierre Jackson, l’ex recordman della G-League, non sia d’accordo, il volto-copertina sarà il bi-campione NBA con LeBron James ai Miami Heat, sbarcato per la prima volta in Europa dopo aver assaggiato il professionismo fuori da “The League”, in Cina. Adrenalinico, rapido, aggressivo e pieno di energie, Cole arriva in Israele libero dalle briglie del classico role player, ma le sue attività principali saranno comunque tirare da fuori e difendere forte. Prevedibile un rendimento discontinuo, ma intensità e faccia tosta non caleranno per tutta la stagione: sarà interessante seguire lo sviluppo del suo rapporto con Jackson e DeAndre Kane sotto un sergente di ferro come il nuovo coach Neven Spahija.

Panini Trademark Move: Crossover e tiro dal palleggio, seguendo un estro che si estende anche fuori dal campo, tra pianoforti e testi musicali.

12) Real Madrid: Facundo Campazzo

A maggior ragione con il brutto infortunio in Nazionale che ha fermato Sergio Llull almeno fino a marzo, il ritorno del “Jugador Más Espectacular” della scorsa stagione ACB alla casa madre madrilena è stato provvidenziale. La sua creatività, unita a quella di Luka Doncic, dovrebbe tamponare la perdita del capitano dei blancos, contribuendo sia alla fase realizzativa - lasciata libera di esplodere nel biennio a Murcia - sia al ritmo e alle spaziature di una squadra che sta cercando di svecchiarsi, affiancando ai veterani volti nuovi del vivaio e acquisti importanti come la guardia Fabien Causeur e il centrone Ognjen Kuzmic.

Panini Trademark Move: far passare la palla sotto le gambe del malcapitato avversario - sia per superarlo che per passarla a un compagno - è solo uno dei tanti numeri da playground che hanno reso il “Facu” un fenomeno mediatico, oltre che cestistico.

11) Baskonia Vitoria Gasteiz: Marcelinho Huertas

Anche se è arrivato per ultimo nel nuovo regno di coach Pablo Prigioni, e nonostante l’ultimo romantico comeback di Carlos Delfino, non può esserci volto più noto di Marcelinho Huertas nel nuovo look europeo del Baskonia (al netto dell’ala lettone Jānis Timma, il nuovo acquisto più importante). Il brasiliano, dopo l’esperienza dimenticabile ai Los Angeles Lakers, è tornato in terra basca: l’Eurolega è la sua perfetta dimensione fisica, e avere un ex grande play come allenatore lo aiuterà a recuperare il ritmo e la leadership di un titolare dopo due anni a scaldar panchine.

Panini Trademark Move: il più riconoscibile del Vecchio Continente, con tiri sparati in corsa da qualsiasi distanza sollevando durante il salto la gamba destra. Risultati alterni, ma spettacolari.

10) Panathinaikos Atene: Matt Lojeski

Gli aggiustamenti estivi del Pana, dopo gli incoraggianti playoff europei dello scorso anno sotto coach Xavi Pascual, non hanno portato nell’Atene trifogliata nomi altisonanti, ma piuttosto ottimi giocatori perfetti per integrarsi con rapidità nelle lunghe rotazioni dell’allenatore spagnolo. Partito verso Phoenix e l’NBA la sorpresa della stagione Mike James, il Pana si è tolto una classica soddisfazione ateniese, soffiando ai rivali dell’Olympiacos il mortifero tiratore che, in quattro anni sull’altra sponda, ha sempre recitato un ruolo fondamentale sia in attacco che in difesa, salendo di livello ogni volta che la situazione lo richiedeva.

Panini Trademark Move: il tiro da tre punti, sugli scarichi o dal palleggio, con quel tipico rilascio in sospensione velocissimo e cadendo all’indietro. Mai sotto il 42% in Eurolega.

