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A che punto è Eurobasket 2022
09 set 2022
Dopo le prime 60 partite, le migliori 16 squadre d’Europa sono pronte a contendersi il trono del basket continentale.
(articolo)
13 min
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Nei matrimoni l'antipasto è un momento particolarmente ricco di varietà di pietanze, che serve a prepararti alle portate principali del ricevimento di nozze. Questa funzione è la stessa svolta dalla fase a gironi di EuroBasket 2022, che oltre a disegnare il tabellone a eliminazione che prenderà il via domani a Berlino, ci ha restituito diverse impressioni significative sulle 16 squadre che si contenderanno il trono del basket europeo.

Tra le otto che lasciano il torneo dopo cinque partite le sorprese sono poche – le esclusioni che hanno destato maggior stupore sono probabilmente quelle di Georgia e Israele –, ma qualche variabile imprevista tra scontri diretti e classifiche avulse ci restituisce un bracket pieno di match interessanti già a partire dagli ottavi di finale.

Azzurro più di lotta che di governo

Tre vittorie, due sconfitte, un po' di rimpianti. È questo il bilancio nudo e crudo delle cinque notti del Forum per l'Italia di Gianmarco Pozzecco, che domenica tornerà in campo per sfidare la Serbia agli ottavi di finale. Un incrocio che ai più evocherà sicuramente il 4 luglio 2021 a Belgrado, la notte più alta di questo ciclo azzurro con la vittoria del torneo pre-olimpico. I grandi protagonisti di quella serata - a eccezione di Meo Sacchetti - saranno tutti abili e arruolabili, con l'aggiunta di un elemento importante come Gigi Datome, che quella sera in Serbia non c'era.

Si riparte (anche) da qui.

Decisamente di più saranno le differenze per i nostri avversari, che potranno contare su tre elementi chiave come Jokić, Lučić e Gudurić. Tra gli assenti a EuroBasket che invece c'erano la scorsa estate, invece, spiccano i nomi di Bjelica, Marjanović e Teodosić, quest'ultimo tagliato da quel Pešić che ha sostituito in panchina Igor Kokoskov.

Ma come arrivano gli azzurri all'appuntamento contro i serbi? La risposta è complessa: le vittorie contro Croazia e Gran Bretagna hanno riscattato i ko precedenti con Grecia e Ucraina, ma il calo nel finale contro gli ucraini è finito col condizionarci una classifica avulsa che ci posiziona al quarto posto pur con un record pari a Ucraina e Croazia. Piazzamento indubbiamente deludente, seppur arrivato con un record positivo e, di fatto, gli ultimi 20 minuti contro Len e compagni come momento davvero negativo dei 200 disputati al Forum.

Le cinque serate di Milano hanno cementificato lo status di Simone Fontecchio nell'élite del basket europeo. L'azzurro è tra i primi dieci marcatori della competizione e sta tirando con un più che rispettabile 42.1% da 3 punti. Fontecchio ha riscritto - per l'ennesima volta quest'estate - il suo career high in azzurro (26 punti contro la Grecia) e le possibilità di avanzare nel tabellone passano da un suo rendimento di alto livello sui due lati del campo.

C’è sempre stato, in ogni partita del Forum, il momento “MVP” a una delle sfuriate offensive dell’ala dei Jazz.

Al di là della sfida contro l'Ucraina, la fase a gironi delle nostre prime due opzioni sotto canestro, Achille Polonara e Nicolò Melli, è stata positiva. Il neo giocatore dell'Efes è in top 10 nella competizione per rimbalzi di media e sta tirando con il 50% da 3; il lungo di Milano, invece, è stato protagonista anche in attacco con 36 punti complessivi nelle vittorie su Estonia e Croazia. «Abbiamo lavorato bene quest’estate», ha detto Melli dopo il successo sulla Gran Bretagna in cui ha festeggiato le 100 presenze in azzurro. «Ci siamo qualificati nella peggiore posizione possibile, sbagliando però soltanto la partita contro l’Ucraina. Abbiamo imparato che non si può sbagliare una partita a questi livelli». In crescita le quotazioni di Stefano Tonut, che dopo una prova incolore con gli estoni ha figurato meglio nelle successive partite.

