Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Altri 22 acquisti assurdi che potrebbe fare il Monza
08 lug 2022
08 lug 2022
Consigli a Galliani e Berlusconi, la coppia più attiva del calciomercato.
Dark mode
(ON)

Il condor è tornato. Dopo cinque anni spesi a fare il battitore libero tra le varie aziende e partiti di Silvio Berlusconi, Adriano Galliani è di nuovo alla guida di una squadra di Serie A. Non più Milano, ma Monza, solo pochi chilometri più a nord-est; non più il Milan di Sacchi-Capello-Ancelotti, ma il Monza di Stroppa (che in quel Milan ci è passato). Cosa aspettarci quindi?

Berlusconi e Galliani sono partiti alla grande, a far capire subito che le ambizioni della squadra vanno oltre la banale salvezza: dal mercato sono arrivati Alessio Cragno, Andrea Carboni, Andrea Ranocchia, Stefano Sensi e Mattia Pessina. Nessuna delle squadre della parte destra della classifica ha fatto meglio. Ma il meglio, lo sappiamo, deve arrivare. Senza aspettare gli ultimi tre giorni di mercato, i giorni di Galliani, il Monza sembra scatenato, almeno per quanto riguarda le voci del calciomercato. Se sei un giocatore senza contratto o che non si trova bene nell’attuale squadra, sicuramente sei stato accostato al Monza.

Senza sapere davvero quali sono le reali disponibilità economiche della squadra di Berlusconi (ma importa?) ecco una lista di possibili acquisti - tra l’utile e il nostalgico - che il condor potrebbe portare a termine nelle prossime sette settimane.

Paulo Dybala

Che il nome dell’argentino sia stato accostato al Monza è più sintomo della cattiva gestione della sua carriera che non della reale possibilità di Galliani di mettere a segno il colpo grosso, quello che - anche solo a livello simbolico - cambierebbe le ambizioni del Monza. Certo il fit sarebbe perfetto: la squadra di Stroppa gioca con il 3-5-2 e Dybala sarebbe la spalla ideale di Dany Mota (o di Icardi, Dzeko o qualunque altro grande centravanti in disgrazia stia puntando Galliani). Come seconda punta Dybala ha sempre fatto bene, anche a livello realizzativo: una stagione da leader con oltre 20 gol, con magari uno scalpo bianconero alla cintura, ne cambierebbe l’immagine appannata che abbiamo oggi. È se la vera dimensione di Dybala fosse la provincia?


Tutta una lista di possibili centravanti dal meno bollito al più bollito

Andrea Belotti

Si dice che la salvezza passa da un grande centravanti e il Monza può ambire a un centravanti più grande di Belotti? Galliani non deve neanche trattarne il cartellino, basta raggiungere il Gallo a casa sua, citofonare con gentilezza e piazzarsi sul divano in soggiorno. Tra un caffè e due biscotti lo convincerebbe facilmente a sposare la causa del Monza. Belotti, dopo un piccolo passaggio a vuoto, non ha più il mercato che aveva solo qualche anno fa. Si parla di un possibile passaggio al Monaco, dove però avrebbe parecchia concorrenza (a cominciare da Ben Yedder che si dice possa interessare il Manchester United ma che per ora è sempre nel Principato e la scorsa stagione ha segnato 32 gol). Quale squadra di alto livello lo farebbe il suo centravanti titolare, chi metterebbe la mano sul fuoco per lui? A Monza sposerebbe un progetto basato sulla grande imprenditoria lombarda, lui che lombardo lo è. Una squadra che oggi è arrivata in A, ma domani chissà. Iniziare la propria storia in Serie A con un centravanti con oltre 100 gol in categoria non è da tutti, anzi.

Edin Dzeko

Si sta parlando anche di Dzeko per l’attacco del Monza e chi siamo noi per non crederci. L’Inter si è riportata a casa Lukaku, praticamente silurando il bosniaco che ora cerca casa. Il Monza può anche solo pagare i 9.25 milioni di euro lordi del suo stipendio? Perché no, se può pagarli per Dybala. Dzeko non dovrebbe neanche cambiare casa: da Porta Nova, il quartiere di Milano dove abita, a Monzello sono circa 20 chilometri e se non vuole guidare è anche ben collegato con i treni. Messo accanto a Dybala formerebbe una specie di coppia d’attacco dell’Inter II o, almeno, Inter wannabe. Di Dzeko ci ricordiamo tutti la seconda parte della stagione, quella in cui sembrava il fantasma di sé stesso, ma c’era stata anche una prima parte in cui era stato anche più incisivo del solito sotto porta: ecco, quel Dzeko svolterebbe da solo la stagione del Monza.

