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Maresca ha restituito il Chelsea alla Premier League
13 dic 2024
Con un gioco rischioso e spettacolare, il Chelsea è tornato ai piani alti della classifica.
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11 min
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IMAGO / Action Plus
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Dopo una scalata ai piani alti della classifica della Premier League andata avanti per settimane, a dicembre il Chelsea è arrivato a raggiungere il secondo posto, segnando 12 gol nelle ultime 3 partite. Sono stati tre contro l’Aston Villa (3-0), cinque contro il Southampton (1-5) e quattro contro il Tottenham (3-4). In uno dei derby di Londra più sentiti, la squadra di Maresca era addirittura passata in svantaggio di due gol dopo appena dodici minuti, eppure è riuscita a vincere al termine una partita rocambolesca.

È un momento d'oro per il Chelsea, insomma, non solo per i risultati ma anche per il calcio gradevole che la squadra riesce ad esprimere. Contro il Southampton, i tifosi del Chelsea in trasferta hanno festeggiato la goleada cantando per la prima volta un coro poi ripetuto durante la partita col Tottenham: “We’ve got our Chelsea back”. Abbiamo avuto il nostro Chelsea indietro.

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Dopo due anni e mezzo dall’arrivo della nuova proprietà americana guidata da Todd Boehly, che aveva smantellato la squadra vincitrice della Champions League 2020/21 per costruire una rosa giovanissima, i tifosi stanno finalmente iniziando a vedere la luce in fondo. Prima di questa metà di stagione la direzione sportiva sembrava seguire una strategia suicida: il Chelsea non riusciva più ad essere competitivo ad alti livelli, ciò che invece aveva contraddistinto l'era Abramovich. Alla fine della prima stagione della nuova proprietà, quella del licenziamento di Tuchel e del passaggio da Potter a Lampard, il Chelsea era arrivato addirittura dodicesimo; in quella appena trascorsa, con Pochettino in panchina, sesto.

In pochi credevano che Maresca potesse raddrizzare in tempi brevi una situazione che ormai sembrava fossilizzata sulle sue storture, nonostante la Championship vinta col Leicester. Dopo i risultati delle amichevoli estive e con una rosa mastodontica che faticava a prendere forma, molti opinionisti vedevano il Chelsea diretto di nuovo verso il disastro e lo stesso Maresca ci andava cauto, dicendo che l'obiettivo della squadra era solo la qualificazione a una coppa europea. E invece la stagione sta andando ben oltre le aspettative, e adesso il Chelsea non solo è secondo ma è anche una delle squadre più divertenti di questa stagione, dietro solo al Liverpool di Slot.

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C'è da dire che il grosso degli acquisti che hanno rivoluzionato la rosa e che oggi sono fondamentali arrivava dalla scorsa stagione. D'altra parte, il Chelsea aveva messo a disposizione di Pochettino ben 464 milioni solo di cartellini, la gran parte per gli attuali titolari: Moises Caicedo, Cole Palmer, Nicolas Jackson, Robert Sanchez. Le spese fatte in estate (altri 238 milioni per giocatori come Pedro Neto, Joao Felix, Dewsbury-Hall e Jorgensen) col senno di poi possiamo dire siano servite a fornire alla squadra un bel ventaglio di alternative. Il risultato, come detto, è stato un ricambio praticamente totale. Della rosa della prima vera stagione della nuova dirigenza (la 2022/23) sono rimasti solo 9 dei 30 giocatori totali: il capitano Reece James, Bettinelli, Fofana, Badiashile, Chilwell, Enzo Fernandez, Chukwuemeka, Mudryk e Joao Felix, che è tornato alla base dopo il prestito al Barcellona.

Per provare a tagliare una rosa che a metà mercato era diventata ipertrofica, il Chelsea le ha provate tutte, non riuscendo comunque appieno nel lavoro prestabilito. Le immagini dei giocatori ammassati in palestra durante il ritiro estivo sono diventate un meme, tanto che Maresca ad un certo punto ha dovuto dire ai microfoni che avrebbe lavorato “solo” con 28 giocatori, mettendone fuori rosa ben 17. Un modo brutale di trattare dei calciatori sotto contratto, ma a cui evidentemente Maresca è stato costretto a ricorrere per riuscire a costruire una squadra vera e propria.

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Uno dei risultati più evidenti è che, in questa stagione, il Chelsea ha la rosa più giovane della Premier League (24 anni di media): tolto il terzo portiere Bettinelli di 32 anni mai utilizzato, l’età massima dei giocatori utilizzati in stagione sono i 27 anni del portiere Robert Sanchez, dei difensori Adarabioyo e Chilwell, e dell’attaccante Nkunku. Anche prendendo solo il nucleo di giocatori su cui si regge il progetto, quelli considerati centrali da Maresca, solo Cucurella ha più di 25 anni. Insomma, Maresca ha a disposizione una squadra a cui manca esperienza, ma di certo non il talento. Fin dall'inizio una delle incognite principali è stata quanto tempo ci avrebbe messo a costruire un sistema di gioco che potesse esaltare quel talento, e la risposta è arrivata in pochi mesi.

