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Cosa è successo nell'ultima settimana di calcio europeo
10 feb 2025
Una partita abbandonata in Turchia, un club francese che dovreste conoscere e tanta FA Cup: c'è tanto da scoprire nell'ultima puntata di Fuori Casa.
(articolo)
10 min
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IMAGO / PsnewZ
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Pubblichiamo un numero di Fuori Casa, la newsletter dedicata ai nostri abbonati in cui ogni lunedì facciamo il punto di cosa è successo nell'ultima settimana nei vari campionati in giro per il mondo. Se volete riceverla direttamente sul vostro indirizzo email e non siete ancora abbonati, potete farlo cliccando qui.

Ciao a tutti,

io sono Damiano Primativo e questa è «Fuori Casa», la newsletter che ogni lunedì vi racconta com'è andato il weekend di calcio estero. Ora che Football Manager 2025 è stato cancellato, che scusa avete per non leggerla?

È L’ANNO BUONO PER L’ATHLETIC BILBAO?
Buono per tornare in Champions League, s’intende, dove l’Athletic manca dalla stagione 2014/15. Da allora sono passati 10 anni anonimi in cui i baschi hanno faticato a voltare pagina dopo la fine della generazione degli Aduriz, dei Muniain, degli Herrera; anni fatti di grigi ottavi posti e di qualificazioni in Europa rimandate all’anno successivo. Il digiuno è stato interrotto la scorsa stagione, quando l’Athletic ha vinto la Coppa del Re (che non vinceva da 39 anni) e staccato il pass per l’Europa League, da cui mancava dal 2015/16.

Da quando Ernesto Valverde è tornato in panchina nell'estate 2022, l’Athletic è tornata una squadra ambiziosa. Sono migliorati i piazzamenti, e sono tornati i giovani talentuosi. Forse sono proprio le qualità di alcuni singoli - la tecnica col pallone del centrale Dani Vivian, specie nei passaggi lunghi; le sgasate di Nico Williams - a rendere interessanti le partite dell’Athletic, che per il resto rimane una squadra che non ruba l’occhio. La classica squadra di Valverde: quadrata, dall’identità fluida, aggressiva il giusto, tecnica ma non troppo, insomma mai radicale nel praticare un calcio totalmente reattivo o totalmente proattivo.

Estremamente solida, però, ed efficace: quest’anno sta giocando la migliore stagione da molti anni, con la concreta prospettiva di migliorare il 5° posto dell’anno scorso e qualificarsi in Champions. Attualmente è stabile al 4° posto e non perde in Liga dal 6 ottobre.

Sabato ha battuto in scioltezza 3-0 il Girona, una squadra di alta classifica in corsa per l’Europa, e il risultato poteva essere anche più rotondo se non fosse stato per un paio di miracoli del portiere Gazzaniga (qui gli highlights). Tutti e 3 i gol li ha segnati Oihan Sancet.

Sancet ha 24 anni ma è già una piccola leggenda dell’Athletic, ultimo discepolo della grande scuola basca degli shadow striker - dopo Jose Mari Bakero e Raul Garcia. Nei Paesi Baschi gli shadow striker crescono sugli alberi. Contro il Girona Sancet - partito come al solito da trequartista centrale - ha segnato un gol su rigore, uno di testa attaccando da lontano un cross dalla fascia, e uno con un elegante scavetto sul portiere in uscita dopo aver tagliato dietro alla difesa come uno specialista della profondità.

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Puoi capire che squadra è l’Athletic solo guardando Sancet giocare - col suo modo di stare in campo un po’ industriale, tecnico ma troppo preso dalla sostanza delle cose per occuparsi dei problemi dell’estetica. Eppure quando realizzi un gol come quello sopra, la tecnica c’è. Guardate il primo controllo col mancino, con cui Sancet si gira di 90 gradi verso la porta e si allunga il pallone il giusto per superare il difensore. Con questa tripletta Sancet sale a 11 gol in Liga: a febbraio ha già fatto meglio della sua stagione più prolifica quindi, i 10 gol di due stagioni fa.

LA VIGILIA CALDINA DEL DERBY DI MADRID

Il Real Madrid e la Liga non si piacciono, e sappiamo bene perché: la Superlega, certo, ma di mezzo ci sono anche altre questioni più piccole (in realtà nemmeno troppo) che da tempo fanno litigare le due istituzioni: l’introduzione del fair play finanziario, la redistribuzione dei diritti tv che toglie potere contrattuale ai club più grossi. Tutte misure sostenute convintamente dal presidente della lega Tebas per favorire l’equità tra i club, e che il Real Madrid vede come una minaccia al proprio privilegio storico.

