Il 17 ottobre 2017, nei venti minuti finali contro lo Sporting Lisbona, Allegri decide di sostituire Stefano Sturaro (impiegato come terzino destro di emergenza) con Douglas Costa, per provare ad afferrare la vittoria in una partita più sofferta del previsto. A prendere il posto dell’ex centrocampista del Genoa nello schieramento tattico è Juan Cuadrado, schierato per la prima volta in assoluto in quella posizione con la maglia della Juventus.
Da quel momento l’idea di vedere schierato Cuadrado come terzino con continuità ha iniziato a farsi sempre più strada nella testa di tifosi e addetti ai lavori della Juventus. Dopotutto il colombiano era arrivato in Italia nel 2009 come terzino destro e in quel ruolo aveva giocato le prime partite con l’Udinese, prima di iniziare un progressivo spostamento in avanti, prima come esterno a tutta fascia e poi come ala durante il prestito al Lecce, per sfruttare meglio la sua rapidità e il dribbling fulminante.
L’esperimento di Cuadrado terzino non ha però mai avuto continuità con Allegri, ruolo in cui è stato riproposto in qualche rara occasione, soprattutto in momenti di necessità (anche se fu schierato terzino destro in quella che fu la partita più importante di quella stagione, la vittoria in rimonta contro l’Inter). In generale l’allenatore toscano ha continuato a considerarlo prima di tutto come una delle alternative da esterno destro, ruolo in cui il colombiano è riuscito a guadagnare parecchi minuti in campo, nonostante la competizione sempre più agguerrita.
In estate, ancor prima che la stagione iniziasse, si è invece tornato a parlare di Cuadrado terzino. L’imminente cessione di Cancelo sembrava per paradosso poter essere assorbita proprio dal colombiano, scalando “indietro” di una posizione. Con una Juventus ancora in cantiere, era facile lanciarsi in supposizioni, anche legate alle agguerrite ipotesi di calcio offensivo che avrebbe proposto Sarri.
Con l’arrivo di Danilo nello scambio che ha portato il terzino portoghese a Manchester, l’idea era diventata meno probabile, considerando anche la presenza di De Sciglio, la Juventus aveva già due alternative nel ruolo e Cuadrado per un po’ è sembrato vicino a poter partire. Una cessione a quanto pare bloccata però proprio da Sarri, intrigato dalla possibilità di farne un terzino.
Come si è preso il posto
L’esordio assoluto come terzino in stagione arriva al 28' della partita contro la Fiorentina, subentrando all’infortunato Danilo. È il 14 settembre, e da quel momento Cuadrado non lascerà più il posto, fatta eccezione per un turnover nella gara contro il Lecce (in cui comunque è entrato nella mezz’ora finale), per la squalifica in occasione del ritorno con il Lokomotiv Mosca e per la recente partita contro l’Atletico Madrid.
La sensazione è che il colombiano sia passato molto facilmente dall’essere un comodo ripiego a un vero e proprio valore aggiunto per Sarri, che vede in Cuadrado l’alternativa più credibile come terzino destro. Grazie a questa fiducia il colombiano ha trovato la continuità che gli serviva per limare i propri difetti nel ruolo di terzino, specializzandosi e acquisendo confidenza.
Una delle partite in cui l’influenza di Cuadrado è stata più evidente: posizione media altissima e tanti tocchi, soprattutto sul corto verso Bonucci, Khedira, Bernardeschi e le punte.
La sua interpretazione del ruolo, ovviamente, è molto propositiva. Con il passaggio al rombo, soprattutto nelle partite in cui non gioca Dybala, la Juventus ha una forte necessità di coprire con puntualità l’ampiezza nell’ultimo terzo di campo. Cuadrado non si fa certo pregare: le sue sovrapposizioni senza palla sono costanti, ma grazie alle sue doti tecniche riesce spesso a prendere campo anche in conduzione, guadagnando un numero alto di falli per un terzino (2.4 p90, solo Sabelli ha fatto meglio tra i terzini destri, con 4 presenze in più).
Cuadrado è anche l’esterno basso col miglior rapporto tra dribbling tentati (2.3 p90) e riusciti (1.4 p90) dopo Takehiro Tomiyasu (1.6 p90). La Juventus non è una squadra che utilizza molto gli spunti individuali per sviluppare l’azione nella propria metà campo, eppure Cuadrado ha una media elevata di tentativi di dribbling, e questo è indicativo del fatto che comunque goda di una certa libertà di interpretazione anche nei meccanismi di costruzione abbastanza “didattici” di Maurizio Sarri.
