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Chi è più forte tra Donnarumma e Meret?
08 nov 2019
Abbiamo provato a rispondere consultando le statistiche.
(articolo)
7 min
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Dopo l’egemonia ventennale di Gianluigi Buffon, la difesa della porta della Nazionale sembrava destinata all’altro Gianluigi, anch’egli recordman di precocità, il milanista Donnarumma. Ma nel frattempo è uscito fuori un altro portiere, giovanissimo seppur più vecchio di due anni, che sta lanciando la sfida per la maglia azzurra numero uno per l’Europeo 2020. Alex Meret, in forza al Napoli, è già più di una giovane speranza e si sta imponendo come un protagonista assoluto nel ruolo.

Un sommario statistico delle loro prestazioni nelle ultime stagioni non può restituire il valore assoluto dei due portieri, ma può aiutare a capire quali sono i fondamentali in cui l’uno supera l’altro. Uno studio utile anche per dare un senso diverso alla loro competizione e andare oltre le logiche del tifo o delle preferenze basate su chi ha fatto più parate (o meno errori) melle ultime settimane.

La distribuzione dei passaggi

L’abilità nel gioco coi piedi è una parte non più secondaria delle qualità richieste a un portiere di alto livello. Donnarumma è destro, mentre Meret è sinistro. Entrambi giocano prevalentemente il pallone in diagonale rispetto al proprio piede preferito.

In verde le statistiche di Gianluigi Donnarumma, in nero quelle di Alex Meret. Le barre rappresentano il volume di lanci lunghi giocati; i tratteggi rappresentano la percentuale di precisione dei lanci.

Passando dalla SPAL al Napoli, Meret ha ridotto drasticamente la porzione di lanci lunghi ed è crollata anche la precisione di questi. Più che un peggioramento delle abilità di Meret, è facile intuire che le ragioni di questa differenza sta in un cambio di contesto tattico.

La SPAL cercava di attirare la pressione degli avversari fin dentro la propria area di rigore per permettere poi al portiere di appoggiarsi alle punte o agli esterni di centrocampo in seconda ipotesi; al Napoli, invece, per Meret il lancio lungo è una extrema ratio per sfuggire alla pressione avversaria non più eludibile con un appoggio corto (e infatti è aumentato il numero dei suoi passaggi corti).

Le barre rappresentano il volume dei passaggi corti tentati; i tratteggi rappresentano la percentuale di precisione dei passaggi.

Donnarumma nelle ultime due stagioni ha migliorato, e di molto rispetto alle prime due d’esordio, il suo gioco coi piedi. Il Milan di Gattuso lo scorso anno giocava molto la palla nella propria trequarti nel tentativo di creare spazi alle spalle degli avversari e Donnarumma ha aumentato la propria influenza, arrivando a giocare una media di 15.4 passaggi ogni 90 minuti. La precisione nei passaggi corti di Meret e Donnarumma sono del tutto simili, con il primo che supera il secondo di un punto percentuale nella stagione in corso.

Sul volume di passaggi totali giocati dai portieri, molto c’entra lo stile del gioco di una squadra. Se considerassimo i passaggi totali giocati, Donnarumma risulterebbe il decimo portiere della Serie A, e Meret solo il diciassettesimo. Ma le piccole squadre con valori tecnici inferiori si rifuggono dal portiere, che poi è costretto per lo più a spazzare. Per questo, se escludiamo i lanci lunghi dal computo, Meret diventa il secondo portiere più coinvolto della Serie A dopo il genoano Radu, e Donnarumma risulta quinto.

Le uscite alte

Le uscite alte sono il fondamentale nel quale Donnarumma è cresciuto di più (nonostante abbia ancora qualche problema nella lettura delle traiettorie e nel tempismo, come si è visto anche contro la Lazio quando una sua uscita a vuoto su angolo lo ha costretto a un recupero in extremis sul tiro di Acerbi).

Alla fine della stagione 2017/18, Donnarumma era il ventesimo portiere del campionato per il numero delle uscite alte effettuate: un dato paradossale per un atleta di 196 centimetri d’altezza, che insieme a Robin Olsen è il portiere più alto della Serie A.

In due anni, però, Donnarumma è passato da 1 uscita alta ogni 90 minuti a 1.8 uscite ogni 90 minuti in media. Oggi Donnarumma è il terzo portiere della Serie A, distanziato di poco da Gabriel e Consigli.

Meret paga 6 centimetri d’altezza al compagno di nazionale, e il suo numero di uscite è decisamente più basso. Non solo, la tendenza alle uscite nelle ultime tre stagioni è persino al ribasso: Meret è passato da effettuare 1.3 uscite alte ogni 90 minuti ai tempi della SPAL, alle attuali 0.8 uscite.

Percentuale di parate

Uno dei modi classici per verificare l’abilità di un portiere tra i pali è verificare il numero di palloni che ha respinto sul totale di quelli che hanno raggiunto lo specchio.

