
Per chi ama la pallacanestro europea oggi è il primo giorno di ferie dopo mesi di lavoro, le Gallerie Lafayette addobbate per Natale, un gol al novantesimo nel derby e così via. Perché oggi comincia l’EuroLega.
La 2024/25 sarà l’ennesima stagione in cui fare pronostici è impossibile. Troppe squadre, troppi stravolgimenti, troppo presto. Qualche certezza però c'è: torna il Play-In, riconfermato dopo il discreto successo dello scorso anno, e ambito da quasi tutte le squadre che non credono di poter arrivare in zona playoff. Per la prima volta da parecchio il Real Madrid non parte coi favori del pronostico e invece ad assestarsi in cima dovrebbero essere Panathinaikos, chiamato a riconfermarsi dopo il successo di Berlino, e Olympiacos, assetato di vendetta (che si è già conquistato il primo trofeo della stagione proprio contro i rivali di sempre, vincendo la Supercoppa Greca). E le italiane? L’Olimpia Milano e la Virtus Bologna ripartono con tante novità, in tendenza con quanto è successo nelle ultime stagioni.
Insomma sarà un’EuroLega avvincente e tutta da scoprire, fatta di volti nuovi (alcuni), ritorni dall’NBA (molti), e giovani interessanti (pochi, purtroppo). Ho provato allora a stilare una lista di nomi interessanti, giocatori da seguire, per non trovarsi impreparati al più classico dei quesiti del giovedì sera: “Ma quanto è forte questo?”.
Quelli che paghereste tanto al Fanta EuroLega
Partiamo dalle cose facili: le stelle della competizione delle stelle. Dopo anni a rincorrerlo, nella passata stagione Mike James è finalmente riuscito ad aggiudicarsi il titolo di MVP. L’ha fatto partendo da titolare in tutte e 39 le partite giocate dalla sua squadra e chiudendo con 17.9 punti e 5.1 assist di media, diventando il miglior marcatore All-Time della competizione (tra l’altro superando un certo Vassilis Spanoulis).
A Montecarlo James ha trovato la sua dimensione ideale e adesso l’ambizione è quella di vincere finalmente l’Eurolega. Per farlo, però, dovrà passare sopra la divina triade che sta tingendo il Partenone biancoverde: Kendrick Nunn, Mathias Lessort e Kostas Sloukas.
Iniziamo dall’ultimo. A quest’ora, l’anno scorso, ci si chiedeva se passare dall’Olympiacos al Panathinaikos fosse solamente un’istintiva scelta di puro orgoglio ed ego, con molti dubbi che circolavano non solo sull’età del playmaker greco (a gennaio ne ha fatti 34) ma anche sul funzionamento di una squadra assemblata in quattro e quattr’otto. Invece, a fine maggio Kostas Sloukas ha indossato i panni del miglior Zeus, capitano a tutto tondo, protagonista in campo e leader carismatico della squadra di Ergin Ataman. Con il suo vecchio amore tornato a bussare alla porta dei piani alti, si è aggiunta una motivazione mica male alle ambizioni di doppietta dell’ultimo MVP della Final Four di EuroLega. Che non sarà solo in questa ricerca dell’impresa, anzi: ad accompagnarlo, una coppia dinamitarda.
Immaginate essere amati in QUESTO modo.
Tanto Kendrick Nunn quanto Mathias Lessort sono stati protagonisti di una grande stagione. Il primo ha vissuto un naturale periodo d’assestamento, ma quando l’intensità si è alzata sul serio ha fatto venire gli incubi a tanti. In poche settimane ha dimostrato a tutti quanto conti un talento offensivo fuori dal comune per questi standard, e ha rinnovato per vincere ancora di più con il Panathinaikos.
