Il Liverpool di Jurgen Klopp si è sorprendentemente laureato campione d’inverno in Premier League. Può risultare bizzarro parlare di sorpresa per una squadra di tale livello, ma diventa giustificabile se si considera che il percorso dei Reds negli ultimi cinque anni è stato caratterizzato da una spiccata incostanza: alla stagione da (quasi) record nel 2019/20 con 99 punti è seguito un campionato di profonda crisi segnato da innumerevoli infortuni di lunga durata dei giocatori più importanti che hanno portato il Liverpool a un passo dal rimanere fuori dalle posizioni che valgono un posto in Europa, crisi allontanata con un clamoroso rush finale da 23 punti nelle ultime nove partite. Nel 2021/22 solo la rimonta indimenticabile del Manchester City nel secondo tempo della partita casalinga contro l’Aston Villa all’ultima giornata ha impedito ai Reds di vincere il 20° campionato della propria storia, ma nella stagione successiva sono nate ulteriori grandi difficoltà in una squadra divisa a metà nuovi acquisti incapaci di rispettare le attese (come per esempio Darwin Nuñez), e il preoccupante calo di alcuni dei giocatori che erano stati assoluti protagonisti nelle grandiose annate precedenti. Uno di questi è Trent Alexander-Arnold.
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