
In un pezzo pubblicato dal The Guardian, la giornalista ed editor Rebecca Nicholson scrive delle difficoltà di fruizione sperimentate dal pubblico all’ultimo festival di Glastonbury. Pochissimi eventi musicali hanno fatto registrare un incredibile affollamento, mentre il resto dei palchi è rimasto pressoché deserto. Nicholson ha utilizzato un termine sportivo, ha parlato di una “heatmap” del festival: caldissima in alcune zone ristrette; estremamente diradata altrove. Una spiegazione è che la distribuzione del pubblico, così radicalmente diversa da quella degli altri anni e fortemente polarizzata, potrebbe essere l’effetto di una più generale standardizzazione dei gusti musicali.
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