La scorsa settimana si è aggiunto un nuovo capitolo alla faida, dopo la sconfitta contro l’Espanyol da cui il Real Madrid è uscito infuriato per l’arbitraggio. Sosteneva ci fosse un fallo da rosso su Mbappé (punito solo col giallo) e che il gol di Vinicius non andasse annullato. Così, in settimana, ha pubblicato un comunicato di tre pagine e mezzo di denunce e proteste, chiedendo l’audio della conversazione tra arbitro e VAR e attaccando senza mezzi termini la Liga: è «manipolata e corrotta». La risposta è stata altrettanto priva di diplomazia: «Il calcio non ruota attorno al Real Madrid», «vogliono danneggiare la competizione», «hanno perso la testa».

Insomma, non l’atmosfera più rilassata in vista del derby tra Real e Atletico che si è giocato sabato. Dal canto suo, l’Atletico Madrid non ha perso occasione per immischiarsi e buttare altra benzina sul fuoco: attraverso i social ufficiali ha ironizzato sui modi spavaldi e intimidatori del Madrid, alludendo alla sua abitudine a usare i canali di comunicazione per far pressione sugli arbitri.

Alla fine è arrivato Simeone, che in conferenza pre-partita per una volta ha fatto quello che disinnesca: «Come arriviamo al derby? In autobus, come sempre».

QUINDI COME È ANDATO QUESTO DERBY?

Una cosa non doveva succedere in questa partita, un episodio arbitrale controverso, e invece eccoci qua. Alla mezz’ora Javi Galan arriva sul fondo e da sinistra mette dentro un cross teso. Samu Lino e Tchouameni arrivano contemporaneamente sul pallone ma non lo prende nessuno. Tchouameni rimette il piede a terra un attimo dopo Samu Lino e potrebbe averlo calpestato, come potrebbe anche non averlo calpestato, in diretta non è chiaro. Per l’arbitro non l’ha fatto e lascia correre, ma poi il VAR lo richiama: rigore per l’Atletico.

È uno di quei rigori da VAR, di cui è anche inutile stare a discutere perché la vera domanda non è se è rigore o meno, ma se esiste la verità o meno. Forse litighiamo sugli episodi arbitrali per non guardare davvero dentro all’abisso che scoperchiano. Forse meglio così, a volte è meglio guardare il dito e non la luna.

Una cosa che possiamo fare per non avvelenarci con gli episodi arbitrali è guardare le giocate individuali di Vinicius. Specie nel secondo tempo ne ha fatte due o tre incredibili. Come quella al 71’, in cui parte da fermo sulla trequarti e passa IN MEZZO ai corpi di Llorente e Gimenez - un’azione che ricorda quella famosa di Ronaldo contro il Valencia nel 1996.

Per la cronaca: il derby è finito 1-1, hanno segnato Julian Alvarez (rigore) e Kylian Mbappé.

PER LO STADE BRIOCHIN THE SKY’S THE LIMIT

Avevamo già parlato dell’imprevedibilità della Coppa di Francia, ma in settimana ne abbiamo avuto altre prove. Si sono giocati gli ottavi di finale e il risultato è stato che altre tre squadre della buona borghesia della Ligue 1 sono uscite contro squadre di livelli inferiori.

Il Tolosa e il Nizza hanno perso in casa rispettivamente contro Guingamp e Dunkerque della Ligue 2; il Lille è stato suo malgrado protagonista del risultato più pazzo del turno, l’eliminazione sul campo dello Stade Briochin, squadra bretone di National 2, il quarto livello del calcio francese. E come è arrivata, la sconfitta: il Lille è andato in vantaggio all’ora di gioco, ma poi il Briochin l’ha ribaltata con un gol all’88’ e uno al 97’.

Il Briochin non è nemmeno l’unica squadra di National 2 ad aver passato il turno: c’è anche il Cannes. Per cui ai quarti di finale ci saranno due squadre di Ligue 2 e due di National 2. Il Briochin affronterà il PSG, e se da un lato questo era il peggior sorteggio possibile, dall’altro sappiamo quanto sarà eccitante per giocatori e tifosi. Peccato che nonostante il sorteggio in casa il Briochin non potrà giocare nel suo stadio da 7mila posti: la partita si giocherà a Rennes, 100 km di macchina da Saint-Brieuc. Hugo Boudin, difensore autore della doppietta contro il Lille, dovrà prendersi un’altra giornata dal lavoro da broker di mutui: «Al turno precedente contro l’Annecy non ho preso la mattinata libera ed è stato complicato. Lì mi son detto che dalla volta successiva avrei preso mezza giornata per riposare», ha detto a So Foot.

Guillaume Allanou, 47 anni, presidente, direttore sportivo e allenatore dello Stade Briochin

KVARA HA SEGNATO IL PRIMO GOL AL PSG - DOVE LO AVEVAMO VISTO UN GOL UGUALE?

