Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
L'allenatore più ammonito del 2024
04 dic 2024
Paulo Pezzolano, ex allenatore del Valladolid, è stato esonerato dopo aver ricevuto otto cartellini gialli e uno rosso in meno di tre mesi.
(articolo)
8 min
(copertina)
IMAGO / Alterphotos
(copertina) IMAGO / Alterphotos
Dark mode
(ON)

Lo hanno cacciato alla una e dieci minuti di notte, tra sabato e domenica, dopo una partita persa dove non era nemmeno in panchina. Finisce così, dopo 70 gare, una retrocessione e una promozione, l'avventura di Paulo Pezzolano al Valladolid, un tecnico che era diventato in pochissimo tempo il nuovo cattivo della Liga.

Non tanto per la cattiveria sportiva della squadra, che è ultima con la peggior difesa e il peggior attacco, quanto per un'incredibile statistica: trovate voi un altro allenatore capace di beccare otto ammonizioni e un'espulsione nel giro di 15 giornate (o meglio 13, visto che in due occasioni, per l'appunto, era squalificato).

Per Natale perché non regalare un abbonamento a Ultimo Uomo? Scartato troverete articoli, podcast e newsletter esclusive che faranno felici i vostri amici impallinati di sport.

41 anni, relativamente giovane, alto, di bell'aspetto, occhi azzurri. Pezzolano ha alternato in panchina tuta e camicia e soprattutto non si è mai, proprio mai, integrato né con la città né con la tifoseria.

Il problema più grande per i tifosi è stato soprattutto il suo rapporto con la dirigenza dei Pucelanos, simboleggiata dal presidente, cioè Luis Nazario da Lima, in arte Ronaldo. "Il Fenomeno" ha comprato la maggioranza del Valladolid ormai nel 2018 con l'obiettivo, allora, di «costruire la miglior squadra possibile». Da allora i blanquivioletas sono rimasti quelli di prima, in realtà, un club yo-yo che sale e scende tra la Liga e la Segunda, con pochissimi calciatori da segnalare a parte qualche lampo sporadico (tipo Ben Arfa) e poche partite indimenticabili.

Del resto, diciamocela tutta, Valladolid anche come città è una specie di inno alla decadenza. Capitale per cinque anni dell'impero spagnolo nel XVII secolo e capoluogo di una regione immensa (Castiglia y Leòn) che di capoluoghi ufficialmente non ne ha, a Valladolid ci si va solo se costretti a fare un giro, ma non è sulle mappe né turistiche né industriali, figuriamoci calcistiche. Lo stesso stadio José Zorrilla, costruito per il Mundial del 1982 e ristrutturato solo in minima parte, non è esattamente il massimo della modernità, in un quartiere a sua volta lontano dal centro.

Uno stadio Zorrilla che è ancora oggi ricordato per un episodio, seppur assurdo, unico nella storia del mondiale di calcio. La partita Francia-Kuwait interrotta dallo sceicco Abdul Al Jaber Fahad Al Sabah dopo il quarto gol segnato dai padroni di casa ad opera di Giresse.

PAULO PEZZOLANO, UOMO DI RONALDO
Tornando al Valladolid, va detto che a una situazione già di per sé non del tutto florida, ci si è messa anche il fatto che Ronaldo non sembra più intenzionato come prima a investire nel suo club, anche a livello emotivo. Per dire, lo scorso 22 novembre, mentre i suoi si giocavano “la vita” in casa del Getafe, il brasiliano era impegnato in un incontro di tennis, addirittura trasmesso in diretta sul suo canale Twitch (il Valladolid è stato poi sconfitto per 2-0). È stata la punta dell'iceberg di una presenza sempre più evanescente. In stagione Ronaldo si è visto una volta sola, alla prima giornata, quando il Valladolid, con una rosa ai minimi termini, è riuscito a battere l'Espanyol per 1-0, in quella che si rivelerà una delle sole due vittorie nella Liga dei "blanquivioletas" (l'altra è arrivata a fine ottobre con un clamoroso 3-2 in casa dell'Alavés).