Il secondo, arrivato in Europa a 15 anni dopo un inizio di vita da sognatore professionista e pescatore per necessità, non ha avuto la più facile delle carriere. Prima di firmare con il Partizan nel 2022 è stato spesso bistrattato, non ricevendo mai una conferma effettiva in EuroLega. Sotto la guida di Zeljko Obradovic ha posto le fondamenta per affermarsi come miglior centro d’Europa, eventualità che si è concretizzata nell’anno della settima stella.
Un paragone simile si può fare per l’altra coppia da pick-and-roll che terrorizza l’Eurolega, quella formata al Real Madrid da Facundo Campazzo e Walter Tavares. Il gigante capoverdiano deve riaffermare la propria superiorità sotto canestro, mentre al mago argentino verrà richiesto persino qualcosa in più rispetto ad un arsenale di soluzioni che spesso fa venire il mal di testa.
In questo spazio iniziale stracolmo di starpower, non si può omettere il rientrante Sasha Vezenkov. «Vogliamo vincere tutto», ha detto alla vigilia della stagione con l’Olympiacos l’MVP dell’EuroLega 2022-23, protagonista di una squadra affamata di rivalsa. Potrà sembrare una sparata, ma è davvero mancato come il pane alla squadra di Georgios Bartzokas. Così come Wade Baldwin potrebbe far fare il salto di qualità al Fenerbahce.
L’ex guardia del Maccabi Tel Aviv ha lasciato gli israeliani, così come Lorenzo Brown, Bonzie Colson e Josh Nebo - ci torniamo dopo -, specialmente a causa dei conflitti in Medio Oriente, che avevano reso la stagione un andirivieni tra Israele e Belgrado, dove i gialloblù sono stati ospitati all’Aleksandar Nikolic Hall. Nonostante difficoltà logistiche evidenti, ha comunque vissuto una stagione da secondo quintetto EuroLega. A onor del vero, meritava il primo.
Ad Istanbul troverà un altro volto noto della pallacanestro europea: Nigel Hayes-Davis. Nel giro di qualche stagione, è passato dall’essere quasi accantonato nelle rotazioni da Sarunas Jasikevicius al Barcellona a essere punto di riferimento offensivo con lo stesso allenatore lituano in Turchia. L’anno scorso ha aggiornato il record di punti segnati in una singola partita di EuroLega (50, contro l’ALBA Berlino) e Kevin Durant ne ha chiesto il ritorno in NBA.
Allontandanosi di pochi chilometri dal quartiere di Kadıköy, non può non essere menzionato Shane Larkin, ormai bandiera di un Anadolu Efes che ha fatto andata e ritorno dall’essere competitivo. Dominatore assoluto in coppia con Vasilije Micic nelle stagioni del back-to-back, sembrava vicino ad abbandonare la Turchia in estate per il Real Madrid. Invece, ha rinnovato per traghettare i suoi nuovamente verso i Playoff.
In Spagna ci sarà invece una sfida a distanza tra due delle guardie più forti d’Europa: Markus Howard ha rinnovato a Baskonia fino al 2028 nonostante avesse già in mano una firma che lo legava ai baschi per altri due anni, mentre Kevin Punter ha raggiunto Jabari Parker al Barcellona. L’ex Partizan è chiamato a guidare i blaugrana a un ritorno alle Final Four, dove nel 2021 era stato protagonista di un flamenco sul ferro che non ha permesso a Milano di battere i catalani.
Si è parlato di Milano, e per concludere questo primo capitolo delle stelle non possono essere esclusi Nikola Mirotic e Shavon Shields. Ognuno dei due sarebbe realisticamente il principale riferimento offensivo per il 50% delle altre squadre, e l’Olimpia può vantare di averli entrambi. Ettore Messina dovrà trovare il giusto compromesso per il bene dei campioni d’Italia, se non si vuole finire come l’anno scorso.
