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Chi ha speso di più nel decennio
06 gen 2020
Calcolando entrate e uscite per i costi dei cartellini.
(articolo)
12 min
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Per il calciomercato gli anni ’10 sono stati un decennio di grandi spese ma anche di elevate entrate e importanti plusvalenze. Vediamo insieme, con l’aiuto dei dati diTransfermarkt, quali sono i dieci club che hanno speso di più come differenziale fra spese e incassi negli ultimi dieci anni. Quindi lo ripetiamo: non stiamo calcolando chi ha speso di più negli acquisti, ma chi lo ha fatto tenendo conto anche dei soldi incassati dalle cessioni.

10. Inter (-333,43 milioni)

La prima squadra che incontriamo nella nostra top-10 è un italiana. Nel periodo considerato l’Inter ha speso 886,56 milioni (decimo posto anche nella classifica delle sole spese) incassando 553,13 milioni. L’acquisto più costoso è stato quello di Lukaku, pagato questa estate 65 milioni. Fra gli acquisti più onerosi del decennio figurano diversi giocatori che non hanno ripagato lo sforzo economico fatto per acquistarli: dietro a Lukaku troviamo infatti Joao Mario (40 milioni), Nainggolan (38 milioni), Kondogbia (36 milioni) e Gabigol (29,5 milioni). Gli altri due acquisti sopra i 30 milioni sono stati quelli di Skriniar (34 milioni) e Bastoni (31,1 milioni). Fra le uscite l’unico ad aver portato nelle casse più di trenta milioni è stato Kovacic (38 milioni), seguito da Balotelli (29,5 milioni) ed Eto’o (27 milioni).

9. Real Madrid (-397,3 milioni)

Per vincere quattro Champions League in dieci anni non è stato necessario fare follie sul mercato, quantomeno se si tengono in considerazione solamente i costi dei cartellini senza valutare gli impatti degli stipendi dei giocatori. Le “merengues” hanno speso 1,12 miliardi (settimo posto nella classifica delle sole spese) incassandone 723,95 (ottavi nella graduatoria dei soli incassi). Il cartellino di due calciatori ha sfondato seppur di pochissimo il muro dei cento milioni, si tratta di Bale (101 milioni) e di Hazard (100 milioni). Sopra i 50 milioni troviamo anche James Rodriguez (75 milioni) e due arrivi dell’ultimo mercato, Jovic (60 milioni) ed Eder Militao (50 milioni).

L’incasso maggiore fra le cessioni è stato ovviamente quello di Cristiano Ronaldo, che Transfermarkt calcola con le commissioni per una cifra di 117 milioni. Uscite molto remunerative anche per Di Maria (75 milioni), Morata (66 milioni), Ozil (47 milioni) e Kovacic (45 milioni).

8. Arsenal (-413,16 milioni)

Nel nostro immaginario i “gunners”, fra le squadre inglesi, sono quella che sembrerebbe puntare di più sulla crescita dei giovani. In realtà l’Arsenal ha investito parecchio sul mercato, specie negli ultimi anni, tanto che tutti e quindici gli acquisti più costosi della storia del club sono stati conclusi in questo decennio. Undicesima come spese effettuate (837,65 milioni), non è riuscita ad alzare più di tanto il livello degli incassi chiudendo quindi con un differenziale negativo superiore ai 400 milioni. Sintomo che i calciatori acquistati non sono stati valorizzati come si sperava dal punto di vista tecnico, oppure che sono stati venduti nel momento sbagliato.

I tre acquisti più costosi sono stati Pepé (80 milioni), Aubameyang (63,75 milioni) e Lacazette (53 milioni). Nessuna cessione ha sfondato il muro dei quaranta milioni, sopra i trenta troviamo Oxlade-Chamberlain (38 milioni), Sanchez (34 milioni), Fabregas (34 milioni), van Persie (30,7 milioni) e Iwobi (30,4 milioni).

7. Juventus (-421,51 milioni)

Quarta assoluta come spese (1,30 miliardi), la Juventus chiude il decennio al settimo posto, compensando le elevate uscite con la quinta posizione nella graduatoria delle entrate (882,06 milioni). La forte accelerazione degli investimenti in costi dei cartellini per i bianconeri è iniziata con l’arrivo di Higuain nell’estate del 2016 (90 milioni), il cui prezzo è stato poi superato dall’ingaggio di Cristiano Ronaldo (117 milioni). A chiudere il trio di acquisti molto costosi è l’olandese de Ligt (85,5 milioni commissioni comprese), mentre poco sopra quota quaranta milioni troviamo Joao Cancelo (40,4 milioni). Sono invece stati pagati precisamente 40 milioni Douglas Costa, Bernardeschi e Dybala.

