Alessio Zerbin ha 22 anni ma si parla di lui già da un po’, almeno da quando, ad appena 16 anni, era titolare in Serie D col Gozzano e segnava gol con tiri a giro eseguiti con assoluta rilassatezza intorno ad avversari sempre in affanno. Dopo 8 gol in 20 partite nemmeno minorenne, era difficile restasse al Gozzano: il Napoli lo ha comprato e nella propria primavera si è segnalato come una delle stelle più lucenti, con 4 gol nella competizione più prestigiosa, la UEFA Youth League.
L’anno dopo è stato girato in prestito alla Viterbese, dove è iniziato il suo tour di squadre di Serie C. Dopo una stagione a Cesena, è alla Pro Vercelli che Zerbin comincia a giocare su un livello diverso. Segna 5 gol e serve 9 assist in 33 presenze e a quel punto passa in Serie B.
In questa stagione, con la maglia del Frosinone, ha iniziato bene, si è preso una pausa a novembre, per poi esplodere definitivamente a cavallo tra 2021 e 2022. Tra dicembre e gennaio, nelle ultime 4 partite giocate, Zerbin ha segnato 5 gol, tra cui una doppietta nella partita contro la capolista Pisa, fuori casa. Dopo la partita dice che il direttore sportivo del Napoli, Giuntoli, lo ha chiamato per fargli i complimenti. Il primo è uno dei gol più belli del mese ed è quello che racconta di più le sue caratteristiche.
Zerbin è una classica ala sinistra che gioca a piede invertito: porta palla con l’esterno a piccoli passi diagonali verso il centro, e minaccia continuamente l’assist o la rifinitura. Ha il fisico pesante da vitellone, più da mezzala che da ala dribblomane, i polpacci spessi, le spalle larghe, e c’è sempre qualcosa di sorprendente nell’eleganza con cui porta palla. Nel primo gol al Pisa ha ricevuto all’ingresso esterno dell’area e la prima cosa che ha fatto è stata spostarla sull’esterno destro, qualche passetto a rientrare, testa alta, a giocare con le frazioni di tempo e spazio utili per fare la giocata classica di un esterno a piede invertito: il tiro a giro sul secondo palo.
È il pezzo forte del suo repertorio, la giocata che cerca più spesso. Quando calpesta gli ultimi venticinque metri di campo lo fa già col corpo e i piedi inclinati verso la porta, col pensiero fisso al secondo palo. Le sue conclusioni non sono mai molto effettate, ma piuttosto secche verso l’angolo vuoto della porta. Le ricerca con un’insistenza a volte eccessiva, che lo rende prevedibile, ma anche sempre minaccioso. Ha raccontato che quando era al Napoli una mattina Dries Mertens si è fermato con lui in allenamento per insegnargli a calciare: «Consigli che non dimentico».
L’intraprendenza di Zerbin è vitale per il Frosinone, che gioca sempre un vero riferimento offensivo ma con Camillo Ciano che si muove molto e che libera gli spazi per l’inserimento dei centrocampisti da dietro.
Ora, chi vi fa pensare un calciatore di proprietà del Napoli che gioca esterno sinistro con la fissa per i tiri a giro sul secondo palo? Il paragone tra Zerbin e Insigne non lo facciamo noi ma direttamente il suo agente, che sta facendo di tutto per preparare il suo futuro a Napoli: «Zerbin ha lo stesso ruolo e fa gli stessi gol di Insigne. Diverso fare gol in B ed in A, ma è predisposto a fare il ruolo di Insigne. Il suo curriculum è perfetto per rientrare nel Napoli». In un’intervista alla Gazzetta dello Sport Zerbin ha raccontato che dopo una partitella persa ai tempi del Napoli Insigne lo ha fatto buttare in una pozzanghera per punizione.
La giocata più alla Insigne, Zerbin l’ha fatta contro il Monza. Non tanto perché si tratta di un cross vincente sul secondo palo, ma per la preparazione a quel cross. Il fatto che Zerbin non spezzi mai la continuità della sua corsa per servire l’assist a Garritano con l’esterno del piede. Una giocata totalmente Insigne.
Nella stessa partita ha tirato a giro da venti metri così forte da lasciare il portiere fermo. In realtà era solo il secondo gol del suo campionato. Il primo lo aveva realizzato alla prima giornata contro il Parma. A novembre Zerbin ha vissuto un appannamento di forma, in cui ha perso anche il posto da titolare. Il Frosinone di Grosso intanto ha iniziato ad andare sempre meglio, trovando un gioco brillante attorno al suo 4-3-3, e quando Zerbin è tornato fra i titolari ha trovato un contesto più funzionante.
L’efficacia e la pericolosità negli ultimi metri è la migliore caratteristica di Zerbin, ma anche quando c’è da cucire il gioco e fare più da riferimento per risalire il campo offre già un ottimo contributo. Fisicamente è ben piazzato, protegge bene il pallone e gioca discretamente spalle alla porta. La sua tecnica in spazi stretti gli permette di attirare gli avversari per giocargli intorno o alle spalle. La sua presenza sulla sinistra è, quindi, per il Frosinone già un vantaggio tattico notevole. I dubbi sul suo impatto ad alti livelli riguardano la velocità delle sue letture, in un campionato più intenso come la Serie A, e il dinamismo che gli verrebbe richiesto nel suo ruolo.
Il Napoli il prossimo anno da quel lato non avrà più Lorenzo Insigne. È più che prematuro, ovviamente, che Zerbin immaginare possa prenderne il posto. Molto però dipenderà dai prossimi mesi: l’impressione è che abbia appena cominciato a mostrare il suo potenziale, e il suo impatto, e i suoi numeri, nel campionato di Serie B saranno una cartina di tornasole su cosa può aspettarsi il Napoli nel futuro più prossimo. Il suo agente non ha molti dubbi: «Non è modesto, è un presuntuoso, ma nel senso buono. Non è montato, ha una sana presunzione che secondo me è necessaria. Zerbin presume di poter sostituire Insigne, quindi è un presuntuoso».
La squadra di Fabio Grosso viene da tre vittorie consecutive, ottenute tutte contro squadre di alta classifica - SPAL, Parma e Pisa - contro cui era sfavorita. Il tecnico chiede di rimanere coi piedi per terra, ma nel frattempo il Frosinone è risalito fino alla zona playoff.