Soddisfatti o rimborsati
Come spesso accade, anche questa estate tanti giocatori sono arrivati in EuroLega o hanno cambiato squadra nella speranza di trovare il contesto ideale. A Milano, ad esempio, si è trasferito uno dei centri più interessanti d’Europa, reduce anche da un’esperienza preolimpica con Luka Doncic da portatore di palla sul pick-and-roll. Josh Nebo ha dominato in lungo e in largo l’anno scorso, chiudendo l’annata da miglior rimbalzista in EuroLega (7.1 a partita), e si è presentato al pubblico italiano con 20 punti e 9 rimbalzi nella finale di Supercoppa Italiana contro la Virtus Bologna.
Al suo fianco avrà per molti minuti Zach LeDay, tornato a Milano dopo tre anni al Partizan, e un Leandro Bolmaro che non ha convinto del tutto l’anno scorso al Bayern Monaco. Si dividerà i minuti in cabina di regia con Nenad Dimitrijevic - tenetelo a mente, ne riparliamo dopo -, con Ettore Messina che spera di ricomporre un duo di playmaker eccezionale. «Nei miei sogni, c’era l’idea di provare a ricostruire una coppia come Rodriguez e Delaney. Uno più atletico, l’altro più distributore di palla, capaci di giocare insieme» ha detto l'allenatore di Milano.
Anche la Virtus Bologna non è rimasta a guardare, e ha alimentato i sogni del tifo bianconero portando in città Will Clyburn. Se fossimo nel 2022, staremmo parlando di un colpo stratosferico; invece, dopo due anni così così all’Efes, l’MVP della Final Four 2019 approda in Italia con il talento di sempre e qualche acciacco di troppo. La mentalità, però, parrebbe essere quella giusta, visto che ha affermato di volersi imporre come leader dello spogliatoio.
Non sono poche le incognite alla vigilia della stagione per la squadra di Luca Banchi: si potrà ripetere una stagione come quella appena trascorsa per Marco Belinelli? Un reparto lunghi ridotto all’osso costringerà a spremere Tornike Shengelia più del previsto? Ci si può fidare di Ante Zizic per tanti minuti come centro titolare in EuroLega? Isaia Cordinier può essere quello visto per alcuni tratti alle Olimpiadi con la Francia?
I quesiti non mancano anche a Zeljko Obradovic, che di stagioni alle spalle ad altissimo livello ne ha ormai 33. Balsa Koprivica è l’unico sopravvissuto a roster dal 2023-24, e molti volti noti in EuroLega hanno scelto Belgrado per innalzare il proprio livello sotto la guida della leggenda serba: Iffe Lundberg - che l’anno scorso ha sconfitto il Partizan con due tiri decisivi -, Brandon Davies, Tyriqur Jones, Vanja Marinkovic, Sterling Brown e un all-arounder come Isaac Bonga, grazie a cui è già stata inaugurata un’esultanza di culto.
Un’esultanza che - oggettivamente - gasa.
Non mancano alla lista altri nomi per cui le rispettive squadre si aspettano più di un semplice qualcosa, considerati gli investimenti e le responsabilità con cui iniziano la stagione. A Codi Miller-McIntyre, per esempio, debuttante la scorsa stagione in EuroLega a 29 anni con il Baskonia e capace, da rookie, di fare follie, dopo aver valutato il ritiro dalla pallacanestro. A lui sono state affidate le chiavi dell’attacco della Stella Rossa. Funzionerà?
Il playmaker statunitense con passaporto bulgaro gioca ai suoi ritmi, ideali per i baschi nell’ultima stagione. Ha chiuso il suo primo anno in EuroLega da miglior passatore (7.3 assist a partita), mettendo a referto la quarta tripla doppia nella storia dell’EuroLega (11 punti, 11 rimbalzi e 20 assist, record All-Time) contro l’ASVEL. Nella semifinale del Play-In contro il Maccabi Tel Aviv ha chiuso con 32 punti, 8 rimbalzi e 7 assist. Giocherà accanto a Milos Teodosic, e ha già detto di averlo tartassato di domande.
