«Però poi si apre il mercato. So quanto gli vuoi bene a questa fase, ma ti chiedevo se nella letterina a Babbo Natale hai messo qualche richiesta specifica». La domanda di Luca Taidelli della Gazzetta dello Sport nella conferenza stampa alla vigilia di Atalanta-Lecce contiene al suo interno il seme di una risposta che si sa già che non arriverà. Gian Piero Gasperini sbuffa. Alza gli occhi al cielo, si sforza ancora una volta di indossare la maschera dell'allenatore che guarda solo al campo, perché al mercato ci pensano gli altri. Il canovaccio della commedia delle conferenze stampa prevede una replica, e la battuta del mister dell’Atalanta giunge con tempi e modi prestabiliti.
«No, io di letterine non ne ho fatte, in quel senso. Credo che le squadre vengano formate a luglio, credo molto poco nel mercato di gennaio». Potrebbero bastare queste poche parole a rispondere, invece Gasperini inizia a divagare. Cerca di schermirsi dietro il ruolo dell’allenatore impegnato a preparare tre partite in una settimana, ma lascia intuire come in realtà un rinforzo in difesa non guasterebbe («Se non ci sono le situazioni che soddisfano la società posso anche restare così. Sperare che Tolói non abbia più la frequenza di infortuni che ha avuto in questo girone d’andata […] Abbiamo sofferto forse nei finali di partita, dove magari il difensore in più in panchina ci avrebbe aiutato ad affrontare i finali di gara dove tutti mettono giocatori freschi in attacco»). Gasperini prosegue nella risposta, parla in modo criptico dei portieri, suggerendo che forse sarebbe il caso di lasciarne solo uno tra Musso e Carnesecchi, così da avere un titolare certo e in piena fiducia.
Insomma, alla fine si dilunga abbastanza, si muove su un filo sospeso cercando di non sbilanciarsi, da manuale del buon allenatore di Serie A. Gasperini sembra cosciente del fatto che la 2023/24 possa diventare una stagione cruciale per l’Atalanta, un anno di rinnovamento che potrebbe portare a nuovo splendore. Il mercato di gennaio allora può essere decisivo per indirizzare il prosieguo del campionato. Ma cosa serve davvero ai nerazzurri, al di là dei messaggi in codice in conferenza stampa? L’Atalanta ha chiuso l’ultimo bilancio con un utile netto di 3.846.558 euro. Un buon risultato per gli standard del campionato italiano ma certo non un margine enorme, viste le spese di una società che deve competere in campionato e in Europa League, e che dispone di un bacino d’utenza limitato.
La questione del portiere
Partiamo dai portieri. Gasperini non è sembrato mai troppo a suo agio con due portieri simili per caratteristiche. Anche negli anni di alternanza tra Gollini, Berisha e Sportiello non ci sono mai stati due numeri uno con pregi e difetti così sovrapponibili. Carnesecchi e Musso sono entrambi validissimi nella copertura dello specchio, ma palesano limiti sia nella gestione delle uscite alte che nella partecipazione alla fase di possesso. Carnesecchi, vista la giovane età e forse il maggior potenziale potrebbe essere una risorsa preziosa per l’Atalanta, ma non ha raggiunto ancora un livello tale da permettere a Gasperini di definire delle gerarchie fisse. In generale, però, cedere uno dei due, e quindi ritrovarsi per forza di cose con un titolare definitivo, eliminerebbe un bel peso nella gestione della rosa.
Un meme vale più di mille parole.
Paradossalmente, però, sono state rifiutate delle offerte sia per Carnesecchi che per Musso. Il primo è un giovane da valorizzare, patrimonio del settore giovanile e quindi utile anche per la compilazione delle liste. Musso, invece, risulta a bilancio fino al 30 giugno 2025 con un ammortamento annuale di €5.179.979. L’intenzione dei nerazzurri è di aprire solo a cessioni definitive, anche se le offerte giunte fino ad ora significherebbero ottenere una minusvalenza, cosa che la società vuole assolutamente evitare. Per ora la pista più concreta porta al Galatasaray, che però sembra ancora indeciso sull'investimento da fare per il possibile erede del trentottenne Muslera. Chissà, magari la sua cessione potrebbe aprire delle possibilità che adesso non possiamo immaginare.
I nodi da sciogliere nell'impianto difensivo
Al centro della difesa Gasperini ha dovuto fare a meno dei due lungodegenti Tolói e Palomino, ma nonostante questo l'Atalanta sembra essersi assestata con il terzetto Scalvini-Djimsiti-Kolašinać. A loro in questi giorni si è aggiunto Hien, acquistato dal Verona: un difensore molto fisico, che sembra avere le caratteristiche giuste per Gasperini. Un acquisto intelligente, insomma, perché come detto sarà sempre più difficile contare su Toloi e Palomino, e permette di lavorare con tranquillità su un talento che con Gasperini potrebbe salire di livello. Certo, inserirsi da subito in un sistema particolare come quello dell'Atalanta non è semplice – i casi di Kjaer e Škrtel in questo senso rimangono indicativi – ma, al netto di nuovi infortuni, il suo ingresso potrà essere più graduale.
