Quando nel XV secolo i primi esploratori portoghesi si affacciarono sulle coste africane alla ricerca di una rotta oceanica per l’India, incontrarono, oltre a proficue riserve di materie prime e schiavi, diversi rituali totalmente incomprensibili ai loro occhi. Nel riportare sui loro diari queste astruse e spesso spaventose cerimonie pagane i portoghesi usarono il termine feitiço, che sta per “incantesimo”, “stregoneria”, “maledizione”. La parola si diffuse in Africa per poi tornare diversi secoli dopo in Europa tramite il francese fétiche, che a quel punto aveva perso l’accezione negativa e stava più rigorosamente a indicare oggetti o persone cui si tributa un culto fanatico.
Tutto questo per dire che torna l’articolo di consigli sui giocatori feticcio da prendere al prossimo fantacalcio. La base teorica di questo pezzo - è sempre bene ricordarlo - è che l’unico modo razionale per affrontare un gioco dipendente da una miriade di variabili incontrollabili è affidarsi all’irrazionalità: e quale migliore espressione di irrazionalità se non assegnare valori mistici a calciatori dalle qualità discutibili?
Miguel Veloso - Verona
Tipo di feticcio: chitarra portoghese.
Momento dell’asta in cui chiamarlo: quando vi sentite più tristi.
Titolare low cost, ottimo battitore da fermo, ritrova un tecnico che lo adora letteralmente e lo ha fortemente voluto. Bene, archiviate in fretta queste informazioni buone soltanto per gli illusi che pensano sul serio di poter vincere il fantacalcio e concentratevi sui veri motivi per cui proprio non potete fare a meno di comprare Miguel Veloso.
Innanzitutto per sostenerlo in questo suo tentativo di uscire definitivamente dall’eterno ritorno che colpisce qualsiasi giocatori sia passato dal Genoa. Poi perché viene da una città, Coimbra, che è sede di una delle università più antiche d’Europa, in cui hanno studiato alcuni personaggi chiave della storia portoghese come Camões e Salazar (tenendo bene a mente la differenza di legacy fra i due) e in cui potrete pensare di spendere il vostro prossimo Erasmus. Poi perché i registi che giocano camminando vanno sempre sostenuti. Per ultimo, perché è la persona più sensibile residente nella provincia di Verona.
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Per ultimissimo: è anche l’unico giocatore col fisico potenzialmente peggiore del vostro.
Bruno Martella - Brescia
Tipo di feticcio: rasoio ottocentesco ancora in funzione da Adolfo, il barbiere ottuagenario di un paese abruzzese.
Momento dell’asta in cui chiamarlo: il momento di confusione generato dal fattorino che suona il citofono per consegnare la pizza.
Avevate studiato il Crotone meccanico di Juric, imparato a pronunciare l’intera rosa con l’accento calabrese dello speaker dello Scida, vi eravate fatti crescere la barba e all’asta avevate speso 14 fantamilioni per il terzino che vi avrebbe GARANTITO gol e assist a ripetizione. Poi è andata come andata, ma quanto è stato bello crederci? Fra le infinite vie del calciomercato, una complanare in sterrato ha portato Bruno Martella a Brescia. Cross di Martella, gol di Balotelli: sentite quanto suona bene? Considerate già spesi i (pochi) crediti necessari per comprarlo, must have nella vostra rosa.
Bartosz Bereszynski - Sampdoria
Tipo di feticcio: reperto bellico sovietico dal nome esoterico.
Momento dell’asta in cui chiamarlo: primissimo giro dei difensori.
I terzini sono il ruolo feticcio dei fantallenatori fissati con i giocatori feticcio. Il plusvalore di Bereszynski è che comprarlo come primissima scelta in difesa dà a te e ai tuoi rivali la sensazione che questo, sì, è l’anno buono, che stavolta si fa sul serio, si comprano solo giocatori solidi e affidabili.
Man mano che la stagione andrà avanti tutti i 6.5 attesi dal giocatore della Samp si trasformeranno in 5.5, le ammonizioni arriveranno a intervalli sempre più brevi, il turnover farà riaffacciare la sagoma sghemba del suo cosplayer Jacopo Sala sulla fascia destra dei blucerchiati. Ciononostante, annebbiati dalla sua espressione affabile e sicura, la vostra fede in lui resterà incrollabile e continuerete a schierarlo tra i titolari.
P.S. è appena arrivata la notizia che Jacopo Sala è stato tagliato dalla rosa blucerchiata ed è in uscita. In assenza del suo Robin, la vostra fede in Bereszynski è posta di fronte a un’ennesima prova.
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Valter Birsa - Cagliari
Tipo di feticcio: amuleto magnetico.
Momento dell’asta in cui chiamarlo: dopo aver finto di inseguire Nainggolan in un’asta sfinente.
La campagna acquisti più ambiziosa della storia recente del Cagliari rischia di relegare il buon vecchio Valter Birsa a un ruolo da comprimario. Gli arrivi di Nandez, Rog e soprattutto Radja Nainggolan, oltre a chiudere virtualmente le porte di una stagione da titolare all’ormai 33enne Birsa, potrebbero stuzzicare nella vostra mente l’idea di un blocco sardo come pilastro della vostra mediana.