Il suo predecessore al Baskonia non ha avuto una bellissima stagione successiva in un’altra squadra. L’alchimia tra l’ex Brindisi Darius Thompson e Shane Larkin sulle rive del Bosforo non ha funzionato del tutto, ed è chiamato ad una seconda stagione da riscatto. Sicuramente potrà alzare qualche pallone in zona ferro per Vincent Poirier, che tornerà ad un minutaggio simile alla sua vita pre-Real Madrid. Ci si aspetta molto anche dal centro francese all’Efes.
Non manca la curiosità per Lorenzo Brown al Panathinaikos, considerando l’abbondanza di creatori dal palleggio per Ergin Ataman. Partirà verosimilmente dalla panchina, e avere un membro del secondo quintetto All-EuroLeague a guidare la second-unit è un lusso che si possono concedere in pochi. Anzi, nessuno. Così come nessuno si può permettere un gigante come Boban Marjanovic, eccezion fatta per il Fenerbahce. L’ultimo ad aver chiuso un’intera stagione d’EuroLega in doppia doppia di media? Lui. Una vita fa, ma non sottovalutiamolo.
Un altro nome da tenere d’occhio è quello dello “Steph Curry tedesco” Andreas Obst, incognita tra Germania e Monaco di Baviera. Con la nazionale, ha avuto nottate indimenticabili, come i 26 punti che hanno condannato gli Stati Uniti ad un’uscita anticipata in semifinale dal Mondiale 2023; con il Bayern, invece, non è mai davvero riuscito a trovare un ritmo partita adeguato, perlomeno in campo europeo. Da quest’anno, però, l’ex allenatore della nazionale Gordie Herbert è diventato allenatore dei bavaresi. Se 2+2 fa 4…
In ordine sparso, non dimenticatevi di: Chima Moneke al Baskonia, Jordan Loyd al Maccabi Tel Aviv, Tyler Dorsey e Keenan Evans (quando rientrerà dal tremendo infortunio al crociato) all’Olympiacos, Sylvain Francisco allo Zalgiris, Nicolas Laprovittola e Jabari Parker al Barcellona, Bonzie Colson al Fenerbahce, Alpha Diallo al Monaco, Musa-Hezonja-Ibaka al Real Madrid, e - perché no - Daulton Hommes alla “neopromossa” Parigi.
Chima Moneke non va seguito solo in campo.
Potreste non conoscerli, ma sono qui per sorprendervi
Tra debuttanti, ritorni dall'NBA, neofiti, gente in cerca di minutaggio e rookie, c'è tutto un sottobosco di giocatori che partono senza grandi attese o comunque che devono far vedere che l'EuroLega è il posto per loro.
Uno è Nenad Dimitrijevic, che ha ben pensato di presentarsi da solo nella due-giorni di Supercoppa, guidando l'Olimpia al primo trofeo stagionale e portandosi a casa il premio di MVP. Dimitrijevic arriva da due anni lontano dai riflettori a Kazan, ma il talento e la versatilità offensiva non gli mancano, così come gli attributi. Milano gli ha dato le chiavi di una squadra chiamata a tornare a lottare per i Playoff di EuroLega: staremo a vedere.
Anche per la Virtus questa sarà una stagione di debutti: se italiani come Nicola Akele, Momo Diouf e Riccardo Visconti vedranno meno il campo in EuroLega, la squadra di Luca Banchi ha puntato su tre reduci dall’EuroCup per allargare le rotazioni. Andrejs Grazulis è chiamato all’ennesima stagione in crescita, magari giocando anche da finto 5, specialmente nelle serate di emergenza.
Matt Morgan ha mostrato buonissime cose con i London Lions, e nonostante la piccola stazza porta dalla sua esuberanza e soluzioni nel tagliare la prima linea difensiva. Se vede uno spiraglio per attaccare il canestro, non se lo fa dire due volte. Parlando di chi non teme di andare dritto al ferro, specialmente in transizione, Rayjon Tucker rischia di tramutarsi in un vero e proprio crack atletico anche in EuroLega.