Cuadrado si è però guadagnato questa fiducia soprattutto grazie alla sua capacità di associarsi coi compagni. Garantisce un volume cospicuo di palloni giocati: 62.3 passaggi p90, il primo tra i terzini con almeno 5 presenze, di cui ben 49.9 corti (primo anche qui), indicativo delle richieste tattiche dell’allenatore. Cuadrado riesce anche a leggere perfettamente i ritmi dell’azione, rallentando per prendere fallo, fraseggiando di prima, reagendo immediatamente allo smarcamento di un compagno di catena.
Insomma, rispetto alle esitazioni (a volte fatali) di cui si è reso protagonista negli anni, arretrando il suo raggio di azione Cuadrado sembra aver migliorato anche il decision making, forse soprattutto grazie all’impianto di gioco impostato da Sarri e dunque alla costante fornitura di linee di passaggio.
Il pregio offensivo principale di Cuadrado terzino sono le costanti corse in avanti: nella prima slide arriva fino alla trequarti, scarica su Dybala e attacca la profondità; nella seconda il passaggio è indirizzato a Dybala, ma lui parte comunque, creando un possibile appoggio da “terzo uomo” in ampiezza; nella terza sfrutta lo spazio lungo il lato debole, suggerendo il lancio lungo a Bentancur.
Insomma, i pochi dubbi che potevano esserci sulla transizione da esterno alto a basso per quanto riguarda la fase offensiva, si sono dissipati velocemente.
Miglioramenti difensivi, presenti e futuri
La vera sorpresa è però lo sviluppo difensivo, soprattutto in un sistema, come quello di Sarri, che lascia pochissimo margine di errore nelle letture posizionali. Cuadrado è sempre stato aggressivo nella gestione degli uno contro uno, come a voler imporre la propria esplosività anche in questa fase di gioco.
Cuadrado è sempre stato un avversario difficile da saltare in dribbling, però la sua tendenza ad andare spesso a terra sia per tentare il contrasto in scivolata, sia per il precario equilibrio nell’affrontare chi lo sta puntando, è sempre stata considerato un problema, anche dallo stesso Sarri che l’ha indicato come uno dei miglioramento più urgenti per il colombiano.
Da quando gioca con continuità come terzino, Cuadrado è sembrato progressivamente migliorare nella scelta delle giuste posture da adottare nell’uno contro uno, nella lettura delle coperture, ma soprattutto nella gestione dei tempi. Sicuramente, avere un membro dello staff tecnico dedicato solo allo sviluppo dei singoli gesti tecnici difensivi è un grosso vantaggio per lui, soprattutto se è un compagno che lo conosce bene.
L’arrivo di Barzagli nello staff della Juventus è stato accolto da Sarri proprio con un riferimento a Cuadrado, e lo stesso Cuadrado ha rivelato di essersi sottoposto a diverse sedute di video analisi con l’ex compagno di squadra per migliorare il proprio approccio alla fase difensiva.
Per guadagnare e mantenere la titolarità nel sistema difensivo di Sarri, è imprescindibile leggere in anticipo l’azione e avere la lucidità di seguire i principi di copertura della zona e del compagno più vicino.
Qui sopra due esempi di come Cuadrado sia diventato molto più lucido nella lettura delle situazioni difensive. Nella prima immagine Sandro perde palla e lui scappa immediatamente a ricomporre la linea difensiva. Nella seconda, in un primo momento esce correttamente verso il portatore, ma è subito reattivo nell’anticipare il passaggio verso l’avversario che gli taglia davanti, seguendolo e stroncando l’azione.
Per quanto riguarda invece gli uno contro uno difensivi, Cuadrado ha incanalato la propria esuberanza dimostrando di essere capace di mantenere la compostezza in situazioni che richiedono di temporeggiare.
Qui accompagna Piatek per diversi metri, senza scoprire mai il pallone e costringendolo alla rimessa laterale, dimostrando di aver imparato a contenere l’istinto per il contrasto immediato.
In alcune situazioni ci sono ancora dei problemi, principalmente dovuti alla momentanea carenza di concentrazione, ma questi episodi negativi sono sempre meno frequenti.
Nel gol subito contro la Lokomotiv, a prescindere dall’errore di Bonucci, Cuadrado non dà copertura al compagno. Non portandosi per tempo alle sue spalle, sarà poi costretto ad accorciare da una posizione sconveniente, rendendosi facilmente scartabile.
C’è ancora margine di miglioramento ed è naturale che sia così, dato che, a conti fatti, Cuadrado gioca stabilmente da terzino da neanche due mesi. Complice però il lento adattamento di Danilo, ci sono tutti i presupposti perché il posto da titolare possa aiutarlo a consolidare le competenze del ruolo e a diventare un terzino ancora più completo, innalzando ulteriormente la considerazione generale sulla carriera di un giocatore forse ancora troppo poco considerato rispetto alla sua reale efficacia.