Il Fantacalcio, si sa, è il regno dell’astrazione: ogni anno ci dà la possibilità di creare una nostra squadra, con nostri giocatori, spostando la competizione su un piano in cui sentiamo di poter essere decisivi. Il calcio di Serie A ci sta lentamente trasformando in spettatori – una sensazione amplificata in questo periodo di stadi chiusi – ma il Fantacalcio rimane qualcosa di nostro e irriducibile. Sarà per questo che in molti casi, più o meno disperati, è diventato quasi più importante delle partite.
Il Fantacalcio è solo un gioco, ma è un gioco basato su dinamiche reali, le prestazioni dei giocatori, e queste dinamiche finiscono per avere effetto sulla nostra vita. Per questo, con i giocatori si crea spesso un rapporto feticistico. In un articolo di qualche anno fa, Arnaldo Greco si faceva una domanda solo apparentemente banale: «Un tifoso della Roma vuole bene a Pjanic più o meno di un tifoso della Roma che ha Pjanic pure al fantacalcio?» (ve l’avevo detto che era di qualche anno fa).
Ogni giocatore è un atto di fede, ed è inutile raccontarsi il contrario: vale per chi decide d’impulso, convinto di aver visto qualcosa in quel giocatore, ma anche per chi prova a decidere in base alle statistiche. La pandemia ha ulteriormente complicato le cose, sia a livello di contesto (perché gli stadi chiusi restano un fattore) che nelle questioni meramente organizzative (assenze improvvise dovute alle positività, e in casi limite anche i rinvii delle partite).
Insomma, nel Fantacalcio bisogna fare i conti con l’irrazionale, coscienti che la squadra perfetta non esiste: a questo punto, tanto vale scegliere i giocatori che più sentiamo nostri, o qualche scommessa che ci permetta di dire «L’ho scoperto io». Del resto, i crediti che investiamo non sono reali, ma i sentimenti sì. E visto che si parla di sentimenti, c’è qualcosa più romantico di prendere un giocatore appena arrivato dal campionato cadetto, credere in lui e accompagnarlo nella scalata alla gloria?
Tutto questo per convincervi, ancora una volta, a mettere crediti e speranze sui giocatori in arrivo dalla Serie B. Giocatori che forse vi aiuteranno a vincere, forse no, ma che vi permetteranno di farlo con stile.
Ps. Come lo scorso anno, sono stati esclusi dalla lista i giocatori con più di venti presenze in Serie A: quindi niente Simy, Viola, Benali, Rispoli, Schiattarella o Sau; gente che in passato ha fatto la fortuna di molti fantallenatori, e ormai sono quasi mainstream.
Roberto Insigne - Benevento - attaccante
Un motivo per prenderlo: È il fratello di Insigne.
Un motivo per non prenderlo: È il fratello scarso di Insigne.
Fantallenatore tipo: Quello che alla domanda “Che cosa ti piace di più veramente del calcio?” non risponde “Le vittorie”, ma “Il tessuto plasticoso delle magliette prese alle bancarelle”
Immaginatevi questa scena. Siete all’asta, e tocca agli attaccanti. Probabilmente avete iniziato la sera, e a questo punto è già tardino; se siete in una lega da dieci, tu e i tuoi avversari vi siete già scannati per altri centonovanta giocatori, e ora che è tempo di far partire il valzer delle punte la tensione è altissima. Quando tocca a voi, il primo nome che chiamate è Insigne: «No, non Lorenzo: ROBERTO». Le aste si giocano anche a livello psicologico, e una mossa del genere vi garantisce almeno venti o trenta minuti di perplessità altrui.
Ovviamente ci sono anche altri motivi per prendere Roberto Insigne: l’attaccante napoletano è uno dei punti fermi del Benevento di Inzaghi, con cui si è dimostrato un giocatore di qualità e sostanza, capace di rendersi utile come ala nel centrocampo a quattro, esterno nel tridente e seconda punta. Non è un grande produttore di bonus, ma il suo lo fa: nelle ultime due stagioni ha messo insieme 18 gol e 17 assist in 66 partite. Probabilmente non vi svolterà il Fantacalcio, ma battere la squadra con l’altro Insigne, o metterli tutti e due in campo, sarebbe una bella soddisfazione.
Gabriele Zappa - Cagliari - difensore
Un motivo per prenderlo: Quando porta la palla sulla fascia è come se andasse in funivia.
Un motivo per non prenderlo: Non è ancora sicuro del posto da titolare.
Fantallenatore tipo: Quello che vuole rivivere i brividi del primo anno di Lazzari con la SPAL.
