«All’inizio ho visto Denzel», ha detto Dimarco a caldo «poi ho visto il portiere fuori e alla fine meno male che è entrata perché sennò veramente prendevo tanti di quegli insulti…». Stava parlando del gol incredibile segnato contro il Frosinone, una freccia scoccata con i piedi quasi sulla linea laterale sinistra da poco oltre la metà campo. Per la precisione 56 metri e 47 centimetri, come gli ha detto Federica Zille a fine partita. Nell’intervista post-partita l’inviata di DAZN gli stava chiedendo di «mettere un punto» alle discussioni che il suo gol aveva creato, generando conflitti anche tra «amici di vecchia data», neanche fosse una questione politica. Aveva tirato o voleva crossare per Dumfries? Cioè: aveva appena segnato un gol fenomenale, forse il più bello della sua carriera, oppure era stato solo fortunato?
Se nello studio di DAZN non hanno avuto dubbi sulla prodezza - Marcolin è arrivato addirittura a paragonare Dimarco a Roberto Carlos - in quello di Sky è stato tutto il contrario. Non ci sarebbe stato quasi bisogno di dirlo per Paolo Di Canio, che però è entrato molto nel dettaglio per convincere tutti di quanto fosse evidente che Dimarco volesse crossare. «È una giocata codificata», ha detto Di Canio, per cui la palla doveva tagliare tra difesa e portiere e arrivare dietro a tutti, sulla corsa di Dumfries.
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