Fa da contraltare la ricchissima cessione di Pogba (105 milioni), seguita nella graduatoria da altre uscite remunerative come quella di Joao Cancelo (65 milioni), Bonucci (42 milioni), Vidal (37,5 milioni) e Caldara (35 milioni).

6. Chelsea (-422,72 milioni)

Anche se le voci di un Abramovich stanco di investire nel club si rincorrono da tempo, il Chelsea rimane comunque una delle squadre più “spendaccione” del decennio e che più si diletta a spendere e incassare tanto nelle sessioni di calciomercato. 1,33 i miliardi spesi per l’acquisto di giocatori (terza come incassi), parzialmente compensati dai 910,58 milioni incassati (quarta come vendite). Ben cinque i giocatori pagati almeno cinquanta milioni: Kepa (80 milioni), Morata (66 milioni), Pulisic (64 milioni), Fernando Torres (58,5 milioni) e Jorginho (57 milioni). Cifre importanti anche sul fronte uscite, con 100 milioni incassati per Hazard, 66 milioni per Diego Costa, 60 milioni per Oscar, 56 milioni per Morata, 49,5 milioni per David Luiz, 44,73 milioni per Mata e 44,7 milioni per Matic.


5. Milan (-436,86 milioni)

Sorprendentemente ma non troppo, viste le spese dell’era post-Berlusconi, la squadra italiana con il maggior deficit di mercato è il Milan. I 436,86 milioni di passivo non hanno prodotto grandi risultati sul campo e sono dovuti più a una grave difficoltà nel vendere bene (appena 382,94 i milioni incassati) che a elevatissime spese per gli acquisti (819,8 milioni, quattordicesima assoluta dietro anche alla Roma). Sei gli acquisti sopra i trenta milioni, nessuno dei quali ha cambiato almeno per il momento la storia dei rossoneri.

Si tratta, nell’ordine, di Bonucci (42 milioni), Paquetà (38,4 milioni), André Silva (38 milioni), Piatek (38 milioni), Caldara (35 milioni) e Bacca (30 milioni). Solo due invece i calciatori ceduti per più di trenta milioni: Thiago Silva (42 milioni) e Bonucci (35 milioni). Dietro di loro bisogna scendere fino ai 21 milioni di Ibrahimovic, seguito dai 20 milioni di Balotelli e dai 18 di Cutrone.

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Foto di Alessandro Sabbattini / Getty.


4. Barcellona (-562,67 milioni)

Due Champions League conquistate nel decennio sono costate 1,37 miliardi di spese per i costi dei cartellini (seconda in graduatoria) a fronte di incassi per 805,1 milioni (settima squadra al mondo). Sfruttando la “superplusvalenza” incassata con la cessione di Neymar, il Barcellona non ha badato a spese per gli acquisti negli ultimi anni. Ben tre calciatori blaugrana hanno nettamente sfondato il limite dei cento milioni come costi dei cartellini e sono Coutinho (145 milioni), Dembelé (125 milioni) e Griezmann (120 milioni). Sopra i cinquanta milioni sono costati anche Neymar (88,2 milioni), Suarez (81,72 milioni) e de Jong (75 milioni). Fra le cessioni svetta quella più ricca della storia del calcio, ovvero Neymar (222 milioni), seguita dalle uscite di Sanchez (42,5 milioni), Paulinho (42 milioni) e Malcom (40 milioni).

3. Manchester United (-834,94 milioni)

Saliamo sul terzo gradino del podio e lo scatto in avanti in termini di differenziale fra spese e incassi rispetto alle squadre viste in precedenza si fa davvero ampio. I Red Devils hanno speso in questo decennio quasi 835 milioni al netto delle entrate riproducendo in scala maggiore quanto fatto dal Milan in Italia.

