Cappello, barba e vestito rosso sono opera di Emma Verdet.
A forza di vestirci da Babbo Natale per i nostri nipotini abbiamo finito per prendere sul serio la faccenda. Non tutti i Babbo Natale sono uguali e non basta uscire in balcone e cambiarsi al freddo per aver svolto al meglio il proprio lavoro. Sono molte le qualità simboliche che un buon Babbo Natale dovrebbe avere e ci siamo chiesti, se la Serie A fosse una grande famiglia, chi sarebbe il migliore con baffi, barba e cappellino per la cena del 24.
Gonzalo Higuaín
Babbo Natale deve avere carisma e dolcezza per affascinare i più piccini e intimidire con uno sguardo gli adolescenti che potrebbero aver voglia di dire: «Ma non lo vedete che è zio Gonzalo?». Higuaín ha un’aria paterna perfetta, ricordatevi però di passargli i regali e farlo sentire al centro della festa, altrimenti diventa di cattivo umore.
Leonardo Blanchard
Per essere un buon Babbo Natale deve starti bene la barba, e per starti bene la barba le dimensioni mascellari contano. Leonardo Blanchard ha il pregio di poter distribuire la sua barba su 4 metri quadri di mascella e questo gli infonde un’autorità “babbonatalesca” notevole.
Emil Hallfreðsson
L’iconografia classica del capitalismo ci offre un Babbo Natale di un’etnia abbastanza indecifrabile. Eppure, dietro i colori canuti si possono indovinare dei dettagli quasi corvini. L’ennesima menzogna delle multinazionali: come può Babbo Natale essere nato in Lapponia e avere barba e capelli neri? Siamo seri: il vero Babbo Natale somiglia a Hallfreðsson, anche se non vi piace.
Kamil Glik
Responsabilità di un capitano del Toro:
1. Segnare 10 gol l’anno anche se gioca in difesa.
2. Intimidire i giocatori della Juventus.
3. Vestirsi da Babbo Natale per i propri tifosi.
Antonio Cassano
Cassano è quel Babbo Natale a metà tra esibizionismo e sincera bontà. Non sembra interessargli nulla delle feste finché la mattina del 25 non ti fa trovare una Ferrari gialla sotto l’albero.
Mattia Perin
Nessuno come Perin ha l’aria dello zio adolescente costretto a vestirsi da Babbo Natale per i nipotini. I capelli però lo tradiranno e quando anni più tardi chiederete ai vostri figli e nipoti: «Ricordi quando veniva Babbo Natale a casa?», loro risponderanno: «Sì, era zio Mattia travestito».
Gianluigi Buffon
Babbo Natale è la quintessenza del paternalismo: è severo, ma giusto, premia i buoni con regali materiali e nega il proprio affetto ai cattivi scomparendo come i pessimi genitori delusi. C’è, in Italia, una figura più paternalistica di Gigi Buffon? Un uomo che catechizza con attenzione i figli prediletti del calcio italiano e caccia di casa in modo spietato quelli più problematici.
Se non vi siete comportati bene, se avete fatto arrabbiare mamma e papà, Buffon non vi porta i regali. Niente. Esce in balcone, si mette il costume di Babbo Natale, entra facendo Babbo Natale, facendo “oh oh oh”, si porta dietro un sacco vuoto che mette sottosopra per farvi vedere che non c’è niente dentro.
“El Mudo” Vázquez
Ma Babbo Natale è anche il simbolo di una virilità fantasiosa e leggera, una figura paterna forte, ma anche dolce e sognante, maschio alfa e Peter Pan. Un solo giocatore è in grado di incarnare queste due anime di Babbo Natale: Franco Vázquez il silenzioso, il muto, il giocatore più falloso della Serie A e al tempo stesso il re indiscusso nell’arte del tunnel.
Forse troppo dolce, però, Vázquez con i suoi occhi di cioccolata calda fumante si rimorchia vostra moglie e fa innamorare tutte le bambine, che cresceranno paragonando i loro fidanzatini a Franco Vázquez, condannate all’infelicità perché nessuno è bello come Franco Vázquez.
Pepe Reina
Reina potrebbe tenere una mezza dozzina di bambini in braccio, o sulle ginocchia. Uomini e donne napoletani, nella notte del 24, faranno sogni bagnati su un Pepe Reina nudo con indosso solo barba e cappello di Babbo Natale.