Mauro Icardi

Come fosse normale, il nome di Mauro Icardi è uno dei più caldi per il ruolo di centravanti del Monza. L’argentino è prigioniero nella torre dorata del PSG e Berlusconi e Galliani svolgerebbero il ruolo di principe azzurro pronto a battersi contro il drago Al-Khelaifi. A Monza Icardi potrebbe ripulire la sua coscienza, mettere a tacere tutti quelli che ne hanno criticato le scelte di carriera o di vita solo dettate dai soldi o dal glamour. Per quanto possa essere fuori forma o lontano dalla fame di gol che lo rendeva una biscia in area di rigore, Mauro Icardi è un centravanti forte e al Monza ne serve uno. Per una neopromossa riuscire a sfruttare le occasioni è fondamentale, perché non ne arriveranno tantissime. Avere un centravanti sciupone rischia di rovinare tutto e Icardi può essere tutto, ma non un centravanti impreciso.

Le contingenze del mercato, però, sono ben diverse e più complicate di una favola: davvero c’è spazio per far incontrare i bisogni di Icardi con le possibilità del Monza? Non c’è nessuna squadra in mezzo tra PSG e Monza? Comunque andrà, la credibilità di questa voce certifica anche lo status di Galliani come mago del mercato, una persona che può far accadere cose che non dovrebbero accadere. Lo stesso dirigente, parlando dei rumor intorno a questa operazione, ha raccontato che una volta Laporta gli disse: «Le notizie del mercato non smentirle, lasciale andare…». (A questo punto vi lasciamo immaginare il Monza con Dybala dietro a Icardi e Dzeko, o Icardi e Belotti, perché in fin dei conti immaginare non costa niente, lasciamoci andare…).

Edinson Cavani

Notizia dell’ultima ora, al carro dei possibili centravanti del Monza si è aggiunto anche Edinson Cavani e l’idea non sembra così cattiva o impossibile. A gennaio l’uruguagio era stato vicinissimo al Corinthians, ma non era stato convinto dalla destinazione. Oggi è svincolato e Monza gli permetterebbe di restare in Europa per prepararsi ai Mondiali in un campionato competitivo e con la possibilità di giocare. Cavani è uno di quei calciatori che ha bisogno di giocare, spremere le ultime energie rimaste correndo lungo tutto il fronte offensivo, portando la croce della salvezza del Monza. L’ultima stagione è stata povera di soddisfazioni per lui, ma è dovuto anche all’improvviso arrivo di Cristiano Ronaldo, che gli ha tolto minuti in campo e spazio in area di rigore. La stagione precedente Cavani aveva segnato 17 gol senza essere titolare. È difficile credere che non abbia più nulla da dare al calcio, al nostro campionato che ha lasciato esattamente 10 anni fa perché diventato troppo forte. Certo, la visione romantica del futuro di Cavani è a Napoli come vice Osimhen, ma forse il Monza è una dimensione più adatta a lui. Centravanti nel 3-5-2, una seconda punta con cui associarsi o scambiarsi di posizione, scommettereste contro una sua stagione da 15 gol?

Luis Suárez

Ok, prendete il discorso fatto qui sopra per Cavani e ripetetelo per Luis Suarez. Anche lui alla ricerca di una squadra per prepararsi al Mondiale con l’Uruguay, anche lui ha chiuso le porte al Sud America (doveva andare al River Plate, ma l’esclusione dalla Copa Libertadores gli ha fatto cambiare idea), anche lui reduce da una stagione un po’ così (in cui comunque ha segnato 13 gol). Se stava andando al River, perché non al Monza? Al contrario di Cavani, Suarez sarebbe un centravanti da ultimi metri, avendo ormai perso la brillantezza che gli permetteva di essere un’ira di Dio ovunque ricevesse palla. Suarez è uno dei giocatori più forti della sua generazione, un attaccante per cui dovremmo pagare tutti qualcosa per vederlo nel nostro campionato, anche ora che lontano dal prime. Tra l’altro due estati fa, se ricordate, ha imparato qualche parola d’italiano, e non avrebbe molti problemi ad adattarsi alla vita monzese.

