Questo pezzo è un adattamento di quello pubblicato originariamente (in inglese) sul blog di Wyscout, che vi consigliamo vivamente di seguire (ci sono anche i nostri autori).
Quali sono i due principali fattori che consentono di attaccare con efficacia? Le prime due soluzioni che ogni allenatore va a ricercare sono: lo spazio libero da attaccare, la creazione di parità/superiorità numerica. Le situazioni prese in esame nel video qui sotto questi due prerequisiti vengono meno. Le partite in questione sono: Fiorentina - Sampdoria (Serie A), Teramo - Lucchese (Lega Pro) e Arsenal - Watford (Premier League).
In tutti e tre i casi lo spazio è occupato in maniera ordinata dalla linea difensiva, schierata con il pacchetto arretrato, e una linea di centrocampisti a supporto. Ma a colpire è soprattutto l’evidente superiorità numerica dei difendenti rispetto agli attaccanti (due situazioni di 2 vs 7 e una di 6 vs 8).
Tre situazioni distinte nelle quali trovare la convinzione di andare verso la porta avversaria è davvero utopia.
La miglior soluzione sembrerebbe essere quella di far girar palla per cercare di creare nuovi spazi e nuovi scenari. Ilicic e Borja Valero (Fiorentina), Lapadula e Donnarumma (Teramo) e gli avanti dell’Arsenal, però, non la pensano così. E il bello del calcio è che si può creare spazio dove lo spazio (apparentemente) non esiste e si possono creare situazioni di parità/superiorità numerica proprio laddove (a colpo d’occhio) vi sono solo maglie avversarie.
Nel caso della Fiorentina Ilicic riceve palla da Borja Valero che, dopo aver scaricato, va ad incrociare la linea di corsa del compagno di squadra per offrire una nuova soluzione di passaggio. Il movimento di Borja Valero è in funzione di se stesso (aprire una linea di passaggio) ma soprattutto è funzionale a liberare lo spazio in cui si proietta lo stesso Ilicic dopo aver effettuato il passaggio di ritorno.
L’esempio di Teramo, invece, rappresenta uno dei più bei dialoghi calcistici che abbia visto (e malauguratamente vissuto da avversario) con i miei occhi. Tutto nasce da una palla innocua sulla fascia sinistra. Una progressione micidiale suddivisa in quattro momenti, con combinazioni, rotazioni, passaggi a sostegno e filtranti. Con cui Lapadula e Donnarumma sono andati a conquistarsi un calcio di rigore dal niente.
Nel caso dell’Arsenal, poi, è il movimento combinato di più giocatori a consentire lo spostamento la difesa del Watford. Movimenti “a fisarmonica”: chi è fuori, attacca dentro, e chi è dentro, va fuori per tornare ad attaccare ancora dentro. I movimenti combinati favoriscono la creazione di situazioni di parità numerica in piccole porzioni di campo, mentre l’opportunità di cambiare fronte di gioco utilizzando il terzo uomo garantisce imprevedibilità alla manovra dei Gunners. Lo spazio, attaccato apparentemente in maniera individuale, viene aggredito collettivamente.
Per provare a dare un senso, a quello che apparentemente non ce l’ha (come si può pensare di attaccare 7 difendenti più Portiere con 2 soli attaccanti?!?), l’entanglement quantistico può darci una possibile chiave di lettura. La traduzione letteraria del termine “entanglement” è groviglio (o intreccio) e fu introdotto per la prima volta da Erwin Schrödinger. Si dice che lo stato quantico di due particelle è entangled quando, dopo aver interagito, tali particelle rimangono in qualche modo correlate: tanto che, al sollecitarne una, anche l’altra istantaneamente subisce una sollecitazione analoga, indipendentemente dalla loro distanza.