È l’11 dicembre, il Brescia, in un ottimo periodo di forma, affronta la Salernitana. Alfredo Donnarumma, attaccante delle “Rondinelle”, si allarga sulla fascia destra, riceve il lancio di Tonali e prova a servire l’inserimento centrale di Spalek con un tocco sotto. La traiettoria è troppo lunga, e Micai blocca in uscita; sul rilancio del portiere l’attaccante bresciano va a riprendersi la palla dai piedi di Akpa-Akpro, e stavolta il tocco sotto è un cucchiaio dolcissimo, che scavalca il portiere e finisce in rete. È il 32esimo minuto e Donnarumma alza le braccia al cielo per scusarsi la terza volta con la sua ex squadra.
L’attaccante di Torre Annunziata (due anni, 71 presenze e 20 gol in granata) aveva già segnato due gol nei primi otto minuti, trafiggendo Micai prima con un piatto a centro area e poi con un tiro di mezzo esterno da 20 metri. Sono i gol numero 11, 12 e 13 del suo campionato, e rappresentano il punto più alto di un dicembre di grande spessore.
Dopo la grande stagione all’Empoli, chiusa con 21 gol e la promozione, Donnarumma sembrava avere tutte le carte in regola per l’esordio in massima serie. Il passaggio al Brescia – una squadra ambiziosa, ma che sembrava partire dietro le favorite (Palermo, Benevento e Verona) – è sembrato un piccolo passo indietro. I dubbi si sono dissipati in questo girone di andata, dove le rondinelle – dopo un inizio un po’ a rilento – hanno risalito la classifica fino al secondo posto, con Donnarumma principale protagonista.
L’attaccante è stato decisivo in quasi tutte le partite chiave del Brescia, dimostrando grande continuità: ha segnato una doppietta contro il Palermo (per ora l’unica sconfitta dei rosanero), il gol del vantaggio contro il Crotone (la partita è poi finita 2 a 2) e altre due reti contro il Verona, stravincendo il confronto con Pazzini.
A dicembre Donnarumma non è stato da meno. Nelle cinque partite giocate (ha saltato solo quella con la Cremonese, per infortunio) l’attaccante ha segnato quattro gol e messo il piede in altri tre segnati dai compagni. Numeri eccezionali, che riflettono l’importanza del giocatore nell’economia della sua squadra.
In questo inizio di stagione Donnarumma è stato il punto fermo dell’attacco bresciano, dove si è alternato con Morosini e Torregrossa. La squadra di Corini gioca con un 4-3-1-2 molto diretto, in cui i tre vertici bassi del rombo e i due terzini sono spesso sollecitati a cercare in verticale i tre giocatori offensivi, per poi alzare il baricentro consolidando il possesso.
In questo contesto tattico diventa fondamentale l’apporto dei due attaccanti, chiamare a dare ampiezza o accorciare tra le linee a seconda della necessità, aprendo spazi alle percussioni centrali di Spalek. Donnarumma gioca sul centro sinistra mentre Torregrossa è posizionato sul centro destra con Morosini, ed è il giocatore più sollecitato nel lavoro di sponda, che assolve sempre con grande efficacia.
Le grandi doti di Donnarumma in fase realizzativa non devono far passare in secondo piano quanto sia importante nello sviluppo del gioco della sua squadra. Nei primi anni di carriera l’attaccante aveva giocato in tutti i ruoli dell’attacco, sviluppando una grande elasticità nell’interpretazione del ruolo.
Da qui nasce la naturalezza con cui sa muoversi sulla fascia, dove spesso si allarga per dare un appoggio ai compagni o liberarsi e tentare l’affondo. Basti vedere l’assist per Torregrossa contro il Benevento, nell’ultima partita dell’anno: appena Mateju entra in possesso Donnarumma, che era largo sulla fascia, fa un doppio movimento, tagliando prima verso il centro e poi sulla fascia, così da aprirsi lo spazio tra Billabong e Volta. Mentre insegue la palla l’attaccante guarda tre volte in mezzo all’area di rigore, e una volta sul pallone crossa di prima intenzione per il mancino di Torregrossa.
