Le voci giravano incontrollate. Un ragazzino con una montagna di capelli rossi e nessun muscolo tirava forte il dritto e il rovescio come nessun italiano aveva mai fatto. Non aveva ancora 17 anni. Si diceva fosse campione di sci, ma che avesse abbandonato la disciplina perché a tennis era persino meglio. Si raccontava di avversari annichiliti, di un fenomeno paranormale. Poi aveva iniziato a frequentare i challenger, dentro le tecnostrutture, o su campi con dietro le case e le sedie di plastica su cui poggiare i borsoni. La pallina sulla sua racchetta faceva un rumore diverso, con una cadenza industriale da video degli Einzturzende Neubauten. Era spuntato un messaggio in un gruppo Facebook di appassionati di sport, un avvistamento alieno al challenger di Ortisei: «Allora ragazzi senza troppi giri di parole… Jannik Sinner (da Bolzano) 17 anni fatti ad Agosto… Abbiamo il nuovo dominatore del tennis mondiale a breve... Non ho mai visto nulla di simile... Ne avevo sentito parlare in modo incredibile ma cosi è esagerato…».
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