Guardate uno a caso degli highlights di Gabriele Zappa: guardatelo mentre porta palla sulla fascia, correndo a grandi falcate verso la trequarti; guardatelo mentre salta gli avversari col primo tocco, allungando semplicemente in avanti; guardatelo inserirsi e segnare sul lato debole quando arrivano i cross dalla fascia sinistra. Guardate tutto questo, e non pensate ai possibili problemi di adattamento, le maggiori responsabilità difensive che avrà giocando in una difesa a quattro o il fatto che è alla sua seconda stagione da professionista. Pensate solo a come sarebbe avere in squadra un terzino del genere, un metro e ottantasette di sole gambe, pronto a mangiarsi la fascia destra.
L’anno scorso la stagione del Pescara ha avuto del tragico, ma Zappa – dopo un girone di andata quasi da spettatore – è stato uno dei giocatori migliori, e ha segnato la bellezza di 5 gol in 23 partite. Ora è in Serie A, e ha solo bisogno della vostra fiducia.
Lorenzo Montipò - Benevento - portiere
Un motivo per prenderlo: L’anno scorso ha subito appena 23 gol in 35 gare, tenendo 18 volte la porta inviolata.
Un motivo per non prenderlo: È pur sempre il portiere del Benevento.
Fantallenatore tipo: I poeti, i sognatori, quelli che in passato hanno affrontato fantacampionati interi con titolari come Berisha o Sorrentino.
Nonostante abbia solo 24 anni, Montipò ha fatto la sua buona dose di gavetta. Il portiere del Benevento ha fatto la sua prima stagione da titolare a 19 anni, in Lega Pro col Siena, dove ha tenuto la porta inviolata 14 volte in 32 partite. Poi ha passato un tra Carpi e Novara, dove – dopo sei mesi da secondo – è arrivato a giocarsi la sua chance da titolare in Serie B.
Nelle ultime due stagioni a Benevento si è dimostrato uno dei migliori portieri del campionato, mostrando pulizia nelle uscite, grande freddezza e ottimi riflessi. Lo scorso anno si è guadagnato la promozione con una stagione monstre, in cui ha subito solo 23 gol in 35 partite di campionato, con 18 clean sheet. Quest’anno il lavoro sarà più duro, ma parliamoci chiaro: i top del campionato sono tre o quattro, se non volete spendere tanto vi servono portieri così.
Salvatore Molina - Crotone - centrocampista
Un motivo per prenderlo: Gioca su tutte e due le fasce, crossa bene e corre su e giù sulla fascia come un trenino.
Un motivo per non prenderlo: Quante volte siete stati delusi dai terzini del Crotone?
Fantallenatore tipo: Quello che vorrebbe uno dei terzini dell’Atalanta, ma non ha i fantamilioni per permetterseli.
Il calcio è fatto di sliding doors: sei anni fa, quando Molina faceva il suo esordio nell’Atalanta, avrà pensato che era il momento giusto. In quel momento era un esterno che giocava tra centrocampo e attacco, non troppo prolifico, ma applicato e continuo. Se fosse arrivato l’anno di Gasperini sarebbe diventato un robot della fascia, al modo di Gosens e Hateboer, ma a lui è toccato giocarsi la sua chance nell’Atalanta di Colantuono, che dopo quattro comparsate l’ha rispedito in Serie B.
Nei sei anni di cadetteria Molina ha trovato la sua identità, trasformandosi in tutto quello che si può chiedere all’esterno a tutta fascia di una piccola: tanta corsa, un buon piede per mettere in mezzo, lo spirito pratico tipico del terzino. Pur non essendo velocissimo Molina ha un buon ritmo, arriva spesso sulla trequarti, e negli ultimi due anni – a forza di giocare a piede invertito – ha imparato a crossare anche col sinistro. L’anno scorso ha fatto 3 gol e 11 assist, e provarci costa pochissimo.
Emanuel Vignato - Bologna - attaccante
Un motivo per prenderlo: È la next big thing del calcio italiano.
Un motivo per non prenderlo: Piuttosto che farlo giocare, Mihajlović proverebbe a sdoppiare Palacio per mitosi.
Fantallenatore tipo: Il giocatore incallito di Football Manager.
Negli ultimi anni il calcio italiano ha prodotto diversi talenti offensivi interessanti, tutti uniti da uno stile di gioco diretto e verticale, capace di unire una discreta base tecnica a una grande forza fisica: il primo pensiero va a Chiesa, ma sul suo solco si riconoscono anche giocatori come Zaniolo, Kean o Sottil. In questo contesto, Vignato è davvero una mosca bianca.
Il trequartista classe 2000 (padre italiano, madre brasiliana) è un giocatore tutta tecnica, con un grande primo controllo e un destro vellutato, che si esalta soprattutto nel gioco nello stretto. Nonostante un fisico leggero (175 cm, 67 kg), ha già dimostrato di poter reggere l’impatto in un calcio fisico come quello italiano, ben figurando sia nelle sue prime presenze in Serie A (nel 2018-19, nel Chievo era già retrocesso) che nello scorso campionato, in Serie B. Non ha il posto garantito, anche perché nel Bologna ci sono diversi giovani interessanti, ma nessuno ha le sue caratteristiche. Se trova spazio e fiducia tutto è possibile.