Le difficoltà del Valladolid derivano in parte da un calciomercato estivo raffazzonato e contraddittorio, caratterizzato dalla cessione del migliore giocatore in rosa, il difensore centrale franco-camerunese Boyomo, e da acquisti che poi si sono rivelati non all'altezza della categoria.

Solo una persona poteva rimanere in sella in una situazione così disastrata, uno che a Ronaldo deve molto, se non tutto: Paulo Pezzolano, appunto. L'uruguaiano aveva riportato il Valladolid nella massima categoria lo scorso giugno, ma in passato aveva già fatto lo stesso con il Cruzeiro, altro club di cui Ronaldo possiede alcune quote (e di cui era stato calciatore prima di intraprendere la sua memorabile avventura europea tra PSV, Barcellona, Inter, Real Madrid e Milan).

Già al Cruzeiro, con i cartellini, un brutto rapporto.

Uomo di promozioni, insomma, Paulo Pezzolano, che da giocatore in realtà era stato un raffinato trequartista, controintuitivamente rispetto alla sua immagine attuale di duro e puro. Un trequartista a lungo al Liverpool di Montevideo, con una piccola parentesi nella Liga al Maiorca.

Chiamato al capezzale del Valladolid nell'aprile del 2023 per evitare la retrocessione, Paulo Pezzolano era arrivato a un passo dalla salvezza all'ultima giornata di quel campionato. Sarebbe bastato battere il Getafe in casa per rimanere nella Liga e invece era arrivato uno scialbo 0-0 a condannare i “Pucelanos” alla Segunda Divisiòn. Erano passate poche settimane dal suo ingaggio e già qualcosa con i suoi tifosi si era rotto.

Da quel momento è arrivata una promozione, dopo una stagione in Segunda conclusa con un secondo posto alle spalle dell'imprendibile Leganés, è vero, ma va anche detto che anche allora il gioco non faceva certo faville (il Valladolid ha chiuso la stagione con il peggior attacco tra le squadre promosse o partecipanti ai playoff: 51 gol in 42 partite).

“SUDACA” E LE AMMONIZIONI
Tra retrocessioni e promozioni Paulo Pezzolano ha sempre dovuto remare controcorrente. I tifosi infatti non hanno preso bene la retrocessione del 2023 e soprattutto di più l'essere legato a Ronaldo, che a Valladolid è visto come fumo negli occhi. Pezzolano sembrava mal sopportato anche all'interno della società, visti i dissapori con l'allenatore del Promesas, la squadra B (Julio Baptista, sì quel Julio Baptista), che gli avevano impedito di convocare i suoi giocatori. Solo un intervento pacificatore di Ronaldo era riuscito a far mettere d'accordo i due litiganti.

Già nella stagione 2023/24 l'allenatore uruguaiano aveva dovuto sentire dalle tribune del José Zorrilla cori come: “Pezzolano, dimisiòn!”. A un passo dalla cacciata dopo una pessima sconfitta 2-0 in quel di Ferrol, in Galizia, il Valladolid era riuscito a risalire la china vincendo 6 delle successive 7 partite, incluso l'incredibile 3-2 contro il Villarreal-B, da 1-2 a 3-2 dal minuto 91 in avanti. Quella partita permise di fatto al Valladolid di tornare nella Liga eppure nemmeno in quel momento Pezzano era riuscito a godersi la festa.

Invece di festeggiare con la bella Plaza Mayor, non appena preso in mano il microfono dal consueto balcone, l'uruguaiano si era lanciato in un “Pezzolano, dimisiòn! Pezzolano, dimisiòn!”, insomma il coro che gli tributavano allo stadio e che lo aveva portato a chiedere ai suoi familiari di non andare più a vedere le partite. Una scena che ha lasciato tutti basiti.

«Noi uruguaiani siamo ribelli e ci diamo dentro ancora di più quando i tuoi tifosi ti insultano. Sono cose incredibili, ma esistono e a Valladolid in maniera particolare», ha detto Pezzolano in un programma radio di Montevideo «Oltre a chiedermi dimettermi mi cantavano: Sudaca vete a Uruguay». Sudaca in spagnolo è un insulto che equivale al nostro “terrone”, applicato però alle persone sudamericane.