Nel suo primo anno europeo alla Reyer Venezia ha avuto lo stesso impatto di una tromba d’acqua in un lago, spazzando via tutto e tutti. Affinando la sua pericolosità dall’arco e integrandosi nei meccanismi già oliati dei bianconeri, potrebbe stupire tanta gente. La dimostrazione è visibile in una delle tante raccolte di schiacciate inchiodate sui campi d’Italia e di mezza Europa. Vi accorgerete subito il motivo dell’hype attorno all’ex Milwaukee Bucks.
Rayjon Tucker ha le molle nelle gambe
Dall’EuroCup arrivano anche Trevion Williams, da molti considerato un “Baby Jokic” per le sue abilità da point center - perfetto per il gioco ricco di visione e tagli a canestro di Israel Gonzalez all’ALBA Berlino - e tre giocatori perimetrali dalle cui prestazioni si capirà quanto largo (o stretto) sia lo spettro d’ambizioni dello Zalgiris Kaunas: Tyrone Wallace, Matt Mitchell e Deividas Sirvydis, capocannoniere della competizione a 18.9 punti di media.
Soprattutto, arriva quasi una squadra intera: Parigi. Per la prima volta nell’Olimpo del basket europeo, la rappresentante ideale di un mercato in costante ascesa come quello transalpino debutterà in EuroLega da campione dell’EuroCup, trainata da Nadir Hifi e soprattutto TJ Shorts. Nelle ultime due stagioni, la sua è stata una scalata senza fine, diventando campione e MVP sia in Basketball Champions League (a Bonn, nel 2022-23) che in EuroCup.
Vicino a lasciare Bonn prima e Parigi poi, ha continuato a fidarsi di coach Tuomas Iisalo per far esaltare le sue qualità. Con l’allenatore finlandese diretto ai Memphis Grizzlies come assistant coach, è il momento della verità per lui: riuscirà a ripetersi anche con Tiago Splitter in panchina? Le aspettative sono talmente alte che è stato inserito nel video celebrativo per il 25esimo anniversario della competizione. Giusto ricordarlo: è un rookie.
Il party per il 25esimo anniversario dell’EuroLega è imperdibile.
Sulla falsariga della traiettoria di Codi Miller-McIntyre, un altro trentenne si approccia all’EuroLega con la convinzione che si tratti di un treno su cui saltare a bordo al volo: ora o mai più. Si tratta di Xavier Rathan-Mayes, reduce da 25.7 punti di media in VTB League all’Enisey, squadra della città siberiana di Krasnoyarsk. Per il Real Madrid, che solitamente punta su dell’usato assicurato, è una presa stranissima. Se funziona, brav(ssim)i loro.
Sono interessanti le prese di Vitto Brown da parte del Monaco, che aveva disperato bisogno di un’ala grande che aprisse il campo, e di Jordan Nwora e Stanley Johnson per l’Efes. Sul primo, Shane Larkin ci è andato piano: «Potrebbe essere il miglior realizzatore con cui abbia mai giocato in Europa. Può segnare in moltissimi modi, dal gioco in post al pick-and-roll. Ha tutto quello di cui abbiamo bisogno». E ha giocato con Will Clyburn, per dire.
Un altro nome da tenere d’occhio tra i debuttanti è quello di Carlik Jones, arrivato al Partizan insieme a un folto gruppetto di rookie come Duane Washington, Isiaha Mike, Aleksej Pokusevski e Frank Ntilikina (anche se questi ultimi non lo sono di fatto, ma avevano collezionato rispettivamente appena tre e quattro presenze con Olympiacos e Strasburgo). Il 26enne nativo di Cincinnati viene da due estati di ordinaria follia e era sconosciuto ai più prima della Coppa del Mondo 2023, quando ha prima trascinato il Sud Sudan ad una storica qualificazione olimpica con 20.4 punti e 10.6 assist a gara. Quest’estate, se possibile, si è ripetuto. Contro Team USA, ha raccolto una stoica tripla doppia, e a Parigi 2024 ha attirato l’attenzione di tutti. Zeljko Obradovic, non proprio uno che passa per caso, l’ha scelto per guidare la manovra bianconera. E adesso ci divertiamo.