Martin Erlic - Spezia - difensore
Un motivo per non prenderlo: Tre anni fa giocava in Serie C, ed è alla quarta stagione da professionista.
Un motivo per prenderlo: Uno che a vent’anni segnava questo gol al Riviera delle Palme non avrà alcuna paura di San Siro.
Fantallenatore tipo: Quello che non ha mai smesso di credere in Dario Šimić.
Martin Erlic ha solo 22 anni, ma ha un viso da uomo navigato: occhi scuri e profondi, una rasatura che sembra essere sempre di qualche giorno prima, sopracciglia folte che ricordano il primo Beppe Bergomi. Nonostante questa anzianità quasi innata, Erlic è un difensore moderno, pulito nell’uscita palla, bravo in conduzione, solido nei contrasti, con un istinto innato per il gioco in anticipo. Andatevi a rivedere il gol contro la Samb, quello linkato sopra: anticipo di testa sulla trequarti, inserimento al limite dell’area avversaria e palla all’angolino.
Aveva vent’anni, giocavano due squadre che sarebbero arrivate seconda e terza in classifica: da quel momento è solo migliorato. Per carità, non fatevi ingannare: non è un difensore che porta bonus (quello è stato il suo primo e unico gol tra i professionisti, in 58 gare), e lo Spezia è quello che è; però è un giocatore affidabile, che prende pochi cartellini e le giocherà quasi tutte: vale sicuramente il rischio.
Emmanuel Rivière - Crotone - attaccante
Un motivo per non prenderlo: È andato malino sia nella Liga che in Premier, bisogna vedere come si adatterà alla Serie A.
Un motivo per prenderlo: È il centravanti titolare del Martinica.
Fantallenatore tipo: Quello che l’anno scorso ha sentito la mancanza di Théréau.
Una storia breve di Emmanuel Rivière: a 14 anni partecipa a un torneo scolastico nell’isola di Martinica, dove viene scoperto dal Saint-Étienne, che lo porta in Francia e gli fa firmare il primo contratto da professionista; a 20 anni finisce nella lista dei 100 migliori prospetti del Don Balòn, una tappa quasi obbligata, e da lì in poi inizia a viaggiare per l’Europa: Tolosa, Monaco, Newcastle, Osasuna, Metz e infine Cosenza. A 30 anni compiuti, dopo una carriera di alti e bassi, l’attaccante ha fatto la sua migliore stagione realizzativa, contribuendo alla salvezza dei lupi con 13 gol in 31 partite. Le sue prestazioni gli sono valse una chance in Serie A con il Crotone: dopo tanto peregrinare, non ha neanche dovuto cambiare regione.
In Calabria Rivière si è dimostrato un giocatore capace di grandi colpi, con girate al fulmicotone, colpi di testa ipercalibrati e allunghi da karateka. Ma sia chiaro, con Rivière non comprate gol, bonus o sicurezze: comprate una storia. Una storia che potrebbe diventare bellissima sia per voi che per lui.
Paolo Bartolomei - Spezia - centrocampista
Un motivo per prenderlo: Ha un gran destro e uno stile pazzesco.
Un motivo per non prenderlo: È al suo primo campionato in Serie A e non è un giocatore particolarmente prolifico.
Fantallenatore tipo: Quello che l'anno scorso ha comprato Petriccione e non si è pentito di niente.
Lo Spezia è arrivato in Serie A in modo abbastanza sorprendente, ma è già finito sulla bocca dei fantallenatori più hipster. In questi giorni si sono fatti diversi nomi, da Giulio Maggiore (il talento di casa, nato e cresciuto a La Spezia) a Emmanuel Gyasi (potente esterno d'attacco, autore del gol promozione), fino al “direttore d’orchestra” Matteo Ricci. Tutti interessanti, anche se già inflazionati e dai bonus non garantiti. Se proprio volete fare una scelta hipster non bisogna guardare molto più in là: Paolo Bartolomei ha tutto quello di cui avete bisogno.
Il centrocampista dello Spezia è uno di quei giocatori tecnici ed eleganti che sembrano cresciuti in Spagna: ottimo primo controllo, grande difesa della palla e un istinto naturale per il gioco nello stretto. Non è mai stato particolarmente prolifico (il suo record sono i 4 gol segnati due stagioni fa), ma col piede destro arriva dove vuole: l’anno scorso ha fatto 12 assist in 41 gare, perché non crederci? Inoltre è una bella storia di riscatto: sette anni fa giocava ancora alla Massese, quest’anno si gioca la sua chance in Serie A, e presto farà le buste a Gagliardini.