Come ogni mese, dalla scorsa stagione, premiamo il miglior calciatore del mese in collaborazione con l’Associazione Italiana Calciatori. Dopo Michele Marconi, che aveva vinto il premio per settembre e Simy a ottobre, questa volta è stato il turno di Giovanni Crociata che si aggiudica il premio per novembre.
Dopo la retrocessione in Serie A al termine della stagione 2017/18, il Crotone ha avuto diversi problemi. Nonostante le ambizioni estive la squadra ha faticato a riassorbire le dinamiche di una categoria complicata e spesso sfuggente. Il risultato è stato il cambio di tre guide tecniche, con Giovanni Stroppa che ha lasciato il posto al tecnico della primavera Ivan Moschella, per poi affidarsi a Massimo Oddo, e a esonerare Oddo per tornare definitivamente a Stroppa. Il Crotone si è fermato a un anonimo dodicesimo posto.
Quest’anno la squadra - dal sublime soprannome “Pitagorici” - ha deciso di proseguire ancora con Stroppa in panchina, ha mantenuto i suoi talenti migliori e ha investito per portare in Calabria giocatori importanti come l’attaccante Luca Vido (lo scorso anno tra i migliori in B col Perugia), la leggenda Maxi Lopez e Giovanni Crociata, una delle rivelazioni di questo inizio stagione e vincitore del premio calciatore di B di novembre.
Era un mese di centrocampisti di qualità, e Crociata ha battuto alle votazioni - oltre al terzino bandiera del Pordenone De Agostini - Ledian Memushaj - ormai una garanzia della categoria - e Oliver Kragl, che ha avuto un novembre straordinario insieme a tutto il Benevento.
Guardando il quadro complessivo, è interessante che dopo le vittorie di Simy e Marconi, due centravanti potenti, questo mese erano in votazione diversi centrocampisti che hanno la tecnica e la qualità nel controllo palla tra le loro principali caratteristiche. Segno che la Serie B spesso è capace di proporre un livello tecnico che tendiamo a sottovalutare.
Oggi sono diverse le squadre di B che tentano un gioco propositivo, e tra loro il Crotone è una della più tecniche, con un centrocampo ambizioso e di culto: Barberis davanti la difesa, Crociata, Benali, Zanellato o Messias (adattato) come mezzali. Tutti giocatori che fanno di controllo nello stretto e passaggio le loro migliori qualità; e il Crotone è una delle squadre con la percentuale di possesso palla più alta (57%). Se Barberis spicca soprattutto per i tempi di gioco e la qualità dei passaggi; Benali e Crociata si fanno notare soprattutto per le conduzioni in spazi stretti. Il giocatore libico - già passato in Serie A con buoni risultati - ha una grande sensibilità tattica e negli smarcamenti. Crociata invece è soprattuto un giocatore dinamico, verticale, che ama correre verso il pallone, prenderselo e correre nei corridoi stretti centrali.
Un tweet del Milan quando Crociata ha segnato un gol nel pre-campionato contro il Lugano.
Non è stato il mese migliore del Crotone. La squadra di Giovanni Stroppa aveva un calendario difficile, da cui è uscita un po’ sgualcita: un 1-1 contro il Cittadella; una sconfitta netta contro la capolista Benevento, una bella vittoria con l’Ascoli e una rocambolesca sconfitta contro il Perugia. Ma in questo mese Crociata si è comunque distinto come uno dei migliori centrocampisti del campionato.
Nella vittoria contro l’Ascoli ha aperto le marcature con un gol che esprime bene il suo talento: un rimpallo al limite dell’area avversaria gli è finito addosso, ed è stato bravissimo a pensare rapidamente cosa fare, spostandosela con la suola e tirando un tiro forte e secco a incrociare. Contro il Perugia ha servito invece un assist delizioso per la rete di Mustacchio: ha ricevuto sulla trequarti ed era circondato da giocatori, con il Perugia chiuso a difendere il risultato negli ultimi minuti di partita, ma in un secondo ha alzato la testa e servito con l’interno del piede l’inserimento di Mustacchio dietro il terzino avversario.
Sono le due giocate migliori di un mese di spessore di Crociata, e raccontano bene la sua sensibilità tecnica. Crociata è alto 1,74, ha il baricentro basso che gli permette di accelerare in spazi dove gli altri potrebbero solo difendere il pallone. Da mezzala del 3-5-2 Crociata può esprimere la sua versatilità e la sua capacità di fare tante cose in una partita: corse, recuperi, dribbling, tiri e corse col pallone. Crociata riceve spesso palla scendendo ai fianchi del regista e la porta per cucire il gioco con l’attacco, associandosi spesso con l’esterno sinistro Mazzotta. Non è un centrocampista elegante da vedere, corre spesso con la testa bassa, ma è il risvolto della sua intensità e del suo dinamismo.
In carriera ha giocato un po’ in tutti i ruoli - play basso, esterno alto, trequartista - ma avvicinarlo alla porta è il modo migliore per sfruttare la sua qualità di calcio. Crociata tira in modo secco e violento, usando benissimo l’interno del piede; può tirare secco a incrociare rasoterra, o anche facendola girare sul secondo palo a grande velocità. Nelle sue migliori giornate - come la partita con l’Ascoli - tira molto, persino troppo; in altre troppo poco. La media di 2 tiri e mezzo a partita non è bassa ma può anche crescere. Il Crotone sembra organizzare degli schemi da calcio d’angolo per mandarlo alla conclusione dal limite dell’area. Non stupisce allora che in un’intervista Crociata abbia indicato Frank Lampard come suo idolo: «Mai visto uno con quel calcio. Forte, forte, forte».
Un gol ai tempi del Brescia: quanti giovani calciano così in Italia?
La sua carriera somiglia ad altre di giovani di talento del calcio italiano. Crociata è nato in Sicilia - «Cresciuto in un paesino di 5.000 abitanti a pochi km da Palermo, dove torno appena ho un giorno libero» - ma a 14 anni si è spostato a Milano dove è entrato nelle giovanili del Milan. Si è distinto in un torneo di Viareggio dove indossava la maglia numero 10 e segnò un gran gol all’Ascoli e prima della sfida contro la Juventus (poi campione) era stato presentato da un articolo di Gazzetta come il gioiello dei rossoneri. In quel periodo Crociata frequentava regolarmente le selezioni giovanili. Come altri giovani Crociata ha però sofferto il salto nel calcio professionistico, e nonostante un’ottima prima stagione di Serie B al Brescia, ha stentato ad affermarsi in Serie A. Il Milan lo ha ceduto al Crotone, dove ha giocato poco, e poi ha passato qualche mese al Carpi senza brillare. Tornato a Crotone quest’anno è diventato un elemento fondamentale dell’undici di Stroppa.
La sua abilità nel tenere palla a centrocampo e saltare l’uomo in spazi centrali è particolarmente ricercata nel calcio contemporaneo, dove i centrocampisti devono essere bravi soprattutto a gestire la pressione avversaria. In questo aspetto Crociata può ricordare quella di Gaetano Castrovilli, per fare un esempio di un altro giocatore che si è messo in evidenza in Serie B lo scorso anno e che quest’anno in Serie A è già uno dei migliori (il centrocampista che dribbla di più). Crociata di sicuro ha un giocatore con una qualità tecnica che potrebbe adattarsi anche a un contesto di livello più alto, e sembra nel club giusto per crescere e mettersi in mostra.