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Redazione

Gli infortunati dell’ultimo momento agli Europei

Per non perdere il filo delle molte notizie arrivate negli ultimi giorni.

In una carriera un giocatore, diciamo il più fortunato, può partecipare a circa sei o sette tornei internazionali. Ciascuno di essi rappresenta il palcoscenico in cui dare una definizione alla propria esistenza calcistica, svoltare nel bene o nel male. Non l’unico palcoscenico, certo, ma tra i più importanti. Per questo è particolarmente drammatico quando qualcuno deve saltare un grande torneo per infortunio. Figuriamoci quando ci si fa male a pochi giorni, a poche ore, dall’inizio dell’Europeo.

 

Ecco una lista dei giocatori infortunati nelle ore precedenti al torneo, che hanno già lasciato i ritiri delle rispettive nazionali o la cui presenza è ancora in dubbio. Abbiamo incluso solo i giocatori già partiti.

 

Robert Lewandowski

Quanto è infortunato: salta sicuro la prima

Quanto è importante: 10/10

 

Facciamo parlare i freddi numeri: Lewandowski ha giocato 150 partite con la Polonia e segnato 82 gol. Con lui in campo la Polonia parte da 0.54666666666 gol segnati, senza di lui da -0.54666666666: e la Polonia è una squadra che storicamente non segna tanto. L’altro aspetto assurdo di questi numeri è che nei 16 anni in cui Lewandowski ha messo insieme queste 150 presenze, solo 6 volte è stato assente per infortunio. Per la Polonia accettare la caducità di Lewandowski è come accettare l’imperfezione di dio: mica facile. 

 

Oggi Lewandowski era all’allenamento della Polonia per guardare i suoi compagni.

 

Lewandowski salterà sicuramente la prima partita contro l’Olanda e poi chissà. Giustamente nel ritiro della Polonia nessuno si è esposto: magari il centravanti del Barcellona è capace di autorigenerarsi, non sarebbe così stupefacente. Interrogato intorno alla sua assenza, il CT Probierz ha detto che «a volte è difficile immaginare una partita senza di lui, ma questo è il momento», una frase che suona con lo stesso fatalismo di “è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo”. In ogni caso, forse per una forma estrema di rispetto, anche Milik e Swiderski, i due indicati per sostituirlo, si sono infortunati (il primo però in maniera molto più grave del secondo, come poi vedremo). Forse Probierz dovrebbe provare a fare una di quelle cose concettuali: “il nostro centravanti sarà il ricordo di Lewandowski” e poi schierare solo trequartisti ipertecnici. Invece, probabilmente, giocherà Piatek al centro dell’attacco. A volte la vita è difficile.

 

Karol Swiderski

Quanto è infortunato: recuperato

Quanto è importante: 6/10

 

Che mesi gli ultimi sei di Karol Swiderski. Arriva a gennaio dal Charlotte FC in una squadra apparentemente senza speranza, segna due gol in 15 partite subentrando quasi sempre a partita in corso, diventa uno degli eroi della salvezza del Verona. Nel frattempo, come per magia, inizia lentamente a prendere i gradi da titolare in Nazionale. Con il 4-2-3-1 di Fernando Santos è relegato al ruolo di riserva del totem Lewandowski, ma l’allenatore portoghese viene liquidato dopo la brutta sconfitta con l’Albania, e il nuovo CT, Michal Probierz, passa al 3-5-2. Le sue prime presenze da titolare sembrano dovute nuovamente all’assenza di Lewandowski, e invece nei decisivi playoff contro Estonia e Galles che hanno portato la Polonia a questo Europeo Swiderski è titolare. Accanto a Lewandowski. 

 

Si arriva alle amichevoli di preparazione a questo Europeo e Swiderski si gioca una maglia da titolare. Contro la Turchia parte nell’undici di partena, segna dopo 12 minuti, ma una manciata di secondi dopo si infortuna: distorsione alla caviglia. È la stessa partita in cui si infortuna anche Lewandowski. Risultato? L’attaccante del Barcellona rimedia uno strappo al muscolo bicipite femorale “che lo escluderà dalla partecipazione alla prima partita del torneo”. Swiderski invece riporta una “distorsione dell’articolazione della caviglia senza danni significativi” e già da ieri poteva tornare ad allenarsi. Indovinate chi potrebbe giocare titolare nel difficile e decisivo esordio all’Europeo contro l’Olanda?

