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Perché Guardiola vuole Andrea Cambiaso
17 gen 2025
E perché è disposto a spendere così tanto.
(articolo)
10 min
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IMAGO / ABACAPRESS
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Perché Guardiola vuole Andrea Cambiaso? E perché è disposto a spendere, o meglio far spendere al Manchester City, tra i 60 e i 65 milioni di euro, o magari 80 milioni, che - pare - sia la richiesta della Juventus? Sono queste le domande che si stanno facendo in molti da quando la notizia di mercato è iniziata a rimbalzare per internet, dando concretezza al valore internazionale del terzino, che in Italia non è riconosciuto da tutti.

Cambiaso infatti è uno di quei terzini che arriva dalla gavetta in senso letterale, che è partito dalla Serie D e che in A ci è arrivato a 21 anni, risalendo tutte le categorie del professionismo senza che si parlasse mai di lui. Che quando è stato comprato dalla Juventus, dopo una prima buona, ma non eccezionale stagione al Genoa, era passata per essere una di quelle operazioni puramente finanziarie/amicali che il club fa, o è accusato di fare, con altri club più piccoli in Italia, tanto da essere finito nel processo per le plusvalenze fittizie. Anche pochi mesi fa, quando già Cambiaso era un giocatore riconosciuto, titolare nella Juventus e nel giro della Nazionale, l’interesse del Real Madrid per lui era sembrato ai più ironico, non reale. Lui, interrogato a riguardo, aveva detto «la Juventus è il mio Real Madrid».

I PROBLEMI DI GUARDIOLA
Detto questo, gli eventuali 60 o 65 milioni proposti dal City o gli 80 richiesti dalla Juventus rimangono una cifra molto alta per un calciatore di ruolo difensivo, che a 25 anni praticamente compiuti ha 13 presenze in Nazionale, 5 in Champions League e che l’unico trofeo che ha vinto è una Coppa Italia (e una vittoria di Serie B, anche se giocando pochissimo con l’Empoli). Nel calcio, però, soprattutto se non siamo i contabili del club che compra, ha un senso relativo provare a dare un valore al denaro: 60 milioni valgono meno in Premier League rispetto alla Serie A, e valgono ancora meno per il Manchester City, che - e su questo è in corso un processo - può contare su entrate enormi tra diritti tv e sponsorizzazioni.

Il City poi ha chiuso il mercato estivo in attivo addirittura di 116 milioni di euro, comprando solo Savinho (più il ritorno di Gündoğan) a fronte di diverse cessioni. Un’immobilità che Guardiola sta pagando in questa stagione soprattutto a livello difensivo, anche a causa degli infortuni. Quello tragico di Rodri certo, ma anche quelli di Ruben Dias, Stones e Nathan Aké, che hanno costretto l’allenatore catalano a brancolare nel buio alla ricerca di una stabilità che non ha ancora trovato. A tutto questo si aggiunge la probabile imminente partenza di Kyle Walker, le cui prestazioni in ogni caso sono calate molto negli ultimi mesi. Proprio per allungare le rotazioni difensive dal Lens è arrivato Abdukodir Khusanov, difensore centrale di cui si parla un gran bene, e probabilmente arriverà anche Vitor Reis, giovane difensore del Palmeiras.

Forse il picco delle difficoltà difensive del City, 3 gol subiti in rimonta dal PSV nel giro di poco più di 10 minuti. 

L’arrivo di Cambiaso allora si inserirebbe in questo contesto, quello di una squadra in crisi che sta cercando forze fresche a suon di milioni di euro per risollevarsi, forse anche per la voglia di Hugo Viana, nuovo DS del City, di creare la sua squadra, incidere con il proprio lavoro (per l’attacco sta arrivando Marmoush). Se la vittoria della Premier League è fuori discussione, il City si giocherà molto nei prossimi mesi: il passaggio agli spareggi in Champions League è in bilico, e per una squadra abituata ad arrivare almeno in semifinale fermarsi subito sarebbe tragico sia a livello sportivo che economico. C'è poi l'acceso alla prossima Champions League da conquistare: mancare l'obiettivo sarebbe catastrofico. Anche in quest'ottica vanno visti tutti questi investimenti, che siano dettati dal panico o meno.

ANDREA CAMBIASO, IL FACILITATORE
Certo è strano considerare Cambiaso un difensore per mettere una toppa sulla fragilità del Manchester City. Parliamo di un calciatore che, per dire delle sue ambizioni offensive, si è modellato su Dybala prima (il suo idolo) e Joao Cancelo poi, e che oggi potremmo definire un facilitatore della fase di possesso. Da questo punto di vista il matrimonio con il tecnico catalano è abbastanza perfetto, e dopotutto è stato lui a “inventare” il falso terzino, e cioè un meccanismo che prevede, in fase di uscita del pallone, che il terzino compia un movimento in diagonale dentro il campo per affiancarsi ai centrocampisti.

Senza voler usare termini a sproposito, in questi mesi con Thiago Motta Cambiaso ha fatto vedere il meglio del suo repertorio proprio partendo dall’esterno ed entrando dentro al campo per associarsi con i compagni e prendersi tante responsabilità in fase di costruzione del gioco (69.1 passaggi per 90’ tentati, 61.5 riusciti, per distacco quello che ne gioca di più in Serie A escludendo i difensori centrali e i centrocampisti davanti alla difesa). Proprio per la sua peculiare interpretazione del ruolo non ha troppo senso fare paragoni, ma rispetto ai terzini dei cinque principali campionati europei, Cambiaso è oltre o verso il 90esimo percentile in tutte le statistiche che riguardano la fase di possesso, come il numero di passaggi riusciti, la percentuale di accuratezza e le conduzioni progressive. 

Due esempi di Cambiaso che da terzino entra dentro al campo per ricevere, ma potrebbero essere mille.

L’importanza di Cambiaso col pallone per la Juventus non è però una novità di questi mesi. Già Allegri lo sfruttava come perno creativo del suo attacco, pur usandolo in maniera più canonica come esterno largo del 3-5-2. Cambiaso riceveva largo a destra e poteva rifinire l’azione con il cross o associarsi con McKennie, con cui aveva trovato una buona intesa nell’occupare il lato destro dell’attacco (e spesso era l’americano a compensare i movimenti verso l’interno di Cambiaso).


Ma Cambiaso poteva anche giocare a sinistra, o direttamente mezzala, come quest’anno può giocare terzino destro o sinistro, ma anche ala, perché tanto poi si torna sempre lì: un giocatore che parte dall’esterno e poi entra dentro al campo per ricevere nei mezzi spazi, far progredire la manovra, creare una linea di passaggio in più e lo fa più o meno sempre con lo stesso rendimento, indipendentemente da dove viene schierato.

Da questo punto di vista, allora, Cambiaso potrebbe arrivare al City per fare meglio quello che ora fa Rico Lewis. Anche l’inglese è quel tipo di giocatore lì, un terzino che fa poco il terzino e che entra dentro al campo per fare tutto il resto. Lewis finora è stato il terzo giocatore più impiegato nel City dopo Haaland e Gvardiol, ma lo è per necessità, perché Walker, che storicamente ha fatto le fortune del City a destra, non sembra essere più integro, o perché comunque è stato sballotato per il campo a tappare i buchi delle varie assenze: ha giocato terzino destro, ma anche terzino sinistro e mediano, proprio come potrebbe fare Cambiaso.

Rico Lewis da terzino stringe dentro al campo, riceve e scambia con con Gundogan per poi ricevere il passaggio di ritorno alle spalle della pressione avversaria. Da qui servirà un bel filtrante per Haaland.

Guardiola è sempre stato ricco di complimenti per lui, recentemente ha detto che «Rico gioca a calcio! Se lo metti in una posizione, sa esattamente cosa deve fare». Il calciomercato di un club come il City, con una rosa straordinaria e tanti soldi, funziona però anche così: individuare il minimo punto debole e provare a migliorarlo, anche solo per avere un'alternativa. Dopotutto Lewis ha appena 20 anni, e se Guardiola aveva detto che con lui la questione terzino era risolta per almeno 10 anni, è lecito pensare che sia più indietro rispetto a Cambiaso, e che Cambiaso possa sostituirlo dando più certezze a destra, visto che le statistiche ci dicono che i dati sui passaggi sono simili, ma l’italiano perde meno palloni ed è più incisivo.

Un confronto tra il radar statistico Statsbomb di Rico Lewis e quello di Cambiaso.

MENO SOLIDITÀ, PIÚ DUTTILITÀ
La scelta di Cambiaso è interessante, che vada a buon fine o meno, anche perché andrebbe a ribaltare quella che sembrava un nuova tendenza di Guardiola, ovvero la ricerca della massima solidità possibile. Cambiaso non è certo un difensore centrale che può adattarsi ad altri ruoli, come i vari Stones, Akanji, Aké e Gvardiol con cui ha vinto la Champions League, né sostituisce l’insensato atletismo del miglior Walker o le letture difensive di Rodri. I suoi limiti difensivi sono piuttosto evidenti, basta guardare il gol subito contro l’Atalanta: Cambiaso, da terzino sinistro, si fa sovrastare da Bellanova senza neanche provare a infastidire l’avversario, che può facilmente fare la sponda.

Contro gli esterni ipertrofici della Premier League difficilmente le cose andranno meglio.

Il City rimane però una squadra che principalmente ha il pallone, e che si difende meglio col pallone (prima per possesso palla in Premier). E allora Cambiaso torna molto utile anche per risolvere alcuni problemi di Guardiola quando la sua squadra arriva negli ultimi 16 metri avversari. Se avete visto giocare il City di recente, vi sarete accorti che in attacco a occupare la zona del trequartista di sinistra c’è Gvardiol, un difensore centrale. Anche questa non è una deformazione del nuovo Guardiola, difensori che diventano trequartisti, e se il croato ha mostrato di avere qualche talento, soprattutto nel tiro da fuori, le sue statistiche avanzate dimostrano come non sia un creatore di gioco. Pur avendo un volume di passaggi nell’ultimo terzo di campo leggermente superiore a quello di De Bruyne, la qualità dei suoi passaggi è infinitamente più bassa (0.07 xA per il croato, 0.39 xA per il belga).

Non voglio dire che Cambiaso sia vicino a De Bruyne per quanto riguarda la rifinitura, ma certo la sua duttilità permetterebbe a Guardiola di trovare un compromesso tra avere dei giocatori che possono coprire ruoli difensivi e giocatori che rendono migliore la fase di possesso. Cambiaso poi ha un'interpretazione molto moderna del suo ruolo, e non avrebbe problemi a esaudire le richieste in fase di pressing e riaggresione di Guardiola, anche se devono essere testate all'interno dei ritmi folli della Premier League. Inoltre la sua duttilità veramente permette di schierarlo quasi ovunque: per come vede le ali Guardiola, Cambiaso potrebbe giocare anche alto a destra, magari per far riposare ogni tanto Bernardo Silva, che sembra aver bisogno di ritrovare la brillantezza dei giorni migliori.

E LA JUVENTUS?
Insomma, ci sono molti motivi per cui Guardiola potrebbe volere Cambiaso, senza pensare che valga o non valga 60, 65 o 80 milioni di euro. L’altra questione è se la Juventus dovrebbe accettare questi soldi. Il rilancio fatto lascia intendere che la società non vuole liberarsi a cuor leggero di lui, o comunque pensa di poter ottenere di più. Prima dell’infortunio alla caviglia, Cambiaso è stato probabilmente il miglior giocatore della squadra, o almeno il più continuo, il più vicino all’ideale di giocatore di Thiago Motta. Soprattutto è uno dei giocatori preferiti dai tifosi, uno di quelli che più ci tiene, che rappresenta meglio l’identità della Juventus, un’identità che il club ha un po’ perso negli ultimi anni. Cambiaso è un calciatore intelligente e disponibile, che porta benefici al gruppo, che sa trascinare e non si fa problemi a trasmettere le proprie emozioni.

La Juventus, però, come tutte le squadre in Italia, deve costruire parte del suo bilancio attraverso il player trading e considerando i problemi finanziari avuti in passato è veramente difficile pensare di rinunciare a un’occasione del genere, la cessione di un terzino per tutti questi soldi, che genererebbe una super plusvalenza. Diversi cicli del club sono partiti da grandi cessioni, Zidane e Pogba solo per citare le più mastodontiche, giocatori con un impatto sicuramente maggiore.

Nell’immediato la perdita di Cambiaso sarebbe pesante per la Juventus, anche perché trovare un giocatore con caratteristiche simili non è facile (al suo posto ha giocato McKennie finora), ma è anche vero che la sua presenza e la sua importanza finiva per fargli pestare i piedi con altri giocatori che invece, per caratteristiche e valore, dovrebbero essere più incisivi. La Juventus potrebbe magari trovare un terzino meno influente col pallone e ridistribuire quei compiti tra i suoi centrocampisti, anche perché per loro ha investo molto in estate.


In ogni caso, che un calciatore italiano sia così considerato da un club importante come il City, ci ricorda il valore del nostro calcio, che spesso siamo noi i primi a bistrattare. Un campionato con tanti problemi, ma dove ancora riusciamo a sviluppare talenti peculiari come Cambiaso.

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