Composta di tante piccole cose utili - ma senza acuti - la produzione di Datome e Ricci, le altre due ali impegnate con continuità da Pozzecco, è invece andato a corrente alternata il rendimento dei tre play. Marco Spissu è quello che ha giocato di più, ma a parte un 3/4 dall'arco contro l'Ucraina non ha mai realmente trovato continuità realizzativa, segnalandosi più per gli assist distribuiti e per il lavoro a rimbalzo difensivo. Nico Mannion ha vissuto una serata difficile contro la Grecia, dando poi il suo apporto nelle altre serate con un minutaggio comunque mai oltre i 20 di media. Particolare il caso di Alessandro Pajola: dopo 11 minuti con Estonia e Grecia e 40 minuti di panchina contro l'Ucraina, il play della Virtus è stato decisivo contro la Croazia sui due lati del campo, brillando dopo un'estate sin lì difficile. Contro un cliente complicato come Vasilije Micić tutti e tre dovranno salire di livello per aumentare le chances azzurre di prolungare la loro permanenza nella capitale tedesca.

Il Forum di Giannis

Fuori dall'Italia, al Forum è stata la settimana di Giannis Antetokounmpo. La stella dei Milwaukee Bucks arriva alla fase a eliminazione diretta da capocannoniere di EuroBasket 2022, con le prove contro Italia e Ucraina in particolare che spiccano per quantità di momenti indimenticabili per i tanti presenti nell'impianto di Assago. L'Italia ha abbracciato Giannis – innumerevoli le maglie dei Bucks o i cartelloni a lui dedicati sugli spalti – e Giannis per primo ha restituito l'amore dei tifosi, fermandosi più volte al termine delle partite per foto e autografi.

https://twitter.com/harris_stavrou/status/1566187392180051969

Fuori dal rendimento della sua stella più lucente, non mancano le ottime notizie per Dimitris Itoudis, chiamato a guidare la rincorsa a quel podio continentale che manca dal 2009. Pienamente recuperati Kostas Sloukas e Georgios Papagiannis, in crescita di condizione, mentre Kostas Antetokounmpo ha messo contro l'Estonia qualche minuto nelle gambe dopo aver saltato le prime quattro partite. Oltre a Giannis sono soprattutto due i greci che si sono segnalati per il loro rendimento: da un lato Tyler Dorsey, "killer" di Croazia e Italia con 15.2 punti di media nelle prime cinque partite, dall'altro un Dimitris Agravanis affidabile come 3&D (50% da 3, 1.4 recuperi di media) per una Grecia che così non ha troppo sofferto il rendimento alternato di Calathes, Papanikolaou e, soprattutto, un Papapetrou ancora appesantito dai suoi problemi fisici.

Dietro la Grecia imbattuta in classifica c'è l'Ucraina, per un piazzamento meritato al termine di partite dai diversi colpi di scena: dalla rimonta realizzata contro l'Estonia a quella subita contro la Grecia, dalla vittoria sorprendente con l'Italia alla sconfitta nel finale contro la Croazia, gli ucraini hanno più che onorato l'impegno giocando una pallacanestro essenziale e solida sui due lati del campo. Oltre a Svi Mykhailiuk, 18 punti di media con il 42% da 3, è piaciuto particolarmente il rendimento di Issuf Sanon, energia e punti dalla panchina oltre a un coinvolgimento emotivo ragguardevole.

Dopo il taglio da parte dei Raptors, Mykhailiuk è ora free agent. Le prove del Forum sono un ottimo biglietto da visita per la speranza di un nuovo contratto NBA.

Tre vittorie e due sconfitte anche per la Croazia, che però ha decisamente registrato più ombre che luci. Con un piazzamento avuto in dote soprattutto dal +11 ucraino sugli azzurri, la squadra di Mulaomerovic ha messo in scena una pallacanestro poco coesa (peggiori del girone e 19° per assist di media), molto individualista e abbastanza passiva in termini di impegno in diversi momenti delle partite, anche quelle più "scontate" (basti pensare al match con l'Estonia e al primo tempo contro la Gran Bretagna). Positivo il rendimento di Bogdanovic - in top 10 per punti di media con 18.4 a partita - e Ivica Zubac, andato davvero in difficoltà soltanto contro Nicolò Melli. «Nessuno vorrà incontrarci a Berlino» ci ha detto Kruno Simon in zona mista dopo il successo sull'Ucraina. Propositi indubbiamente battaglieri, ma a Berlino servirà un altro rendimento per una squadra che non supera la fase a eliminazione diretta di un torneo FIBA da EuroBasket 2013.