Panagiotis Tachtsidis
Spesso ce ne dimentichiamo, ma il punto è che Babbo Natale è una figura magica e come tutte le figure magiche deve trasmettere quel magnetismo tipico delle creature fantastiche. Chi meglio di un greco grande come una cassapanca ribaltata? Forse, dico forse, qualche bambino potrebbe spaventarsi.
Aljaz Struna
Se il mondo diventerà un inferno post-apocalittico con il sedicente IS e gli Zombie a intralciare vie della città e centri commerciali, un solo Babbo Natale può garantire la consegna di mitra e asce ai piccoli bambini della Resistenza. Quel Babbo Natale è Aljaz Struna.
Maicon
Lode a te Babbo Natale Maicon, Babbo Natale che cambia volto con la facilità del demonio. Lode a te Babbo Natale Maicon arrabbiato. Lode a te Babbo Natale Maicon preoccupato. Lode a te Babbo Natale Maicon Re Rana. Lode a te Babbo Natale Maicon scoraggiato. No, non è stata una buona idea chiedergli di fare Babbo Natale. Maicon si porta via i regali e vi lascia le cartacce in salone.
Keisuke Honda
Dietro la nostra idea di Babbo Natale c’è il marketing di una famosa bibita gassata e forse potrebbe venirvi in mente di far fare Babbo Natale a Keisuke Honda per scopi commerciali, per conquistare il mercato asiatico. Ma si sentirebbe comunque un estraneo, non si ambienterebbe, finirebbe dietro l’albero di Natale a messaggiarsi con il suo agente.
Jack Bonaventura
… Piuttosto, meglio puntare su un Babbo Natale con scarso appeal commerciale, ma generoso e con un sorriso contagioso come quello di zio Jack.
Samir Handanovic
Nessuno come Handanovic in questi anni si è impegnato a tenere lontani i tifosi dell’Inter dai dispiaceri e dalle sofferenze della vita, così come Babbo Natale deve impegnarsi per allontanare i dispiaceri dai bambini delle famiglie più in difficoltà.
Roberto Donadoni
Semplicemente perfetto.
Andrea Barzagli
Nella sua vita precedente Andrea Barzagli era probabilmente Babbo Natale, poi le catene di reincarnazione gli hanno affidato un compito ancora più grande, cioè Essere Andrea Barzagli.
Francesco Totti
Un Babbo Natale. C’è solo un Babbo Natale. Un Babbo Natale. C’è solo un Babbo Nataleeeeeeeeeeeeeeee.
Borja Valero
Se volete una corretta e precisa distribuzione dei regali, chiamate zio Borja.
Mario Mandzukic
Nei paesi post-comunisti Babbo Natale è l’entità malefica che cerca di corrompere i bambini con i peluche della talpa Krtek e le scatole di Toblerone, facendo loro credere di essere migliori degli altri. Nei paesi post-comunisti Babbo Natale ha la faccia spigolosa di Mario Mandzukic.
Daniel Ciofani
Arriverà Babbo Natale e avrà le sembianze di un capitano-bomber.
Edy Reja
Tutti vogliono bene a Nonno Reja, con le sue rughe rassicuranti, la voce baritonale, l’accento goriziano che lo rende incomprensibile per qualsiasi persona a ovest e a sud di Venezia. Gli date dei regali così così e lui troverà il modo di far felici i vostri bambini...
"Papu" Gómez (elfo di Reja)
… il che ci aiuta anche a ricordare che un buon Babbo Natale deve sapersi scegliere gli assistenti.
Riccardo Saponara
Nelle famiglie di Williamsburg Babbo Natale arriva sotto forma di trequartista italiano di 24 anni leader nella classifica degli assist che porta orsetti gommosi bio, i dischi degli xx e il gioco da tavola in cui gli indiani uccidono i cowboy.
Dusan Basta
Generoso, buono e altruista come solo un terzino con i capelli biondi come la paglia sa essere. Basta sarebbe un Babbo Natale perfetto, peccato solo che non abbia le labbra.
Kevin Strootman
La cosa fondamentale quando si parla di Babbo Natale è che bisogna credere che esista.