Ah sì, quello di Shevchenko contro l’Inter nella semifinale di Champions 2003.

RANKING DEI GOL DI GIOCATORI GIAPPONESI DEL WEEKEND

Da qualche anno le isole britanniche sono una meta molto gettonata dai calciatori giapponesi. C’entra la Brexit, dal momento che con il sistema di immigrazione a punteggio adottato dal Regno Unito dopo l’uscita dall’UE è diventato più conveniente per i club tesserare calciatori giapponesi, almeno più conveniente rispetto a come era prima con le regole europee. 

Al momento 5 squadre di Premier League hanno un calciatore giapponese, e 8 su 24 di Championship. Questo weekend è stato molto positivo per i calciatori giapponesi. Ho messo in classifica i gol più belli che hanno segnato:

3) Daizen Maeda, Celtic-Raith, Coppa di Scozia

Il Celtic ha due giapponesi in rosa, ma due anni fa ne ha avuti anche 5 allo stesso tempo (+3 sudcoreani). Merito di Postecoglou, che in passato aveva allenato i Marinos di Yokohama e una volta arrivato al Celtic ha portato i suoi pupilli. Maeda ieri ha segnato una tripletta nel 5-0 del Celtic sul Raith, ottavi di finale di Coppa di Scozia. Il gol più bello è questo: un tap-in dopo un contropiede furioso.

2) Kaoru Mitoma, Brighton-Chelsea, FA Cup

Un gol nato da un controllo con l’ascella, e che vale la vittoria per 2 a 1 del Brighton.

1) Tomoki Iwata, Birmingham-Newcastle, FA Cup

Alla fine il Birmingham ha perso 2-3, ma Iwata ha dimostrato con questo gol di essere perfettamente entrato nello spirito della FA Cup: domenica insignificante di febbraio, nebbia, stadio in penombra, come se a illuminarlo fosse un abat-jour, botta da fuori area dritta sotto la traversa.

LE PEGGIORI INGIUSTIZIE DEL MONDO: LA MORTE, IL CAPITALISMO, FAI UN GOL COSÌ E NON È NEMMENO TUO PERCHÉ È AUTOGOL DEL PORTIERE

Mettici pure che la tua squadra si fa rimontare e perde 1-2 contro il peggiore Manchester City degli ultimi 10 anni. Lo ha (quasi) segnato Jamie Donley del Leyton Orient, in FA Cup.

INTANTO IN TURCHIA

L’Adana Demirspor ha abbandonato la partita dopo la simulazione di Mertens che potete vedere qui sopra. Il momento in cui è andato tutto a rotoli è stato al 10’ di Galatasaray-Adana Demirspor di Super Lig turca. C’è un tiro di Osimhen respinto, sulla palla vagante arriva Mertens che cade in area: rigore per il Galatasaray.

Sul dischetto si presenta Morata che trasforma. La partita va avanti per un’altra ventina di minuti finché al 28’ i giocatori dell’Adana escono dal campo e abbandonano la partita: le immagini del rigore hanno cominciato a circolare, e tutti si sono convinti che l’arbitro abbia sbagliato di grosso.

L’Adana si è fatto prendere la mano, ok, ma di recente le proteste contro il Galatasaray e i suoi presunti favori arbitrali sono molte. Tra i sobillatori più avvelenati, manco a dirlo, c’è José Mourinho, tecnico del Fenerbahce e rivale diretto per lo scudetto. Più volte Mourinho si è lamentato degli aiutini che secondo lui il Galatasaray riceverebbe dagli arbitri, e nelle scorse settimane è sbottato davanti ai microfoni parlando di «campionato tossico». È una brutta situazione vera per il calcio turco, ma quanto si diverte Mou?

IL LIVERPOOL È STATO ELIMINATO IN FA CUP DAL PLYMOUTH ARGYLE

Niente da vedere. Solo la prima in classifica della Premier League che viene eliminata dall'ultima in classifica della Championship. Non vi farò il discorso su quanto le coppe nazionali degli altri paesi, e dell'Inghilterra in particolare, siano meglio della nostra (ve l'ho appena fatto scusate ma è inevitabile), ma vorrei solo farvi notare che è stata una partita orrenda - sia dal punto di vista della qualità del gioco che da quella dello spettacolo.

Quando una piccola batte una grande è difficile vedere partite troppo ben giocate, ma spesso invece sono rocambolesche. Qui invece è stato decisivo un rigore nel primo tempo, e un paio di belle parate del portiere del Plymouth. Il comico inglese Josh Widdicombe ha commentato: «All'improvviso la gente vuole parlare del Plymouth Argyle per la prima volta nella mia vita».

Buona settimana!

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