Le sorprese di Tbilisi

È stata una fase a gironi di sorprese, e queste sono arrivate in gran numero dal girone di Tbilisi. Al comando del raggruppamento c'è la Spagna di Sergio Scariolo, che però ha lasciato per strada una partita - contro il Belgio - conquistando il primato soltanto nello scontro diretto contro la Turchia.

In un roster dalle rotazioni ampie - 11 giocatori con almeno 13 minuti di media, nessuno più di 23 - i campioni del mondo in carica hanno avuto un ottimo rendimento da Willy Hernangómez, sempre in doppia cifra per punti con il 69% da 2 e 7.4 rimbalzi di media. Bene, oltre a Lorenzo Brown (11.2 punti e 6.4 assist di media con il 46% da 3), anche il giovane Jaime Pradilla, in quella che è la sua prima grande competizione con la nazionale maggiore.

Hernangómez è risultato essere il più affidabile per ricoprire, almeno nel girone, la pesante eredità in nazionale dei fratelli Gasol.

Meno brillante del previsto è stato il cammino della Turchia, che pure ha avuto cifre importanti da Şengün (18.2 punti e 8.8 rimbalzi di media, top 10 in entrambe le categorie) e Osman (16.2 punti di media, pur con il 30% da 3). Decisamente sotto tono, invece, Shane Larkin (9.2 punti e 7.0 assist con il 33.3% dal campo), condizionato anche da un infortunio che l'ha portato a sottoporsi a una risonanza a Istanbul nella giornata di giovedì.

La squadra di Ataman ha collezionato due ko – oltre alla Spagna anche contro la Georgia, unica partita vinta nel girone dai padroni di casa – senza mai brillare per davvero, come evidenziato dalle vittorie sofferte contro Montenegro e Bulgaria: a Berlino servirà un cambio di passo ben più deciso. Con un record di 3-2 nel girone anche Montenegro e Belgio, rispettivamente al 3° e 4° posto per la classifica avulsa. Entrambe attese da impegni proibitivi a Berlino (Germania e Slovenia), entrambe comunque soddisfatte di aver passato senza troppi patemi il girone.

Lo spettacolo di Colonia

Era il gruppo più atteso e non ha tradito. Delle quindici partite giocate ben 9 sono terminate con uno scarto di 10 o meno punti tra le due squadre, e i momenti speciali sono stati davvero tanti. A partire dall'inizio sprint della Germania, vincitrice di 4 partite su 5 compreso il dominio contro la Francia e l'instant classic contro la Lituania, sfida terminata dopo due supplementari che è entrata nella storia del torneo.

Una partita memorabile ben al di là delle polemiche arbitrali.

Da un Dennis Schroder apparso "costruttore" come rare altre volte in nazionale alle conferme a questi livelli di Franz Wagner (16.2 punti di media con il 50% da 3) e Maodo Lo (14.4 punti di media con il 48.5% da 3 e il 70% da 2), la profondità delle rotazioni della squadra di Herbert ha fatto sì che la Germania viaggiasse col vento in poppa con poco da Theis e Weiler-Babb. Padroni di casa battuti soltanto dalla Slovenia, che dopo non aver brillato particolarmente nelle prime due partite e aver perso contro la Bosnia ha visto scatenarsi il ciclone Luka Dončić.

Tutto in 24 ore: prima i 36 punti (14 nel quarto periodo) per battere i tedeschi, poi i 47 (seconda miglior prestazione nella storia del torneo) per avere la meglio della Francia nella riedizione della semifinale delle Olimpiaci. Dietro la stella dei Mavs, bene anche Dragić e Čančar oltre a un Mike Tobey che ha rischiato l'infortunio più strano della storia recente al via di Germania-Slovenia

https://twitter.com/HarrisonWind/status/1567220864747450369

Tobey è poi rientrato regolarmente in campo pochi minuti dopo.

A Berlino ci sarà anche la Francia, con più ombre (oltre al brutto ko contro la Germania anche la vittoria più sofferta del dovuto contro l'Ungheria) che luci, e la Lituania, che dopo tre brucianti ko nelle prime partite si è riscattata superando la Bosnia nello "spareggio" decisivo in chiave qualificazione. Se nei vicecampioni olimpici è stato particolarmente incisivo - oltre ai soliti Fournier e Gobert - Guerschon Yabusele (14.8 punti di media con il 55.6% da 3), la Lituania sin qui ha avuto un Valanciunas da doppia doppia di media (18.4+11.4) a compensare un Sabonis sottotono.