Zlatan Ibrahimovic

Ibrahimovic è in un limbo strano da decifrare: è ancora il leader tecnico della squadra che ha appena vinto lo scudetto oppure è già andato oltre la sua carriera da calciatore? Se non bastasse questa domanda a renderlo già il giocatore ideale di Galliani, Ibrahimovic è in una zona grigia anche da un punto di vista contrattuale. Si parla molto del rinnovo del suo contratto scaduto il 30 giugno, ma al momento non è ancora ufficiale, e soprattutto non è chiaro cosa vuole fare lui, cosa si aspetta da questa stagione, se un ruolo da padre spirituale oppure di giocare il più possibile. Su tutta questa grande incertezza potrebbe come non potrebbe allungarsi un’ombra da condor per un’operazione che rappresenterebbe lo smacco simbolico definitivo che immaginiamo Berlusconi sogni da quando è uscito dal club rossonero. The last dance, ma con Ibrahimovic al Monza: non sarebbe il migliore dei finali possibili?

Diego Costa

Ecco, se il Monza dovesse prendere Diego Costa, per carità, però sarebbe il segno che le cose non vanno così bene come ci hanno fatto pensare. Se tutti i nomi in questa lista sarebbero o un sicuro miglioramento o, almeno, una scommessa sensata, l’ultima stagione buona del brasiliano è la 2016/17, praticamente una vita fa in termini calcistici. Sono anni che Diego Costa viene infilato in possibili trattative di mercato di squadre italiane alla disperata ricerca di un centravanti, ma alla fine nessuno si è dimostrato così disperato. Se proprio dobbiamo trovare un motivo, c’è l’aspetto folkloristico: Diego Costa è uno di quei calciatori sanguigni, che creano un forte legame con la squadra, che amano fare a botte - metaforiche e letterali - con i difensori avversari. Un centravanti divisivo che porterebbe il terrore in Serie A, forse non quello che più serve al nostro campionato, ma insomma: bene o male purché se ne parli.


Aaron Ramsey

Inevitabilmente se il Monza vuole puntare su qualche grande colpo deve puntare su qualche grande colpo in decadimento. L’esperienza di Ramsey alla Juventus fin qui è stata un disastro, tra infortuni e prove scialbe. Non è andata bene neanche nel prestito ai Glasgow Rangers, finito con il drammatico errore dal dischetto nella lotteria della finale di Europa League che ha condannato la sua squadra alla sconfitta. Da settimane si parla di una possibile rescissione tra il calciatore e la Juventus, soprattutto perché Ramsey vuole giocare per arrivare preparato al Mondiale. A oggi il Galles è l’unico posto dove il suo spirito si rinfranca e dove torna - quasi - la versione di Ramsey che abbiamo visto splendere all’Arsenal. Il Monza potrebbe offrire lo stesso colore di maglia del Galles, il rosso; una quantità simile di pioggia (991 mm di precipitazioni annue a Cardiff, 920 mm a Monza) e di castelli. Forse meno verde, ma più risotti.

Andrea Poli

Andrea Poli aveva rappresentato uno dei peggiori acquisti dell’era Galliani al Milan, quella decadente e crepuscolare che sembrava non sarebbe finita mai. Che poi, in realtà, non era così male Poli (o almeno non quanto lo hanno percepito i tifosi del Milan), quanto piuttosto era finito al posto sbagliato al momento sbagliato. In una squadra che non riusciva a trovare una sua identità neanche per sbaglio, Poli aveva il difetto di non avere il portamento di Kakà o la garra di Gattuso. Col suo essere medio in una squadra mediocre incarnava perfettamente la banter era del Milan, con il picco di un breve momento che i tifosi ricorderanno bene: Andrea Poli full of energy che lo aveva trasformato in un meme.

https://twitter.com/outofcontextacm/status/1123226818889252865

Oggi Poli gioca in Turchia, all’Antalyaspor allenato da Nuri Şahin (forse potrebbero prendere lui). Riportarlo in Italia, al Monza, sarebbe una specie di chiusura del cerchio, magari non necessariamente una mossa calcisticamente decisiva per le sorti del Monza, ma certamente simbolica sì.


Andrea Bertolacci

Certi amori non finiscono, soprattutto se rappresenti l’archetipo del giovane talento italiano senza tatuaggi che ha già fatto innamorare Galliani una volta. Certo, Bertolacci non è più giovane ma, come ha suggerito lui stesso in un paio di lunghe interviste concesse in primavera, in Turchia è rinato. Oggi Bertolacci è al Kayserispor e parla di come si sia dovuto abituare al freddo di questa città di montagna alle porte della Cappadocia. Nonostante sembri sereno, nelle sue parole c’è un’ombra di nostalgia. Siamo sicuri che nelle sue gambe non ci sia ancora un’ultima danza in Serie A? Prima di spostarsi a Kayseri, Bertolacci ha assaporato la vita nella grande Istanbul, al Karagumruk, lamentandosi (da romano) del traffico. Sembra pronto per tornare in una piccola realtà, ritrovando gli amici di sempre. In Turchia ha segnato come mai aveva fatto in carriera, ma anche se non dovesse giocare potrebbe tornare utile con la sua esperienza nello spogliatoio del Monza. Chi meglio di lui, che porta sulla propria pelle le cicatrici degli errori passati, per insegnare ai nuovi arrivati come evitarli oggi?

