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Walid Cheddira è la più grande sorpresa della B
11 ott 2022
L’attaccante del Bari ha vinto il premio AIC di giocatore di B di settembre.
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6 min
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LiveMedia/Emmanuele Mastrodonato / IPA
(copertina) LiveMedia/Emmanuele Mastrodonato / IPA
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Walid Cheddira ha vinto il premio AIC di giocatore di B di settembre. Il suo premio segue quello di Cedric Gondo.

Appena tre anni fa Walid Cheddira chiudeva la stagione segnando 10 gol in Serie D con la Sangiustese, oggi invece è il capocannoniere della Serie B, la grande sorpresa della squadra sorpresa, il Bari primo in classifica. Durante l’ultima pausa per le Nazionali ha esordito con la maglia del Marocco e a novembre potrebbe essere convocato per i Mondiali in Qatar (se non andasse, invece, potrebbe ancora optare per l’Italia, avendo il doppio passaporto, anche se il calciatore ha fatto capire che «ormai le scelte sono fatte e cambiare sarebbe molto brutto»). Le sue prestazioni, inoltre, gli sono valse il premio di giocatore di B del mese di settembre battendo Florian Ayé del Brescia, Jeremy Menez della Reggina e Salvatore Esposito della SPAL. Un mese in cui ha segnato tre gol in tre partite, che hanno portato due vittorie per 1-0 e un pareggio, risultati che hanno lanciato il Bari.

In mezzo c’è un percorso di crescita solo apparentemente lineare, che lo ha visto arrivare nell’estate del 2019 al Parma (in quel momento ancora in A, quindi un salto di quattro categorie), ma andare subito in prestito all’Arezzo in C, dove aveva giocato 16 partite, quasi sempre entrando a partita in corsa, segnando appena un gol. Meglio era andata a Mantova, sempre in C: alla prima stagione da titolare aveva segnato 9 reti e impressionato per la sua forza fisica, convincendo il Bari a puntare su di lui per tornare in B. La scorsa stagione il contributo di Cheddira era risultato decisivo per la promozione, ma più che per i gol - 6 in 37 partite - è stata la sua interpretazione generosa del ruolo a risaltare e farne uno dei giocatori più amati dai tifosi. Schierato accanto a una punta più tecnica, Antenucci, e a un trequartista, solitamente Botta, Cheddira si è infilato perfettamente nel gioco di Michele Mignani, che gli chiede un grande lavoro con e senza palla. Cheddira è uno di quegli attaccanti che non si risparmia mai: feroce nel pressing, sfiancante per le difese avversarie con le sue progressioni e i continui scatti in profondità. Tutto questo impegno, però, spesso finiva per pagarlo in fase di realizzazione, mostrando alcuni limiti quando si trattava di concludere.

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