L'IMPORTANZA DI PALMER E ENZO FERNANDEZ

Rispetto allo stile di gioco ereditato da Pochettino, con Maresca ci sono leggermente meno passaggi corti. Proprio come nel Leicester la scorsa stagione, il suo gioco di posizione cerca di arrivare velocemente nella zona di rifinitura. D'altra parte, il Chelsea ha i suoi talenti migliori nella metà campo avversaria e anche per questo la squadra viene schierata con un 3-2-2-3 in fase di possesso che cerca di far arrivare più palloni possibili in quella zona di campo e di accorciare velocemente in avanti quando il pallone viene perso.

Il nucleo di questo sistema di gioco sono i due centrocampisti offensivi, praticamente mai in linea: Enzo Fernandez gioca inizialmente più vicino al centrocampo, mentre la stella della squadra, Cole Palmer, è più libero di muoversi lungo tutta la zona di rifinitura. Il "quadrato" che in questo modo si forma a centrocampo non è mai perfettamente simmetrico ed è proprio quello che vuole Maresca. Il centrocampista argentino è stato liberato dal suo ruolo di regista della squadra e portato ad agire qualche metro più avanti per avere maggiore influenza avanzando per giocare in zona di rifinitura. Rispetto alla passata stagione è diminuito il numero totale di passaggi a partita (da 76 a 63 per 90 minuti; dati StatsBomb, come tutti quelli che troverete di seguito) e anche di quelli che fanno avanzare il pallone (da 8.57 a 5.62 per 90 minuti), ma è aumentato il loro peso in termini di rifinitura (da 1.31 passaggi chiave per 90 minuti e 3.35 azioni che portano ad un tiro a 1.98 passaggi chiave e 4.13 azioni che portano ad un tiro). Per abituarsi a questo nuovo Chelsea più verticale Enzo Fernandez ci ha messo del tempo, ma adesso sembra aver trovato la sua dimensione - quella cioè di centrocampista che raccoglie il pallone a centrocampo e che poi si butta in avanti col proseguo dell’azione.

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Molto del grande stato di forma del Chelsea gira ovviamente intorno al talento di Cole Palmer, che sembra destinato all’Olimpo della Premier League. Il trequartista inglese ha una precisione nel suo sinistro e una visione di gioco che al momento ha pochi eguali al mondo. Maresca, in questo senso, cerca di non limitarlo in alcun modo, perché basta che la palla passi per i suoi piedi per far succedere qualcosa. Palmer è un giocatore in grado di sfruttare i pertugi nella difesa avversaria attraverso un filtrante, o di trovare la porta direttamente con un tiro, senza avere nemmeno una capacità eccezionale di condurre il pallone in velocità nel traffico. Il Chelsea allora prova ad assecondare la sua capacità di trovarsi lo spazio in cui ricevere e adattarsi alle idee che gli vengono in quel momento. A volte gli basta un tocco del pallone di prima o un lancio dalla propria metà campo per alzare il livello di tutta la manovra. Ogni sua partita nasconde dettagli di classe purissima unici in questo momento in Premier League.

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Insomma, Palmer ha una creatività unica con il pallone e da questo punto di vista non ci sarebbe sole migliore intorno a cui girare per il Chelsea. Maresca l’aveva già allenato quando era un giovane talento del Manchester City, che stava provando a gestirlo con pazienza come fatto con Foden. Lo ha ritrovato al Chelsea dopo una stagione da 24 reti e 15 assist in 45 presenze, e adesso è già in doppia cifra di gol.

Grafico StatsBomb

L'INFLUENZA DI GUARDIOLA

Il modo con cui si cercano e in cui gestiscono gli spazi in campo Enzo e Palmer ricorda quello che chiedeva Guardiola rispettivamente a Gündogan e de Bruyne nel suo Manchester City nella stagione 2022/23. In generale l'influenza dell'allenatore catalano è evidente nella disposizione di questo 3-2-2-3 (siamo al secondo assistente di Guardiola che costruisce una squadra da lotta per il titolo in Premier con una versione in miniatura del City dopo Arteta con l’Arsenal). Un altro esempio è il modo in cui le ali (due tra Sancho, Pedro Neto o Madueke) rimangono larghe per dare ampiezza prima di decidere se puntare l’avversario diretto o venire dentro il campo in conduzione se c’è spazio.