Juan Mata

Juan Mata sembra calcare i campi della Premier League da sempre. Con i suoi occhi azzurri e il fisico da impiegato gli avremmo dato cinquant’anni, ma invece ne ha appena 34. Nelle ultime due stagioni, poi, ha giocato pochissimo, quindi magari sarà riposato. Davvero non ha più mercato? Qualche settimana fa era stato offerto alla Lazio, ma Sarri pare non fosse convinto. Ora si parla di un possibile ritorno in Spagna, tra Betis e Siviglia, un derby per Mata praticamente. La sua esperienza, però, farebbe comodo al Monza, una squadra povera di numeri 10. Certo, nel 3-5-2 di Stroppa il suo impiego non sarebbe immediato, ma Mata è in quella fase da vecchio saggio in cui può fare la mezzala in una squadra che vuole controllare il pallone. La domanda, a questo punto, è: il Monza di Berlusconi vorrà controllare il pallone anche in Serie A? Se la risposta è sì, Mata è una buona soluzione.


Sebastian Giovinco

Il suo ritorno in Italia, a gennaio alla Sampdoria, non è andato come sognava: appena due presenze e un infortunio che lo ha tenuto fuori dai giochi per mesi. Tornato come eroe dei due mondi (campione negli USA con il Toronto, campione in Arabia Saudita con l’Al Hilal), l’infortunio era forse lo scotto da pagare per riabituarsi al nostro calcio. Ora, smaltito il problema al polpaccio, è pronto a prendersi un finale di carriera meraviglioso. Giovinco ha dimostrato che la provincia italiana è il suo posto, brillando nelle esperienze a Empoli e Parma, e nessun posto è provincia come Monza. Da seconda punta è perfetto, inoltre porta in dote un talento sui calci piazzati che forse non ha nessuno in Serie A in questo momento. Cosa aspettano a Monza non lo so.




Javier Pastore

Avere Javier Pastore in Italia e non averlo al Palermo sarebbe una cattiveria, un’offesa alla nostra idea romantica del calcio, che però è - appunto - solo una nostra idea e non il vero andamento del mercato. È possibile che Pastore non abbia ancora molto da dare, che tra un infortunio e l’altro il suo talento si sia nascosto così bene che non è possibile tirarlo fuori o, magari, c’è ancora una possibilità. In ogni caso, per Galliani, sarebbe uno di quei colpi da ultimo Milan competitivo, quando Milano era diventata la capitale dei talenti sul viale del tramonto. Pastore che esce da una monoposto rossa numero 10 all’autodromo di Monza; il casco in testa, poi se lo toglie e: sorpresa. Forse un’immagine eccessiva, che andrebbe usata con calciatori tipo Messi, però, ecco, insomma: Pastore può ancora far sognare qualcuno e perché non il Monza?

Dani Alves e Marcelo

Se Galliani fosse stato ancora il DS del Milan crepuscolare degli ultimi anni si sarebbe lasciato sfuggire la possibilità di prendere sia Dani Alves che Marcelo? Certamente no. Con i brasiliani Galliani ci ha costruito un impero e nessuno è più brasiliano dei due terzini. Monza come una piccola Rio de Janeiro, le sponde del fiume Lambro come una piccola Copacabana, la caipirinha al posto dello spritz. Forse nel 3-5-2 di Stroppa non si troverebbero a meraviglia, diciamo che dal punto di vista atletico il meglio è passato per Marcelo e Dani Alves, ma è del tutto improbabile pensare che dopo qualche giornata il Monza possa affidarsi a un giovane allenatore italiano che ha appena rescisso il contratto con una squadra ucraina. Con Marcelo e Dani Alves chissà cosa potrebbe combinare.


Oscar Mingueza

33 presenze e 2 gol nel Barcellona, esordio in Nazionale spagnola un anno fa, Mingueza è uno dei giocatori realmente (quanta realtà esiste nel calciomercato?) accostati al Monza, e viene da chiedersi per quale processo mentale, a Galliani sia venuto in mente di comprare Mingueza. Un difensore centrale che nel tempo è stato adattato terzino destro e che è difficile anche da immaginare, con quell’abbinamento barba e capelli che non vede il parrucchiere da un po’ di tempo, l’aria di chi non deve fare il curriculum da un sacco di tempo, in una delle regioni dalla più forte etica lavorativa al mondo.

