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Il calciatore di B di dicembre 2020: Leonardo Mancuso
30 dic 2020
A vincere il premio “Calciatore del mese AIC” questo mese è l’attaccante dell'Empoli.
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Solitamente il premio di calciatore del mese AIC è assegnato ai giocatori più continui del campionato, quelli più in forma, o semplicemente quelli più decisivi. A volte capita che il premio finisca a un giocatore autore di una grandissima prestazione individuale, una partita perfetta capace di mettere in luce anche le prestazioni meno appariscenti. Questo mese il premio poteva andare a Demba Thiam della SPAL, che ha tenuto quattro volte la sua porta imbattuta, oppure a uno tra Robert Gucher e Luca Strizzolo, che a suon di gol e assist hanno accompagnato la risalita di Pisa e Cremonese in classifica. Alla fine il premio è andato a Leonardo Mancuso, che all’undicesima giornata ha avuto il suo “momento Lewandowski”: al 56esimo minuto il suo Empoli era sotto di un gol in casa della Virtus Entella, andata in vantaggio con un gol di Costa; in meno di quattro minuti Mancuso ha segnato il primo, il secondo e il terzo gol dell’Empoli, e al 70esimo ha chiuso la partita con la quarta rete, prima che Poli e Haas ritoccassero il tabellino. Quattro gol in meno di 15 minuti; per la precisione, 14 minuti e 32 secondi: il poker più veloce mai registrato in Serie B.

Nel post-partita Mancuso ha citato un messaggio del padre (l’emoji di tre palloni) e l’augurio dei bambini del settore giovanile dell’Empoli, che gli avevano augurato di segnare un gol: in totale fanno effettivamente quattro. Riguardando i gol viene da credere che c’entri davvero il destino, specie nei primi tre gol, dove gira tutto per il verso giusto. Il primo gol era arrivato in una mischia in area, in cui Mancuso aveva colpito spalle alla porta, con la nuca, riuscendo a scavalcare il portiere. Un minuto e mezzo dopo l’attaccante aveva avuto un’altra occasione in area, ma era stato anticipato da Coppolaro; dopo il recupero dei compagni ha preso posizione in area, tra centrale e terzino, e sulla palla di Štulac si è girato sul piede teoricamente debole, il sinistro, concludendo un bel diagonale in rete. Metà del gol sta tutto nel movimento che lo precede: prima un mezzo passo verso destra, che spinge Poli a fermarsi, poi una piroetta verso sinistra, che lo libera davanti al portiere. Un controllo senza controllo, che gli ha permesso di coprire palla, girarsi e segnare con un tocco solo. La terza rete è arrivata praticamente nell’azione successiva, quando Mancuso ha avuto l’opportunità di attaccare la porta a campo aperto, e ha risolto ancora una volta di prima intenzione, sempre col piede debole, con un colpo sufficientemente forte da piegare le mani al portiere. Il poker è arrivato al 70esimo minuto, su uno schema battuto da Štulac (l’autore dei primi tre assist) per Romagnoli: Mancuso si è coordinato sul posto e ha colpito al volo col destro, fulminando Borra.

I quattro gol di Mancuso all’Entella.

Quattro gol particolari, arrivati anche con la complicità del caso, che però dimostrano la grande intelligenza adattiva di Mancuso, un giocatore capace di trarre il meglio da ogni tipo di situazione. Mancuso ha trovato la via del gol in quattro situazioni molto diverse tra loro, segnando un gol di testa, due col sinistro e solo l’ultimo col destro, che è il suo piede forte. Il suo poker non è stato una dimostrazione di onnipotenza, ma un mix di opportunismo e rapidità di esecuzione, qualità da ottimo centravanti in un giocatore che centravanti non è.

Fino ai 24 anni Mancuso era un esterno di fascia, tutt’altro che prolifico, che giocava ai margini della Serie C. A 22 anni aveva avuto la sua occasione al Cittadella, ma dopo sei mesi era stato spedito al Catanzaro, che dopo un anno e mezzo aveva deciso di non rinnovargli il contratto. Mancuso, svincolato, aveva quindi accettato di andare in prova alla Sambenedettese, appena promossa dalla Serie D. Un arrivo finalizzato solo un paio di settimane dopo, grazie all’insistenza del tecnico Palladini e del diesse Federico, che lo aveva avuto alla Carrarese qualche anno prima. In quel momento Mancuso aveva alle sue spalle quattro stagioni da professionista, in cui aveva segnato solo 17 gol. A San Benedetto di gol ne ha segnati 25 in un anno, pur giocando come esterno di fascia in una squadra che poi sarebbe arrivata a metà classifica. Quella in rossoblù è la stagione della maturità per Mancuso: oltre alle grandi qualità tecniche inizia a mostrare un nuovo e raffinato senso del gol, che gli permette di segnare tanto e in tanti modi, alcuni dei quali incredibili.

