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Quando il calcio ha salvato l'umanità
18 mar 2020
Abbiamo riguardato la pubblicità con Cantona e Maldini che prendono a pallonate il Diavolo
(articolo)
11 min
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Non so voi, ma quando ho sentito che Gianni Infantino aveva intenzione di “usare il potere del calcio” per sconfiggere il coronavirus, non ho pensato a un video in cui Arsene Wenger, Mauricio Pochettino, Casey Stoney (allenatrice del Manchester United femminile), Aliou Cissé, José Mourinho, Jill Ellis (allenatrice della Nazionale americana femminile vincitrice degli ultimi due Mondiali) e infine lo stesso Gianni Infantino, danno cinque consigli - ehm, scusate, cinque “mosse tattiche” - su come evitare di essere contagiati. Certo sono consigli utili, con cui noi italiani abbiamo familiarizzato già da settimane ma magari non nel resto del mondo, e Mourinho parla davanti a una splendida vetrata che dà su un giardino assolato, ma non è questo a cui penso quando qualcuno parla di

POTERE

DEL

CALCIO

Io penso a questo:

Sarà che avevo 14 anni nel 1995, sarà che da una settimana esco di casa solo per portare il cane nello stesso rettangolo di alberi e terra in cui tutti i cani del quartiere fanno i bisogni, in orari in cui non incontro nessuno, e se incontro qualcuno lo saluto da lontano, ma ho pensato che Infantino avesse in mente qualcosa come lo spot Good vs Evil: i migliori calciatori al mondo (tra quelli sotto contratto con la Nike) contro una squadra di demoni assetati di sangue. Che ne so: clonare Haaland, rimpicciolirlo e provarlo come vaccino.

A suo modo, quella pubblicità continua a sembrarmi attuale, a cominciare dalla voce cupa che all’inizio dice che una forza oscura è emersa “dalle viscere della terra per distruggere il gioco più bello del mondo”. In assenza di calcio giocato, nel giorno in cui gli Europei del 2020 sono stati rimandati a - si spera - la prossima estate, con l'idea di fondo che magari il coronavirus tra i tanti danni causati ha davvero distrutto il gioco più bello del mondo, almeno per come lo conosciamo, ho pensato che potesse essere una buona idea riguardare quella “partita” insieme a voi.

La partita tra l’altro si gioca in un Colosseo ancora in piedi in mezzo al deserto. Un’immagine che echeggia in maniera angosciosa quelle che abbiamo visto nei giorni scorsi del centro di Roma senza esseri umani.

La fine del mondo ha sempre fatto parte dell’immaginario capitalista.

Le linee del campo fiammeggiano, si gioca di notte e improvvisamente gli spalti si riempiono di tifosi. Con bandiere che si vedono poco e male, ce n'è una con una specie di tritone al contrario che potrebbe benissimo essere un simbolo neofascista, mi sembra di vederne anche una dell'Algeria ma i pixel a disposizione in tutte le versioni che ho trovato sono troppo pochi. Per qualche ragione i tifosi umani, o umanoidi, tirano qualcosa che forse è cibo, forse interiora di maiale crude, in direzione dei calciatori usciti dagli spogliatoi (immagino si siano cambiati lì dove si cambiavano i gladiatori), che fa un rumore splatter. E qui mi chiedo: perché degli umani dovrebbero tifare contro la top XI mondiale scesa in campo per salvare il mondo? Forse gli spalti sono pieni di gente posseduta; o forse sono tifosi che vengono dal futuro, selezionati sul Twitter italiano in base alla capacità di odio specifico rivolta ai singoli giocatori. Figurati se non se ne trova qualcuno capace di tirare delle budella di porco a Paolo Maldini.

I calciatori umani sono 10 (sciatteria imperdonabile, davvero, del regista del video, che è anche il regista del video di Losing my religion dei R.E.M.) ed è una formazione piuttosto offensiva che possiamo solo provare a immaginare schierata, perché non solo non c’è neanche un’inquadratura dall’alto, di quelle che ti fanno vedere bene come le squadre organizzate si muovono con la coordinazione di uno stormo di anatre, ma non c’è neanche un allenatore. Negli anni novanta gli allenatori non erano ancora materiale da marketing, peccato perché Fabio Capello che allena i Cattivi e Arrigo Sacchi che allena i Buoni sarebbe stato un bel tocco. In ogni caso, l'idea è che i calciatori sono letteralmente abbandonati a se stessi. Come noi in questi giorni.

Oltra a Campos in porta, il solo difensore è Maldini. Edgar Davids e Rui Costa sono gli unici centrocampisti. Al limite Figo e Brolin possono giocare sugli esterni, ma gli altri sono tutti attaccanti che difficilmente potrebbero coesistere: Ronaldo, Ian Wright (su cui Emanuele Atturo ha scritto un pezzo pieno d’amore proprio qualche giorno fa), Kluivert e Cantona. Ma si sa come funzionano gli esseri umani, nei momenti di difficoltà viene fuori la solidarietà e lo spirito d’adattamento (diciamo, una parte degli esseri umani).