 

Aleksandar Pavlovic 

Quanto è infortunato: salta l’Europeo 

Quanto è importante: 4/10

 

Aleksandar Pavlovic è quel tipo di giovane che il Bayern Monaco tira fuori dal nulla e sembra istantaneamente poter far il titolare in qualsiasi squadra di Serie A. Il pubblico italiano lo ha conosciuto nel delicato ottavo di finale di ritorno contro la Lazio, dopo che il Bayern Monaco aveva perso l’andata per 1-0 all’Olimpico. Era una partita molto più in bilico di quanto il 3-0 finale tenderebbe a farci ricordare, lo spogliatoio bavarese sembrava sull’orlo di una crisi di nervi, e il lavoro di Thomas Tuchel appeso a un filo. In questo contesto, e nel ruolo di mediano davanti alla difesa, Pavlovic ha fatto il suo esordio da titolare in Champions League e alla fine dei 90 minuti poteva tranquillamente essere menzionato tra i migliori in campo.

 

Nella seconda parte di stagione Pavlovic si è gradualmente e silenziosamente preso un posto da titolare in una delle migliori squadre del mondo, e le sue prestazioni sono state talmente convincenti da spingere anche Julian Nagelsmann a convocarlo in Nazionale. Per la prima volta, direttamente per un Europeo, senza nemmeno aver mai giocato nell’Under 21: questo è il tipo di fiducia che ispira Aleksandar Pavlovic. Certo, il centrocampista del Bayern con ogni probabilità non avrebbe fatto il titolare, ma sembrava poter essere comunque una risorsa interessante dalla panchina. E comunque quando ti ricapita di giocare un torneo internazionale nel tuo Paese a vent’anni? Purtroppo la bella storia di Pavlovic è stata fermata da una tonsillite – un infortunio strano per un calciatore, ma che l’aveva già fermato tra marzo e aprile con il Bayern – e il suo posto è stato preso dal vecchio e affidabile Emre Can. Difficile riuscire a immaginare la delusione. «Peccato che Pavlo non possa giocare gli Europei. Credo non vedesse l’ora di esserci», ha detto Musiala con l’amorevolezza del fratello maggiore, nonostante abbia appena un anno in più. Siamo piuttosto certi, comunque, che non sarà l’ultima volta che sentiremo parlare di Pavlovic, anche in Nazionale.

 

Brian Brobbey

Quanto è infortunato: dovrebbe recuperare

Quanto è importante: 5/10

 

Mercoledì a Wolfsburg, dove si allena l’Olanda, Matthijs de Ligt e Brian Brobbey vanno entrambi per il pallone e chi ne esce peggio è l’attaccante dell’Ajax (è quello che succede quasi sempre quando ti scontri con un parallelepipedo umano come de Ligt). Brobbey rimane a terra, accusa un dolore al ginocchio, viene portato in infermeria. L’Olanda aveva già perso Frenkie de Jong e Teun Koopmeiners, e Ronald Koeman capisce la malaparata. Ancora prima di sapere l’esito degli esami, pre-allerta Joshua Zirkzee, che si era talmente fatto una ragione di questa mancata convocazione che era già in Florida a passare qualche bella giornata di svago a Disneyland. La vita è così: un giorno ti fai una foto con Topolino, il giorno dopo devi salvare un intero Paese da un’altra delusione.

