Chi ha detto che nel calcio è diventato tutto prevedibile? Juan Cabal fino al 20 gennaio del 2024 era solamente una riserva dell’Hellas Verona. Nelle gerarchie di Baroni come terzino sinistro Josh Doig era considerato saldamente davanti a lui. Poi è arrivato il mercato di gennaio, il Verona ha venduto più di mezza squadra, compreso Doig al Sassuolo, e Cabal si è ritrovato titolare.
Era arrivato la stagione prima dall’Atletico Nacional senza nessun tipo di hype, neanche il minimo sindacale che si concede a un giocatore che arriva dal Sudamerica. In teoria aveva giocato anche lo scorso anno, ma in modo così irrilevante che quando ce lo siamo, appunto, ritrovato titolare pensavamo fosse nuovo. Da dove arrivava? E questo chi era? Un altro giocatore creato con una stampante 3-d da Sean Sogliano?
Poi Cabal si è impadronito della fascia sinistra dell’Hellas Verona ed è diventato, praticamente all’istante, uno degli esterni più interessanti del campionato. Stupisce più che altro la calma e la disinvoltura con cui ha gestito il ruolo: Cabal non è sembrato avere punti deboli, calandosi alla perfezione anche nel ruolo di un terzino che recupera all’indietro, in diagonale, su un centravanti avversario che vola verso la porta.
All’esordio da titolare in stagione un intervento niente male.
Sono insomma bastati pochi mesi a Cabal per attirare l’interesse delle principali squadre di Serie A, anche perché l’Hellas Verona non è bottega particolarmente cara e il giocatore si poteva prendere a una cifra ragionevole. Dopo una breve sfida tra Inter e Juventus alla fine sono stati i bianconeri ad aggiudicarsi il giocatore. Siamo solo a metà luglio ma Cabal è già il quarto nome comprato da Giuntoli - dopo Douglas Luiz, Kephren Thuram e Michele Di Gregorio. Cabal è un profilo dalle caratteristiche condivise con quelli appena arrivati: duttilità tattica, dinamismo e ottimo livello tecnico. Un giocatore completo, abituato a giocare in una squadra intensa - com’era l’Hellas Verona 2023/24 - e che gioca in più di un ruolo.
Cabal nasce infatti come difensore centrale, e col tempo è stato spostato come terzino sinistro, dove ha trovato continuità lo scorso anno. La sua duttilità, però, immaginiamo rappresenti un vantaggio da esplorare per un allenatore come Motta che utilizza in modo estremamente fluido la linea difensiva in costruzione - con centrali che salgono a centrocampo, terzini che si stringono dietro, oppure avanzano per dare ampiezza come pedoni sulla scacchiera.
Col pallone Cabal è a proprio agio. Possiede fondamentali puliti, orienta bene il corpo per ricevere, ha un buon primo controllo, porta bene palla e ha guizzi non banali anche sotto pressione. In questo caso, per esempio, ridicolizza Nahitan Nandez arrivato forse per ucciderlo.
È abbastanza veloce e sa portare palla sia sulla fascia che per corridoi più centrali, come si chiede a un terzino contemporaneo. Il modo in cui porta palla tradisce le sue origini da difensore centrale: è a proprio agio a mangiarsi il campo in avanti, e riesce a prendere velocità quando il campo si apre, ma quando si restringe è prudente e non sfida direttamente l’uomo. Cabal salta l’uomo soprattutto se lanciato in velocità.
Ciò che impressiona di Cabal, ciò che lo rende potenzialmente adatto a un salto verso una squadra di livello più alto, è la capacità di vincere i duelli difensivi. Non è un giocatore semplice da saltare, nei corpo a corpo ha un atletismo esuberante e nei duelli aerei esprime un dominio da difensore centrale. Tutte caratteristiche che lo rendono particolarmente duro nei recuperi in avanti, nel gioco d’anticipo sul diretto marcatore. E se volete un esempio recentissimo di importanza del pressing dei terzini vi sarà bastato vedere Cucurella nella Spagna - che ha giocato al posto di Grimaldo anche a quello scopo.
Molte squadre avversarie cercano giochi sulle catene laterali per uscire dal pressing, allora per una squadra che vuole riconquistare palla in avanti - come probabilmente sarà la Juventus di Motta - sarà importante avere esterni bassi capaci di togliere il respiro agli avversari. In questo caso vediamo Cabal saltare alla gola di Marcus Thuram, non esattamente morbido nei duelli corpo a corpo.
Il radar Statsbomb di Cabal è chiaro in questo senso: salta più forte degli avversari, recupera palla, è duro nei duelli.
Insomma, magari in altri tempi un giocatore come Juan Cabal non sarebbe arrivato così in fretta a giocare nella Juventus. Anzi, l’ambiguità di essere un difensore troppo offensivo e un terzino troppo difensivo - passatemi il riduzionismo, ci siamo capiti - sarebbe stata visto come un difetto qualche anno fa, mentre oggi è una qualità. Cabal è un profilo flessibile, con tutte le caratteristiche giuste per poter funzionare in un gioco come quello di Motta. Per esempio in questi giorni Nikola Milenkovic si è trasferito dalla Fiorentina al Nottingham Forest per una cifra quasi identica. So che si tratta di giocatori molto diversi, ma il punto è anche questo: Milenkovic è un difensore migliore ma la sua valutazione - più bassa rispetto a quanto potevamo immaginare forse - risente di caratteristiche non molto apprezzate nel calcio di oggi; mentre per Cabal appare il contrario. Motta potrebbe tornare a utilizzarlo anche come centrale difensivo, per esempio.
Certo, il suo adattamento a un contesto con grandi pressioni come quello della Juventus è tutto da vedere. Quasi tutti i giocatori venuti fuori nell'Hellas Verona a gennaio hanno trovato un buon mercato quest'estate. Segno della grande stagione fatta dalla squadra da Baroni, e del mercato di Sogliano.
Siamo ancora a luglio ma va detto che direttore sportivo e allenatore sembrano avere le idee molto chiare su come dovrà giocare la Juventus.