Oltre ad aver ottenuto pochi risultati sul campo, infatti, il risultato economico non dipende tanto dalla quota spesa (1,22 miliardi, sesti in questa classifica), ma dagli appena 386,69 milioni incassati. I “magnifici 7” pagati più di 50 milioni negli ultimi dieci anni sono stati Pogba (105 milioni), Maguire (87 milioni), Lukaku (84,7 milioni), Di Maria (75 milioni), Martial (60 milioni), Fred (59 milioni) e Wan-Bissaka (55 milioni). Due sole le uscite di rilievo, Lukaku (65 milioni) e Di Maria (63 milioni), mentre per trovare la terza cessione più remunerativa bisogna scendere fino ai 34 milioni di Mkhitaryan e per la quarta addirittura ai 23 milioni di Schneiderlin.


2. Paris Saint-Germain (-847,25 milioni)

Poco “meglio” del Manchester United fa il Paris Saint-Germain, che ha speso in entrata esattamente come la Juventus (1,30 miliardi) ma non ha avuto un adeguato ritorno economico dalle cessioni che si sono fermate a 450,85 milioni. A dominare nelle spese gli acquisti di Neymar per 222 milioni e di Mbappé per 145 milioni, dopo i quali i richiami dell’Uefa hanno limitato di molto le spese dei parigini, tanto che successivamente l’acquisto più costoso è stato quello di Paredes per 40 milioni.

Altri sei acquisti del PSG sono costati almeno 40 milioni, la maggior parte dei quali conclusi prima dell’entrata a regime del Fair Play Finanziario, e sono Cavani (64,5 milioni), Di Maria (63 milioni), David Luiz (49,5 milioni), Thiago Silva (42 milioni), Pastore (42 milioni) e Lucas Moura (40 milioni). Molto poco da segnalare invece sul fronte cessioni, la più ricca della storia del club è stata quella di Guedes (40 milioni), seguito da David Luiz (35 milioni). Dietro di loro nell’ultimo decennio bisogna scendere sotto i 30 milioni con le uscite di Lucas Moura (28,4 milioni), Matuidi (25 milioni) e Aurier (25 milioni).

1. Manchester City (-1069,48 milioni)

I Citizens vincono la classifica dei più “spendaccioni” del decennio e anche quella del club che ha speso di più come costi dei cartellini (1,54 milioni) a fronte di 471,81 milioni incassati. La strategia di mercato del Manchester City ha sempre evitato le spese a tre cifre, ovvero superiori ai 100 milioni, ma sono stati ben undici i calciatori costati almeno cinquanta milioni e sedici quelli pagati almeno quaranta milioni. La top 11 delle spese del club vede al comando De Bruyne (76 milioni), seguito nell’ordine da Rodri (70 milioni), Mahrez (67,8 milioni), Joao Cancelo (65 milioni), Laporte (65 milioni), Sterling (63,7 milioni), Mendy (57,5 milioni), Stones (55,6 milioni), Walker (52,7 milioni), Sané (50,5 milioni) e Bernardo Silva (50 milioni). Molto male le uscite con Danilo che rappresenta la cessione più remunerativa della storia del club (37 milioni), seguito nel decennio da Negredo (28 milioni), Iheanacho (27,7 milioni) e Balotelli (20 milioni).

Le altre europee

All’appello mancano due squadre che nel decennio hanno conquistato la Champions League. Il Liverpool campione in carica si trova al dodicesimo posto con un differenziale di 297,51 milioni frutto di 1,02 miliardi spesi (i più costosi van Dijk 84,65 milioni, Alisson 62,5 milioni e Keita 60 milioni) e 719,75 incassati (i più remunerativi Coutinho 145 milioni, Suarez 81,72 milioni, Sterling 63,7 milioni e Fernando Torres 58,5 milioni).

Il Bayern Monaco è undicesimo con -328,05 milioni a seguito di spese per 683,18 milioni (i più costosi Lucas Hernandez 80 milioni, Tolisso 41,5 milioni e Javi Martinez 40 milioni) ed entrate per 355,75 milioni (ai primi posti Douglas Costa con 40 milioni e Hummels con 30,5 milioni).

Staccatissime il Tottenham, 44° con un passivo di 87,09 milioni (arrivi più costosi Ndombelé 60 milioni e D. Sanchez 40 milioni, in uscita record per Bale con 101 milioni seguito da Walker con 52,7 milioni) e l’Atletico Madrid 51° che nell’ultimo mercato ha ridotto il suo passivo decennale a 73,21 milioni (se da una parte i colchoneros hanno investito 126 milioni per Joao Felix e 70 per Lemar, hanno pure incassato 120 milioni per Griezmann, 80 per Lucas Hernandez e 70 per Rodri).