La priorità comunque è generare superiorità numerica sull’esterno, dove - come da precetto guardiolista - devono aspettare il pallone che inizialmente circola attraverso i corridoi centrali del campo. Altre somiglianze: anche per Maresca ci devono essere sempre due giocatori vicini centralmente a protezione della linea difensiva in fase di transizione difensiva (possono essere due centrocampisti puri come Caicedo e Lavia o un centrocampista e un terzino che entra nel campo come Malo Gusto), e anche per Maresca va utilizzata una sola punta centrale (Nicolas Jackson), che come Haaland deve dare sempre profondità e fare da punta di lancia nel pressing. Certo, in questo momento il senegalese non ha le medie gol del norvegese e forse non le avrà mai, ma è comunque alla dignitosa quota di 8 gol in 14 partite, e senza palla fa un lavoro insostituibile. «Nicolas Jackson ha segnato un gol ma ha fatto un lavoro fantastico, pressava il portiere e il difensore centrale destro», ha detto Maresca dopo la vittoria contro l’Aston Villa «Correva per due giocatori e questo è ciò di cui abbiamo bisogno». Va detto, poi, che il gol segnato in quella partita è da centravanti di alto livello, con l’attacco del primo palo eseguito con perfetto tempismo e la conclusione di prima.

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L’approccio alle partite di Maresca, comunque, non è statico e il lavoro alla lavagnetta durante le partite è costante. Il 3-2-2-3 descritto poco fa, per dire, può dispiegarsi in modi diversi, anche all’interno della stessa partita. Contro il Tottenham inizialmente è sceso in campo nel modo che ci si aspettava, ma, per recuperare lo svantaggio immediato, Maresca ha mosso le sue pedine. Ha fatto uscire all’intervallo Lavia per Malo Gusto, spingendo Cucurella ad alzarsi per giocare alto a centrocampo. «Nel primo tempo c'erano Cole Palmer da una parte ed Enzo Fernandez dall'altra. Nel secondo tempo avevamo Cole Palmer da una parte e Cucurella dall'altra. Abbiamo cambiato qualcosa sulla trequarti. Era solo per questo motivo. Credo che alla fine abbia funzionato bene e abbiamo vinto la partita», ha spiegato Maresca, che ha preso il terzino e lo ha portato a giocare da trequartista in modo da spingere nello spazio alle spalle del centrocampo del Tottenham alzando tutto il Chelsea di qualche metro.

Maresca ha un approccio anche rischioso per certi versi ma il risultato è una squadra offensiva e divertente, che pensa di poter segnare sempre un gol in più dell’avversario. Per adesso la scommessa sta ripagando. Dopo 15 giornate giocate il Chelsea è la squadra col miglior attacco della Premier League: con 35 gol segnati (4 più del Tottenham secondo), arrivati creando 32.59 xG (il Bournemouth è secondo con 30.92) e 92 tiri in porta (gli stessi del Manchester City e tre più del Liverpool secondo). La differenza reti di +17 è inferiore solo di un gol a quella della squadra di Slot, prima in classifica.

In generale potremmo dire che il Chelsea scommette sulla variabilità. Lo ha fatto in fase di costruzione della rosa, in cui ha ammassato un numero enorme di talento giovane sperando di pescare i nomi giusti, e lo fa ora nel piano partita, giocando ad alto ritmo e in modo offensivo puntando sulla quantità di occasioni da gol più che sulla loro qualità. Per questa stessa ragione, il Chelsea è anche una squadra che concede molte chances agli avversari, e che di conseguenza non ha subito gol solo in 3 delle 15 partite di Premier giocate (Bournemouth, West Ham e Aston Villa). Inevitabilmente la coperta è corta.

Il gioco, però, vale la candela. E il gioco di Maresca comporta aver sempre segnato almeno un gol, esclusa la prima giornata di campionato persa contro il Manchester City per 2-0. Sono 14 giornate consecutive che il Chelsea va a segno almeno una volta, anche nelle partite in cui è passato in svantaggio, contro Brighton, Tottenham (contro cui ha poi vinto), Forest, Manchester United e Arsenal (contro cui alla fine è arrivato un pareggio). L’unica sconfitta dopo la prima giornata è arrivata con il Liverpool.

Forse a Maresca in questo momento storico sarebbe bastato lottare per il quarto posto, ma con il crollo del Manchester City e del Manchester United, il Chelsea si è ritrovato inaspettatamente nelle prime tre posizioni in classifica. Dopo la vittoria col Tottenham è a -4 dal Liverpool primo (che ha però una partita da recuperare). A Londra ovest, comunque, non si parla ancora di lotta per il titolo. «I tifosi possono sognare», ha detto Maresca «ma la realtà è che non siamo ancora pronti, l'importante è che miglioriamo giorno per giorno». Certo, potrebbe essere anche un modo per fare da pompiere ma rimane il fatto che il Chelsea è molto più avanti nel proprio percorso di crescita di quanto probabilmente si aspettasse lo stesso Maresca. Ritrovarsi virtualmente in lotta per il titolo giocando in questo modo non ha solo riacceso l’entusiasmo dei tifosi, ma ha restituito alla Premier League una di quelle squadre che non possono mancare nel suo panorama.

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