 

 

Zirkzee è quindi costretto a tornare in fretta e furia in Europa, ma nel frattempo gli esami al ginocchio di Brobbey non rivelano alcuna lesione e l’attaccante dell’Ajax dovrebbe recuperare, se non per l’esordio con la Polonia sicuramente nel corso del torneo. Cosa succederà adesso? Koeman non dovrà rimandare Zirkzee a Disneyland, perché per gli infortuni di de Jong e Koopmeiners aveva chiamato un solo sostituto (Ian Maatsen), ma adesso avrà un ballottaggio che prima dell’inizio di questo Europeo sembrava non volesse avere. Prima di stilare la lista definitiva dei convocati, Koeman aveva utilizzato il leggero infortunio che Zirkzee si era procurato con il Bologna a fine stagione come alibi per non convocarlo, e aveva deciso di puntare in maniera così forte su Brobbey da non convocare nemmeno un altro attaccante olandese che ha fatto benissimo in questa stagione come Thijs Dallinga (19 gol stagionali con la maglia del Tolosa). Al centro dell’attacco dell’Olanda comunque dovrebbe giocare Memphis Depay, uno dei pretoriani di Koeman, ma adesso, con a disposizione un giocatore più giovane, simile nei movimenti e soprattutto nell’ambizione di essere il centro di gravità offensivo della squadra, si potrebbe creare un dualismo che forse il CT dell’Olanda non voleva gestire. Vedremo.

 

Arkadiusz Milik

Quanto è infortunato: salta l’Europeo

Quanto è importante: 7/10

 

È curioso il destino di Milik con la Polonia. Indubbiamente uno dei migliori calciatori polacchi di questa generazione, ma una vita spesa a girare intorno a Lewandowski. Storicamente i CT hanno provato a farli convivere in qualche modo, ma ultimamente Milik sembrava poter diventare una riserva di lusso. Nelle qualificazioni accanto al centravanti del Barcellona aveva trovato più spazio Swiderski, meno forte ma più adatto a questo lavoro di raccordo da seconda punta. Questo anche perché, come spesso gli accade, Milik ha passato una stagione alle prese con infortuni piccoli e grandi e, quando era disponibile, lo spazio alla Juventus è stato poco. 

 

Eppure, indubbiamente, per la Polonia è una perdita importante. Un po’ perché Swiderski, che comunque non ha il suo talento in area di rigore, si è infortunato anche lui, un po’ perché Milik, titolare o meno, rimane un calciatore forte. Inoltre anche Lewandowski è infortunato e, almeno all’esordio, Milik avrebbe potuto avere la sua occasione di diventare l’eroe della Polonia. La sua carriera, però, sembra una serie di occasioni mancate, quasi sempre per infortunio: certe cose semplicemente vanno così. Ora questo ruolo toccherà a Piatek.

 

La Francia

Quanto è infortunato: epidemia

Quanto è importante: 10/10

 

A quanto pare, un virus si aggira per il centro d’allenamento della Francia. È l’inizio di una nuova pandemia? Un complotto ordito dalle altre Nazionali per avere qualche speranza? Non lo sappiamo, ma i giocatori francesi che hanno avuto problemi fisici in questi primi giorni di ritiro sono diversi, e chissà che questo virus non centri qualcosa. Prima si sono fermati Rabiot e Tchouameni, mercoledì invece è stato Theo Hernandez a lasciare l’allenamento dopo una ventina di minuti. 

 

Andrew Robertson

Quanto è infortunato: in dubbio ma c’è ottimismo

Quanto è importante: 8/10

 

Il terzino del Liverpool, il capitano della Scozia, il leader tecnico della sua Nazionale, ha lasciato l’allenamento in anticipo. Grande allarme. Non è nemmeno chiara la dinamica dell’infortunio ma dovrebbero essere i muscoli. Carver, assistente di Steve Clark, ci ha tenuto a rassicurare tutti: «Sta bene, è solo un’uscita precauzionale, perché in questa fase dobbiamo essere molto cauti». Lui è uscito dal campo sorridendo.

 

Robertson è un giocatore chiave della Scozia soprattutto col pallone. In una Nazionale con poca qualità offensiva, le corse con e senza palla sull’esterno di Robertson rappresentano una fonte di creatività e rifiniture molto importante. In una delle amichevoli recenti, contro la Finlandia, ha servito un assist e generato un autogol, per capirci.