9) Olimpia Milano: Andrew Goudelock

Il “Mini Mamba” è l’acquisto decisamente più roboante della nuova Olimpia di coach Simone Pianigiani. Le sue doti realizzative sono da élite europea così come il suo tiro da fuori, talmente devastante dall’essere stato testato anche nel laboratorio più all’avanguardia per questo fondamentale, la “MoreyBall” degli Houston Rockets. Forzature, testardaggine e difesa i limiti maggiori del giocatore-simbolo individuato dalla gestione Proli-Portaluppi per alzare l’asticella della competitività milanese e giocarsi realmente un posto ai playoff.

Panini Trademark Move: triple siderali dal palleggio all night long, all night…

8) Khimki Mosca: Thomas Robinson

La quinta scelta assoluta del Draft 2012 è il fiore all’occhiello della leva del 2017 arruolata dal Khimki per contrastare lo strapotere del Cska nella più prestigiosa delle coppe europee, insieme a coach Georgios Bartzokas in cerca di redenzione dopo l’annus horribilis a Barcellona. “T-Rob” è un nostro vecchio cavallo di battaglia, purtroppo smarritosi rapidamente in NBA dopo i furori a Kansas. Da questa parte dell’Atlantico però la sua intensità quasi feroce, l’estrema mobilità, un fisico statuario e il morbido tiro dalla media potrebbero essere sufficienti per renderlo uno dei “4” più incisivi d’Europa.

Panini Trademark Move: animale da alley oop, ha già deliziato con alcuni suoi zompi il pubblico russo gialloblu.

7) Unicaja Malaga: Ray McCallum

Una delle tre new entry di questa Eurolega, memore della fortunata esperienza di Vitoria lo scorso anno con Shane Larkin, ha puntato molto su un altro play americano dal gran potenziale che non attendeva altro che una vera occasione per poterlo sprigionare. Realizzatore completo, molto atletico e rubapalloni insuperabile, McCallum - forse stanco dei continui saliscendi tra Nba e G-League - ha preferito un progetto oltreoceano dove avrà le chiavi in mano e potrà gestire a suo piacimento il talento che coach Joan Plaza gli metterà vicino. A partire dall’MVP delle finali di EuroCup Alberto Diaz - classe 1994 bloccato da Malaga fino al 2021 - che formerà con Ray uno dei backcourt più entusiasmanti della stagione.

Panini Trademark Move: il reverse layup, la penetrazione acrobatica in mezzo alla difesa usando ferro e tabellone per proteggersi dall’aiuto. Pochi gli interpreti paragonabili, anche in questa Eurolega.

6) Brose Bamberg: Quincy Miller

Se non fosse per i dubbi legati all’infortunio che ha tenuto fuori l’ex Maccabi per quasi tutta l’ultima stagione, il Bamberg di coach Andrea Trinchieri (oltre che del nuovo arrivato Daniel Hackett) avrebbe fatto proprio un gran colpo. Arrivato in sostituzione di un altro Miller - Darius, altra ala dal gran talento tornata ai New Orleans Pelicans -, Quincy sembra determinato a riprendere da dove aveva lasciato due anni orsono, quando con la Stella Rossa fu inserito nel secondo miglior quintetto d’Europa. Le skills offensive del levriero di Chicago sono di altissimo livello, quelle difensive - se pungolato a dovere - pure: nel caso, qualcuno “who will kick me in the butt” come ha dichiarato lui, a Bamberg lo troverà facilmente.

Panini Trademark Move: la schiacciata a difesa schierata, partendo dal perimetro, per immortalare il nemico sul prossimo poster da aggiungere ai tanti già appesi in casa.

5) Valencia: Erick Green

Un Valencia in rampa di lancio dopo la vittoria del campionato europeo più difficile, l’ACB spagnola, ha scelto di puntare sul talento dell’ex guardia dell’Olympiacos per aumentare esponenzialmente la propria pericolosità offensiva al suo ingresso nella nuova Eurolega. Green, lanciato dal Montepaschi Siena nel 2013-14, ha tutte le qualità per diventare il riferimento in attacco: può creare dal palleggio, penetrare, segnare da fuori e coinvolgere i compagni, in un sistema rodato che il nuovo allenatore Txus Vidorreta - esordiente in EL - dovrà “solo” adattare al piano più alto.

