Turchia e Galles sono sullo 0-0, il ritmo è basso, serve che qualcosa cambi. All’ora di gioco entra in campo Arda Güler. Quando lo stadio lo vede prepararsi per entrare, si anima improvvisamente. Per Güler è la quarta presenza in nazionale, dopo aver esordito ancora minorenne a novembre.
Entrando indica ai compagni dove devono sistemarsi, il suo posto, invece, è in alto a destra nel 4-3-3. Il primo pallone che tocca è in area di rigore, un tiro sparacchiato alto; i successivi sono semplici appoggi dalla fascia destra verso il centro o cambi di gioco. Poi inizia a prendere confidenza: arriva un filtrante in area di rigore, un altro che porta al cross per un gol poi annullato. Pochi minuti dopo la Turchia passa in vantaggio, lui è più tranquillo e allora la sua ambizione aumenta; si muove e si offre ai centrocampisti per ricevere tra le linee, gli riesce un filtrante rasoterra di 20 metri dietro la difesa, un colpo di tacco per far arrivare il pallone al compagno libero in area, prova un tunnel per saltare l’avversario sulla linea di fondo.
All’80’ riceve sull’angolo dell’area, un metro fuori. Al momento della ricezione sembra tranquillissimo, in verità lo è sembrato per tutti i minuti in cui è stato in campo. Ha lo spazio e il tempo per aggiustarsi il pallone e poi calciare con una parabola morbida a giro, che si infila al sette del secondo palo. Il portiere neanche prova a prenderla. Lui la segue con lo sguardo fino a quando il pallone non tocca la rete e può andare ad esultare. A 18 anni e 114 giorni è il più giovane marcatore della storia della nazionale turca.
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