In realtà ho scoperto che della pubblicità esistono almeno due versioni e che in quella che immagino fosse destinata al mercato americano, Brolin era stato sostituito dal numero 7 della Nazionale statunitense. Adesso, io non so chi sia, ma ho tre ipotesi: Joe-Max Moore, Eric Waynalda o Roy Wegerle (se qualcuno di voi lo sa con certezza è pregato di scriverlo nei commenti, lo ringrazio in anticipo).

Interessante immaginare che Ronaldo, Cantona etc. abbiano girato due volte la stessa scena, una con Brolin e una senza. Tra le due versioni ci sono solo due ulteriori differenze. In quella con Brolin, Ronaldo guarda davanti a sé incurante (che è come immagino Ronaldo in una situazione apocalittica) mentre tutti si girano impauriti verso gli spalti; nell’altra guarda anche lui impaurito i tifosi. In quella senza Brolin, invece, Edgar Davids guarda in camera. In nessuna delle due versioni, quindi, i 10 giocatori riescono a fare tutti la stessa cosa.

Comunque. Entra in campo la squadra avversaria, in cui in realtà c’è un solo diavolo vero e proprio, che chissà perché fanno giocare in porta. Gli altri sono dei coatti con i tatuaggi in faccia e una mascherina di acciaio tipo Bane ne Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno. Come ha notato Bill Hanstock su SB Nation lo stile della squadra di indemoniati ricorda in maniera “quasi offensiva” quello degli All Blacks.

Dopo aver visto i cattivi parla Paolo Maldini, in rappresentanza dei Buoni (che è come si immaginano tutti gli italiani): “Maybe they are friendly”, dice, che significa “forse sono amichevoli” ma i sottotitoli traducono, dandogli uno spin in più di ironia: “Forse sono solo brutti”.

Cantona lo guarda mezzo male ma insomma non è il momento di fare polemica. È bello però che i due protagonisti umani siano una specie di versione adulta degli angeli rinascimentali, con i boccoli, gli occhi azzurri e le labbra carnose, e un uomo grande e grosso con la testa quadrata, che sembra avere zero voglia di salvare il mondo ma che forse ha un conto in sospeso con Lucifero. Maldini e Cantona sarebbero una grande coppia di poliziotti in una serie tipo True Detective.

La versione italiana che si trova su YouTube ha il logo di “Max”, una rivista che non c’è più famosa soprattutto per i calendari di grandi donne italiane, come Monica Bellucci o Sabrina Ferrilli. Altri tempi.

Quindi se ho capito tutto, l’idea di Bene soggiacente è quella di pochi eroi, diversi l'uno dall'altro ma uniti, soli contro tutti. Ingenui, almeno parte di loro, pacifici per natura, ma coraggiosi e cazzuti.

Mentre quella di Male... beh, semplicemente il Male non ama il calcio.

La squadra di indemoniati non tocca palla, non ci prova nemmeno. Mena e basta. Prima sbattono Figo faccia a terra e provano a calpestargliela con uno scarpino che al posto dei tacchetti ha delle lame. Poi prendono a gomitate Rui Costa che salta di testa. Kluivert non ha capito l’antifona e stoppa la palla di petto come se fosse solo al centro di una stanza vuota (perché, probabilmente, era solo al centro di una stanza vuoto con dietro un telo verde) e si prende un calcio da Muay Thay. Ian Wright neanche sembra aver capito bene il contesto, o magari è più forte di lui e non riesce a non protestare con un arbitro che ha degli occhiali da cieco e lo ammonisce mentre un altro demone gli dà una capocciata. Il Diavolo in porta sorride (noto una certa somiglianza con i sorrisi di Salvini nei post col cibo, ma sicuramente è una mia impressione).

A questo punto può essere interessante sapere che in un libro si dice che proprio per via della violenza questa pubblicità, che ha vinto molti premi, ovviamente, è stata vietata nella TV scandinava.

Mi chiedo però se non ci siano anche altri significati. Il pallone, ad esempio, è di cuoio, sembra una di quelle riproduzioni dei palloni ottocenteschi. I cattivi sono vestiti di nero mentre i buoni hanno tutti maglie diverse, quasi tutte bellissime. Il che mi fa pensare che forse c’è un sotto tema “passato contro futuro” (un tema caro alla Nike) e che magari anche il modo di giocare dei cattivi stia a rappresentare un modo passato. Che i Cattivi siano un'esasperazione del calcio kick-and-run inglese degli anni ottanta, un calcio virile che in realtà, diremmo oggi, è l’anti-calcio. E che viene spazzato via da un’elegantissima scivolata di Maldini, che anticipa Campos in uscita, terrorizzato di fronte alla linea di attacco degli avversari.

Ecco una rappresentazione ideale di quello che avevamo in mente quando abbiamo chiamato questo sito l’Ultimo Uomo.

I Buoni giocano un calcio tecnico e spettacolare. Tutto al volo. Kluivert di testa vince il duello contro ben due avversari, Brolin (o il suo sostituto americano) addirittura la passano in rovesciata a Ronaldo. Il Diavolo in porta a questo punto sembra aver capito che il vento sta cambiando e ringhia.