In questo bell'ambientino Paulo Pezzolano è rimasto e, sempre più pazzo, ha cominciato a diventare “il re delle ammonizioni”, otto in stagione più un rosso. Le elenco brevemente di seguito, come gradini che scendono verso il cuore dell'inferno.

Valladolid – Leganés 0-0 (giornata 3)
Pezzolano ammonito alla fine del primo tempo per aver chiesto con troppa insistenza che il giocatore avversario Jorge Saenz venisse curato a bordo campo.

Valladolid – Real Sociedad 0-0 (giornata 6)
Pezzolano ammonito al 16' del primo tempo per proteste a proposito di un fallo mal segnalato dall'arbitro.

Siviglia – Valladolid 2-1 (giornata 7)
Ammonizione che in questo caso arriva al 7' del primo tempo (!). Valeva la pena per protestare per un presunto fallo di mano del Siviglia in area.

Valladolid – Rayo Vallecano 1-2 (giornata 9)
Pezzolano ammonito al 34' del primo tempo per proteste. Il motivo? Un giallo ricevuto dal suo giocatore Latasa reclamando un rigore.

Alaves – Valladolid 2-3 (giornata 10)
Ammonizione al 36' del secondo tempo per proteste dopo un fallo non fischiato su Moro. Pezzolano viene squalificato per somma di ammonizioni, costringendolo a saltare la partita successiva contro il Villarreal.

Osasuna – Valladolid 1-0 (giornata 12)
Altro presunto rigore non fischiato, altra ammonizione.

Valladolid – Athletic Bilbao 1-1 (giornata 13)
Si può prendere un giallo per annullamento VAR di un cartellino rosso a un avversario? Sì si può.

Getafe – Valladolid 2-0 (giornata 14)
Probabilmente la Cappella Sistina di Pezzolano. L'allenatore uruguaiano non solo si fa ammonire per le solite proteste ma nel tunnel degli spogliatoi attacca anche bottone con il re delle provocazioni e del gioco sporco, il Getafe di José Bordalàs. Forse vecchie ruggini per la retrocessione del 2023? Il risultato, in ogni caso, è il cartellino rosso.

View post on X

In tutto fanno quindi otto cartellini gialli e un rosso. Ci sono allenatori che li hanno accumulati forse in carriera. Neanche Mourinho alla Roma, in una sola stagione: al massimo quelli dello staff, ma non lui. Bene, Paulo Pezzolano ci è riuscito in due mesi e mezzo. È più ammonito lui di qualsiasi giocatore di movimento della Liga.

Va detto che fin dal suo approccio con il campionato spagnolo non è che l'uruguaiano si fosse distinto per tranquillità: seconda partita in panchina contro il Villarreal ed espulsione per proteste. Di lì a poche settimane dopo un 2-5 contro l'Atletico Madrid nessun cartellino rosso, ma dichiarazioni polemiche nel post-partita sul VAR: «Ad aree invertite le decisioni sarebbero state molto diverse», e giù con 4 partite di squalifica da scontare all'inizio della stagione in Segunda Divisiòn. Nella prima conferenza stampa di quella stagione, «onde evitare fraintendimenti», Paulo Pezzolano decise di rispondere a monosillabi.

Per ironia della sorte, l'Atletico Madrid è stata anche l'ultima squadra che ha affrontato prima dell'esonero. Una gara senza storia che poteva finire anche 0-7, viste le due reti annullate dal VAR all'Atletico per questione di millimetri o più ragionevolmente per pietà. E che Pezzolano, per via dell'espulsione ricevuta nella giornata precedente, non ha potuto nemmeno dirigere da bordo campo. Se c'è stata una speranza per i tifosi del Valladolid, definita "squadra di cadaveri" dalla stampa locale il giorno successivo, è stato il nome del vice che è stato in panchina al posto suo: Camilo Speranza.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura