Tra settembre e ottobre, col mercato già chiuso, la Juventus ha perso per squalifica Paul Pogba e Nicolò Fagioli, due dei sette centrocampisti presenti in rosa. L’assenza delle coppe ha mitigato l’emergenza e col passare delle settimane Allegri e i suoi giocatori sono riusciti a mascherare il problema con soluzioni più o meno creative. Weston McKennie si è scoperto uno dei giocatori più importanti della rosa per l’equilibrio del 3-5-2, Cambiaso ha fatto la mezzala al bisogno, Locatelli e Rabiot hanno fatto gli straordinari anche quando erano in condizioni precarie e, quando non c’erano, Miretti e Nicolussi-Caviglia hanno provato a dare il loro contributo.
La Juventus sembrava girare così bene che solo qualche settimana fa Giuntoli aveva potuto dire serenamente che non avrebbe fatto mercato, che la rosa andava bene così, spegnendo anche le voci dell’interesse per due mediani di alto profilo come Pierre-Emile Hojbjerg e Kalvin Phillips. Poi, negli ultimi giorni, si è iniziato a parlare di nuovo della necessità di aggiungere un centrocampista. Forse è stato l’infortunio di Rabiot, forse, semplicemente, è stata una richiesta di Allegri. I nomi usciti erano principalmente due: Pereyra dell’Udinese e Bonaventura della Fiorentina. Due profili diversi, ma simili nell’essere un “usato sicuro” per la Serie A: tutti e due over 30, tutti e due con stagioni e stagioni alle spalle nel nostro campionato, e quindi potenzialmente pronti già da subito. Poi invece, con un colpo di coda repentino, la Juventus ha preso in prestito dal Southampton, con un diritto di riscatto fissato a 49 milioni di euro, Carlos Alcaraz.
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