Resistete alla tentazione! I poteri sovrannaturali dell’oggetto di venerazione, come l’amore, si esprimono nelle situazione di difficoltà più estrema. Per un anno ancora avrete la possibilità di sussultare sul divano per ogni punizione dai 40 metri di distanza in giù dicendo ai vostri amici: “Occhio, questa è per un mancino, ci pensa Valter”.
Così.
Federico Santander - Bologna
Tipo di feticcio: gigantesco totem Guaraní del 400 d.C.
Momento dell’asta in cui chiamarlo: prima che qualcun altro vi tolga il piacere di pronunciare con accento sudamericano e tutto d’un fiato Elroperosantander.
Ormai lo conoscete tutti, francamente è quasi offensivo dovervi convincere che sia doveroso comprare un attaccante paraguaiano soprannominato “armadio”, con le spalle eccessivamente larghe, la faccia e la capigliatura da guerriero di una civiltà precolombiana e un discreto bottino alla prima stagione in Serie A. Se non dovesse bastarvi questo - siete pazzi - sappiate allora che ci sono fonti accreditate che fanno risalire al popolo dei Guaraní paraguaiani nientepopodimeno che l’invenzione del calcio.
Secondo uno dei maggiori etnologi in materia, lo spagnolo Bartomeu Melià, già nel 1639 (più di duecento anni prima della creazione della Football Association) un antico lessico pubblicato da un padre gesuita citava il manga ñembosarai, vale a dire “gioco del pallone con i piedi”. Su questa teoria è stato pubblicato un articolo dalla BBC e prodotto un documentario dalla Segreteria Nazionale della Cultura del Paraguay. Che Santander sia il depositario di questa sconvolgente verità alternativa? O forse il miglior giocatore vivente di manga ñembosarai? In ogni caso averlo in squadra garantisce un contatto mistico con la natura atavica del calcio stesso.
Francesco Magnanelli - Sassuolo
Tipo di feticcio: ceramica dal motivo simmetrico.
Momento dell’asta in cui chiamarlo: dopo aver preso in giro il vostro amico che ha speso una fortuna per Schöne.
Avete bisogno di un centrocampista che giochi davanti alla difesa, barbuto, di quelli esperti, dal baricentro basso, maestro nel gestire le due fasi e dalla rinomata intelligenza tattica. La scelta razionale sarebbe Lasse Schöne, quella fanatica è, ovviamente, Francesco Magnanelli.
Il capitano del Sassuolo si appresta a vivere la sua quindicesima stagione al centro del centrocampo dei neroverdi (la settima in Serie A) e sebbene l’innesto di Obiang sembra poter garantire maggior dinamismo alla mediana di De Zerbi, Magnanelli ha già dimostrato la scorsa stagione di essere molto considerato dal tecnico bresciano. Con il passare degli anni il numero 4 del Sassuolo ha lentamente abbandonato la figura da onesto factotum di provincia con cui si era presentato nella massima serie per assumere l’aspetto del saggio.
In quel catino di contraddizioni che è la squadra emiliana - un progetto tecnico ambizioso ma praticamente senza tifosi, il più piccolo comune in Serie A con un presidente tra i più ricchi e influenti - Magnanelli sembra essere una certezza a cui affidarsi per un’altra stagione ancora.
Il prossimo attaccante del Lecce - Lecce
Tipo di feticcio: scultura in lignum vitae giamaicano raffigurante quello dei Boomdabash con i capelli da stupido.
Momento dell’asta in cui chiamarlo: allo scoccare della quarta ora o in alternativa, se siete così sprovveduti da bere durante il momento più importante dell’anno, una volta raggiunto il punto di non ritorno alcolico.
https://twitter.com/OfficialUSLecce/status/1163416314679087104
Alzi la mano chi pensa che la sua vita fosse migliore l’ultima volta che ha visto il Lecce Serie A. La simpatia naturale che più o meno tutti proviamo per il Lecce viene da quella sensazione di dolce nostalgia nei confronti di una versione di noi che la memoria ha depurato. Inoltre, a giudicare dai nostri big data, l’87% delle persone che stanno leggendo questo pezzo è stata in vacanza in Salento negli ultimi sette anni.
Questi dati, non sappiamo bene come, sembrano essere arrivati alla società giallorossa che sta facendo di tutto per continuare ad aumentare l’engagement del target “persona che legge un articolo sui feticci da comprare al fantacalcio su L’Ultimo Uomo”. Prima una bellissima maglia autoprodotta, poi un calciomercato totalmente pazzo che sta aspettando la sua punta di diamante. Dopo aver accolto Lapadula e Farias, il Lecce è ancora alla ricerca di una prima punta di respiro internazionale che faccia impazzire i tifosi e tutti noi. I giallorossi erano stati vicinissimi a Burak Yilmaz, in seguito hanno virato su Choupo-Moting e nelle ultime ore diversi siti riportano un forte interesse per lo svincolato Wilfried Bony. Capite bene che con tutta probabilità il Via del Mare sarà la casa del vostro attaccante del cuore e di conseguenza il vostro luogo di culto.