Quando Ronaldo il Fenomeno corre palla al piede il mio cervello mi comunica la stessa sensazione - Oh tieni gli occhi aperti che sta per fare qualcosa di incredibile - che mi comunicava quando lo vedevo giocare davvero. Infatti, ecco una bicicletta perfetta con cui scavalca un avversario, che non è il gesto tecnico con cui lo ricordiamo oggi e che anzi mi fa venire in mente che Neymar sarebbe perfetto per un remake, anche se forse dovrebbe giocare con i Cattivi.

Ronaldo crossa per Cantona che è tutto solo davanti al portiere. Lucifero apre le ali ma non copre tutta la porta. Arriva il celebre momento in cui si alza il colletto e dice “Au revoir” e poi calcia un pallone infuocato. Il tiro non è dei suoi migliori, è centrale e basso quando gli sarebbe bastato mirare all'angolino come contro un qualsiasi portiere umano, ma manda in mille pezzi il portiere per cui va bene così.

Ogni volta che rivedo questa scena penso a quanto il caso sia il migliore degli scrittori: Cantona ha iniziato a tenere il colletto perché aveva freddo. Penso anche a Neil “Razor” Ruddock, difensore del Liverpool, che si divertiva ad abbassarglielo e una volta, dopo la partita, ha perso tempo negli spogliatoi perché fuori c’era Cantona che lo aspettava.

Insomma, la squadra dei demoni era messa male in campo quanto quella di calciatori, che però avevano Paolo Maldini in difesa. In questo senso mi sembra più decisivo il suo gesto difensivo che quello di Cantona. Certo, l’idea è che Cantona avesse calciato così forte da dare fuoco alla palla, o magari era merito della percentuale di malvagità che c’era in lui, perché di tutti i calciatori in campo lui è senza dubbio il meno “buono”, se la bontà coincide con la “purezza”. Oggi su Twitter ci sarebbe la gara a chi scrive per primo che comunque è anche colpa del portiere che non mette neanche le mani. Io penso che in effetti anche Ronaldo, Kluivert o Wright avrebbero segnato senza problemi, magari in modo meno spettacolare.

Non capisco però se la partita finiva con il Golden Gol, che in effetti in quegli anni era in vigore nei supplementari, e allora mi chiedo se il video che stiamo vedendo noi non sono solo degli highlights che durano 90 secondi. Da qualche parte c'è una versione della pubblicità lunga 90 minuti? Perché in quel caso è arrivato il momento di mostrarla al mondo.

Forse però la distruzione del portiere è stata decisiva. In questo caso, come faceva Cantona a saperlo? Forse il messaggio di fondo è che bisogna avere coraggio ma anche immaginazione, pensare "out of the box", prendersi dei rischi? Che figura avrebbe fatto Cantona se Lucifero gli avesse bloccato il tiro?

In definitiva i Buoni hanno giocato un calcio verticale e libero, in cui tutti hanno dato il loro contributo esprimendo il proprio talento. Tranne Campos che non ha bisogno di intervenire, Ian Wright che per quel che ne sappiamo è rimasto svenuto a terra e Davids che non si vede neanche in un secondo di gioco. Strano visto che Davids è senza dubbio quello che se la caverebbe meglio in una partita senza regole.

I Cattivi non hanno toccato palla e da alcuni dettagli (tipo i due tipi che si tuffano in avanti mentre Maldini lancia dalla difesa) non sembrano conoscere il gioco del calcio. Perché l’unico della loro squadra con le ali gioca in porta anziché, che ne so, volare in giro per il campo lanciandosi la palla in aria, menando tutti, facendo tutto da solo?

Soprattutto, perché il Male ha accettato di sfidare il Bene in un gioco per cui evidentemente non aveva alcuna passione?

Perché il Male è stupido, ecco perché.

Alla fine torna il sole e sono spariti sia i demoni che i tifosi. Il mondo però resta desertificato, c'è una società intera da ricostruire.

Riguardare quella pubblicità in questi giorni difficili ha avuto su di me l’effetto ambivalente che oggi hanno film come il primo Blade Runner 2001: Odissea nello spazio. Il mondo sottinteso al loro immaginario è lontanissimo, al tempo stesso il loro pubblico siamo ancora noi. Hanno ancora un effetto sui nostri nervi. Gli anni ‘90 era ancora un'era in cui la pubblicità riusciva a formare la nostra immaginazione, a spingerne un po’ più i limiti.

Forse eravamo più ingenui noi, sicuramente era più ingenuo il mondo che avevamo intorno, almeno dal punto di vista italiano. Ad ogni modo, ancora oggi sono capace di immaginare una salvezza di questo tipo, solo che quella parte di me si sveglia e apre Twitter cercando se, per caso, mentre dormivo hanno trovato una cura immediata per il coronavirus ed è già arrivata a Bergamo.

Ancora oggi mi sveglio e so che per affrontare le giornate più difficili serve l’ottimismo di Maldini e la faccia tosta di Cantona.

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