Se il Sud Sudan ha scritto la storia, parte del merito è suo
Il futuro di una competizione sempre più vecchia
Se c’è una certezza in un'EuroLega sempre più incerta è che il ricambio generazionale fatica. L’attrattiva da parte dell’NBA è troppo più forte e le cose non miglioreranno con il NIL, che permette ai college statunitensi di pagare i suoi studenti atleti e che quindi gli permetterà di mettere le mani sui migliori prospetti europei anche prima. Un giovane con ambizioni da scelta in lottery al Draft è sempre più probabile che non passi dall’EuroLega. O se lo fa, quasi non ce ne si accorge. Il caso di Victor Wembanyama, visto a tratti nella stagione 2021-22, non è l’unico.
In EuroLega non ci si è potuti godere il talento di Zaccharie Risacher, Tidjane Salaun o di Bilal Coulibaly. Potenzialmente non ci si godrà nemmeno quello di Nolan Traore, che questa settimana ha debuttato in Basketball Champions League con Saint-Quentin ed è destinato ad una chiamata interessante nel Draft 2025. Difficilmente si vedranno a breve Egor Demin e Kasparas Jakucionis, talenti in rampa di lancio di Real Madrid e Barcellona, attratti dalle nuove regole contrattuali in NCAA.
Fatta questa premessa, qualche interessante c'è. Alcuni magari li conoscete: Gabriele Procida e Matteo Spagnolo fanno parte da qualche anno nel giro della Nazionale italiana, questa stagione, però, dev’essere quella dell’effettiva traduzione delle parole in fatti: l’ALBA Berlino punta sul loro talento, e devono crescere su tanti aspetti.
I “Manuè” a Berlino come due scugnizzi in Erasmus
Un’altra giovanissima promessa italiana è stata ufficialmente aggregata al gruppo squadra del Barcellona, e non è detto che non possa ritagliarsi un certo spazio. Dame Sarr, classe 2006, farà parte del futuro degli Azzurri e questo è il momento per iniziare a conoscerlo. Nelle ANGT Finals di Berlino giocate a maggio, in concomitanza con la Final Four, ha viaggiato a 20 punti, 5 rimbalzi e 7 assist di media. Con tanta, incoraggiante, personalità.
Chi è ancora molto giovane sulla carta (20 anni, nato il 4 giugno 2004) ma ha tutt’altro curriculum alle spalle è Juan Núñez. Cresciuto nel settore giovanile del Real Madrid, è da anni nel giro delle nazionali giovanili spagnole - era stato inserito, da vincitore, nel Miglior Quintetto dell’Europeo U16 affianco a un certo Victor Wembanyama. Due anni fa, ha scelto di collezionare minuti ed esperienza in EuroCup, uscendo dalla sua comfort zone, ad Ulm. Adesso, dopo essere stato scelto e stashato dagli Spurs, è un volto chiave del Barcellona.
Ci si aspettano buone cose anche dai madridisti Eli Ndiaye e Hugo Gonzalez, così come dal talento israeliano Omer Mayer, classe 2006 che potrebbe trovare spazio in un Maccabi Tel Aviv molto ridimensionato. Due suoi coetanei serbi, Mitar Bosnjakovic e Aleksa Dimitrijevic, porteranno un taccuino da riempire agli allenamenti con il Partizan. Quando puoi imparare da una leggenda come Obradovic, la scelta è facile.
Vi sarete dovuti appuntare qualche nome da questa lista, che è finalmente arrivata alla conclusione. Dalle stelle che probabilmente conoscevate già, anche solo per nome, ai (pochi) talenti che potrebbero spiccare il volo, passando per diversi giocatori chiamati a confermare o migliorare il proprio livello di prestazioni. Scegliete i vostri preferiti, e fatelo in fretta, perché oggi torna l’EuroLega.