Nelle sue ultime tre stagioni complete in Serie B Mancuso ha segnato 41 gol in 107 partite, pur giocando quasi metà delle gare sulla fascia, a destra o a sinistra. Il suo utilizzo come attaccante è arrivato in pianta stabile solo la scorsa stagione all’Empoli, che lo ha acquistato per 4,5 milioni dalla Juventus, in quel momento proprietaria del cartellino. Mancuso ha confermato le sue qualità anche in contesto più competitivo, dimostrandosi un giocatore adatto a giocare titolare in una delle squadre di vertice della Serie B.

Dopo la burrascosa stagione dello scorso anno i toscani hanno deciso di rifondare la squadra, rinnovando la rosa e puntando su un allenatore giovane ed emergente come Dionisi. Nonostante i tanti cambiamenti Mancuso è rimasto un punto fermo degli azzurri, e finora è stato il giocatore più impegnato dopo Nikolaou e Štulac. Rispetto agli anni passati il suo ruolo è più indefinito, perché la squadra di Dionisi gioca con un assetto fluido, in cui Mancuso si trova a interpretare – a volte all’interno della stessa gara – il riferimento in attacco o sull’esterno, o agire in una zona più arretrata del campo, quasi da trequartista.

Le sue qualità tecniche gli permettono di essere utile in ogni zona dalla trequarti in su, che si tratti di legare il gioco, inserirsi sul secondo palo o allargarsi sulla fascia per servire la palla giusta in mezzo. Basti guardare il movimento che precede l’assist per La Mantia, nella partita contro il ChievoVerona: un movimento prima a entrare e poi a uscire che disorienta Mogos, seguito da un cross che ha solo bisogno di essere spinto in porta.

L’assist per La Mantia, sempre col piede teoricamente debole, che ha permesso all’Empoli di evitare la sconfitta contro il Chievo.

Quello di Mancuso è un bagaglio tecnico costruito negli anni, attraverso non solo l’esperienza del campo, ma anche lo studio a casa («Non ho un attaccante di riferimento ma mi piace studiare, sono uno che osserva molto; cerco di apprendere il più possibile dagli altri»). Ora che ha 28 anni Mancuso sembra un giocatore più maturo e completo, al livello dei migliori della categoria. Nel mese di dicembre, oltre alla partita perfetta con l’Entella, l’attaccante azzurro ha regalato l’assist per l’1 a 1 contro il Chievo, e nell’ultima partita dell’anno ha chiuso lo scontro diretto con il Brescia, ribadendo in rete un rigore che aveva mandato sul palo. A oggi Mancuso ha segnato già 8 gol in 15 partite di campionato, a cui si aggiunge la tripletta segnata in Coppa Italia al Benevento. Oltre a essere uno dei migliori marcatori della Serie B (attualmente è primo nella classifica marcatori, in coabitazione con Forte e Coda), è anche uno dei più decisivi.

Dopo la delusione dello scorso anno l’Empoli è a un solo punto dal primo posto, e sembra in piena lotta per la promozione finale. In un’intervista al Corriere dello Sport fa Mancuso ha detto che raggiungere la massima serie sarebbe il suo sogno sportivo. Per uno come lui – che dopo 9 anni nel settore giovanile del Milan è dovuto ripartire dal Pizzighettone, in Serie D – sarebbe una vittoria ancora più importante.

Alla presentazione con l’Empoli, due anni fa, Mancuso aveva detto di non aver mai creduto a un esordio alla Juventus, proprietaria del suo cartellino, perché uno “partito dal basso” come lui sapeva quanto sia difficile arrivare a certi livelli. Ora Mancuso è alla sua quarta stagione in Serie B, e ognuna sembra un po’ meglio di quella precedente; la Juventus sembra ancora irraggiungibile, ma un futuro in Serie A sta diventando una possibilità sempre più concreta.

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