 

Nicolò Barella

Quanto è infortunato: sembra pochissimo ma chissà

Quanto è importante: 8/10

 

Senza nemmeno far troppo rumore, Barella è sparito dalle due amichevoli pre-europeo dell’Italia. Le sue condizioni sono incerte, si parla di un semplice affaticamento muscolare. Gli esami del 6 giugno mostravano “progressi”, da quello che filtrava il suo esordio con l’Albania era a forte rischio, anche se oggi si grida all’ottimismo.

 

Barella è uno dei due o tre giocatori più importanti dell’Italia, per qualità fisica, tecnica, intelligenza tattica. Anche solo per semplice spessore, è uno dei più preziosi degli Azzurri. In una squadra che con Spalletti vuole essere più fluida e e diretta, la capacità di Barella di ricoprire ogni funzione e zona di campo con la stessa qualità lo rende il centrocampista tatticamente più influente. Può aiutare nella prima costruzione ma anche nella rifinitura, assorbire le transizioni e dettare i tempi del pressing. È un giocatore capace di ricucire tutte le distanze tra i reparti e tenere la squadra corta. Al suo posto Spalletti ha schierato Cristante o Fagioli che fanno Barella solamente unendo le qualità di entrambi – stiamo semplificando, lo so. 

 

Con un altro infortunio a centrocampo la presenza di Barella è diventata quasi obbligatoria, anche se l’Italia avrebbe bisogno del miglior Barella possibile per venire a capo di un girone che ha bisogno di superare con brillantezza.

 

Nicolò Fagioli 

Quanto è infortunato: edema osseo sul perone, qualunque cosa voglia dire (comunque non grave)

Quanto è importante: 6/10

 

Sì è discusso molto intorno alla convocazione di Fagioli, per motivi anche sensati. Al di là dell’opportunità di convocare un giocatore non del tutto affermato dopo una stagione di stop, Fagioli ci aveva messo poco a far vedere perché Spalletti lo aveva preferito ad altri centrocampisti. Contro la Turchia da mezzala un paio di giocate creative di alto livello, contro la Bosnia una prestazione solida da mediano accanto a Jorginho nel 3-4-2-1. Anche considerando le condizioni di Barella, Fagioli poteva candidarsi per una maglia da titolare alla prima contro l’Albania. Teoricamente sarà una partita in cui l’avversario ci lascerà il pallone e la coppia Fagioli-Jorghino sarebbe stata garanzia di gestione e sviluppo della manovra, lasciando a Frattesi (o Barella) un ruolo più libero da incursore. Ora però Fagioli salterà proprio la partita contro l’Albania.

 

Dovrebbe tornare disponibile contro la Spagna, quando, però, è più lecito aspettarsi un centrocampo diverso, più adatto a coprire lo spazio intorno. Comunque, la speranza, è che l’Europeo dell’Italia sia lungo e faticoso, e che Fagioli, se serve, possa trovare il suo momento e saperlo sfruttare.

 

 

Michal Sadilek

Quanto è infortunato: Europeo saltato

Quanto era importante: 9/10

 

Michal Sadilek ha provato a scendere da una collina in sella a un triciclo e ha fatto una brutta fine. È caduto e gli hanno messo 40 punti di sutura. Una storia francamente incredibile. La federazione ceca ha inizialmente comunicato che si trattava di un infortunio in bicicletta ed è stata la stampa, poi, a chiarire e ad aggiungere dettagli per restituire il quadro grottesco.

 

Il capitano della Repubblica Ceca, insomma, si è fatto male cadendo dal triciclo.

 

«Si tratta di una grossa perdita per noi. Sadilek era un giocatore molto importante, uno dei più esperti, aveva anche indossato la fascia da capitano contro Malta». Sadilek ha solo 25 anni, ma la Repubblica Ceca è una squadra giovane e lui in effetti era uno dei giocatori che poteva vantare più esperienza. Sadilek è stato una giovane promessa, poi una promessa mancata, e in questo Europeo si presentava di nuovo come un giocatore in ascesa. Un centrocampista completo, con ottime letture difensive, dinamico e una capacità notevole di gestire il gioco. Un giocatore unico per caratteristiche in una squadra fisica ma non certo molto dinamica. Ora si è aperto un grosso buco a centrocampo, per il compagno di reparto di Tomas Soucek: Sadilek era il suo partner ideale. Hasek contro la Macedonia del Nord ha provato una soluzione particolare, con un terzino come Doudera schierato mediano e Hlozek vertice alto del centrocampo. È sembrata una sperimentazione, più che altro.

