Sabato scorso l’Inter ha posto un argine allo straripante attacco dell’Atalanta di Giampiero Gasperini. I bergamaschi erano reduci da due vittorie consecutive per 5-0, che hanno rappresentato una prima assoluta nella storia della Serie A. L’Atalanta è quarta in classifica, al pari della Roma, in virtù dei suoi 35 punti, ma ha il primo attacco del campionato con 49 reti: 8 più della Lazio, 9 più dell’Inter, 12 più della Juventus. Scartando dal computo i calci di rigori, il divario tra i bergamaschi e gli inseguitori addirittura si allarga.
Nell’anno solare 2019, l’Atalanta ha segnato 81 gol in 36 partite, una media di 2,3 gol a partita (e pensare che la partita nella quale la superiorità dell’attacco nerazzurro si manifestò con tutta la sua forza, cioè Atalanta-Empoli dello scorso anno, finì 0-0). Nessuna squadra in Serie A ha fatto meglio: la Lazio di Inzaghi, seconda, ne ha segnati comunque 15 in meno. I numeri offensivi dell’Atalanta sono paragonabili a quelli delle super-potenze continentali: nei maggiori cinque campionati europei solo Bayern Monaco, PSG, Manchester City e Liverpool hanno fatto registrare medie gol più alte dei bergamaschi nell’anno solare. E quindi è arrivato il momento di chiedersi: qual è il segreto della prolificità della squadra di Gasperini?
L’Atalanta è la quarta squadra del nostro campionato per possesso palla medio (55,1%), la terza per numero di tocchi palla all’interno della metà campo avversaria (269 a partita di media). Nell’attaccare la metà campo avversaria, occupa maggiormente le fasce (176 tocchi palla a partita), rispetto alla zona centrale del campo (93 tocchi a partita). È la squadra del nostro campionato con la più alta percentuale di gioco sviluppato lateralmente (65% dei tocchi palla totali) dopo Brescia e SPAL.
Questo accade perché, per come è strutturata, l’Atalanta beneficia della superiorità numerica che i quattro uomini delle catene di fascia – centrale laterale, esterno, mezzala e ala – riescono a ottenere.
Lo sfocio dello sviluppo della manovra in fascia dell’Atalanta non è però il cross. I bergamaschi infatti tentano 11,9 cross di media a partita e sono solo dodicesimi in campionato. Ne tenta molti di più il Napoli, che primeggia in questa statistica (15,6 cross a partita). Escludendo i cross dal computo, l’Atalanta è la prima squadra del campionato per numero di tentativi di passaggio in area di rigore (27,4 a partita).
Il grafico mostra i leader dei maggiori cinque campionati europei per numero di passaggi tentati e riusciti verso l’intero dell’area di rigore.
Quindi, l’Atalanta sviluppa il gioco sfruttando principalmente le fasce e cercando l’ingresso in area attraverso un passaggio invece di un cross. La qualità con cui i nerazzurri perseguono la propria strategia è ai massimi livelli: l’Atalanta è la seconda squadra dopo la Juventus per numero di passaggi riusciti nell’ultimo terzo di campo avversario (124 a 119 a partita a favore dei bianconeri) e la prima per numero di passaggi riusciti in area di rigore (12,5 a partita). Gran parte del merito va a due giocatori dalle indiscusse qualità tecniche: Alejandro Gomez e Josip Ilicic servono, in media ogni 90 minuti, rispettivamente 3,2 e 2,8 passaggi in area di rigore ai compagni. Questo dato fa di loro due dei migliori quattro rifinitori del campionato (gli altri due sono Lorenzo Pellegrini e Luis Alberto, anche loro con 2,8 passaggi riusciti/p90).
Terrò fuori dalle considerazioni che seguiranno il computo delle situazioni da palla inattiva, per mostrare l’efficacia del gioco atalantino nella finalizzazione dell’azione manovrata. In termini di finalizzazione, infatti, i numeri dell’Atalanta sono impressionanti. È la squadra che tira di più in Europa insieme al Manchester City (15,4 conclusioni a partita per entrambe). È la squadra con più tiri nello specchio in assoluto nei maggiori 5 campionati europei (6,5 a partita).
Leader dei maggiori cinque campionati per tiri totali e tiri nello specchio.
Non è soltanto il volume spaventoso delle conclusioni a rendere efficace la finalizzazione dell'Atalanta. Anche la pericolosità offensiva, misurata con gli Expected Goals, è ai massimi livelli. L’Atalanta produce occasioni che pesano per 2 xG a partita, nessuno fa di meglio in Serie A e in Europa solo Bayern, Manchester City e PSG hanno medie migliori.
Questo significa che l’Atalanta è in grado di produrre una grande quantità di conclusioni, ma che è anche capace di produrre occasioni di qualità, più semplici da convertire in gol. La pericolosità media di ogni conclusione è infatti di 0,130 xG, nessuno in Italia fa meglio.
Leader dei maggiori cinque campionati per gli Expected Goals, media per partita e media per tiro. Per migliorare la leggibilità del grafico, i valori degli xG medi per tiro sono stati moltiplicati per 10.
Su quest’ultimo dato è opportuno fare una digressione. Per la pericolosità media (cioè il valore di xG per ogni occasione creata) l’Atalanta è solo la ventesima squadra in Europa, è preceduta da molte squadre anche di medio livello, specie della Bundesliga. Per contro, le squadre della Serie A dominano nei tiri da fuori area: nessuno in Europa tira dalla distanza quanto Napoli (6,8 a partita), Milan (5,6), Atalanta (5,4) e Sampdoria (5,3).
I due dati insieme ci dicono che in Italia le squadre hanno maggiori difficoltà a penetrare il blocco basso avversario – probabilmente si ritrovano più spesso che in altri campionati contro un avversario arroccato in una difesa posizionale dell’area di rigore. Sono quindi costrette a prendere più tiri da lontano, cioè tiri a bassa probabilità di fare gol.
Concentrando l’attenzione sui tiri scoccati dall’interno dell’area di rigore, l’Atalanta ritrova il podio in Europa: con una media a partita di 9,1 tiri negli ultimi sedici metri, è seconda solo al Manchester City (9,5). Per questa preponderanza di tiri mediamente più semplici da convertire, le percentuali di trasformazione dell’Atalanta sono alte: gli atalantini mettono nello specchio il 42% dei tiri totali e trasformano in gol il 13% delle conclusioni.
È proprio questo il segreto dell’Atalanta: unire quantità e qualità. Pur non avendo tra le proprie fila un finalizzatore d’élite – Duvan Zapata lo è stato all’inizio del campionato ma adesso sembra leggermente in calo – crea tante, buone occasioni che i suoi giocatori sono poi bravi a trasformare.