Record di attivi invece per le due principali squadre del Portogallo, con il Benfica che chiude gli anni ’10 avendo incassato 624,82 milioni più di quanto speso (acquisto più costoso Jimenez con 22 milioni, mentre fra gli incassi spiccano Joao Felix con 126 milioni, Ederson e Witsel con 40 milioni e altri sedici pagati fra i venti e i quaranta milioni) e il Porto che lo segue a 341,65 milioni (O. Torres e Imbula i più pagati con 20 milioni, mentre fra le uscite troviamo Eder Militao 50 milioni, Mangala 45 milioni, James Rodriguez 45 milioni, Hulk e Falcao 40 milioni). La squadra che ha incassato di più con le sole cessioni è invece il Monaco con 986,62 milioni (i più redditizi Mbappé 145 milioni, James Rodriguez 75 milioni, Lemar 70 milioni, Martial 60 milioni, Mendy 57,5 milioni e Bernardo Silva 50 milioni).

Le altre italiane

La quarta squadra ad aver investito di più in Serie A dietro a Milan, Juventus e Inter è stata il Napoli, con un differenziale negativo di 195,15 milioni e cinque giocatori pagati più di 30 milioni. Il più costoso del decennio è stato Higuain pagato 39 milioni, seguito da Lozano 38 milioni, Manolas 36 milioni, Milik 32 milioni e Fabian Ruiz 30 milioni. Gli incassi migliori sono invece stati garantiti da Higuain (90 milioni), Cavani (64,5 milioni) e Jorginho (57 milioni).

Molto più staccate le due romane. La Lazio ha avuto un approccio molto conservativo sia in entrata che in uscita (meno di 300 milioni per entrambe le voci) chiudendo con un differenziale di -25,18 milioni. L’acquisto più costoso del decennio biancoceleste è stato Milinkovic-Savic, pagato “solo” 18 milioni, mentre gli incassi più cospicui sono stati garantiti dalle cessioni di Felipe Anderson (31 milioni) e Keita Baldé (30 milioni). Differenziale simile (-16,18 milioni) ma strategia molto diversa per la Roma, che risulta essere la tredicesima squadra al mondo come soldi spesi per gli acquisti (822,24 milioni) ma anche la sesta che ha incassato di più dalle cessioni (806,06 milioni). I giallorossi hanno acquistato un numero elevatissimo di giocatori pur non provando mai il colpo a sensazione, tanto che gli unici arrivi costati più di 25 milioni sono stati Spinazzola (29,5 milioni) e Nzonzi (26,65 milioni). Notevoli invece gli introiti ricavati con le cessioni di Alisson (62,5 milioni), Salah (42 milioni), Nainggolan (38 milioni), Manolas (36 milioni), Rudiger (35 milioni), Pjanic (32 milioni), Marquinhos (31,4 milioni) e Lamela (30 milioni).

A dimostrazione che per tanti club, anche importanti come Lazio e Roma, il mercato serve anche per compensare i costi societari, in particolar modo quelli relativi agli stipendi, ben cinque squadre meno blasonate hanno chiuso il decennio con un differenziale negativo superiore alle romane e sono il Bologna (-71,71 milioni), il Sassuolo (-59,9 milioni), la Spal (-40,18 milioni), il Cagliari (-36,69 milioni) e il Benevento (-30,26 milioni). Attivi record invece per il Genoa, che ha chiuso con +185,15 milioni cedendo fra gli altri Piatek per 38 milioni, Romero per 26 milioni e Pellegri per 20,9 milioni, e per l’Udinese con un saldo di +178,21 milioni aiutato dalle uscite di Sanchez (26 milioni), Meret (22 milioni) e Cuadrado (20 milioni). Come esempio virtuoso, infine, non si può non citare l’Atalanta. La Dea ha chiuso il decennio raggiungendo il punto più alto della sua storia calcistica con l’approdo agli ottavi di Champions League e lo ha fatto con un saldo decennale in attivo di 71,38 milioni. Muriel (15 milioni) è stato l’acquisto più costoso dei bergamaschi mentre cinque giocatori ceduti per una cifra superiore ai 20 milioni: Bastoni (31,1 milioni), Kessié (24 milioni), Conti (24 milioni), Cristante (21 milioni) e Gagliardini (20,5 milioni).


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