Hien era un obiettivo di lungo corso. Già in estate aveva visitato Zingonia, ma l’ottimo finale di stagione dello scorso campionato aveva reso complicata la trattativa per via delle richieste del Verona. Il passaggio della squadra di Baroni dalla difesa a tre a quella a quattro, i problemi societari degli scaligeri e il rendimento peggiore rispetto al 2022/23, hanno permesso di chiudere finalmente l’acquisto.
Questo livello di prestazioni è lontano giusto qualche mese, non è scomparso in un batter d’occhio.
In difesa potrebbe essere utile anche aggiungere un centrale destrorso. Bonfanti, classe 2003 che ha esordito in casa contro il Napoli, purtroppo è mancino e sulla sinistra Kolašinac è intoccabile, anche per una squadra come l’Atalanta che storicamente non si fa problemi a lanciare i prodotti del proprio settore giovanile. A parte questo, qualsiasi altra operazione sui difensori centrali riguarderà più che altro l’Under 23, dove profili giovani dal resto d’Europa potrebbero più facilmente inserirsi.
Sugli esterni la coperta è abbastanza lunga, forse troppo. Sia Zortea che Bakker sono degli esuberi - il primo è in procinto di andare a Frosinone, per il secondo la società aprirebbe volentieri al prestito - sulla sinistra, come riserva di Ruggeri, è impiegabile senza problemi Zappacosta e lo stop di Hateboer sarà l’occasione per concedere qualche minuto anche a Holm. Per completare il pacchetto esterni, il sogno dei tifosi probabilmente è il ritorno di Gosens: dopo l’eliminazione dell’Union Berlin dalla Champions sarebbe impiegabile in Europa League. Inoltre, il tedesco era rimasto a vivere a Bergamo anche dopo il trasferimento all’Inter, quindi il suo legame con la città è indiscutibile. Le condizioni per un suo ritorno, soprattutto a livello economico, non sembrano però esserci in questo momento.
Discorso simile in mezzo al campo. Arretrare Pašalić in mediana, come è accaduto nelle ultime partite, consente di utilizzare De Roon da terzo centrale, in un reparto dove un uomo in più, come abbiamo visto, potrebbe tornare utile. Certo, c'è l'incognita Koopmeiners, che è cercato da mezza Serie A e che con la giusta offerta potrebbe forse muoversi già a gennaio. La sua eventuale partenza aprirebbe un nuovo fronte a centrocampo, dove forse non casualmente si parla di un'Atalanta interessata al giovane mediano britannico Jordan James, che sta facendo molto bene in Championship con il Birmingham. Chissà che queste due storie non finiscano per legarsi, con Pasalic a fare da jolly sul campo per coprire gli eventuali vuoti creati dal calciomercato.
I dubbi in attacco
In attacco non sembra esserci particolare urgenza di muoversi. Gasperini si è detto spesso contrario alle cinque sostituzioni, ma i giocatori del reparto offensivo, se potesse, li ruoterebbe in continuazione come quelli di una squadra di basket. Lookman è partito per la Coppa d’Africa, ma le alternative non mancano, soprattutto ora che Muriel è tornato in grande spolvero. Certo, il colombiano va in scadenza a giugno e l'Atalanta al momento non sembra avere intenzione di rinnovarlo né per la durata del contratto né per le cifre richieste dal suo entourage.
Già in passato la squadra di Bergamo ha portato a scadenza giocatori a cui era storicamente legata, a costo di non ricavare nulla e lasciandoli liberi di accordarsi con altre squadre. Potrebbe aver senso quindi iniziare a programmare la sostituzione di Muriel già a gennaio? La dirigenza forse sarebbe disposta a fare a meno di lui già da ora, ma bisogna vedere se c’è qualcuno disposto a pagare il suo cartellino a gennaio, a trentadue anni e a pochi mesi dalla scadenza del contratto. Nelle ultime ore si è parlato di un possibile interessamento dell'Inter, ma insomma per vedere qualcosa di concreto bisognerà probabilmente aspettare gli ultimi giorni di mercato. Nel frattempo l'Atalanta si è tutelata con un acquisto in prospettiva, ancora una volta dal Verona. Si tratta del giovane Siren Diao Balde, giovanissimo attaccante spagnolo che in Primavera è sembrato fuori categoria (10 gol in 15 partite).
Anche senza contare Muriel, comunque, con Scamacca, De Ketelaere, Miranchuk e il ritorno di El Bilal Touré il reparto offensivo sembra completo a livello numerico, senza considerare la possibilità di aggregare Cissé dall’Under 23. Sarà interessante soprattutto vedere in che condizioni tornerà Touré, il cui infortunio aveva impedito al Gewiss Stadium di saggiare le qualità dell’acquisto più oneroso della storia della "Dea". Con un suo rientro a buoni livelli, tutti i tasselli pensati in estate tornerebbero finalmente al loro posto.