 

Frenkie De Jong

Quanto è infortunato: è già a casa 

Quanto era importante: 8/10

 

Non è un buon momento per la scuola catalano-olandese e la storia recente di Frenkie de Jong è forse uno dei sintomi di questo precario stato di salute. Uscito dal grande Ajax di Erik ten Hag, è stato acquistato dal Barcellona come prima pietra su cui rifondarsi. Frenkie de Jong – squisito centrocampista di purissima scuola olandese, talento fatto di razionalità e ridefinizione dello spazio – è arrivato in Catalogna con l’aura dell’eletto. La sottile decadenza che ha dovuto affrontare il Barcellona negli anni successivi ha però gettato un po’ di polvere sulla sua carriera. Dalla Masia sono nel frattempo arrivati Gavi e Pedri a fargli ombra, e il Barcellona non è riuscito a tornare dove voleva tornare, o almeno non così in fretta come credeva.

 

Nella seconda parte di questa stagione, poi, la corsa a competere con il Real Madrid ha rivelato una distanza spaventosa. Dopo anni ad accumulare Champions League come caramelle, la squadra di Ancelotti ha vinto agilmente anche la Liga e decisivo in questo senso è stato il Clasico del 21 aprile al Bernabeu. Il Barcellona ha perso per 3-2 e, provando a forzare il recupero di de Jong (che si era infortunato alla caviglia addirittura all’inizio di marzo, e che di quel Clasico ha giocato solo i primi 45 minuti), ha compromesso il suo recupero in vista degli Europei. Ronald Koeman – ex giocatore ed allenatore del Barcellona, uno degli uomini che più hanno rinsaldato in tempi recenti il rapporto che lega la Catalogna all’Olanda – ha provato comunque a convocarlo, pregando che potesse recuperare in tempo, ma alla fine è stato costretto a farlo tornare a casa. In conferenza stampa ha sbottato: «Dobbiamo guardare alla salute del giocatore. De Jong ha dei precedenti con questo infortunio e il suo club ha corso dei rischi con lui. Questo ci lascia in una brutta situazione». 

 

Teun Koopmeiners

Quanto è infortunato: Europeo saltato

Quanto era importante: 7/10

 

Sembra ironico, ma è vero: un calciatore che negli ultimi mesi ha spostato le montagne, si è infortunato calciando un pallone nel riscaldamento di un’amichevole. Koopmeiners sembra scolpito nel granito, ma come tutti anche il suo corpo è umano, lacrime e sangue, e ha presentato il conto sotto forma di stiramento all’inguine a pochi giorni dall’Europeo. «Se c’era qualcuno che si meritava di giocare questo Europeo, era Teun» ha detto Koeman, scoraggiato davanti all’ennesimo infortunio che sta decimando le sue convocazioni. L’assenza di Koopmeiners arriva dopo quella del compagno di club de Roon e quella più recente di Frankie de Jong, solo per rimanere al centrocampo. 

 

 

Proprio grazie a questi due infortuni, Koopmeiners aveva scalato le gerarchie. Se infatti durante le qualificazioni aveva avuto un ruolo più periferico, entrando spesso come trequartista a partita in corso, la sensazione è che in questi Europei avrebbe avuto un ruolo molto più centrale, anche perché per Koeman sarebbe stato impossibile ignorare il suo finale di stagione. Ora l’Olanda si ritrova con un altro calciatore a casa a scrivere messaggi disperati su Instagram. 

 

“Quello che doveva essere un mese meraviglioso purtroppo si è trasformato in un incubo. Con grande delusione e tristezza ho ascoltato i risultati dei test e delle scansioni”, ha scritto Koopmeiners, lasciando anche intendere che forse lui avrebbe preferito ignorare i medici. 

 

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