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La squadra nata in un pub che ha superato un turno di Conference League
19 lug 2024
19 lug 2024
Il giovedì sera sta per tornare.
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“Magpies”, come sappiamo, è il soprannome dato ai giocatori del Newcastle, le Gazze. Un riferimento al colore bianco e nero che condividono la specie di uccelli e le maglie del Newcastle. C’è una squadra però che il nome Magpies se l’è messo direttamente nella ragione sociale, e non sono gazze qualsiasi ma le gazze di Bruno: i Bruno’s Magpies.

Bruno chi?

Il Bruno in questione ha un pub a Gibilterra. Una specie di risto-pub, a dire il vero; uno di quei posti in cui si mangiano panini con gli hamburger che sembrano suole di scarpe, patatine mosce, c’è puzza di pavimento pisciato e poi si balla la musica commerciale, e ci sono le serate per i giovani promosse con le foto con le foto post-prodotte con quell’effetto viola sciroppato. Ecco, è quel tipo di pub.

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Bruno in persona non è chiaro chi sia, ma intanto definisce il suo pub “l’unico posto in cui andare a Gibilterra”. Forse è proprio l’unico.

Bruno, in realtà, non si chiama Bruno ma Louis. Un ragazzo che si era spostato a Gibilterra insieme ai nonni, che avevano rilevato questo pub che si chiamava già "Bruno". Gibilterra è piena di persone legate alle scommesse sportive, e in tanti si ritrovavano al Bruno a guardare partite e a bere. È lì che a Louis viene l’idea di creare una squadra. Si reca all’ufficio della lega del campionato, e chiede quanto costa fondare una squadra di adulti a Gibilterra gli viene risposto: 500 sterline.

Al pub c’era questo Mick che un giorno gli confidò di aver allenato una squadra di calcio una volta. Louis gli chiede se forse non gli andasse di allenare, visto che lui voleva solo giocare. Mick, che è un tifoso pazzo del Newcastle, gli dice di sì, a patto che la squadra somigliasse al Newcastle. Così nascono i Bruno’s Magpies. Che idea.

Il primo acquisto dei Bruno’s Magpies.

«Mi guardo indietro e mi viene da ridere a pensare che compravamo giocatori offrendogli delle pinte al bar» ha detto Louis in un’intervista. La differenza tra i Bruno’s Magpies e le altre squadre di Gibilterra è che ha meno spagnoli, di fatto, spiega Louis. Ci sono diversi expat inglesi e in generale un mix di provenienza più vario.

I Bruno’s Magpies, che la UEFA ha stabilito che devono chiamarsi solo Magpies, ieri hanno superato il primo turno europeo della propria storia. Un turno infernale della coppa più infernale d’Europa: la Conference League. Le qualificazioni delle qualificazioni delle qualificazioni: insomma, era il 18 luglio.

Si giocava la sfida tra Bruno’s Magpies e Derry City, un club nordirlandese della città di Derry, quella del Bloody Sunday. Un club fondato nel 1928, mentre i Bruno’s Magpies sono nati nel 2013.

Nel più leggendario degli stadi di Gibilterra (l’unico), il Victoria Stadium, i Magpies hanno ricevuto il Derry e nella partita d’andata lo hanno battuto per 2-0. Un’impresa notevole. Dovete tener conto che i Magpies non sono nemmeno la prima squadra di Gibilterra, e nemmeno la seconda. Sono arrivati terzi la scorsa stagione. Insomma: sono la terza forza di un campionato di uno stato da 32mila abitanti, lo stesso numero del quartiere Paolo Sarpi di Milano.

Anche lo scorso anno i Magpies hanno partecipato ai preliminari di Conference, facendosi però battere al primo turno. Stavolta le cose sono andate diversamente. Nella partita d'andata ha segnato il difensore centrale Taylor con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ash Taylor, difensore gallese d’esperienza e con una pancetta che promette bene per la sua nuova vita a Gibilterra. Taylor è arrivato solo poche settimane fa, un rinforzo estivo che sta già portando i suoi frutti. Anche il gol del 2-0 è arrivato su calcio piazzato e colpo di testa di un difensore, il messicano Francisco Zuniga.

Il Derry nella partita di ritorno voleva riparare l’onta, ma è riuscito a fare solo due gol ai Magpies, trascinando la partita ai supplementari. Lì arriva il gol epico e disperato dell’eroe Evan De Haro, nativo di Gibilterra.

Il gol, francamente, è incredibile. Juan Jesus, il numero 7, il giocatore di maggior talento dei Magpies, riceve palla in mezzo al campo e, quasi da fermo, tira. La distanza è assurda, sembra un tiro di stanchezza, un vaffanculo alla decenza. La palla, però, gli parte dal piede pulitissima, una traiettoria che prende il volo e sbatte sulla traversa. Si può sentire un verso informe da parte dei telecronisti nord-irlandesi che non ci credono. Sulla respinta arriva De Haro a segnare, in tap-in, il gol più importante della storia dei Bruno’s Magpies.

Nel prossimo turno affronteranno il Copenaghen, qui dei consigli se volete iniziare una carriera con i Bruno’s Magpies a Football Manager.

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