
Andate su YouTube, caricate gli highlights della partita di ieri, andate avanti fino al gol del pareggio dell’Atlético e mettete pausa subito dopo il cross di Molina. Da destra, Molina rientra sul sinistro e mette una palla tesa al centro dell’area di rigore, che de Vrij respinge di ginocchio anticipando Morata. Mettete play e poi di nuovo pausa, subito, quando la ginocchiata di de Vrij arriva Koke fuori area, e Koke riesce in qualche modo a controllare con il petto, schiacciandola a terra, leggermente orientato verso la sinistra dell’attacco madrileno.
Cosa notate? Ci sono cinque giocatori dell’Inter - Dumfries quello più arretrato, Barella quello più esterno a destra, Calhanoglu al limite dell’area dove arrivano di corsa Pavard e de Vrij, che carica su Koke per murare un eventuale tiro - corrono tutti in avanti. Morata è piantato al centro dell’area e Samuel Lino, molto largo, sta tornando indietro per evitare il fuorigioco. Un solo giocatore si muove in avanti. Un solo giocatore capisce, immagina, sente, che Koke non sta per tirare ma, invece, che potrebbe mettere quella palla dentro l’area. Quel giocatore è Antoine Griezmann, il più intelligente, il più sensibile, il più sveglio in campo. Sempre. Ancora oggi a 33 anni.
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