Gianluca Caprari

Se puoi sognarlo puoi farlo ha detto una volta Walt Disney. E allora un anno di Gianluca Caprari al Monza, nuovo Ronaldinho in rossonero, è davvero solo un sogno? Il grande numero 10, d’altra parte, è sempre stato il totem delle creature calcistiche di Silvio Berlusconi. Nel sottobosco di forum e siti sul calciomercato il suo nome gira da tempo, solo la storia ci dirà se chi lo ha tirato fuori era un pazzo o un visionario.


Daniele Rugani

«Mi sto divertendo e allenando per farmi trovare pronto», ha dichiarato pochi giorni fa Daniele Rugani ai margini dell'evento di padel 'Io aiuto il Mayer' a Forte dei Marmi - la città che ha reso grande “il condor” Galliani. Nonostante gli acquisti degli ultimi giorni, che hanno portato nella squadra di Stroppa i ventunenni Andrea Carboni e Valentin Antov, la difesa sembra essere il reparto del Monza ad avere più bisogno di esperienza di categoria. È per questa ragione che è arrivato Ranocchia, è per questa ragione per cui potrebbe avere senso Daniele Rugani. I due rappresentano forse le più grandi promesse mancate tra i difensori italiani dell’ultimo paio di generazioni: che rivincita sul tempo, sul fallimento sarebbe rivederli uno accanto all’altro in una squadra nuova che ha grandi ambizioni? Rugani da troppo tempo è finito in un limbo da riserva di lusso che sembra svalutarlo ogni stagione che passa. Uscire dalla prigione dorata della Juventus anche per lui sarebbe un toccasana.

Ahmad Benali

Il centrocampista lento, di classe, che gioca con i calzettoni abbassati è un altro topos delle opere calcistiche berlusconiane. Il calcio, però, nel frattempo è cambiato, e l’ex presidente del Consiglio si lamentava già anni fa del pressing e dell’intensità, di come stessero spegnendo il gusto per il pallone, per la riflessione. Comprare Benali, in questo senso, equivarrebbe all’esposizione dell’animale esotico o dell’opera d’arte introvabile: non particolarmente utile di per sé, ma vuoi mettere? Benali ha disegnato calcio anche nell’ultima partita del Monza in Serie B, la finale playoff di ritorno contro il Pisa (che era arrivato in finale grazie a un suo gol, nella semifinale di ritorno contro il Benevento), in cui giocava con la maglia numero 5 di Zidane e la spocchia di chi conosce questo gioco meglio degli altri. Nei momenti in cui è rimasto sveglio, Berlusconi se ne potrebbe essere innamorato. E lo sappiamo, quando si mette in testa di comprare un giocatore, anche se non ha molto senso, non c’è molto che si possa fare.




Gonzalo Villar

C’è stata qualche settimana di un certo anno in cui Gonzalo Villar sembrava il nuovo prototipo del centrocampista fenomenale spagnolo. Un centrocampista che sa fare una cosa sola - non farsi togliere la palla dai piedi - ma molto bene. È stata una febbre durata poche settimane, oggi Villar è caduto a un punto di disgrazia tale che nell’ultima stagione in prestito al Getafe ha giocato titolare appena 2 partite. È difficile immaginare un giocatore che ha vissuto uno spettro più ampio di considerazione: potenziale nuovo Iniesta nel centrocampo della Spagna, o relitto esotico da serie minori del calcio iberico. la Brianza potrebbe essere un buon posto per Villar, per capire qualcosa su di sé.

Lucas Torreira

Che parabola priva di senso, sarebbe, se Lucas Torreira dopo un anno a dominare la Serie con i suoi pressing feroci finisse in una squadra neopromossa? Torreira, tra i nomi che si fanno realmente, è uno di quelli che sembra più in grado di promettere un Monza da parte sinistra della classifica, un Monza da Europa League, o da Conference. Il Monza può comprare Dybala, Icardi e Torreira nella stessa finestra di mercato? Silvio Berlusconi può fare al Monza, nel 2022, un calciomercato del Milan neo-campione d’Italia? Cosa dovremmo pensare, su come funziona il tempo e la storia?

Torreira risponde all’identikit perfetto del giocatore cercato dal Monza: è forte e ancora senza una squadra? Provo a comprarlo.




Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura