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Il Calciatore di B di novembre 2021: Gabriel Strefezza
07 dic 2021
Il giocatore del Lecce continua a essere onnipotente.
(articolo)
3 min
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È passato un mese da quando Strefezza ha vinto il premio come miglior calciatori di B, e se pensavamo che quel momento rappresentasse un picco della sua stagione ci sbagliavamo di grosso. Nell’ultimo mese il rendimento di Strefezza non è calato e non si è nemmeno assestato: è addirittura cresciuto. A novembre, dopo il gol al Parma, ha segnato due doppiette, contro la Ternana e contro la sua ex squadra, la SPAL. Conferirgli il premio di calciatore del mese, il secondo consecutivo, era praticamente un obbligo.

A novembre Strefezza ha spostato un po’ più in là l’orizzonte di cosa può fare su un campo da calcio, e i prati di Serie B cominciano seriamente a stargli stretti. Prendete il primo gol contro la SPAL. Di Mariano, con due uomini addosso, prova la classica azione con dribbling a rientrare da sinistra e tiro; la palla viene rimpallata e rimbalza senza padrone al limite dell’area. Finché Strefezza non la schiaffeggia con un collo esterno violentissimo quasi da manga giapponese, per la violenza del colpo e per la traiettoria da hockey. La palla prende la parte interna della traversa ed entra; la biomeccanica del tiro è così rapida e improvvisa che Strefezza fa una piccola torsione in volo dopo l’impatto con la palla. Dopo non esulta, per rispetto della sua ex squadra, dove aveva giocato bene ma non aveva certo suggerito di poter diventare un giocatore così determinante in fase offensiva. Era uno di quei calciatori spendibili in tutti i ruoli: bravi in tutti, eccellenti in niente, elogiati dai propri allenatori per la disciplina e lo spirito di sacrificio. Quest’anno è un giocatore che segna un gol del genere, sull’uno a uno, in un momento delicato della partita. E dopo ne segna uno meno bello ma per paradosso più capace di restituire l’onnipotenza di Gabriel Strefezza in questo momento storico.

Da sinistra ha evitato il ritorno del difensore spostandosi la palla all’indietro con l’esterno, e poi se l’è riportata in avanti con un movimento di interno rapidissimo, per poi segnare con un tiro secco di interno destro. Sulla trequarti è un giocatore difficile da contenere: nonostante a inizio carriera sia stato scartato per un corpo ritenuto non all’altezza (troppo basso, per un parametro novecentesco), il suo fisico brevilineo è uno dei suoi punti di forza. Il baricentro basso, la mobilità liquida del suo bacino, la rapidità con cui muove i piedi. Si muove con una frequenza di passo che sembra poter moltiplicare gli spazi nella congestione della trequarti. Strefezza sembra sempre trovare il modo di infilarsi in qualche tasca di spazio che coglie le difese impreparate, per cercare poi la rifinitura o la conclusione. Anche nel gol al Parma è la forza nelle sue gambe, una resistenza alla pressione dei corpi avversari sempre un tantino sorprendente, a fare la differenza. In un’area stracolma di giocatori avversari, Strefezza raccoglie la respinta su un proprio stesso tiro, mentre protegge palla dal difensore, con un tocco di suola già se la sposta per il tiro, che sarà un piatto forte sotto la traversa. Vedendolo giocare oggi si fatica a credere che qualcuno in passato avesse pensato a Strefezza come a un giocatore difensivo.

Eppure è proprio la sua duttilità, e il fatto che in passato abbia giocato come esterno a tutta fascia, forse, ad affascinare l’Atalanta, che in questo momento sembra interessata a lui - c’erano osservatori nella partita di Ferrara contro la SPAL. Strefezza potrebbe giocare sia come esterno offensivo, con una capacità di conduzione e saltare l’uomo che in questo momento non hanno molti giocatori dell’Atalanta; ma all’occorrenza potrebbe venire spostato anche come esterno puro. Avendo la cittadinanza italiana, si inizia a parlare di Strefezza anche come possibile convocato di Roberto Mancini in Nazionale, sempre alla disperata ricerca di giocatori offensivi con un bagaglio tecnico interessante.

Oggi Strefezza è capocannoniere della Serie B, davanti a tutti attaccanti puri, fra cui Massimo Coda suo compagno di squadra. Se un centrocampista arriva a segnare così tanti gol, vuol dire che le proporzioni del suo dominio tecnico sul campionato sono ormai fuori controllo.

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