Panini Trademark Move: il palleggio-arresto-e-tiro di Erick è uno dei fondamentali più sviluppati del suo bagaglio tecnico, usato spesso come soluzione primaria negli uno contro uno.

4) FC Barcelona Lassa: Adam Hanga

Un anno di purgatorio, tra gli infortuni e l’impotente coach Bartzokas, sembra sia bastato al Barcellona: per questa stagione la società catalana ha sfoderato una campagna acquisti seconda a nessuno, aggiudicandosi alcuni dei pezzi più pregiati del continente - coach Sito Alonso dal Baskonia compreso. Se offensivamente l’arrivo dall’Efes del play francese Thomas Heurtel è l’aggiunta più affascinante, quella che per noi rimane la miglior firma dei blaugrana è il difensore dell’anno in carica, peraltro anche grande attaccante. Tra Hanga e il neoacquisto dall’NBA Kevin Séraphin, segnare contro il Barca quest’anno sarà affare alquanto complicato.

Panini Trademark Move: le chasedown blocks sui poveri avversari lanciati ignari in contropiede sono, insieme ai rimbalzi offensivi, la specialità di casa Hanga.

3) Fenerbahce Dogus Istanbul: Dogus

È solo una parolina aggiunta al nome ufficiale, ma quel “Dogus” in più fa tutta la differenza del mondo. I campioni in carica sono riusciti a “prelevare” quest’estate dal Darüşşafaka sia il main sponsor dalle loro maglie sia il loro play, portando alla corte di Mago Zelimir Obradovic ben due componenti del secondo miglior quintetto Eurolega della scorsa stagione. Insieme a Brad Wanamaker è arrivato infatti anche il nostro Nicolò Melli dopo la grande stagione col Bamberg, oltre al veterano NBA Jason Thompson e la guardia ex Stella Rossa Marko Guduric: le sanguinose partenze di Bogdan Bogdanovic e Ekpe Udoh, a quanto pare, sembrano essere state arginate più che dignitosamente.

Panini Trademark Move:

2) Cska Mosca: Sergio Rodriguez

Quanti sono i club che possono permettersi di lasciar partire Milos Teodosic senza indebolirsi sensibilmente? Solo uno, il Cska di coach Dimitris Itoudis, capace di sostituire una stella scippata dall’NBA - il serbo è finito agli L.A. Clippers - con una di ritorno dalla Lega dorata di Adam Silver. Rodriguez, dopo un anno a Philadelphia, arriva in Russia in un momento storico per l’Armata Rossa che, con l’addio a Teodosic, ha chiuso un ciclo di sei anni: con lo spagnolo la competitività è rimasta invariata, e il calo in imprevedibilità e genio sarà equilibrato da maggior disciplina e controllo, senza troppi altri scompensi.

Panini Trademark Move: maestro della “frenata” in palleggio per cambiare in un lampo direzione, Rodriguez è letale nel scegliere angoli del blocco sui pick and roll e i tempi per il passaggio.

1) Anadolu Efes Pilsen Istanbul: Errick McCollum

La copia più longilinea e anarchica del fratellino, la stella di Portland C.J. McCollum, ha distrutto record quasi ovunque sia andato, dalla NAIA alla Cina. Ma ha anche dimostrato di saper mettere al servizio della squadra le proprie doti, trascinando da MVP il Galatasaray Istanbul alla vittoria dell’EuroCup nel 2015-2016. All’Efes trova coach Velimir Perasovic e un sistema offensivo di grande qualità che dovrebbe esaltarlo: anche se è un rookie scommettiamo su di lui per il premio di miglior realizzatore della stagione - Ricky Ledo, altro clamoroso realizzatore neo compagno di squadra, permettendo.

Panini Trademark Move: da vera scoring machine Errick può fare tutto, compreso un palleggio-arresto-e-tiro che C.J. deve avergli copiato insieme al #3. Ma è in penetrazione che riesce a dare il suo meglio, tra reattività, controllo del corpo, floater, uso del tabellone e decisamente nessun timore per i contatti con i lunghi. Come dice lui su Twitter: “Ohio-Indiana-Europe-China, somewhere getting buckets”, da qualche parte a dominare.

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