Le conferme di Praga

Cinque partite, cinque vittorie: come la Grecia anche la Serbia ha pienamente rispettato le attese, dominando il raggruppamento di Praga con due escursioni da 100+ punti e nessuna sfida terminata in singola cifra di scarto. Un ruolino di marcia di tutto rispetto se si considerano i numerosi problemi fisici avuti dalla squadra di Pešić: se Milutinov ha esordito soltanto nell'ultima sfida contro la Polonia, Marinković è stato debilitato da una gastroenterite e Nedović rischia di avere chiuso il suo Europeo a causa di un infortunio al polpaccio.

A trascinare la squadra è stato sicuramente il miglior Nikola Jokić mai ammirato in nazionale nel corso della sua carriera - 19.6 punti, 9.4 rimbalzi di media con il 68.4% dal campo - oltre a un Micić apparso pienamente in controllo della situazione (14.6 punti e 7.4 assist di media). Bene anche Jaramaz, il cui ruolo potrà risultare importante visto l'infortunio di Nedović e i problemi di Marinković. Al secondo posto la Finlandia, grazie al +30 nello scontro diretto contro la Polonia: stellare il rendimento di Markkanen, 24.8 punti di media in cinque partite con due prove oltre i 30 (33+12 con Israele, 34+10 con la Repubblica Ceca).

Durante il girone di EuroBasket Markkanen è stato scambiato da Cleveland a Utah, ma questo non ne ha certo rallentato le prestazioni in nazionale.

Chiude terza – con un ottavo di finale alla portata contro l'Ucraina – la Polonia, che ha costruito la sua qualificazione sul sorprendente e dominante successo all'esordio sui padroni di casa della Repubblica Ceca, comunque qualificatisi a Berlino all'ultimo miglio, con una prova brillante nell'ultimo turno contro Israele. Nei polacchi in quattro chiudono oltre la doppia cifra di media (Slaughter, Balcerowski e gli "italiani" Sokołowski e Ponitka), nei cechi con le condizioni deficitarie di Satoranský (in campo per tre partite su cinque e in doppia-doppia 14+11 assist contro Israele) a fare uno step in più è stato soprattutto Hruban, che chiude la prima fase da miglior realizzatore dei suoi (15.2 punti di media con il 45% da 3).

La strada per l’oro

Sarà un mezzogiorno di fuoco ad aprire, domani 10 settembre, il programma degli ottavi di finale: in campo alla EuroBasket Arena di Berlino ci saranno infatti Turchia e Francia, due delle principali accreditate a una medaglia alla vigilia. Un match che ci riguarda da vicino, dal momento che la vincitrice sfiderà la squadra che uscirà dal confronto tra Serbia e Italia.

https://twitter.com/EuroBasket/status/1567976845974581248

Alle 14.45 la Slovenia sarà più che favorita contro il sorprendente e interessante Belgio, con Dončić e compagni che in caso di qualificazione ai quarti se la vedranno con la vincente di Ucraina-Polonia per l'unica parte di tabellone che sembra avere una semifinalista "sicura". Ore 18.00, invece, per Germania-Montenegro, un abbinamento che all'orizzonte vedrà la vincitrice di Grecia-Repubblica Ceca: già ai quarti, quindi, per Giannis e compagni potrebbe esserci la prova dei padroni di casa.

A chiudere la prima giornata degli ottavi di finale sarà Spagna-Lituania, sfida dal pronostico apertissimo che ai quarti incrocerà con la vincente di Finlandia-Croazia in un abbinamento che fa nascere alcuni rimpianti attorno all'europeo degli azzurri. Le ultime quattro sfide citate, tra l'altro, saranno l'incrocio di una semifinale, con la già certezza che un eventuale incrocio tra Giannis Antetokounmpo e Luka Dončić potrà avvenire soltanto nell'eventuale giornata finale del 18 settembre. In semifinale, invece, i campioni in carica della Slovenia potrebbero ritrovare la Serbia di Jokić nella riedizione della finale del 2017, ma come visto in precedenza il cammino della squadra di Pešić è tutt'altro che semplice. Con il sogno, tra l'altro, di rivivere domenica (palla a due alle 18.00) una serata magica per i colori azzurri.

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