In questa statistica, nelle ultime tre stagioni Meret è stato significativamente superiore a Donnarumma. Nella stagione 2018/19, entrambi hanno avuto la miglior prestazione personale ma i numeri sono nettamente a favore del napoletano: Meret ha bloccato l’82% dei tiri che hanno raggiunto lo specchio della porta del Napoli, mentre Donnarumma ha fermato solo il 74,2% delle conclusioni. Quest’anno Donnarumma è, secondo la statistica, sotto la media della Serie A con una percentuale di tiri fermati del 65,9%.

La percentuale di parate, per poter essere considerata affidabile, deve avere come base un numero di conclusioni almeno paragonabile. Meret, per infortuni o turnover, negli ultimi tre anni ha giocato 3151 minuti, contro i 7907 di Donnarumma, e ha affrontato meno della metà dei tiri di Donnarumma (128 contro 302). Abbiamo quindi bisogno di un altro strumento statistico.

Un nuovo Expected Goals

Se volessimo legare la pericolosità di un tiro alla prestazione del portiere, non dovremmo utilizzare gli Expected Goals come fatto finora. L’indice Expected Goals contiene in sé le informazioni su come è stato costruito un tiro da parte della squadra offendente – posizione dell’attaccante, parte del corpo che ha colpito il pallone, tipo di assist. Ribaltando la prospettiva, un xG descrive il tipo di pericolo che un’intera fase difensiva, e non solo il portiere, ha dovuto affrontare.

Inoltre, nel computo degli Expected Goals di una partita rientrano tutti i tiri effettuati, mentre il portiere può avere un impatto diretto solo su quelli che arrivano nello specchio. Questo sottogruppo di tiri hanno una pericolosità offensiva notevole: in media 1 tiro nello specchio su 3 diventa un gol.

Abbiamo quindi bisogno di un altro tipo di Expected Goals, che da qui in avanti chiamerò xG* (con l’asterisco per distinguerlo dai comuni xG). Questa nuova statistica è costruita partendo da una base di dati ristretta che contiene solo tiri nello specchio, e che ha in sé tutte le informazioni già utilizzate dagli xG per valutare la pericolosità di un tiro più una: l’informazione sulla posizione del pallone all’interno dello specchio della porta al momento della parata o del gol.

È possibile con gli xG* valutare con maggiore efficacia le qualità di “shot stopping” di un portiere attraverso il rapporto tra i gol che avrebbe dovuto incassare, secondo la statistica, e quelli che ha effettivamente incassato.

Dal grafico si nota come Meret abbia vissuto due stagioni intere ad altissimo livello: il miglior portiere del campionato, secondo la statistica. Nel 2017/18 Meret alla SPAL ha incassato 11 gol su azione, quando secondo gli xG* ne avrebbe dovuti incassare 13.8 (in una media che non è matematica ma pesata sui valori di tutti i portieri e di tutti i tiri presi in considerazione). Nel suo primo anno napoletano Meret ha incassato 9 reti, a fronte di una media statistica di 12,1.

Donnarumma, al contrario, ha avuto prestazioni tra i pali meno che sufficienti negli ultimi tre anni. Il rapporto tra xG* e gol subiti supera l’unità – cioè i gol subiti sono meno di quelli che avrebbe dovuto subire – solo in un caso e di molto poco.

Per tutte e tre le stagioni prese in considerazione, Meret è stato un portiere superiore a Donnarumma. Anche nella stagione in corso, nella quale Meret, per ora, ha avuto un calo e per la prima volta ha subito più gol di quanti ne avrebbe dovuti subire, Donnarumma gli è dietro ed è al momento solo il diciannovesimo portiere della Serie A, con 14 gol incassati a fronte di 10,9 reti attese.

L’informazione aggiuntiva sulla posizione d’arrivo della palla nello specchio della porta ci permette di visualizzare i dati in un modo nuovo. Nelle grafiche si confrontano le ultime due stagioni di Meret. La maggiore grandezza del pallino indica una maggiore pericolosità del tiro secondo gli xG*; in verde si evidenziano i tiri che sono finiti in gol.

Come si vede, nell’angolo alla destra di Meret sono finiti in rete tiri a basso valore di xG*. Che ci sia un problema tecnico del portiere del Napoli nelle parate basse da quel lato?

In definitiva, Meret e Donnarumma sono due portieri di alto livello, ma il primo dei due sta fornendo prestazioni migliori. Donnarumma è ora più intraprendente di Meret nelle uscite alte e ha via via migliorato il suo gioco coi piedi, ma il portiere del Napoli gli è davanti nella prestazione tra i pali.

La scelta di Roberto Mancini dovrà tenere conto, come per i giocatori di movimento, delle loro abilità, ma anche del contesto tattico nei quali i portieri dovranno essere inseriti.

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