Una giocata da autentico esterno è anche quella che chiude la partita contro il Livorno, a inizio dicembre. Anche il quel caso Donnarumma si allarga sulla fascia sinistra, stavolta per ricevere palla sul contropiede di Spalek. Donnarumma si libera di Bogdan facendo due cambi di direzione, si vede respinge il primo e il secondo cross, ma torna sulla palla, salta di nuovo il diretto avversario e riesce a farla arrivare in mezzo per il gol di Torregrossa. Un gol che sottolinea qualità tecnica, ma anche generosità e tenacia.
A ben vedere, l’attaccante bresciano parte spesso lontano dalla porta, a dispetto dei 14 gol segnati nelle 15 presenze. I suoi movimenti sull’esterno sono fondamentali per la riuscita offensiva del Brescia, che in lui trova uno snodo importante sia per far risalire il pallone che per dare pericolosità negli ultimi metri.
Nella stessa partita Donnarumma aveva sfiorato l’assist anche nel primo tempo, quando la partita era ancora sullo 0 a 0, con un bel cross a rientrare per il taglio di Bisoli dal secondo palo (traversa). L’anno a Empoli con Andreazzoli – che giocava un calcio molto aggressivo, nel tentativo di chiudere gli avversari nella propria trequarti – ha fatto crescere il giocatore anche negli spazi più stretti.
Queste qualità si sono viste soprattutto nella partita contro l’Ascoli. La squadra di Vivarini difendeva con un blocco basso e compatto, e il Brescia si è trovato spesso a salire con molti uomini nella trequarti avversaria. L’attaccante (che partiva sul centro destra) ha lasciato lo spazio sull’esterno alle discese di Sabelli, concentrandosi più verso il centro del campo. Sono venute a galla le sue capacità nello stretto, in cui ha mostrato lampi da vero e proprio rifinitore.
Al 4’ riceve un appoggio di Sabelli, rientra verso il centro e serve un grande filtrante a incrociare per il tiro di Morosini; stessa azione poco più tardi, quando scambia due volte con Spalek e prova un altro filtrante con un elegante tocco di esterno. Per tutta la partita rappresenta una delle peggiori minacce alla difesa dell’Ascoli, che pure riesce a resistere passando in vantaggio. Al 94esimo arriva il pareggio: Donnarumma tiene vivo una palla spazzata via dai suoi difensori, scambia con Ferrari attirando la difesa sulla sinistra e serve l’assist a Bisoli sul lato opposto.
E poi ci sono i gol. A Salerno Donnarumma ha dato un piccolo compendio delle sue caratteristiche, mostrando freddezza, forza e qualità tecnica. Nella giornata successiva, contro il Lecce, ha dato un’altra prova del suo istinto in area di rigore, iniziando e concludendo l’azione dell’1 a 1. Più della conclusione è interessante vedere la sua preparazione al tiro: sul cross respinto, mentre tutti indietreggiano, l’attaccante saltella sul posto arretrando verso l’esterno, evitando il fuorigioco senza attirare l’attenzione degli avversari. Il tiro di Spalek premia l’intuizione.
Il suo gol apre alla rimonta del Brescia, che poi vincerà 2 a 1. L’azione del raddoppio sul Livorno, la tripletta contro la Salernitana, il gol contro il Lecce e gli assist per i pareggi contro Ascoli e Benevento: nell’ottimo dicembre dei bresciani (14 punti in sei partite) Donnarumma è stato semplicemente eccezionale. Una degna conclusione di un grande girone di andata, in cui ha già segnato 14 gol in 15 partite.
Con gli ultimi risultati la squadra di Corini ha raggiunto il Pescara al secondo posto in classifica, a tre punti di distanza dal Benevento e due dal Verona. In estate si pensava che Donnarumma potesse fare un passo indietro, ma questo inizio di stagione (percorso al ritmo di un gol ogni 87’) ha dimostrato che è stato il Brescia a fare un balzo in avanti.